Biolcalenda di marzo 2015

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PROGR. ABB. - Poste Italiane S.p.a. Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 1 - Filiale di Padova CMP - In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di Padova CMP detentore del conto, per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa - 1 copia € 2,00 (pubblicazione normalmente riservata ai soci) – Contiene I.R.

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Dalla cultura un’educazione permanente per la sobrietà dei bisogni

• L’editoriaLe: ttip, iL trattato deLLe Lobby • L’ortaggio deL mese: iL CavoLo • CuCina regionaLe: Le riCette deLLa vaL d’aosta • FLoriterapia: iL dono di baCh aLL’umanità • breve guida aLLa CertiFiCazione bioLogiCa • eFFervesCienza: iL metodo gerson


La Biolca ringrazia i propri sostenitori: THE BRIDGE, CIAO BIO, LA SPIGA BIO, EL FORNO A LEGNA, MUTTA MASSIMO, SALVAGNO GIOVANNI, CASASANA, HERMES, MONTE DEGLI AROMI, ANTICO MOLINO ROSSO, BIOLIVING, DEOLA DOLCIARIA, dott. LUCA BASTIANELLO, COLTIVABILE, IL GUFO, GELATERIA SOLE LUNA, GOODPLACE, REMEDIA, Az. agricola PETRIGNANO, L’ALTRA MEDICINA, LA MASIERA


Cogliere il cuore

Ttip, il trattato delle lobby

E

di Filippo Zaccaria

nnesimo tentativo della lobby finanziaria multinazionale per attivare un processo di privatizzazione di tutto ciò che è pubblico, di tutto ciò che è bene comune all’insegna del profitto sopra ogni cosa. È molto probabile che il Ttip, trattato transatlantico di partenariato tra Usa e Ue, si chiuderà sopra la testa di tutti i cittadini statunitensi ed europei per cui nel prossimo futuro le persone saranno misurate in base al denaro che posseggono, ma se non ne hanno, devono vendersi come schiavi, senza diritti. Dovranno essere cambiate le leggi degli Stati, in modo da favorire gli interessi delle multinazionali; qualora la legislazione crei difficoltà o mancato guadagno ad una ditta sopranazionale lo Stato sarà condannato a risarcire il mancato profitto. Il trattato viene presentato come una discussione virtuosa per favorire lo scambio delle merci tra Nordamerica ed Europa, ma sono esclusi dalla discussione i cittadini e i loro rappresentanti, per cui gli unici che discutono, e alla fine decidono, sono le grandi aggregazione finanziarie, sovrapponendosi ai Governi e alle politiche democratiche. Gli argomenti trattati non hanno limiti merceologici, per cui si discute del commercio della tecnologia, degli armamenti, dei farmaci, eccetera, riguarderà ogni forma di possibile e immaginabile compravendita e in modo particolare nei settori dove è massimo il guadagno: sanità e alimentazione. Solo l’alimentazione rappresenta circa 80% degli scambi commerciali dell’intero pianeta, per cui è un grande affare possedere i brevetti OGM che marchiano in modo indelebile la proprietà dei principali semi usati in agricoltura e poi trasformati dall’indu-

stria in energia, materie prime, mangimi, pseudo cibo. Verrebbe spazzata via la resistenza, che tuttora esiste nei governi dei paesi europei, a liberalizzare la coltivazione con semi OGM; infatti questi paesi colgono l’enorme danno economico che ricadrebbe inevitabilmente nel residuo di agricoltura e attività artigianali connesse, cancellando per sempre le produzioni regionali di nicchia che rendono, ad esempio, l’Italia famosa nel mondo. Quale “Parmesan” è possibile distinguere dal Parmigiano Reggiano se è comunque fatto con latte marchiato Monsanto? Tutta la legislazione costruita, con gran fatica e comunque tutt’altro che perfetta, per tutelare la salute dei cittadini e difendere l’ambiente dalla distruzione verrebbe annullata perché crea limiti al profitto. La sanità privatizzata dominata dalle assicurazioni; in caso di ricovero chiede, non il libretto sanitario, ma il numero di Conto Corrente Bancario, che stabilisce se puoi essere ricoverato. Finché non ci sarà un limite al profitto, finché il denaro non avrà un limite insuperabile al suo accumulo per cui perderà la sua essenza divina, le masse umane adoranti subiranno ogni offesa, ogni schiavitù. Dobbiamo confidare su un numero relativamente piccolo di Persone onorevoli, cioè oneste, quindi dignitose, libere e non alienate dalla natura, in grado di contrastare disperatamente, caparbiamente non per vincere, ma per affermare la propria umanità. Umani e non topi. Email: stopttip.torino@gmail.com - tel. 328 1312595 - www.stop-ttip-italia.net

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n. 3/2015, Anno XXV

Direttore responsabile: Micaela Faggiani Registrazione: Tribunale di Padova n. 1298 del 20.07.1991 Spedizione: in abb. postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96, Filiale di Padova CMP Anno XXV, 2015 Coordinatore di redazione: Silvano Parisen Redazione: Filippo Zaccaria, Sabrina Schiavo, Germana Urbani, Guglielmo Frezza Collaboratori: Carmen Bellin, Carla Babetto, Sonia Martinello, Gabriela Cardin, Nella Calligrafi, Paolo Nalotto, Umberto Bassan, Lorenzo Cailotto, Maurizio Babetto, Franco D’Agostini, Luca Michieletto, Fabio Fioravanti, Giovanni Russo, Marcello Pamio, Agostino Aldrigo, Martina Parisen, Mauro Berton, Michela Pavan, Grazia Carraro, Auretta Pini, Stefano Bianchi, Daniela Ciprian, Ornella Bellettato. Progetto grafico: Jenny Bizzo COMITATO SCIENTIFICO GIANNI TAMINO, biologo ricercatore presso l’Università di Padova - DANIELA CONTI, biologa esperta di genetica molecolare - GIOVANNI ANGILÈ, medico chirurgo esperto di medicina naturale ALESSANDRO FORMENTI, medico chirurgo esperto di medicina naturale e fitoterapia - PAOLO PIGOZZI, medico nutrizionista, omeopata, fitoterapeuta - MARIUCCIA RIGON, ricercatrice antroposofica - RENZO SCAGGIANTE, medico odontoiatra - DINO BORTOLUZZI, professore docente alla scuola di naturopatia «Galilei» e «Carton» - GIUSEPPE ALTIERI, agronomo - GUIDO FIDORA, membro del comitato tecnico-scientifico dell’Amab - GIANCARLO CHINELLO, architetto esperto in bioarchitettura - MAURIZIO LAZZAROTTO, architetto consulente in materiali per la bioedilizia - LORENZO VITTORI, ingegnere, referente regionale Anab - PAOLO GIROTTO, medico veterinario omeopata - PAOLO PISTIS, consulente per l’agricoltura biodinamica - STEFANO MONTANARI, ricercatore ERICH TREVISIOL, docente dello Iuav di Venezia - MARINA MARIANI, agronoma, esperta di sicurezza alimentare - MARIA CONCETTA DIGIACOMO, medico di base - PATRIZIA GENTILINI, medico oncologo - PIETRO PERRINO, ricercatore del Cnr - MAURIZIO SIGNORINI, architetto esperto di progettazione bioedile e di ecodesign - LUCA BASTIANELLO, medico odontoiatra - ELISABETTA TURRIN

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Sommario L’editoriale

di Filippo Zaccaria

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Alimentazione

Cucine regionali: ricette della Val d’Aosta L’ortaggio del mese in cucina: il cavolo

Prendersi cura

Dentosofia: lo studio dentistico ideale Gravidanza: la naturalità della nascita Giocarsi la salute... per vincere la malattia Cancro e alimentazione La floriterapia di Bach Ammalarsi di cancro: solo sfortuna?

Luca Bastianello Elisabetta Turrin Ennio Caggiano Giovanni Angilè Nicol Stefani Patrizia Gentilini

Studi, idee, contributi

Breve guida alla certificazione biologica Le lavorazioni del terreno - seconda parte Calendario delle semine e delle lavorazioni Aiab Veneto Aveprobi

Stefano Montanari Maurizio Signorini Antonio Todaro Marina Mariani

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Luca Michieletto pag. 28 Fabio Fioravanti pag. 30 pag. 32 pag. 33 pag. 34

Annunci&Segnalazioni

I programmi dei corsi La bacheca dei lettori L’agenda di febbraio

Riflessi & Aforismi

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pag. 10 pag. 12 pag. 14 pag. 16 pag. 17 pag. 18

Nanopatologie: argento colloidale, sì o no? Architettura: l’ultimo capolavoro di Scarpa Piante popolari: Piantaggine Cronache da Kakilandia: bella e brutta gente

Agricoltura

Auretta Pini Sonia Martinello

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In copertina: foto di Patrizio Viaro, Piantaggine marzo 2015

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Consigli e ricette CUCINA REGIONALE

alla scoperta dei prodotti tipici e delle ricette della Valle d’Aosta La cucina della Valle d’Aosta è una cucina che conserva radici antiche e perciò ancora inscindibilmente legata ai prodotti del territorio. Si tratta di una cucina rustica e semplice, di montagna, basata in gran parte su pochi ingredienti locali come i cavoli, le patate, i fagioli, le castagne, la segale, l’orzo, le vecchie varietà di granturco, l’aceto di mele, molte varietà locali di mele e di pere (la più nota fra tutte la “Martin sec”), la selvaggina, il maiale e soprattutto i salumi e i grassi formaggi di montagna; i due più famosi la fontina (a vari gradi di stagionatura) e la toma, che conservano ancora i sapori delle erbe dei prati di alta montagna e quindi cambiano a seconda della stagione. Caratteristica del tutto originale nel panorama italiano, storicamente, la quasi totale mancanza del frumento e quindi della pasta, sostituita da primi a base di pane, patate (gnocchi), polente (a base di granturco e anche segale e grano saraceno) e riso (chiaramente di importazione dal vicino Piemonte). Molte sono ancora le influenze della cucina francese ed in particolare le similitudini con la cucina delle regioni transalpine confinanti (Savoia, Alta Savoia e Vallese). Fra i piatti più conosciuti le tante zuppe, anche nelle versioni dense quasi come sformati, gratinate al forno, la polenta concia arricchita di una buona dose di formaggio, la “carbonade”, molti sughi a base di carne e i tanti piatti a base di formaggi fusi come il più conosciuto in assoluto: la fonduta. Ancora diffusa nelle case la preparazione domestica del pane di segale o di orzo, dell’aceto di mele e dell’olio di noci, usato soprattutto per le insalate. Piuttosto scarso l’uso dell’olio extravergine di oliva, infatti, ancora oggi i grassi più usati in cucina sono il burro e il lardo. Proprio a causa del massiccio uso di grassi animali e dei formaggi, di seguito troverete delle ricette tradizionali molto semplici, che conservano tutti i passaggi caratteristici della tradizione, ma “alleggerite” nella quantità di burro (comunque del tutto sostituibile con l’olio) e dei formaggi, senza per questo perdere in originalità e gusto.

TAGLIERE GUARNITO Ingredienti: 4 fette di pane di segale - 100 g di fontina saporita - 8 noci intere - 2 pere biologiche - 2 C di miele di montagna liquido. Preparazione: sgusciare le noci cercando di non rompere i gherigli. Eliminare la scorza al fontina e affettare a listarelle. Lavare le pere, tagliare a metà, liberare dal torsolo con l’aiuto di un coltello curvo senza romperle, affettare sottilmente lasciandole attaccate per la parte del picciolo. Tagliare a spicchi le fette di pane. Disporre tutti gli ingredienti preparati su un tagliere di legno, o su piccoli taglieri individuali, mettere il miele in una ciotolina e porla al centro della composizione.Abbiate cura di disporre la pera a ventaglio per dare alla composizione un aspetto più decorativo.

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Consigli e ricette SEUPPETTA DE COGNE (Zuppa di Cogne) Ingredienti: 200 g di riso - 6 fette di pane di segale raffermo - 200 g di fontina dolce - 1 porro - 50 g di burro o olio - brodo vegetale - sale e pepe q.b. Preparazione: ungere leggermente una padella con poco burro o olio e farvi tostare velocemente le fette di pane che si metteranno da parte, nella stessa padella aggiungere ancora poco burro o un filo d’olio e fare soffriggere il porro affettato, quindi aggiungere il riso e dopo una veloce tostatura bagnare con brodo e continuare la cottura come per un risotto, fermare la cottura al dente. Prendere una pirofila da forno rotonda e dai bordi alti, imburrare e disporre a strati gli ingredienti cominciando prima con le fette di pane, poi il riso, il formaggio tagliato a cubetti e una macinata di pepe. Proseguire fino ad esaurimento degli ingredienti, avendo cura di terminare con il riso e il formaggio. Al termine di questa operazione, versare brodo fino al limite dell’ultimo strato. Coprire con carta stagnola, infornare a forno caldo e cuocere per 20 minuti a 180°, togliere la stagnola e continuare la cottura fino a quando la superficie risulti gratinata. Servire a cucchiaiate ancora ben caldo. CROSTONE VALDOSTANO Ingredienti: 8 fette di polenta del giorno prima - mezza verza - 100 g di formaggio toma - 2 spicchi d’aglio - 1 c di foglie di timo - 1 foglia d’alloro - 1 c di semi di coriandolo - 1/2 bicchiere di vino bianco secco - olio, sale e pepe. Preparazione: affettare la verza, mettere a stufare con poco olio, semi di coriandolo, timo, alloro e spicchi d’aglio interi, quando saranno appassite aggiungere il vino, fare sfumare, regolare di sale e fare raffreddare. Disporre le fette di polenta su una placca da forno e fare dorare da un lato, girare e dorare anche dall’altro (si può usare anche polenta grigliata), quindi adagiarvi sopra una forchettata di verza (eliminando l’alloro e l’aglio) e fette sottili di formaggio, passare in forno ben caldo per qualche minuto per fondere il formaggio. Servire caldi con una macinata di pepe. FRITTELLE DI MELE DI CARNEVALE Ingredienti: 4 mele - 2 uova - 4 C di farina - 1/2 bacca di vaniglia - 1 C di zucchero di canna - 1 limone - latte - burro o olio per friggere - cannella in polvere - zucchero a velo. Preparazione: sbucciare le mele intere, con un piccolo coltello eliminare i torsoli senza rompere i frutti, quindi affettare a rondelle dello spessore di 1/2 cm e spruzzare di succo di limone per evitare l’inscurimento. In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero, la farina, la buccia grattugiata di mezzo limone, i semi recuperati con un coltellino dall’interno della bacca di vaniglia e latte sufficiente per ottenere una pastella densa. In una padella scaldare l’olio per friggere, immergere le fette di mela nella pastella e poi immergerle nell’olio caldo, friggere da ambedue i lati e passare su carta paglia per eliminare l’olio di frittura in eccesso. Disporre le frittelle su un piatto da portata, spolverare con la cannella e poi anche con un poco di zucchero a velo per ottenere un effetto bicolore.

