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Maria Di Nitto. La vita racchiusa in un sospiro

Maria Di Nitto

La vita racchiusa in un sospiro

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Parlare della creatività di una persona è sempre un’impresa difficile, impegnativa ma, al contempo, entusiasmante perché, attraverso le tele, i disegni, i colori, i segni, le scelte tematiche che si osservano, si scopre via via sia la persona, sia la pittrice come nel caso di Maria Di Nitto. Già in età giovanile Ella ha coltivato la sua predisposizione alle espressioni artistiche seguendo i dettami della pittrice Velia Della Torre Bertoncin, poi quelli del pittore Aldo Cestino e del Prof. Luigi Maria Rigon. Dopo una vita di lavoro in tutt’altro settore, Maria Di Nitto

è ritornata da una decina di anni ad appassionarsi nuovamente alla magia

dei colori ed al racconto che in ogni opera “scrive” con naturalezza e partecipazione.

Molti suoi temi sono legati agli affet-

ti privati, altri ai luoghi naturali che conosce e frequenta (Gaeta, Genova e la Liguria, Savignone), certuni percorrono lo still life con singolare capacità narrativa. Osservando queste opere ho pensato che ben lo sanno i poeti che la vita sta in un sospiro. Un fiato. In “Anemoni in vaso di cristallo” si avverte la sua ricerca della profondità della natura e come le trasparenze siano la verità delle cose, dei gesti degli uomini. La Di

Nitto si riappropria delle forme che

trova in natura (un fiore – la calla, l’anemone, l’ortensia - un vaso) non tanto per un ritorno ai classici, anche se si avverte una loro certa conoscenza, ma in modo personale e, direi, moderno sen-

te il bisogno, quasi, di ricostruire una

volumetria delle cose, perché la vita è breve e Lei decide di darle una consistenza con le figure geometriche. Così i suoi alberi, le barche, i gabbiani hanno

qualcosa di duraturo e, nel contempo, si percepisce un latente senso di

precarietà (il vetro si rompe facilmente, così la ceramica dei contenitori).

Colori ammalianti, decisi nelle cromie e negli accostamenti non reali ma

visionari. Scorci dei carruggi, ricordi delle edicole mariane e della tradizione, ritratti sensibili di persone care ed importanti per la propria vita: un atlante

delle immagini molto personale che ci conduce ad una sorta di diario in-

timo. La sua pittura non è imitazione dello spazio che si trova in natura, ma, partendo da esso, la Di Nitto inventa

uno spazio mentale, il suo. Molto interessante, poi, l’interesse

per le bambole: ricordi d’infanzia e di giochi felici, di copiature dei gesti della madre.

Pittura di sentimento, di densità

emotiva che ha la grazia della prima volta e che non ha l’impudenza di ritenerla già troppo matura, ma la ricerca

costante, il mettersi in gioco sempre è

una grande qualità. Maria Di Nitto ha compreso che l’arte è una cosa complicata e, quindi, bellissima. Le sue pennellate, soprattutto

quando si rivolge alla Natura, han-

no ritmo, le fronde degli alberi paiono cantare, così i fiori sono fragranti: il tutto fuso nello stesso sospiro. Cav. Dott.ssa Silvia Bottaro

INFO www.madiart.it

In alto: “Giochi di bimba” 2021, olio su tela, 45x72 cm. A destra: “Galoppo libero” 2021, olio su tela, 70x50 cm. Sotto: “Natura viva” 2021, olio su tela, 65x50 cm.

MAURO SCARDIGLI

Lucido 464 2021 - tecnica mista su plexiglass - 50x50 cm.

DANNIE LAUNAY

PEINTRE et PHOTOGRAPHE

“Dans la Foret en décembre” china e acrilico su tela, 100x80 cm.

“Quelques part au Japon”, china e acrilico su tela

Da giovane, all’età di 20 anni, ho esitato a lungo tra la professione di pittore e quella di fotografa. Infine ho iniziato a lavorare come fotografa fino al giorno in cui, l’agenzia per cui ho lavorato (SIPA PRESS) mi ha detto “le tue foto sono come dei dipinti”, allora mi sono precipitata su tele, pennelli e tubetti di vernice, è iniziata così, con indicibile felicità la mia vera passione, dipingere. Da quel momento ho capito, come ovvio, che le mie foto sarebbero servite da ispirazione per i miei quadri. Realizzo grandi tele di lino e le lavoro con acrilici, inchiostri e acquerello. I miei soggetti preferiti sono alberi di natura “un po’ selvaggia” trattati vicino ad un ambiente acquatico, controluce, all’alba o al tramonto e... con alcuni effetti segreti. J’ai longtemps hésité à 20 ans entre le métier de peintre et celui de photographe. J’ai finalement commencé comme photographe jusqu’au jour où l’agence pour qui je travaillais (SIPA PRESS ) m’a dit “tes photos sont comme des tableaux”. Je me suis alors précipitée sur toiles, pinceaux et tubes de peinture. Ainsi a commencé avec un indicible bonheur ma première passion, peindre. J’ai à partir de ce moment là compris comme une évidence que mes photos me serviraient d’inspiration pour mes peintures. Je réalise de grandes toiles de lin et travaille avec acrilyque, encres de Chine et aquarelle. Mes sujets de prédilection sont les arbres dans une nature un peu sauvage traités près d’un environnement acquatique, en contre jour, à l’aube où au crépuscule et... avec quelques effets secrets.

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