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Davide Baroggi La verità primitiva
di Vincenzo chetta
La sua è una pittura primitiva, ma seppur questo aggettivo rimandi spesso a qualcosa di rozzo e arretrato, ciò non si applica alla sua arte. “Primitivo” è qui da intendersi come ramo del primitivismo ovvero idealizzazione estetica che aspira a ricreare un’esperienza come l’arte delle popolazioni prive di linguaggio scritto, Baroggi, infatti, ha tanto da dire alla società, e lo fa con il disegno, l’arte in cui eccelle. Nato a Cannobio nel 1974, ha frequentato la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove ha studiato con il Maestro Claudio Olivieri. Ha iniziato ad esporre nel 2002 e collabora con diverse Gallerie tra cui la Galleria Affiche (Milano), la Galleria Fiorella Pieri (Cesena) e la Galleria Monopoli (Milano).
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Davide Baroggi vive e lavora a Pavia, realizza intimistici ritratti animali, paesaggi acidi dove i colori si invertono e scene quotidiane solo apparentemente banali.
Piccola, ma di forte impatto, l’opera “La natura è spettacolare” dove Baroggi mette allo scoperto la natura del gatto, animale dolce e carino, opportunista e profondamente ruffiano, spavaldo ed al tempo stesso timido che, trovandosi alle prese con delle amichevoli tartarughine e farfalle, si spaventa andando a nascondersi dietro il gatto più grande in cerca di protezione. Come non guardare con curiosità e ammirazione il “Naviglio pavese”, un paesaggio dai colori autunnali dove alberi spogli si stagliano verso il cielo riflettendosi in un grigio specchio d’acqua, creando così una poesia psichedelica
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Anche in una semplice riproduzione del quotidiano riesce a portare un messaggio ancestrale: “La caffettiera” sul fornello nella sua semplicità fa riflettere sulla realtà quantistica, accostando l’opera al paradosso del gatto di Schrödinger traslato nella formula: il caffè nella macchinetta è già stato “bevuto” o deve ancora “uscire”?
Diverse visioni della stessa opera, che non si soffermano alla semplice osservazione del tratto, ma vuole scavare nel profondo significato della stessa. s l