AURETTA PINI

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipico per quattro.Abbreviazioni usate: C = cucchiaio - c = cucchiaino - g = grammo - kg = chilogrammo - L = litro - dl = decilitro - olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva - q.b. = quanto basta. marzo 2015

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L’ortaggio del mese IL CAVOLO

Ricette per una cucina in armonia con la natura Il cavolo (Brassica oleracea), appartiene alla famiglia delle crocifere, così chiamate perché la forma dei loro fiori ricorda quella del portatore di croce (lat. Crucifer). Delle quasi duemila specie di crocifere catalogate dagli specialisti, i cavoli sono quelli che offrono le verdure di maggior pregio per l’alimentazione. Il genere Brassica comprende una sessantina di specie che sono originarie dell’area mediterranea e sono quasi tutte usate da millenni nell’alimentazione umana, con le sole eccezioni del cavolfiore e del cavolo di Bruxelles introdotti in tempi recenti. Importante per le antiche civiltà europee era il loro valore nutritivo. Il cavolo era pressoché l’unico vegetale presente nella dieta delle legioni di Giulio Cesare, dei lavoratori impegnati nella costruzione della Grande Muraglia cinese e anche degli eserciti mongoli. Furono proprio questi ultimi, durante l’invasione dell’Ungheria, a far conoscere i cavoli sotto sale destinati a diventare i crauti dell’Europa continentale. Il cavolo è uno dei pochi alimenti che contengono tutte le vitamine e tutti i sali minerali necessari all’uomo, e proprio per questo è da sempre conosciuto per le virtù terapeutiche e le capacità depurative che esplica sia in insalata sia attraverso l’applicazione di foglie fresche sulle parti malate. Negli ultimi anni importanti studi scientifici hanno confermato che una dieta ricca di cavoli riduce sensibilmente il rischio di tumori al colon, alla vescica e alla laringe, al punto che dal 2002 in Australia alcuni principi attivi ricavati dai broccoli sono stati impiegati in farmaci antitumorali. Le qualità del cavolo non si fermano tuttavia qui. Essi offrono una riserva importantissima di Vitamina C, il cui ruolo nell’attivazione del sistema immunitario è da tutti conosciuto. Inoltre il cavolo è caratterizzato da una significativa concentrazione di altre sostanze dalle spiccate proprietà protettive. In particolare è da sottolineare l’efficace azione antiossidante dei carotenoidi, rinvenibili negli ortaggi rossi ma anche nelle verze e nei broccoli, e l’importanza dei flavonoidi, pigmenti che proteggono contro il danno da radicali liberi. Accanto alle sue qualità terapeutiche, il cavolo eccelle poi anche per le caratteristiche nutrizionali che ne consigliano ogni qualvolta sia possibile il consumo crudo in insalata. Ma anche un passaggio in pentola non riduce le sue qualità benefiche per l’organismo. Basti pensare che un etto di cavoli regala, a seconda della specie, dai 2,5 ai 5 grammi di fibre, e anche cotti conservano una significativa quantità di proteine vegetali, che può raggiungere anche il 6-7 per cento e li differenzia significativamente da tutti gli altri ortaggi. Né va dimenticato che l’acqua di cottura, ricca di vitamina C e di minerali, può essere utilmente recuperata e riutilizzata per la preparazione di altri piatti. Sempre comunque è consigliabile avvalersi di ingredienti da Agricoltura Biologica. Nota: la quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. C sta per cucchiaio - c sta per cucchiaino – g sta per grammo – kg sta per chilogrammo - L sta per Litro - dl sta per decilitro - olio (quando non è specificato altro) sta per “olio extra vergine di oliva” – q.b. sta per “quanto basta”.

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L’ortaggio del mese CAVOLO CRUDO AL CUMINO Ingredienti: mezzo cappuccio bianco - ¼ di cappuccio rosso - olio - sale - semi di cumino tritati - limone. Preparazione: affettare sottilissimo i cavoli, condire con olio, sale, limone e i semi di cumino almeno 30 minuti prima di servirlo.

GRANO SARACENO CON CAVOLO CAPPUCCIO Ingredienti: 200 g di saraceno – 400 g di brodo vegetale - ¼ di cappuccio bianco mezza cipolla - 1 carota - 1 gambo di sedano - olio, sale, peperoncino. Preparazione: lavare e mettere a cuocere nel brodo per 20 minuti (a fiamma bassa). A parte tritare la cipolla e soffriggerla con l’olio aggiungendo il cappuccio, il sedano, la carota tagliati a pezzetti piccoli. A fine cottura unire il tutto al grano saraceno aggiustando di sale e peperoncino. Servire con in filo d’olio crudo.

CAVOLO ROSSO IN AGRODOLCE Ingredienti: mezzo cappuccio rosso - una mela - mezza cipolla - uno spicchio d’aglio - 4 C di aceto di mele - olio, sale, curry. Preparazione: tritare la cipolla e soffriggerla assieme all’aglio con un cucchiaio di olio; nel frattempo tagliare sottile il cappuccio, aggiungerlo alla cipolla, mescolare, salare, aggiungere l’aceto e farlo sfumare, aggiungere la mela tagliata a fettine sottili, abbassare la fiamma e continuare la cottura per 10 minuti. Poi scoprire, aggiustare il sapore con il curry, alzare la fiamma e mescolare per 1 minuto. Servire caldo. CAVOLO AL TAHIN Ingredienti: mezzo cappuccio bianco - 1 c di semi di cumino interi - 1 c di sale grosso - 1 C di crema di tahin - 2 C di acidulato di umeboshi - 20 g di alghe arame - 1 c di olio di sesamo. Preparazione: sbollentare il cappuccio, tagliato a listarelle di 1 cm. con i semi di cumino ed il sale. Scolare; mentre raffredda, mettere in una ciotola la crema di tahin, l’acidulato di umeboshi, l’olio. Amalgamare bene con una forchetta e condire il cappuccio aggiungendo l’alga arame precedentemente messa in ammollo per 15 minuti in acqua fredda e scolata. SONIA MARTINELLO marzo 2015

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Dentosofia

La visione olistica unitaria per uno studio odontoiatrico - seconda parte

Lo studio dentistico ideale Concludiamo l’analisi di come predisporre al meglio lo spazio: esaminiamo gli effetti sull’organismo dei colori dell’ambiente e vediamo gli accorgimenti da adottare per la cura dei pazienti più piccoli Nel numero scorso di Biolcalenda abbiamo cercato di dare una risposta alla domanda: “Esistono studi dentistici dai quali si possa uscire felici?”, valutando alcuni aspetti che dovrebbero caratterizzare uno studio di odontoiatria olistica unitaria. Abbiamo visto come, non solo il comportamento del personale e le relazioni, ma anche l’arredamento, la musica e i profumi incidano nella realizzazione di questo ambiente ideale. Con questo articolo concludiamo l’argomento approfondendo l’importanza dei colori in uno studio dentistico e analizzeremo gli aspetti relazionali e ambientali e gli accorgimenti da adottare per l’accoglienza e la cura dei bambini. I colori I colori influiscono sul nostro stato d’animo e hanno una grande potenzialità curativa. La luce si trasforma in energia, in salute, in benessere e per questo va sfruttata al meglio. La scelta dei colori presenti negli ambienti nei quali viviamo o lavoriamo e in particolare degli studi e ambulatori medici ha la sua logica e importanza: le immagini presenti nella sala d’aspetto o nei singoli studi, le tinte delle pareti e degli arredi, i colori dell’abbigliamento di professionisti, assistenti e collaboratori, concorrono a creare un clima complessivamente accogliente e positivamente stimolante. L’effetto terapeutico del colore sull’organismo umano è legato alla natura oscillatoria delle nostre cellule: il malessere o la malattia, infatti, non sono altro che una disarmonia del ritmo vibratorio cellulare su cui i colori hanno potere armonizzante. Alcuni effetti dei sette colori dell’iride sul corpo e sulla psiche: ROSSO È un colore che possiede un’energia «molto calda» e rappresenta una condizione fisiolo-

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gica di stimolo ed eccitazione. GIALLO È un colore energetico, carico di positività, di creatività, fantasia e comunicazione; trasmette serenità e calore familiare, stimola allegria, senso di benessere ed estroversione. ARANCIONE È un colore «caldo» che risulta dalla combinazione dei raggi rossi e gialli. Trovandosi a metà strada tra questi due colori, ha un’azione riscaldante, rallegrante ed energetica, ma non eccitante come il rosso, né elettrica come il giallo; è un colore che induce serenità, entusiasmo, allegria, voglia di vivere. VERDE Possiede un’energia di tipo «neutro». Nello spettro luminoso si colloca al centro tra i colori freddi e quelli caldi: ne rappresenta la sintesi e svolge quindi una funzione di equilibrio. È il colore della natura, è simbolo di rinnovamento, di equilibrio, di speranza, di sviluppo e di fertilità. AZZURRO Come il blu, ha un’energia di tipo «freddo»; è il colore della calma, dell’infinito, della pace, della serenità emotiva e dell’armonia. Al contrario del colore rosso ha spiccate proprietà calmanti e rilassanti. INDACO Nasce dalla fusione del blu con il viola; favorisce lo sviluppo della coscienza e coltiva l’intuizione, rendendo più facile il collegamento tra gli aspetti spirituali e quelli mentali, emotivi e fisici. Facilita la concentrazione e l’attività onirica, dona pace, purificando l’ambiente. VIOLA Deriva dalla combinazione di blu e rosso e generalmente è considerato un colore metafisico. Sviluppa ispirazione e fantasia, oltre che capacità meditativa, apportando forza spirituale. È considerato anche una sintesi tra passione e intelligenza, tra amore e saggezza, oltre che simbolo del desiderio di cambiamento e rinnovamento.


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Dentosofia

La cura dei piccoli pazienti sensibile ai messaggi, anche non verbali, che essi Un aspetto qualificante per un qualsiasi ambusanno trasmettere. latorio medico, è l’attenzione rivolta ai piccoli paPer questo ai piccoli pazienti che esternano i zienti. Un’attenzione che si esprime attraverso la loro timori ponendo dettagliate domande sui sincapacità di chi si prende cura di loro, di comprengoli atti che il medico sta compiendo, vanno ofdere e rispettare i disagi, le paure, le preoccupaferte delle risposte precise ed esaurienti che zioni nell’affrontare una particolare esperienza potranno rassicurarli e rasserenarli. come quella relativa alle cure mediche. Ci sono bambini invece, che affrontano È un compito delicato e non facile cole loro paure chiudendosi in se stessi: alIl momento struire un clima sereno e rassicurante che cuni manifestando un atteggiamento ostile della cura permetta al bambino di potersi fidare di nei confronti di chi si avvicina, altri sofdeve essere chi lo sta accompagnando in un momento la fase conclusiva frendo in silenzio o piangendo. In questi così particolare. casi è necessario metterli a proprio agio di un percorso Certamente è di sostegno a questo accogliendo e considerando ciò che in di conoscenza percorso far sentire il bambino come e stima reciproca quel momento manifestano, evitando giufosse a casa propria creando nello studio dizi e commenti che possono farli sentire medico uno spazio a lui dedicato dove possa denon compresi e inadeguati. dicarsi, durante l’attesa, ad attività piacevoli che lo Di fronte a queste manifestazioni, valutando facciano sentire il più possibile in un ambiente faanche la natura dell’intervento e il dolore che ne miliare e protetto. consegue, può rendersi necessario suddividere la Prima di attuare un trattamento specifico, è imcura in più appuntamenti evitando inutili soffeportante far conoscere al piccolo paziente l’intero renze. Si potrà così più facilmente mantenere il ambulatorio medico, fargli visitare tutti i locali, rapporto di fiducia tra medico e piccolo paziente. “oltre la soglia” della sala d’attesa. Ciò soddisferebbe la grande curiosità di molti Risulta quindi fondamentale il rispetto dei bambini, ma soprattutto li aiuterebbe ad affrontare tempi di ogni bambino nell’affrontare e vivere la con più fiducia e serenità la nuova esperienza in particolare esperienza rappresentata dalle cure quanto ciò che può essere conosciuto e sperimenodontoiatriche. Tempi adeguati e rinforzi positivi tato incute meno timore di ciò che non si conoaiutano e incoraggiano il bambino a sostenere l’imsce. pegno della cura, superando eventuali momenti di In questa prospettiva, fondamentale è l’infordifficoltà e sfiducia. mazione sulla conformazione della bocca e della In questo ambito i genitori hanno un ruolo fondentatura e sulle norme igieniche da rispettare per damentale: essi dovrebbero condividere con il perla prevenzione. Così i bambini potranno essere più sonale dello studio dentistico il percorso consapevoli dell’importanza della salute dei loro educativo in atto, nel rispetto dei ruoli. denti. Il momento della cura vera e propria, Loro compito è anche quello di trasmettere siquando necessaria, diverrebbe così la fase conclucurezza e rassicurazione, evitando atteggiamenti siva di un percorso graduale di conoscenza e coansiosi o dimostrazioni di eccessiva preoccupastruzione di fiducia e stima reciproca. zione, prima o durante la cura, per evitare che i Durante il trattamento odontoiatrico, va semfigli si carichino anche della loro ansia. pre riposto il massimo rispetto in ciò che i bambini esprimono con il loro atteggiamento: l’adulto che LUCA BASTIANELLO interviene, deve essere particolarmente attento e lucabastianello.com - gruppostudiodentosofia.it

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Gravidanza

Accogliere nell’amore la vita che arriva

La naturalità della nascita Rispettare la nascita naturale significa permettere al nascituro un’accoglienza alla vita del tutto amorevole. Ecco perché è importante che i genitori si informino bene per una scelta consapevole La naturalità della nascita non è solo un fatto di moda e costume o di scelta personale; riportare la nascita su un piano di consapevolezza e forza della natura, è direttamente proporzionale al processo di civilizzazione delle comunità, l’umanità necessita di persone libere da credenze limitanti per compiere quel salto di consapevolezza di cui ha bisogno. Ciò che accade nel momento in cui si viene al mondo costituisce un’eredità che l’essere umano si porta dietro tutta la vita; venire al mondo in un ambiente rispettoso dei bisogni fisici, affettivi, emotivi e spirituali della donna e del bambino, costituisce il primo importante passo per la realizzazione di questo obiettivo, la nascita naturale è quindi responsabilità di tutti per creare una società meno aggressiva, competitiva, individualista, consumista e fobica nei confronti dei legami affettivi. L’ evento nascita oggigiorno è più che altro un atto medico, la donna moderna è privata della possibilità di fare esperienza cosciente delle sue sensazioni fisiche ed emotive, spesso viene a mancare l’ “empowerment” cioè la consapevolezza della propria potenza nel dare alla luce, autonomamente e responsabilmente; la medicina interferisce sempre di più nel travaglio e parto, e l’allontanamento del neonato dalla madre è visto spesso come una routine normale per effettuare procedure e protocolli nel

nome dell’igiene, della sicurezza e del controllo, svilendo l’importanza del bonding, processo in cui madre e bambino rafforzano, creano e consolidano il loro legame emotivo e spirituale. E’ proprio questo primo legame a dare all’infante la visione di famiglia e comunità, ecco da dove nasce l’essenzialità di elevare questo momento ad un atto di amore verso il mondo. La donna che partorisce sola, forte delle proprie risorse endogene diviene un individuo più forte, libero e consapevole, lo stesso accade per il padre e il neonato. Un tempo non lontano le donne partorivano nella propria casa accompagnate dalla levatrice o da una donna del paese che aveva “partorito più delle altre” e che probabilmente sapeva ben poco di medicina; al contrario oggi il parto avviene per la stragrande maggioranza dei casi in ospedale, la gestazione è in assoluto appannaggio della medicina specialistica e le donne vengono scrupolosamente seguite durante la gravidanza da un medico specializzato in ostetricia e ginecologia. Sin dal giorno in cui eseguono il primo test di gravidanza e nei nove mesi a cadenza mensile lo specialista valuta l’andamento della gestazione con l’ausilio di esami ematici ed esami ecografici allo scopo di escludere fattori di rischio pericolosi per

5 x 1000? Donalo all’associazione culturale La Biolca A te non costa nulla in più. Per la nostra associazione è un importante aiuto che ci permette di sviluppare ulteriormente i nostri progetti a difesa della salute e dell’ambiente. Nella prossima dichiarazione dei redditi nell’apposito spazio metti la tua firma e scrivi il codice fiscale della Biolca: 80027480286

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pre di più su tecniche di analgesia anche cruente e rifiutando di fatto il proprio coinvolgimento nel processo fisico, emotivo e spirituale che si sta compiendo. Molti autori tra cui M. Odent mettono in guardia dalla parto-analgesia con puntura epidurale, poiché interferendo significativamente sugli aspetti ormonali, emotivi e spirituali della nascita vi è deturpazione di “imprinting” e “bonding”, molti mammiferi ad esempio non riconoscono la propria prole se partorita con analgesia epidurale, è pertanto presumibile che a livello intimo e profondo vi sia qualche alterazione anche per l’essere umano. Oggi ancor di più è necessaria una presa di coscienza delle future madri e dei futuri padri, su come desiderano accogliere ed allevare il proprio bambino, cercando la struttura più adatta dove partorire o forse raggiungendo il compromesso migliore che rispetti il loro sentire più profondo, proprio di quegli ideali a cui non si vuole rinunciare. Il periodo della gravidanza è lungo abbastanza per permettere ai futuri genitori di informarsi, leggere, ascoltare e operare scelte consapevoli, certo con la probabilità di sbagliare ma pur sempre con l’intento di crescere e di imparare, in fin dei conti il mestiere di genitore s’impara in corso d’opera!

Gravidanza

la salute della donna e del futuro nascituro, ma con il grave effetto collaterale che di fatto la gravidanza diventa da subito un particolare stato di “patologia latente”, con il conseguente effetto ansiogeno di tale condizione. Nel collettivo immaginario viene considerata fortunata la donna che giunge al termine di gravidanza senza esser stata dichiarata “a rischio”, inoltre spesso il medico specialista perde quel contatto con la gestante fatto di comunicazione empatica, di ascolto e di sostegno della donna, che rende la gravidanza un evento naturale e condivisibile anche con altre donne che lo hanno già vissuto. Peraltro si assiste effettivamente a una crescente incidenza di patologie come il diabete gestazionale, l’obesità o l’aumento ponderale ecces- sivo, legate allo stile di vita dell’epoca moderna e agli errori alimentari estremamente diffusi nella popolazione, che rende assolutamente necessaria un’opera di educazione e di accompagnamento delle gestanti nel percorso nascita, senza per questo perdere di vista il principio che vede la gravidanza in un contesto di fisiologico adattamento del corpo alla nuova situazione. La paura e l’ansia, determinate dalla mancata educazione all’ascolto del proprio corpo e alla fiducia nella natura, rendono le donne succubi della medicalizzazione e incapaci di scelte informate consapevoli che spesso delegano ai professionisti della nascita. Il dolore resta l’unica dimensione in cui la gravida identifica la nascita del proprio bambino, senza conoscere la natura e le funzioni di questo elemento e poterne accettare così l’importanza, ripiegando sem-

ELISABETTA TURRIN ostetrica Riferimenti bibliografici: www.lotusbirth.it; “Lotus Birth - Il parto integrale - nati con la placenta” Shivam Rachana; “Rimedi placentari per l’autocura” Cornelia Enning; Il Chakra Dimenticato Il Libro della Placenta Ibu Robin Lim

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Il 10 dicembre 1948, le Nazioni Unite hanno affermato con parole chiare e semplici i diritti che appartengono a tutte le persone. Sono diritti innati e dunque inalienabili. Sono i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, individuali e collettivi. Articolo 12 Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni. marzo 2015

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Medicina naturale 14

Come giocarsi la salute... per vincere la malattia

Iatroschiavi La vita è diventata un percorso a ostacoli, dove la ricerca spasmodica del benessere ci porta a essere succubi di farmaci o pratiche mediche che c’entrano poco con la vera tutela della salute I bambini nascono sani ma i medici non lo sanno, o non ci credono e per paura che si ammalino li vaccinano. Questo li protegge da malattie che non avrebbero forse mai avuto e contemporaneamente indebolisce il loro sistema immunitario aprendo così la strada a future patologie e facendogli saltare le prime 2 caselle del percorso: hanno così accesso alle prime malattie, che di solito sono infiammazioni delle prime vie aeree. A questo punto interviene il pediatra con i suoi strumenti: antibiotici e cortisonici. Questi farmaci tranquillizzano la mamma ma devastano la flora intestinale del piccolo e gli fanno saltare altre 5 caselle aprendogli la porta delle patologie intestinali (diarree o costipazioni). Interviene di nuovo il pediatra con i suoi consigli alimentari, i suoi fermenti e i suoi antibiotici, che permettono a lui la frequentazione di corsi in rinomate località turistiche e al bambino di guadagnare qualche altra casella per conquistare un’altra patologia, questa volta di tipo allergico che, in base alla costituzione, potrà essere una dermatite atopica o un asma bronchiale. A questo punto il bambino percorrerà altre 4 caselle e ai cortisonici molto spesso si aggiungeranno gli antistaminici. Però, siccome queste cure cominciano a indebolirlo, entrano in campo i ricostituenti. È oramai assodato: nessun bambino potrebbe diventare adulto senza ricostituenti. Secondo i medici un’alimentazione sana non è sufficiente per crescere! Qualcuno è più sfortunato e diventa irritabile con compromissione del sonno, dell’attenzione e del rendimento scolastico. In questi casi il pediatra chiede spesso il contributo dello psicologo o del neuropsichiatra infantile che confezionano al piccolo una diagnosi di ADHD (deficit d’attenzione e iperattività), che per fortuna può essere controllata da miracolosi psicofarmaci, provvidenzialmente messi a disposizione dall’industria farmaceutica. Passano gli anni e, con tutte le patologia che state accumulando e con tutti i farmaci che prendete sarà inevitabile controllare come stanno il vostro fegato ed il vostro rene, quindi nei successivi 5-10 anni andrete almeno ogni 6 mesi dal medico per farvi prescrivere gli esami del sangue e almeno altrettante volte da uno spemarzo 2015

cialista che per poche decine di euro vi dirà che quel lieve aumento della VES non è preoccupante. Ma gli esami del sangue non basteranno! Non è escluso che serva anche qualche ecografia, qualche radiografia o, qualche visita specialistica.A questo punto il destino dei bambini si scosta da quello delle bambine: i maschietti li perdiamo di vista per qualche decennio, più o meno fino ai 50 anni, quando li ritroveremo alle prese col Viagra, mentre le femminucce cominciano ad attirare l’attenzione dei ginecologi. Piccole perditine, piccoli dolori mestruali, piccoli bruciori urinari, configurano un quadro patologico, che si impossesserà della donna accompagnandola fino alla menopausa, fatto di tamponi, antispastici, pillole, candelette, lavande, ecografie, visite … in una saga che le vedrà frequentare più assiduamente il lettino del ginecologo invece del talamo nuziale. Un altro incidente di percorso in questa fase è per la donna la gravidanza. Si tratta di una malattia che i medici guardano con particolare interesse perché offre parecchie opportunità di lavoro: il numero di accertamenti inutili eseguiti in quei nove mesi è davvero impressionante, fino ad arrivare al fatidico e conclusivo tampone rettale: non si sa mai, il nascituro potrebbe imboccare l’orifizio sbagliato per venire alla luce! A questo punto il neonato ripercorre la strada della mamma la quale invece si occuperà adesso di tutte le patologie connesse con l’allattamento e lo svezzamento, problemi che i paesi in via di sviluppo non hanno: lì i bambini crescono senza l’aiuto dei medici! Siamo così arrivati intorno ai 40 anni; a questo punto, caduta in disuso la vecchia abitudine di togliere le tonsille o l’appendice, qualcuno perde interesse per i medici e comincia a frequentare i chirurghi: è ora di sbarazzarsi di organi inutili, o che hanno dei problemi, o che potrebbero averne! Tiroidi, mammelle, cistifellee, prostate, varici, emorroidi, polipi, fibromi, nevi… vi terranno in scacco per circa una decina di anni, finché non avrete eliminato tutto il superfluo. Ma non è finita: inizia a questo punto un periodo nel quale la medicina ha paura che le persone si disaffezionino ai problemi della salute e quindi organizza campagne di arruolamento alle patologie: si insinua nella


I LETTORI CI SCRIVONO È con imperdonabile ritardo che vi esprimo le più sentite condoglianze per la perdita del Professor Todaro, ma posso assicurarvi che nella commozione (e nel rimprovero che feci a me stesso per non aver assolto all'impegno di procurarmi copia di un lavoro da lui svolto per incarico dell'Istituto Superiore dei non vedenti, sui colli di San Miniato) rimane indelebile nel cuore mio e di mia moglie il ricordo di un uomo esile nel corpo e nella voce, ma capace di trasmettere la sua incantevole passione, la tenace dedizione, quasi contemplativa, al suo lavoro di studioso e di eterno fanciullo capace di meraviglia. Il suo grande amore per l'universo vegetale, ma anche per la ricerca storica, sociale e spirituale hanno fatto di lui un uomo straordinario. L'immenso patrimonio scientifico e sapienziale di cui era timido ambasciatore e custode amorevole, non ha mai tradito la sua dimensione umana, altrettanto grande e generosa per l'eredità che ha lasciato indistintamente a tutti, ma soprattutto a chi, come noi, ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente. La mia conoscenza di Antonio è stata breve e fugace, ma investita di una certa intensità emotiva, poichè anch'io, come lui, non godevo di ottima salute e questa comune esperienza ci trascinò in una sorta di reciproco ascolto e condivisione, di cui oggi sono grato agli eventi e faccio tesoro. Non ho avuto l'occasione di conoscere Furio Stella, per il quale comunque mi associo in preghiera alla vostra perdita. Ringrazio sentitamente la redazione di Biolcalenda per aver pubblicato sul numero di gennaio la fotografia che mi ritrae accanto al Professor Todaro in visita all' Orto Botanico di Padova. Mia moglie è la ragazza in basso, sotto di noi, a sinistra. Conserverò l'immagine di questo sereno e conviviale momento assieme al numero telefonico che Antonio mi scrisse su un foglietto stropicciato di quaderno, condividendo, con il presente, anche una certa prudenza nell'utilizzo delle nuove tecnologie. Saluto tutti i corsisti presenti nella foto, in particolare Francesca, Pamela e gli inseparabili e sempre presenti amici di Bassano del Grappa. A causa dei miei problemi di salute non è stato possibile conoscersi meglio, ma spero di poterli rivedere adesso che il sole è tornato a splendere sul mio cammino. Chiudo con un saluto a tutti quelli che lavorano per portare avanti una cultura della salute, del rispetto reciproco e dell'amore per l'uomo e per la terra.

Medicina natuale

gente la paura delle malattie, attraverso un collaudato sistema di marketing, che in sanità si chiama screening. Nessuno potrà starsene tranquillo a godersi la pensione sapendo che qualcosa dentro di lui potrebbe degenerare a sua insaputa. Bisogna fare qualcosa ora, adesso, subito, prima che sia troppo tardi! Meglio prevenire che curare, anzi meglio prevenire per poter intervenire!!!. Quindi tutti a fare esami e tutti a prendere farmaci per paura del colesterolo, dell’ictus, della prostata, dell’osteoporosi, dell’Alzheimer, dei polipi, dei melanomi… Non sarà più possibile andare tranquillamente al mercato a fare la spesa senza essere attirati in un gazebo per una visita senologica, per una misurazione della pressione arteriosa, della glicemia o del colesterolo; i più sfortunati potrebbero incappare anche in una esplorazione rettale, loro malgrado. Qualche donna non potrà più uscire di casa per paura di trovare in strada un camper dove la obbligheranno a sottoporsi alla mammografia. Chi è fortunato e sta bene viene convinto che crede di star bene e che invece è meglio che si curi e si vaccini: non si sa mai, c’è sempre una meningite o un’influenza mortale in agguato. Molti, 1 su 3 incapperanno nel cancro e allora il contributo alla medicina si farà davvero impegnativo: oltre alla salute gli saranno richiesti soldi, tempo, pazienza e sofferenza. Intorno ai 60 anni raccogli i frutti del tuo percorso: ti senti un rottame, sei un trattato ambulante di patologia medica e ti nutri prevalen- temente di farmaci. Quasi certamente sei in terapia per l’ipertensione, il diabete, il colesterolo, la prostata, la gastrite, l’ansia ... Se poi sei arrivato qui senza altri interventi è ora di cominciare a eliminare o sostituire i pezzi usurati o inutili: di solito l’anca o il ginocchio, per le donne sicuramente l’utero e molto probabilmente la tiroide. La cistifellea era già stata sacrificata qualche anno prima e l’appendice ancora prima, mentre le tonsille, come abbiamo visto, pare non interessino più la classe medica. Alla fine, dopo aver percorso tutto il tragitto, provato tutte le patologie, assunti tutti i farmaci, fatti tutti gli esami, consultato tutti gli specialisti, perso un sacco di tempo e sprecato un sacco di soldi, sei arrivato alla fine: lì ti aspetta la morte che avrà pietà di te e ti libererà finalmente dalla paura della malattia e dall’assistenza dei medici; potrai finalmente lasciare questa terra e andartene in pace … non prima però di aver dato un piccolo, ma sostanzioso, contributo anche alle cure palliative. Oremus. DOTT. ENNIO CAGGIANO presidente APS villa Bembo,www.villabembo.it

Cordiali saluti, Andrea Bartalini e Alice Sostegni. marzo 2015

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Medicina naturale 16

L’acidosi metabolica è la principale causa di tumori

Cancro e alimentazione La dieta appropriata per evitare il cancro è composta dal 50 per cento di cereali integrali e biologici, 25 di verdure cotte, 10 di verdure crude e frutta, 10 di proteine vegetali e 5 di condimenti e grassi Ogni giorno riceviamo molti stimoli sfavorevoli: terapie con farmaci chimici, alterato equilibrio batterico dell’intestino, malocclusione dentale, amalgame con metalli pesanti quali mercurio e piombo, inquinamento, fumo di tabacco, onde elettromagnetiche, additivi alimentari, alimenti raffinati che sono causa di varie intolleranze, alcol, infiammazioni, stress mentale continuo in famiglia e al lavoro, prodotti chimici usati per le pulizie di casa. Se a tutto questo sommiamo lo scarso movimento, cioè la limitata eliminazione di tossine entrate nel nostro organismo, capiamo che siamo fortunati se moriamo senza essere colpiti da una neoplasia. Tutti questi elementi conducono alla causa principale del cancro che è l’acidosi metabolica, cioè l’accumulo di acidi nei vari organi ed apparati. Il corpo funziona meglio in alcalosi, e questo eccesso di acidità, protratta nel tempo, ci porta ad alterazioni infiammatorie che possono giungere fino al tumore maligno. Non potendo diminuire l’inquinamento e poco le onde elettromagnetiche (per esempio spostando la radiosveglia, il computer o l’apparecchio tv dal comodino; posizionando il letto con la testa verso nord; usando l’auricolare per il telefonino e non tenendolo aderente al corpo), possiamo limitare almeno qualcuno degli stimoli negativi sopraelencati. Ridurre i farmaci chimici non è sempre possibile, perché ci troviamo inseriti in un meccanismo perverso di “sintomo uguale malattia, uguale farmaco”. Per l’equilibrio batterico dell’intestino dobbiamo eliminare il latte vaccino e i formaggi che contengono la lactenina e l’acido rumenico, due sostanze antibiotico simili, e prendere meno antibiotici. Attenzione all’uso dei prodotti chimici per le pulizie di casa. Si possono usare elementi naturali. La diminuzione dello stress non è un’impresa facile. Il più delle volte le situazioni stressanti continuano per tutta la vita: rapporti difficili tra genitori e figli, tra colleghi di lavoro, tra dipendenti e titolari, tra vicini di casa. Per eliminare la tensione mentale dobbiamo imparare a perdonare, solo così la marzo 2015

mente si rilassa e le energie non rimangono bloccate. Il lavoro maggiore per ritornare in salute lo possiamo intraprendere smettendo di fumare e con una corretta alimentazione, anche perché le maggiori cause di cancro (85%) sono l’alimentazione, l’alcol e il fumo . Cosa dobbiamo mangiare? Eliminiamo gli zuccheri raffinati, le proteine animali, compresi i formaggi, il latte, l’alcol, il frumento e il riso raffinati e tutti i derivati della farina bianca, le solanacee, cioè patate, peperoni, melanzane, pomodori, peperoncino e nicotina. Questi alimenti contribuiscono all’accumulo di acidità e provocano un’alterata fisiologia del corpo. La dieta appropriata sarà composta dal 50% di cereali integrali e biologici (riso, miglio, orzo, avena, mais, segale, farro, kamut), dal 25% di verdure cotte, dal 10% di verdure crude e frutta, dal 10% di proteine vegetali, dal 5% di condimenti e grassi. Il tutto deve essere integrale e biologico, perché solo così apportiamo una quantità adeguata di energia pura e di nutrimenti ideali quali vitamine, sali minerali ed oligoelementi. Questi funzionano annullando i danni dei radicali liberi e dell’acidosi che sono tra le concause delle neoplasie. Un altro vantaggio dei cereali integrali e biologici è quello di nutrire in modo corretto mantenendo il peso forma e facendoci dimagrire se c’è sovrappeso. Ciò non succede se ci alimentiamo col frumento o il riso raffinati. Questi, infatti, non contenendo vitamine, sali minerali ed oligoelementi (specialmente lo zinco e il cromo), producono un alterato assorbimento ed eliminazione degli zuccheri. Passiamo da uno stato di iperglicemia veloce in cui abbiamo un apparente benessere, ad uno di ipoglicemia veloce in cui stiamo male e mangiamo più del necessario, senza la possibilità di digerire in modo corretto, e ingrassiamo. La corretta alimentazione ci preserva dal cancro e ci fa anche vivere bene. GIOVANNI ANGILÈ Tel. 349 2344166 - www.giovanniangile.it


La floriterapia di Bach «Il metodo dei 38 fiori è un dono e non una creazione umana, e come tale andrebbe accolto come un patrimonio universale». Così Edward Bach presentava il frutto delle sue ricerche lunghe 5 anni Inizieremo con questo primo inserto una piacevole passeggiata alla scoperta delle essenze floreali del dr. Edward Bach (1886-1936). Brevemente ricordiamo che Bach, gallese di origine, si laureò in medicina e subito si avvicinò all’omeopatia, avendo compreso i limiti della medicina ufficiale, troppo imperniata sulla risoluzione dei sintomi più che sulla comprensione delle cause della malattia. Dopo aver scoperto i sette nosodi omeopatici, decise di cercare dei rimedi puri e naturali, avvicinandosi così allo studio dei fiori, come massima espressione della forza vitale di una pianta. Ci vollero cinque anni di ricerca per trovare i 38 rimedi floreali, durante i quali Bach si cancellò dall’ordine dei medici facendosi chiamare erborista, abbandonò il laboratorio di ricerca e la medicina ortodossa e rinunciò alla diagnosi dei sintomi fisici per concentrarsi solo sulla salute emotiva e spirituale dei pazienti. Un mese prima di morire si fece promettere dai suoi successori che avrebbero mantenuto i valori della semplicità del metodo e della purezza, ricordando che ognuno di noi è guaritore e può usare i rimedi ed ha la possibilità di guarire e ritrovare se stesso e farsi carico del proprio destino. Origine della malattia: la malattia origina dalla dissociazione tra il Sè, la nostra Anima e la personalità che si costruisce in seguito alle influenze esterne come educazione, scuola, ambiente. L’Anima non dipende dall’esterno, è saggia e sa sempre di cosa ha bisogno e dove deve andare: la sofferenza è un’opportunità per ritornare a quella voce interiore che ci suggerisce cosa correggere della nostra vita. La seconda causa di malattia è agire contro l’Unità: ogni pensiero, azione o danno del creato o di qualsiasi creatura è un danno fatto a noi stessi e prima o poi porta a dolore, forse non subito ma nel tempo perchè l’economia dell’Universo segue leggi eterne in cui tutto è perfetto e tutto ha un unico senso: l’Amore e l’Unità. Le essenze sono rimedi vibrazionali che non agi-

Cure naturali

Una passeggiata alla scoperta delle essenze floreali - prima parte

scono in base alla composizione chimica ma come modulatori di frequenze d’onda in base al principio di risonanza: l’acqua in cui è diluita l’essenza mette in risonanza il fiore con la vibrazione del campo energetico del soggetto. Essendo la vibrazione del fiore di una qualità armonica più elevata, riequilibra la vibrazione disarmonica della persona malata e sofferente. Le essenze permettono di ritrovare l’unità tra Anima e corpo, aprendo i canali di comunicazione fra il nostro corpo e l’Io superiore in modo che le vibrazioni dell’Io inondino la nostra personalità con le virtù di cui abbiamo bisogno per poter eliminare grazie ad esse i difetti del nostro carattere. Prenderemo in considerazione la segnatura della pianta (signa naturae), una teoria medica medioevale che sostiene che riconnettendosi a un sapere antico, istintuale, possiamo ricavare dall’aspetto delle piante quali malattie possono curare. Inoltre consiglieremo anche il cristallo e l’olio essenziale da abbinare per potenziare l’azione dell’essenza floreale. Nel prossimo numero parleremo di “Mustard” la senape selvatica. NICOL STEFANI https://nicolnikestefani.wordpress.com/ marzo 2015

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Ambiente & Salute 18

L’articolo pubblicato da Science e il dibattito che ha scatenato

Ammalarsi di cancro: solo sfortuna? Sono le influenze ambientali a modulare l’espressione genica e a condizionare il nostro stato di salute, non solo riguardo al cancro ma per quasi tutte le malattie di cui possiamo soffrire Di recente ha trovato ampio risalto sulla stampa italiana e sui media in generale un articolo di due ricercatori pubblicato su una prestigiosa rivista (Science) nel quale si sosteneva che il cancro è dovuto essenzialmente alla sfortuna (“bad luck”)*. Verrebbe spontaneo rispondere che certamente nascere in prossimità di siti inquinati, essere esposti a pesticidi, emissioni di inceneritori, centrali a carbone, acciaierie o altre amenità è certamente “una sfortuna”, ma non era questo che intendevano gli Autori nè tanto meno i media che con grande risalto hanno ripreso la notizia. Infatti il messaggio arrivato al grande pubblico è che la principale causa del cancro è la casualità, ovvero “la sfortuna” e che pertanto politiche di prevenzione primaria, riduzione dell’inquinamento o idonee scelte di vita, non siano poi più di tanto importanti. Ma cerchiamo di capire cosa esattamente è emerso dallo studio: i due ricercatori, utilizzando anche modelli matematici, hanno dimostrato che c’è una forte correlazione tra la frequenza dei tumori e il tasso di proliferazione delle cellule staminali dei tessuti in cui i tumori stessi insorgono. Questo non stupisce affatto perchè è logico ipotizzare che quanto più spesso le cellule staminali di un organo sono in fase replicativa, tanto più è facile che insorga un cancro dal momento che una frequente proliferazione facilita errori di replicazione del DNA e l’insorgenza di mutazioni. Ma da qui ad affermare, come fanno gli Autori, che le influenze stocastiche (casuali) costituiscono il contributo più grande all’insorgenza del cancro e che il 65% dei tumori è dovuto alla proliferazione delle cellule staminali e dunque al “caso” ce ne corre! Questo articolo ha già suscitato una dura replica da parte dell’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC)** che il 13 gennaio 2015 letteralmente scrive: “l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro” (IARC),Agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Samarzo 2015

nità specializzata per le Ricerche sul Cancro è in forte disaccordo con la conclusione della relazione scientifica pubblicata sulla rivista Science il 2 Gennaio 2015 dal Dr Cristian Tomasetti e dal Dr Bert Vogelstein sulle cause del cancro nell’uomo. Lo studio, che ha ricevuto una copertura mediatica capillare, ha confrontato, in una vasta gamma di tessuti, il numero di divisioni delle cellule staminali in relazione alla loro durata di vita con il rischio di cancro sempre rispetto alla durata di vita del tessuto ed ha sostenuto che mutazioni casuali (o “la sfortuna”) siano le maggiori cause che contribuiscono alla formazione di tutti i tumori, anche più importanti dei fattori ereditari o di quelli ambientali esterni. Per molti tipi di cancro, gli autori ritengono che si debba perseguire una maggiore attenzione alla diagnosi precoce della malattia piuttosto che alla sua prevenzione. Se male interpretata, questa posizione potrebbe avere gravi conseguenze negative sia sulle ricerche sul cancro che sulle prospettive della salute pubblica. Gli esperti della IARC dimostrano che in queste conclusioni vi sono gravi contraddizioni rispetto a numerosissime evidenze epidemiologiche (che hanno portato a conclusioni opposte - nota del traduttore) e che sussistono anche numerose limitazioni metodologiche e pregiudizi nell'analisi riportata nella pubblicazione. «Sapevamo già che quando un individuo sviluppa un certo tipo di cancro vi sono elementi di casualità, ma questo ha uno scarso significato circa il livello di rischio di cancro in una popolazione» spiega il Dr Christopher Wild Direttore della IARC. Concludere che la sfortuna è la principale causa del cancro sarebbe fuorviante e potrebbe sminuire gli sforzi per identificare e prevenire efficacemente le cause della malattia. Da oltre un decennio l’epigenetica ci ha insegnato


dalle attuali 120.000 ton. a 180.000) e che si è spalancata la strada alle trivellazioni per la ricerca del petrolio nei suoli e nel mare, con tutto l’inquinamento che ne conseguirà, ci fa amaramente dire che la “sfortuna” avrà di che sbizzarrirsi: quante mutazioni e quante alterazioni epigenetiche “casualmente” capiteranno nelle cellule proliferanti dei nostri tessuti in conseguenza del maggior inquinamento provocato? L’incidenza di cancro in Romagna nel periodo 2005-2009 è di 528.5 casi/anno ogni 100.000 maschi e per le donne di 394.9 casi/anno ogni 100.000 donne in confronto ad una media italiana rispettivamente di 467,7 casi nei maschi 339,6 nelle femmine - http://itacan.ispo.toscana.it/italian/itacan.htm Quasi 61 casi di cancro ogni anno in più fra i maschi e 55 fra le donne non sono già un primato abbastanza preoccupante per la Romagna? Dove vogliamo arrivare? È davvero questa la strada giusta per noi e le generazioni a venire? Purtroppo il contenuto dell’articolo di Science, l’enfasi con cui è stato accolto dai media, l’assenza del sia pur minimo senso critico che ha accompagnato la sua diffusione, rischia di azzerare il ruolo delle strategie preventive, perchè, banalmente se davvero si trattasse solo di “sfortuna”, perchè impegnarsi per ridurre l’inquinamento o evitare il fumo o cercare di promuovere una agricoltura senza veleni? Viene il dubbio che le conclusioni dell’articolo - e l’ampia risonanza mediatica che ne è seguita, siano artatamente funzionali a chi non vuole cambiare lo status quo: ma non sarebbe nell’interesse di tutti ridurre le contaminazioni ambientali e godere tutti di maggiore salute? PATRIZIA GENTILINI

Ambiente & Salute

che, viceversa, sono proprio le influenze ambientali, specie nelle fasi più precoci della vita, a modulare l’espressione genica e a condizionare il nostro stato di salute non solo per quanto riguarda il cancro ma praticamente per quasi tutte le malattie di cui soffriamo. L’origine del cancro non risiede quindi solo in mutazioni casualmente insorte nel DNA delle cellule tanto più queste sono proliferanti, ma anche in centinaia di migliaia di modificazioni epigenetiche indotte dalla miriade di agenti fisici e sostanze chimiche tossiche e pericolose con cui veniamo in contatto ancor prima di nascere. Una ampia revisione del 2011 ha dimostrato che l’esposizione a pesticidi durante la gravidanza aumenta più del doppio il rischio di leucemia nell’infanzia: possiamo dire che si tratta di “caso” o “cattiva sorte”? E’ parimenti solo “sfortuna” il fatto che nell’ampia coorte degli agricoltori americani esposti a pesticidi (ricordiamo che nella lista redatta da EPA e pubblicata nel 2010 oltre 70 pesticidi sono considerati probabili o possibili cancerogeni - http://www.epa.gov/pesticides/carlist/) vi sia un incremento di rischio statisticamente significativo per: tutti i tumori nel loro complesso, cancro al polmone, pancreas, colonretto,vescica, prostata, cervello, melanoma, leucemie, tutti i tipi di linfoma e mieloma multiplo e che addirittura il rischio superi il 400% per il mieloma multiplo in seguito ad esposizione a piretroidi? *** O possiamo dire che è “sfortuna” il fatto che la mortalità nel primo di vita sia del 4-5% più elevata nelle aree inquinate rispetto al resto del nostro paese, come dimostra lo studio Sentieri KIDS dell’Istituto Superiore di Sanità? Certamente le differenze fra i vari tessuti nell’insorgenza del cancro, a parità di influenze ambientali e genetiche, sono spiegabili dai tassi di proliferazione delle cellule staminali, ma dove è allora la “cattiva sorte”? Sapere di essere stati esposti già in utero a campi elettromagnetici, solventi, coloranti e quant’altro o respirare fin da neonati l’aria della Pianura Padana non è certo di buon auspicio. Così pure essere consapevoli che la situazione non potrà che peggiorare visto che col recente decreto “sblocca Italia” gli inceneritori bruceranno al massimo della loro potenzialità (a Forlì

Bibliografia *,Vogelstein B.Tomasetti C Cancer etiology.Variation in cancer risk among tissues can be explained by the number of stem cell divisions. Science. 2015 Jan 2;347(6217):78-81 ** http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/news/news/2015/01/most-types-ofcancer-not-due-to-bad-luck *** Weichenthal S, Moase C, et al. 2010 Environ. Health Perspect. 118 2050 (8), 1117–1125. A review of pesticide exposure and cancer incidence in the Agricultural Health Study cohort marzo 2015

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Nanopatologie 20

Spacciarlo per innocuo è quantomeno cosa azzardata

Argento colloidale: sì o no? Attenzione ai presunti “miracoli” e “nuove frontiere” declamate dalla pubblicità: le particelle solide, inorganiche e non degradabili, sono tutte fortemente tossiche per il fatto di essere corpi estranei Mi dispiace dover smentire, esperienza scientifica sul campo di oltre quarant’anni alla mano, una convinzione che è propria di chissà quante persone. Lo faccio perché da un decennio ricevo regolarmente messaggi pressoché identici ai quali ho risposto altrettanto regolarmente sia in modo personale sia con gli articoli sia con i libri che ho scritto. Parlo dell’argento colloidale, una sorta di Panacea, la divinità greca che guariva tutti i mali, cui tante persone pare si affidino. Innanzitutto che significa, in questo caso, colloidale? Si tratta di una miscela in cui esiste una sostanza, l’argento, di dimensioni finissime dispersa in un liquido che non è capace di scioglierla. Insomma, stiamo parlando di nanoparticelle di un metallo non degradabile senza ricorrere a solventi molto lontani da quelli biologici. A somiglianza di altri metalli nobili come, ad esempio l’oro, l’argento possiede proprietà antibatteriche note da millenni e, secondo qualcuno più ottimista, è pure un antifungino e un antivirale. Se di fronte a queste due ultime caratteristiche io mi permetto di sollevare qualche dubbio, la proprietà antibatterica è fuori discussione, anche se sulla reale efficacia controllata con i criteri della farmacologia ci sono più opinioni che certezze. Comunque sia, i preparati a base d’argento, per esempio il proteinato, vanno usati rigorosamente per applicazioni esterne e, soprattutto, vanno usati facendo un atto di fede nelle loro proprietà terapeutiche su cui manca una letteratura solida. Di fatto l’argento colloidale, quello delle nanoparticelle, ha tifosi a non finire, e questi lo ingeriscono convinti di ottenere risultati straordinari al limite del miracoloso. Internet poi, pullula di siti che ne cantano le virtù, virtù che non si limitano al conmarzo 2015

trasto ai batteri ma spaziano, come ho detto, ai funghi e ai virus, e assicurano una sorta d’invulnerabilità sanitaria acquisibile, con incursioni civettuole all’estetica (un sito recita “si configura come un vero toccasana per la salute e la bellezza della cute”). Un altro sito facente capo all’associazione Naturalmente riferisce che “Un antibiotico, tanto per fare un paragone, uccide forse una mezza dozzina di differenti organismi patogeni, ma l’argento ne elimina circa 650”. Prescindendo dall’approssimazione non proprio da farmacologi con cui vengono trattati gli antibiotici come se questi fossero un’arma generica e non selettiva, temo che non sia così, con il numero dei batteri morti, che si valuta un farmaco. Ma il sito continua elencando una parte delle centinaia di patologie trattate con supposto successo dall’argento colloidale e queste vanno dal-


eccedere la vita stessa dell’individuo. Ma le particelle non sono solo cancerogene: sono tossiche per il sistema neuro-endocrino, possono causare malattie cardiovascolari, passano da madre a feto provocando aborti e malformazioni… Per evitare malintesi, le particelle solide, inorganiche e non degradabili sono tutte indistintamente tossiche, e questo principalmente per il loro essere corpi estranei. Dunque, acciaio, alluminio, titanio, oro, argento o altro non fa differenza sostanziale. Purtroppo i tossicologi poco aggiornati (e sono tanti) non conoscono il problema, ma così è. E allora? E allora bisogna essere obiettivi.Anche se mancano dati scientifici rigorosi, è assolutamente possibile che l’argento colloidale dia risultatati positivi nel breve periodo, risultati che possono derivare da una sorta di efficacia reale o da un effetto placebo che non è da escludere. Alla lunga, però, i rischi connessi al suo uso, in particolare quello protratto nel tempo, sono tutt’altro che trascurabili e non sono mai stati valutati compiutamente. Il motivo di base sta nel tempo in cui gli eventuali effetti negativi possono instaurarsi e quel tempo, essendo lungo come spesso avviene per gli effetti da nanoparticelle assunte in quantità tutto sommato modeste, fa sì che questi non siano collegati dal diagnosta all’assunzione di argento colloidale. Malauguratamente l’informazione sulle nanopatologie, cioè le malattie da nanopolveri, di cui i medici dispongono è ancora molto limitata e questo consente a prodotti come l’argento colloidale di sopravvivere addirittura con qualche simpatia da parte di una frazione, pur piccola, della classe medica. Fatta salva l’ovvia libertà di ognuno di credere in ciò che vuole e di comportarsi di conseguenza, io non posso che invitare tutti ad informarsi in maniera rigorosa prima di assumere farmaci, e questo vale a maggior ragione per quelli ai confini dell’ufficialità. STEFANO MONTANARI marzo 2015

Nanopatologie

l’antrace all’appendicite, dall’influenza alla meningite, dal sangue avvelenato (che sarà mai?) alla scarlattina, dalla polmonite alla poliomielite, dalla sifilide alla tosse convulsa. Naturalmente non poteva mancare il cancro preso tout court, un gruppo affollato di patologie diverse su cui “si sono riscontrati dei risultati”. Segue, poi, una lista di paesi in cui l’argento colloidale troverebbe impiego clinico. Senza entrare in ognuno dei casi, mi fermo agli Stati Uniti dove, stando a Naturalmente, “l’argento è usato nella chirurgia delle ossa”. Non viene riportato né ho idea di chi sia a farne quell’uso. Mi limito solo a riportare che la Food and Drugs Administration, l’ente statunitense che regola l’immissione sul mercato e l’uso dei farmaci, non è proprio tenera nei confronti dell’argento e scrive che questo non è né certamente efficace né è sicuro. Insomma, spacciarlo non solo per efficiente ma addirittura per innocuo nei riguardi dell’organismo è a dir poco cosa azzardata. A questo punto mi permetto di riferire la mia esperienza di ricercatore. Come avviene per qualunque nanoparticella solida, inorganica e non biodegradabile, l’eliminazione dell’argento colloidale, una volta ingerito, non può che essere solo parziale e avviene esclusivamente per quelle particelle che non vengono in contatto diretto e sufficientemente prolungato con la parete dello stomaco e dell’intestino, impossibile stabilire a priori una quantità proporzionale a quanto si è assunto. Le particelle che non sono eliminate (e non ci sono studi che provino né, tanto meno, quantifichino l’eventuale eliminazione) passano al sangue e ai tessuti dove sono imprigionate e percepite per quello che sono, vale a dire corpi estranei ineliminabili. Dunque, la reazione è quella infiammatoria classica del caso, una reazione cronica, essendo la particella indistruttibile e, dunque, innesco continuo d’infiammazione. Qui la medicina è chiarissima: alla lunga l’infiammazione si trasforma in un cancro in tempi quanto mai variabili che possono arrivare (non è affatto detto che lo facciano) a scadenze così lunghe da

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L’architettura della meraviglia 22

L’ultimo capolavoro di Carlo Scarpa in piazza Nogara

La Banca popolare di Verona L’unione tra la vecchia banca e il nuovo edificio. Ambienti raffinati con materiali pregiati, locali colorati a stucco veneziano per il progetto che ha rivoluzionato la suggestiva piazza scaligera Un amico architetto, una volta, ha affermato che Carlo Scarpa è stato «l’ultimo rappresentante della specie dei genii». Infatti egli vive in una dimensione intellettuale talmente alta da permettergli di affrontare qualsiasi tema professionale con la consapevolezza delle necessità specifiche e delle tradizioni storico – culturali di ogni arte. L’iniziale collaborazione con Paolo Venini porta a risultati eccezionali nella produzione di manufatti di vetro, anticipatori di nuove tendenze artistiche. Ma tutta la sua opera è all’insegna della novità, dal negozio Gavina di Bologna al cimitero Brion, dal negozio Olivetti di Venezia alla casa Ottolenghi, etc… La Banca Popolare di Verona è il suo ultimo progetto a cui non sopravvive morendo nel 1978, lavoro poi portato a termine dall’arch. Rudi. Piazza Nogara è un piccolo spazio nel centro della città, “illuminata” da questo nuovo edificio sorto sulla demolizione di due case adiacenti alla vecchia sede bancaria. Non è facile armonizzare il vecchio palazzo e l’inserimento del nuovo. La facciata principale non rappresenta una superficie planare ma è costellata di piccole architetture vetrate, marmoree, di matericità in apparenza contrastanti come l’intonaco di coccio pesto grezzo e le lastre di Botticino levigate, le forme tonde e quelle quadrate e rettangolari, i piani riflettenti e i piani opachi, le scanalature che giocano con i chiaroscuri e le sobrie composizioni lapidee. Insomma, una piccola città di esseri apparentemente inerti in realtà un’aggregazione “vivente”: qui torna la sua grande capacità di espressività dovuta all’accostamento di materiali differenti oppure gli stessi con diverse finiture e forme. Piccola “piazza” dove si esalta il senso dell’inmarzo 2015

contro di strani “personaggi”, imprevedibili ma profondamente raffinati. Tondi a rientrare e finestre aggettanti: finestre in legno di quercia che arretrano e teche di cristallo che avanzano. Teche che nell’intenzione di Carlo Scarpa riflettono le immagini della piazza, dando vita così a “quadri” appesi. Che bello osservare un vetro che restituisce visioni magari sfuggite, o non colte. Meraviglie come le mensole dei balconi a forma di triglifo che poi allungandosi permettono il deflusso delle acque meteoriche e che collegano i tondi alle finestre rettangolari; come il cornicione a dentelli in Botticino che chiude la facciata, ancora una volta un segno evocatore di architetture classiche ma anche la conclusione di tanti prospetti veneziani. Poi la parte alta, densa di finestre, fa apparire la copertura piana come sospesa; qui cambiano i materiali: mosaici, travi metalliche. Sotto, il basamento: pietra elaborata che si interrompe in prossimità dell’ingresso, mettendolo in rilievo. Sopra le fine-


Superfici dai toni forti e profondi sembrano aprire a mondi lontani perché in queste masse così colorate vorresti perderti e abbandonarti. Perdizione negli abissi. E poi i sottoscala, estremamente raffinati. Mille particolari catturano un mondo sconosciuto, affascinante. L’interno è un’esplosione di elementi, ognuno di grande attrazione. Il soffitto è scomposto, come spesso succede nelle sue opere, in porzioni separate da telai metallici che danno ritmo agli ambienti. Architetture di cieli. Le colonne nel loro grigio cemento attraversate da mosaici dorati nell’alto. Le porte ricavate in pareti dove si interrompe la continuità e qui tornano ancora forme che avanzano e rientrano come nella facciata principale. Spazi in espansione che si protendono verso l’esterno o che si chiudono all’interno. Spazi strappati a un pieno, vuoti che diventano spazi.Trasparenze e opacità. Ottoni che inventano forme impensate. Chissà come si lavorerà in questa banca….

L’architettura della meraviglia

stre protagoniste, specie quelle circolari ottenute dall’intersecazione di due cerchi che hanno i centri leggermente spostati. Infine la loggia vetrata con il ritmo delle colonnine binate. Bisogna anche organizzare gli spazi lavorativi e Scarpa vi riesce perfettamente. Egli cerca di integrare i vecchi spazi con quelli nuovi, cercando di dare qualità elevata sia utilizzando materiali di pregio che progettando visioni di forme e colori raffinate, sia curando continuamente i dettagli. L’edificio composto da cinque livelli, al suo interno, è dominato dalle scale. La scala esterna, parte in c.a. e parte con una gabbia con tubi in acciaio con snodi angolari di bronzo e i gradini di cemento gettati in una griglia di piatti metallici. La scala a spirale che collega la parte vecchia a quella nuova dell’edificio, con il parapetto pieno lavorato a stucco color mattone lucido, vera esplosione di colore e forma. E poi la scala per il personale che collega i diversi piani ossia il piano rialzato, il seminterrato e il piano interrato. Spigoli protetti con piatti di ottone, i gradini in pietra di Clauzetto che risaltano con grande forza le pareti lavorate a stucco veneziano lucido di colore verde e viola.

MAURIZIO SIGNORINI http://www.signoriniarchitetto.com

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Piante popolari

Plantago major (L.) - Plantaginaceae

Piantaggine Fioritura: maggio-settembre Parti raccolte: l’intera pianta con le radici Tempo di raccolta: primavera (foglie prima della fioritura), autunno (semi)

Bussoletta Botanica

Come riconoscerla Erba perenne formata da una radice legnosa ingrossata e da foglie verdi riunite in una rosetta basale. Ognuna è percorsa da nervature parallele ben evidenti nella pagina inferiore. I fiori, di colore bruno-rossastro, sono portati in alto da uno stelo che li raccoglie tutti in una spiga corta, compatta. Il termine Plantago sembra derivi da due parole latine planta con allusione alla “pianta del piede” ed “ago” “faccio apparire” e allude ad una ventina di piante appartenenti a tale genere. Dove osservarla Comune negli incolti, lungo i bordi delle strade, nei campi.

Frammenti di etnobotanica

Usi alimentari: le foglie più tenere venivano mangiate crude o cotte, da sole o insieme con altre “erbe di campo”, nelle insalate, nelle zuppe, nei minestroni di verdura o ripassate in padella. Usi ludici: con gli scapi fiorali si intrecciavano piccoli cesti, minuscole sedie, gabbiette per grilli. Usi magici: sui Colli Euganei, le foglie, fresche e contuse, si applicavano sulla parte morsa dalle vipere per rallentare la diffusione del veleno, mentre si mormoravano formule magiche (an, tan can, fate seco,nel nome del Pare, de so Mare e de so Fiolo) e altre preghiere rivolte alle anime sante. Usi medicinali: le foglie contuse eliminavano il prurito causato dalle punture degli insetti e venivano applicate su abrasioni, ascessi, foruncoli e ferite; le foglie, cotte nel latte e amalgamate con la farina di grano, venivano spalmate sui paterecci. Usi veterinari: le foglie fresche e intere venivano date da mangiare ai conigli, come integratore alimentare, antisettico e come “rinfrescante”. I semi erano usati come mangime per gli uccelli granivori per migliorarne il piumaggio. AIUTARE GLI ALTRI, STUDIARE, FARE SPORT: ECCO I SEGRETI CONTRO LE MALATTIE Dedicarsi al volontariato e aiutare il prossimo sono azioni in grado di dimezzare il rischio di ammalarsi di tumore; allo stesso modo un elevato livello di istruzione dimezza il rischio di malattie gravi come il diabete, mentre fare sport e mantenersi in forma riduce del 30% il rischio di malattie come infarto e diabete. Sono questi alcuni dei dati emersi dal Rapporto 'Salute e Felicità' CEIS Tor Vergata Fondaz. Angelini, coordinato da Leonardo Becchetti dell'ateneo romano, che sarà presentato a Palazzo Giustiniani. La ricerca si è basata su oltre 100.000 osservazioni individuali sugli over-50 di 19 Paesi europei. Come ha spiegato L. Becchetti all'Ansa, lo studio mostra anche che in termini economici la riduzione di felicità causata da una malattia cronica equivale per una persona a una perdita media annua di 4580mila euro a seconda della malattia. Redazione InformaSalus.it – 6 febbraio 2015

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Sinonimi Plantago asiatica De Candolle.; Plantago incisa Hasske.. Giovamenti / Nocumenti “Virtù. Di dentro. Il seme di tutte le piantagini, trito in polvere, & incorporato con un uovo, & di poi cotto in modo di una frittata sopra una tegola infocata, giova mangiato caldo alla dissenteria, & a i vomiti stomacali, [..] Et il medesimo fanno le foglie fresche cotte con aceto e sale, [..] Virtù. Di fuori. Il succo ò L’ Acqua stillata, giova à i frenetici, applicato alla fronte; Messo ne gli occhi mitiga le loro infiammagioni, [..] Messo nelle orecchie, restituisce l’udito. Sana l’ulcere della bocca, & della gola facendone gargaritio. [..]” (Castore Durante, in “Herbario Nuovo”, 1585)

Piante popolari

Briciole d’Archivio

Ricetta locale

Rotolini alla piantaggine Ingredienti: 8 foglie di piantaggine, 4 fette di carne sottili, pancetta a fette, cipolla, formaggio, olio, sale, pepe macinato, salsa di pomodoro. Preparazione: salare e pepare la carne su cui verranno adagiate le foglie di piantaggine scottate in acqua bollente, aggiungere la cipolla tagliata fine, la pancetta, il formaggio a pezzetti. Arrotolare, infarinare e rosolare nell’olio. A questo punto aggiungere la salsa di pomodoro e lasciar cuocere per circa 40 minuti. (Gorgo, settembre 1965, ricettario manoscritto anonimo)

Ricetta storica

Disposizione delle uova per la cova Per sanare il mal degli Occhi Si conosce che procede da Vento, da Polvere ò da Sole, quando gli occhi sono molto rossi: per lo che si deve far spruzzare dentro, e sopra dell’Occhio del latte di Donna, sbattere una chiara d’ovo dentro una scudella con seco alquanto di Acqua Rosa, e di Piantaggine; e bagnansi dentro una pezza bianca, applicandovi su gli occhi, e replicava molte volte. (Madame Fochetti, in “Secreti overo Rimedij”, 1731) TRATTO DAL LIBRO

PIANTE POPOLARI DI ANTONIO TODARO - FOTO DI PATRIZIO VIARO

NEL PROSSIMO NUMERO Nel prossimo numero di Biolcalenda verrà presentato l’asparago selvatico. Specie perenne, spesso arbustiva, con radice sotterranea strisciante da cui si sviluppano dei teneri germogli che, appena sbucati dal terreno, hanno un aspetto conico e affusolato e che, con lo scorrere dei mesi, diventano legnosi, rigidi, pungenti, Segui la rubrica anche su http://www.labiolca.it/piante-popolari

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Cronache da Kakilandia 26

Tra animali randagi e nani rapiti

Bella gente, brutta gente Le vicissitudini della signora Pierangela Biscottini e della signora Pina, l’amore per gli animali e quei gesti di vandalismo e violenza che sempre più spesso ci stiamo abituando a tollerare Ogni giorno, con qualsiasi tempo, la incontro al parco. Cammina lentamente, trascinando un carrello della spesa (foto1), spesso con qualche difficoltà, probabilmente dovuta all’artrosi o all’osteoporosi, chissà…. È la signora Pierangela Biscottini, il cognome gliel’ho messo io, perché ha biscottini o crocchette, o semplicemente pane secco, per tutti gli animali che incontra sul suo percorso, dai cani solitari che abbaiano annoiati nei giardini, ai piccioni liberi dell’aria. Anche per loro ha qualcosa, ha briciole di pane. E tutti le vanno incontro, anche il mio cane, goloso di qualsiasi cosa alimentare gli allunghi una mano generosa. La signora Pierangela accudisce una colonia di gatti, una di quelle colonie tutelate dall’Asl, all’interno di un grande parco di Kakilandia, ma è una grande dispensatrice di cibo e coccole anche per tutti i randagi che incontra lungo il suo cammino. Per tutti ha qualcosa. Una pappa brodosa o croccantini poco importa, ed è meraviglioso vedere come tutte le creature le vadano incontro, l’aspettino lungo il suo percorso quotidiano, sempre alla stessa ora. Al suo passaggio i sentieri si animano di piccoli passanti, che le corrono incontro, la salutano come possono. Miagolii, strusciate, corsette con la coda dritta. I randagi si fanno prendere in braccio solo da lei. Ogni tanto c’è qualche nuovo commensale, qualche anima disperata abbandonata da umani senza cuore. E lei per tutti ha conforto, costruisce ripari sotto le fronde degli alberi, riempie amorevolmente vaschette di plastica che presto vengono vuotate. E riparte un po’ zoppicando, per la sua lenta quotidiana passeggiata. marzo 2015

Mi viene da pensare a quanto cibo buttiamo via. I bidoni dei rifiuti dei ristoranti (lo so perché li vedo) e delle case sono pieni di cibo sprecato, pane, carne, verdure, formaggi, c’è di tutto. Fuori da enti statali ho visto decine di sacchi pieni di pane, buttati come rifiuti. Alimenti che esseri viventi hanno prodotto, faticando, trattati con tanto disprezzo. Ma perché? Stamattina in un sacco dell’immondizia c’era perfino una grossa tavoletta di cioccolato fondente ancora intera, sigillata. Buttata. Sprecata. Mi chiedo quanta gente potrebbe essere sfamata da tutto ciò che buttiamo. Quanti randagi, esseri umani o animali potrebbero essere nutriti anche solo con gli avanzi di questa stupida umanità? La comunità di Kakilandia è sdegnata: hanno rubato un galletto. Non parlo di uno vivo, ma di uno di quei galletti di cemento che si mettono fuori dalla case e nei giardini. Il galletto in questione era davanti alla casa della signora Pina, all’ingresso del


la comunità non è tranquilla, guarda con sospetto qualsiasi faccia nuova in transito per il paese, non si fida di nessuno; ha perfino incaricato una guardia di tener d’occhio i bambini che giocano ai giardini pubblici.Vi sembra esagerato? Può darsi, ma c’è da chiedersi se non siamo noi quelli sbagliati, noi che restiamo impassibili di fronte al massacro quotidiano di tanti bambini in luoghi che non sapremmo nemmeno individuare sul mappamondo, e non perché non ci importi, ma perché ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Ci siamo gradatamente abituati all’orrore. Allora forse sarebbe meglio tornare a ribollire di sdegno anche solo per il furto di un galletto di cemento, per riuscire a non andare oltre.

Cronache da Kakilandia

parco e si trovava proprio accanto a Biancaneve e i 7 nani. Quando i nipoti della Pina se ne sono accorti ci sono rimasti proprio male. L’anno scorso si era diffusa la notizia che il Fronte di Liberazione dei Nani era sceso sul piede di guerra e aveva saccheggiato alcuni giardini per rubare i nanetti e rimetterli in libertà nella vicina foresta. Allora la Pina di buon mattino aveva provveduto a fissare col cemento i nanetti che si trovavano davanti a casa sua. Così, diceva, non possono andar via. E già che c’era ci aveva messo vicino anche due bei galli, che non si sa mai. Saputo del furto del gallo, i residenti di Kakilandia hanno pensato che possa essere stato qualche forestiero di passaggio, magari uno di quei banditi che il mese scorso hanno ucciso il riccio - ricordate? - e poi hanno rubato i pavoni (questa volta vivi e vegeti) che razzolavano in pace nel giardino di proprietà della “trattoria del bersagliere”. La signora Pina, che ha 87 anni ed è una donnetta energica e con tanta iniziativa, non ci ha pensato troppo su, e ha affisso un bel cartello “Per favore riportate indietro l’altro gallo dei bimbi. Grazie”. Questo avrebbe dovuto bastare, secondo lei. A Kakilandia si usa così, perché tutti gli abitanti sono persone oneste e gentili e la Pina ha dato per scontato che il suo cartello fosse sufficiente a richiamare all’ordine qualche ragazzetto dispettoso e riavere indietro il suo galletto. Purtroppo il galletto a tutt’oggi non si è visto e

MARINA MARIANI

Nuovo calendario 2015 È disponibile il nuovo Calendario 2015 delle semine e delle lavorazioni. Nuova grafica, testi riveduti e ampliati, disegni originali, uso sapiente del colore in base alla stagione e numerosi consigli utili per coltivare con il metodo biodinamico. Il calendario è edito dalla Biolca con i consigli di Paolo Pistis. Si configura come un vero e proprio calendario che si può appendere al muro e che riporta ogni mese le indicazioni per le semine e per le varie lavorazioni e uno spazio per le annotazioni giornaliere. Si può richiedere tramite tel/fax allo 049 9101155 o al cell. 345 2758337 (Martina) o inviando una mail a info@labiolca.it . Contributo E.8,00 + 1,28 (spese postali) marzo 2015

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Agricoltura biologica 28

Per chi vuole certificare il proprio terreno e quindi i prodotti

Breve guida alla certificazione bio Sintesi non commentata di tutte le attività che un’azienda agricola deve svolgere per ottenere la certificazione e conservarla ai vari controlli per vendere i suoi prodotti sul mercato biologico Nel tentativo di fare un quadro delle diverse attività da svolgere per la coltivazione biologica pare utile aprire una breve e sintetica parentesi (senza commenti) su cosa debba fare chi intende certificare il proprio terreno e, di conseguenza, i propri prodotti. Le leggi di riferimento sono il regolamento europeo 834/2007, in coppia con il successivo 889/2008 (i quali verranno, entro breve, modificati). Il fascicolo aziendale: innanzitutto occorre avere un “fascicolo aziendale” completo e aggiornato depositato presso la struttura AGEA di competenza (che per il Veneto, ad esempio, è AVEPA). Nel fascicolo aziendale sono elencati tutti i riferimenti catastali dei terreni in disponibilità dell’azienda. Il fascicolo è comunque obbligatorio per chiunque eserciti l’attività agricola e abbia una qualsiasi forma di rapporto con l’amministrazione pubblica di competenza. La notifica: una volta verificata la correttezza del fascicolo aziendale si dovranno ottenere le credenziali di accesso al sistema per poter autonomamente redigere la “notifica” o ci si deve rivolgere a una struttura che svolga questa forma di supporto. Questo documento informatico contiene tutte le informazioni relative ai terreni e alle strutture aziendali e le suddivide in appezzamenti in modo tale da poter identificare le diverse attività nelle diverse parti dell’azienda. Fino a qualche tempo fa era possibile raggruppare più particelle catastali in singoli appezzamenti per poter gestire più agevolmente la registrazione delle operazioni culturali mentre adesso è obbligatorio suddividere le singole particelle catastali in più appezzamenti, a seconda del loro utilizzo colturale. marzo 2015

La scelta dell’organismo di controllo: all’interno della notifica il produttore deve indicare l’organismo di controllo a cui decide di far sottoporre il controllo della propria azienda. Attualmente ci sono 13 organismi i quali sono, a loro volta, soggetti al controllo di un organismo terzo (ACCREDIA) e autorizzati a svolgere l’attività dal Ministero per le Politiche Agricole. L’attività di controllo comporta un costo per il produttore che è dato dalla somma tra una quota base fissa e una quota variabile che dipende dalle superfici aziendali e dalla tipologia e intensità di coltivazione svolta. In alcune regioni italiane sono previste delle forme di contributi pubblici per il ristoro delle spese di certificazione. L’analisi dei rischi: insieme alla notifica il produttore deve inviare all’organismo di controllo una relazione contenente l’analisi di tutte le possibili criticità della propria azienda (confini a rischio, magazzini aziendali, altro) e delle conseguenti misure messe in atto per evitare la


scrizione delle attività svolte ogni giorno in campagna), il registro materie prime (contenente la descrizione di tutti i prodotti e materie prime acquistate per la produzione agricola), il registro vendite (contenente la descrizione di tutti i prodotti venduti dall’azienda). Se nell’azienda agricola sono presenti degli allevamenti dovranno essere compilati specifici registri di allevamento. Dall’incrocio tra quanto indicato nel programma annuale di produzione, nei registri aziendali e nelle fatture, l’organismo di controllo verifica la congruità dei dati. La conversione: una volta prodotta notifica, parte il cosiddetto “eriodo di conversione”. La conversione consiste nel coltivare un terreno utilizzando solo le tecniche e i prodotti ammessi in agricoltura biologica finché non vi sia una sorta di “eliminazione dei residui”dei prodotti precedentemente utilizzati. Durante il primo anno di conversione l’azienda può vendere i propri prodotti esclusivamente nel canale convenzionale e senza fare nessuna menzione del metodo colturale biologico. Solo a partire dal secondo anno l’azienda può vendere il proprio prodotto indicando che questo è “in conversione al biologico”. A partire dal terzo anno l’azienda può vendere il prodotto come “biologico”. Nel caso in cui in azienda siano presenti colture perenni come asparagi, frutteti o vigneti, il periodo in cui è obbligatorio indicare la formula “in conversione al biologico” dura due anni anziché uno. La lista dei prodotti e mezzi tecnici utilizzabili si trova direttamente nel regolamento 889-2008. Disponibilità di piantine e sementi biologiche: è possibile piantare o seminare solo piante o sementi regolarmente certificate come biologiche. Nel caso in cui le varietà che si desiderano coltivare non siano disponibili come biologiche, è possibile richiedere una specifica deroga all’ENSE (almeno un mese prima delle colture estensive e 10 giorni prima della semina per le colture orticole) per poter utilizzare sementi non trattate. LUCA MICHIELETTO marzo 2015

Agricoltura biologica

contaminazione da parte di agenti esterni. Durante i diversi controlli gli ispettori degli organismi sono tenuti a verificare se le misure messe in atto sono effettivamente efficaci e sufficienti a tenere sotto controllo i potenziali rischi. I controlli: l’organismo di controllo effettua almeno una visita all’anno in azienda (di più nel caso in cui l’azienda sia estesa o lavori molti prodotti) e verifica la correttezza di quanto dichiarato oltre che la presenza delle colture previste e di eventuali tracce di fattori o prodotti non ammessi, anche attraverso il prelievo e l’analisi chimica di alcuni campioni di prodotto o del terreno. Nel caso in cui siano rilevate delle irregolarità, vengono emesse delle non conformità che si trasformano, a seconda della gravità, in sanzioni che generalmente corrispondono con la sospensione temporanea o permanente della possibilità di vendere prodotti (singoli prodotti o tutti i prodotti aziendali) identificandoli come biologici, o con la rimessa in conversione degli appezzamenti interessati all’irregolarità. Il programma annuale di produzione: contemporaneamente alla notifica il primo anno (e poi entro il 31 gennaio di ogni anno) deve essere compilato, sempre sui portali delle agenzie territoriali, il programma annuale di produzione nel quale l’agricoltore deve indicare quali specie intende coltivare e la produzione prevista in ogni singolo appezzamento di terreno lungo il corso di tutto l’anno comprendendo così il sovescio ed eventuali colture successive alla prima. Nel caso in cui durante l’anno, per diverse ragioni, egli sia costretto a seminare o piantare colture diverse da quanto dichiarato, dovrà emettere un nuovo programma indicante la variazione avvenuta. Se nell’azienda agricola sono presenti anche degli allevamenti l’agricoltore è tenuto, anche per quella parte, a prevederne la produzione. I registri: dal momento in cui ha effetto la notifica il produttore è tenuto alla compilazione di registri che mantengono evidenza delle diverse attività svolte: il registro colturale (contenente la de-

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Agricoltura biodinamica

Lavorazioni, rotazioni, avvicendamenti, fertilizzazione - seconda parte

Le lavorazioni del terreno Gli interventi meccanici per rendere il suolo più adatto ad accogliere le colture rappresentano lo strumento principale con cui incidere sulle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche del terreno Classificazione delle lavorazioni del terreno agrario Le lavorazioni del terreno possono essere classificate in funzione dello scopo (1), in funzione della profondità di lavoro (2) ed in funzione degli attrezzi (3) e del lavoro eseguito. Nel primo caso si avranno lavorazioni di scasso o dissodamento per terreni mai coltivati o per un reimpianto. Lavori preparatori (disgregazione dello strato coltivato). Lavori di affinamento (preparazione del letto di semina). Lavori successivi, di coltivazione (ad esempio il controllo delle infestanti). Nel secondo caso vi saranno lavorazioni superficiali (fino a 20 cm), medie (dai 20 ai 40 cm) e profonde (oltre i 40 cm). Per le colture erbacee solitamente non si superano i 50-60 cm di profondità (ripuntatura). Lavorazioni a profondità maggiori possono essere effettuate su terreni che andranno ad ospitare colture di tipo arboreo, come frutteti o vigneti (lavori di scasso o di dissodamento). Occorre comunque molta energia e molta potenza (cv). Le lavorazioni profonde vanno svolte nel periodo autunnale, con le dovute modalità e attrezzature. Nel terzo caso vi saranno attrezzi rovesciatori (aratro), attrezzi discissori (ripper, ripuntatori, estirpatori, erpici e coltivatori a denti dritti fissi), attrezzi rimescolatori (fresatrici, erpici rotanti, aratro a dischi, erpici a dischi), attrezzi misti vari o combinati, attrezzi speciali (rulli vari, frangizolle). Ma l’attrezzo migliore in assoluto è il lombrico!! Aspetti negativi di alcune lavorazioni La cosa peggiore che si possa fare, soprattutto se ripetuta nel tempo, è l’inversione degli strati operata con l’aratro moderno. Questo attrezzo contribuisce ad interrare lo strato di terreno superficiale (lo strato fertile, ricco di sostanza organica e biologicamente attivo) mentre tende a far emergere in superficie lo strato inerte

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sottostante (strato povero in sostanza organica). Con l’aratro moderno i residui organici vengono dunque interrati a grande profondità, in un ambiente inidoneo per una decomposizione ottimale (ambiente asfittico). Con ogni tipo di attrezzo, se il terreno non è lavorato nel giusto momento, ma viene lavorato quando è troppo bagnato, poi sopraggiunge compattamento e asfissia soprattutto in terreni pesanti e privi di struttura. Nei terreni sabbiosi vi sono rischi minori. Alcuni attrezzi determinano una suola di lavorazione negli strati sottostanti che impedisce lo sviluppo delle radici e favorisce altri inconvenienti. Anche l’aratro provoca una suola di aratura per via del vomere a tallone. Sempre líaratro, inoltre, genera un taglio nel suolo che determina la formazione di zolle che presentano una parte consistente liscia e compatta (quasi levigata); ciò avviene soprattutto nei terreni pesanti lavorati nel momento sbagliato o nella stagione sbagliata. Le conseguenze negative sono la formazione di zolle dure e compatte, prive di ossigeno, che risulteranno poi difficili da disgregare.


L’uso corretto delle attrezzature È bene avere chiaro che per ogni tipologia di attrezzo corrisponde un quantitativo di residuo che rimane sul terreno dopo la lavorazione (residuo colturale, sovescio, fertilizzante organico ecc.) e vi saranno attrezzi che, come l’aratro, lasciano in superficie un massimo del 10% sul totale della massa organica presente in superficie prima della lavorazione. Ciò significa che, come già ribadito, con questo attrezzo si va ad interrare la quasi totalità dello strato superficiale (strato biologicamente attivo e ricco di vita). Con l’erpice a dischi si passa ad un quantitativo che varia dal 25 al 50%. Con i coltivatori o estirpatori si ha una percentuale che varia dal 50 al 75%. Mentre con lavorazioni di profondità eseguite con ripuntatori (dissodatori o ripper) si va oltre l’80%. Ciò significa che questi attrezzi rispettano la naturale stratigrafia del suolo (quindi non invertono gli strati del terreno) ma possono essere usati per arieggiare e dissodare il suolo in presenza di compattazioni e suole di lavorazione. Questi attrezzi rappresentano una valida alternativa all’uso dell’aratro e possono essere usati per rinnovare la fertilità complessiva del terreno rispettando la biologia del suolo (nella foto uno dei vari modelli, con rulli posteriori). In questo caso si parla di attrezzi per la rottura del terreno o di lavorazioni primarie (o profonde, fino a 50-60 cm circa). Ovviamente occorrerà valutare caso per caso in base alle caratteristiche del terreno, al tipo di lavorazione ed alle esigenze della coltura che si andrà a mettere a dimora o che si seminerà.

Le lavorazioni svolte con questo tipo di attrezzi (ripuntatori) offrono una serie di vantaggi: Consentono di predisporre il terreno per i nuovi impianti. Migliorano il drenaggio e l’infiltrazione dellíacqua. Viene facilitata la radicazione di colture a forte sviluppo come mais, erba medica, bietola, girasole. Vi è accumulo di riserve idriche in profondità (nel periodo autunnale). Si favorisce la risalita per capillarità dell’acqua, eliminando la suola di lavorazione. Incremento degli scambi gassosi con l’atmosfera. Ripristino di una buona struttura mediante la rottura della suola di lavorazione. Ottima alternativa allíaratro da scasso utilizzato nel preimpianto. Non c’è rischio di portare in superficie terreno poco fertile. No suola di aratura. Minor dispendio energetico.

Agricoltura biodinamica

Con velocità elevate degli attrezzi rotanti (frese) si rischia eccessiva finezza del terreno (polverizzazione) con pericolo di successivo compattamento superficiale. Anche il transito ripetuto dei mezzi è altamente negativo per via del compattamento del suolo. Se il terreno rimane privo di copertura vegetale (terreno lavorato) sotto il Sole estivo per troppo tempo si innescano fenomeni negativi di erosione e desertificazione. Durante il periodo caldo vi è forte mineralizzazione. Per evitare problematiche varie è importante scegliere il giusto attrezzo da impiegare in maniera corretta, nel giusto momento.

Nell’orto di casa, come lavorazione primaria, è possibile usare una semplice vanga. Mentre il ricorso periodico ai sovesci può predisporre il terreno verso una struttura ottimale grazie all’azione svolta dalle radici, che andranno anche a lavorare e strutturare in profondità il terreno. Sarà fondamentale l’inserimento delle Leguminose nella rotazione e l’uso regolare dei preparati biodinamici. Mentre per l’affinamento di preparazione alla semina o di preparazione al trapianto è possibile usare una semplice zappa e, successivamente, un rastrello, è importante livellare il suolo soprattutto per evitare buche o avvallamenti che sono negativi per la coltivazione delle piante. Nel dubbio è meglio creare rialzi di terra o piccole aiuole rialzate. Questo permette all’aria di compenetrare meglio il terreno evitando fenomeni di asfissia radicale dovuti soprattutto al depositarsi periodico dell’acqua negli avvallamenti (piogge e irrigazioni). Il terreno va sempre lavorato quando è in tempera: deve contenere il giusto grado di umidità, che non dovrà essere eccessivo ma nemmeno troppo scarso.

FABIO FIORAVANTI marzo 2015

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Calendario biodinamico


Sale prepotente la marea mediatica, il gran vociare diventerà nei prossimi mesi sempre più chiassoso: cibo, sviluppo sostenibile, cambiamento climatico, difesa del suolo, lotta allo spreco alimentare irrompono nel mondo (reale... e, soprattutto, virtuale 2.0). Il fatto che di tutto ciò se ne parli ovviamente non ci può che far piacere, intendendo auspicabile e necessario trasformare i buoni e sensati propositi stra-comunicati in azioni concrete e realizzabili, magari in tempi rapidi. Uguale, quando si comincia: IERI! Guardando le vetrine, la più recente è stata quella sfavillante del Biofach 2015. Una piccola delegazione di AIAB VENETO è andata a Norimberga per visitare questa fiera internazionale dell’agricoltura biologica. La missione aveva tra gli obiettivi il prendere atto dello stato dell’evoluzione del mercato biologico mondiale e la visione che ci portiamo a casa ha destato una grande preoccupazione. Nelle diverse annate della manifestazione ed in particolar modo nell’ultimo anno si è vista una drastica riduzione della presenza di produttori e gruppi di produttori, con una netta predominanza di importatori, distributori, trasformatori. Allo stesso tempo le forme di comunicazione scelte mirano sempre di più a comunicare un prodotto “sano per la salute del corpo e l’alimentazione”, tralasciando i principi di sostenibilità ambientale e sociale del metodo di produzione. Scompaiono via via dalle etichette le indicazioni rispetto ai paesi di origine della materia prima, livellandosi verso un bassissimo livello di comunicazione e trasparenza (l’esempio più semplice che possiamo fare è che nella stragrande maggioranza dei casi la definizione del territorio di origine della materia prima riportato al di sotto del logo del biologico non è più relativo ad una singola nazione ma in maniera molto più generale all’Unione Europea o a fuori Unione Europea, per cui la domanda “ma da dove viene quel che

mangio?” non trova alcuna risposta!). Facendo un piccolo salto all’indietro, all’inizio di febbraio ha brillato l’EXPO DELLE IDEE a Milano, ma in quell’occasione non eravamo assieme ai 500 esperti intergalattici a pontificare il Protocollo di Milano promosso dalla Fondazione Barilla. Traducendo l’idea è quella di ripetere l’esperienza del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, applicandolo all’agricoltura e all’alimen- tazione. A tal proposito, vorremmo ricordare che il cibo è un diritto universale e non una merce e, per fortuna, gli Stati di tutto il mondo si sono dati, da tempo, luoghi di governo globale delle politiche su sicurezza alimentare e nutrizione. Luoghi dove anche la società civile può partecipare e dare il suo contributo come il Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare che risponde direttamente all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Agricoltura biologica

Prove di semina tra Biofach ed Expo

Venendo a noi, nel nostro piccolo continuiamo imperterriti e ogni giorno più convinti e motivati (pregni ancora dell’influsso energetico emanato da Vandana Shiva il 12 ottobre dell’anno scorso) a seminare la CARTA DI BAGNOLI: Buone pratiche per la gestione del territorio, agricoltura e ambiente. Crescono infatti le adesioni da parte delle amministrazioni comunali, pronte ad unirsi per diffondere una nuova attenzione verso l’agricoltura sostenibile e attenta all’ambiente, per creare un NUOVO MODELLO DI SOCIETà, in barba alle scarse risorse economiche e all’immobilismo culturale ancora presente. Volete vedere che hanno intuito, dal basso dei loro osservatori (s’intende a livello istituzionale, nel senso che dopo di loro ci siamo noi cittadini, e a seguire la terra che calpestiamo) che di TRANSIZIONE si deve parlare, e iniziare bisogna ORA il buon praticare? STEFANO BIANCHi

AIAB VENETO

Corso Stati Uniti 50 - 35127 Padova Orario Sportello: mercoledì 9.30 - 13 Tel. 049/ 86.87.176 - Fax 049/78.40.317 - mob: +39 347 0653179 - E-mail: sportello@aiabveneto.org - www.aiabveneto.org

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Agricoltura biologica

Settimana di studio in Svizzera Aveprobi e Gruppo Agricoltura Biodinamica hanno approfondito il tema della biodiversità agricola in relazione al metodo biodinamico, grazie a una serie di visite in azienda e agli istituti di ricerca Nell’ambito del corso La salvaguardia della biodiversità agricola con l’utilizzo del metodo biodinamico, ideato per approfondire direttamente in campagna le tematiche legate all’agricoltura biodinamica e finanziato dal FSE, si è svolta una settimana di studio in Svizzera, progettata da Aveprobi ed intitolata “alla biodiversità all’agricoltura sociale: percorsi di sostenibilità agricola - Coltivazioni biologiche e autoproduzione delle sementi, esempi di agrobiodiversità in Svizzera” Questa attività segue un percorso formativo iniziato nel 2008 e proposto ai nostri associati grazie alla collaborazione con l’ente formativo CipatVeneto. Il docente che ci ha accompagnati in questa recente esperienza e che ci ha aiutati a organizzare le visite nelle realtà svizzere è l’agronomo Adriano Zago. Il viaggio si è svolto nelle zone di Basilea e Zurigo, con momenti di formazione sull’agricoltura biodinamica e visita a interessanti realtà quali il Goetheanum a Dornach e ad alcune aziende, tra le quali Sativa e Peter Kunz. Vicino al Goetheanum si trova anche la Glashaus, splendida casa inizialmente costruita per la realizzazione delle vetrate, ed ora sede della sezione per le Scienze naturali e per l’Agricoltura Biodinamica. Abbiamo visitato anche il FiBL, istituto di ricerca che opera nei vari ambiti riguardanti l’agricoltura biologica da ormai quarant’anni. Gli argomenti di ricerca sono i più svariati, dalla ricerca in laboratorio e il controllo di prodotti, alla sperimentazione in campo delle varietà fruttifere, sino a progetti di più lungo respiro, come il progetto DOK, che dal 1978

compara coltivazione biologica, convenzionale e biodinamica, con interessantissimi risultati. È stato comunque interessante notare che anche i centri di ricerca italiani hanno fatto ricerche di qualità comparabile a quelle tutt’ora condotte, anche se in tutti i modi si stia cercando di farli chiudere ritenendoli in qualche modo superflui e probabilmente non sarà più possibile rimanere al passo. Nei giorni successivi abbiamo visitato realtà legate all’orticoltura ed alla zootecnia, sebbene sia difficile confinare gli ordinamenti colturali; si tratta infatti di aziende molto spesso a ciclo chiuso, come vuole il concetto biodinamico, in cui si spazia dalla coltivazione di cereali, foraggio, orticole alla presenza di animali, dalle vacche ai cavalli ed agli animali da cortile. Molto interessante è stata la visita a Sativa AG, azienda sementiera che si trova a pochi chilometri dalle imponenti cascate di Schaffhausen, sul confine tedesco. L’azienda ha la sua sede operativa a Rheinau all’interno dei palazzi di un ex-monastero sulla riva del Reno e si estende sui terreni limitrofi per un totale di 200 ettari, dove purifica, seleziona, coltiva e migliora prodotti da semina di circa 500 sorti diverse di verdure e cereali per agricoltori e ortolani che cercano semi buoni e adatti alla coltivazione biologica e biodinamica. Il team è composto da circa quaranta persone alle quali si aggiungono numerosi stagisti e disabili (è un’azienda molto impegnata sotto l’aspetto sociale) che collaborano nella produzione di sementi, nelle coltivazioni (vigneti e seminativi) e nella stalla di sessanta vacche da latte. Il tutto con certifica-

AVEPROBI - Associazione Veneta dei Produttori Biologici Sede operativa a (37050) Campagnola di Zevio (VR), via Alessandro Manzoni, 99 info@aveprobi.org – www.aveprobi.org Redazione a (30010) Cona (Venezia), corte Civranetta Tf. e fax 0426509136 - mail fidora@libero.it

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sono temi molto complessi e ampi, richiedono perciò la collaborazione di tutti, specialmente degli agricoltori, che in maniera organizzata devono tornare a essere custodi attivi della biodiversità del nostro ambiene, ma anche dei politici, che devono preservare questa immensa ricchezza e favorire il suo mantenimento e sviluppo, e di tutti i cittadini che attraverso la scelta di consumo sono i veri “irettori”dello sviluppo di modelli agricoli. Durante il viaggio ci siamo resi conto che in Italia non siamo così indietro rispetto al “esto del mondo” come spesso tutti noi crediamo, specialmente dal punto di vista tecnico; abituati a destreggiarci tra montagne di norme che spesso soffocano i più buoni propositi di agricoltura biologica, e a operare in un ambiente fortemente antropizzato, molto diverso da quello del centro Europa, dove le estensioni sono maggiori e lo spazio dedicato a siepi e boschi è significativamente più esteso del nostro, dove anche le aziende convenzionali riescono facilmente a dedicare il 10% della superficie alla creazione di corridoi biologici, dove è però anche facile trovare a poca distanza dalle città una centrale nucleare. In Svizzera le realtà agricole e ancor di più quelle biologiche e biodinamiche vengono ben sostenute, sia dal consumatore che dallo stato, perché si è capito che sono indispensabili per il progresso ed il mantenimento economico sociale e per il benessere della popolazione. Grazie a questo viaggio abbiamo avuto la sensazione di avere conosciuto persone che hanno davvero passione e amore per l’agricoltura biologica e biodinamica, per le cose autentiche, per la vita e per gli uomini. Persone secondo le quali fare biologico e biodinamico è una cosa spontanea. Questa esperienza ci ha nuovamente dimostrato che il Bio non è una moda, ma un’ unione di persone (agricoltori e consumatori) che si muove in positivo per migliorare la realtà e purtuttavia non è neppure cosa per sognatori in quanto si possono creare aziende stabili e redditizie, in grado di migliorare non solo il territorio circostante, ma anche l’ambiente sociale in cui operano. ENRICO CASAROTTI marzo 2015

Agricoltura biologica

zione Demeter, secondo il metodo biodinamico. L’azienda è in continua crescita e collabora con agricoltori bio e aziende di tutta Europa, particolarmente Francia, Svizzera, Germania, Italia. Proprio nella nostra Italia hanno deciso di investire molto negli ultimi anni perché ritengono il Belpaese la zona più vocata in Europa per la produzione e ricerca sementiera. Collaborano con diversi agricoltori e aziende italiane che finanziano e promuovono il mantenimento e la ricerca per la produzione di nuove varietà. Durante la discussione si è evidenziata la spesso limitata disponibilità di materiale con ampia variabilità genetica nelle loro collezioni; si sono inoltre offerti a partecipare per quanto possibile con la competenza necessaria per sostenere eventuali progetti di conservazione e selezione di sementi che siano ben strutturati e organizzati, evidenziando comunque con insistenza la necessità di continuare a rinnovare le antiche varietà, cercando di non effettuare una conservazione “da museo” che si rivelerebbe poco utile, propendendo invece per un mantenimento “rinnovativo” e per la creazione di nuove varietà e popolazioni più adattate alla realtà odierna. Il loro intento è quello di continuare a scoprire e migliorare nuove varietà senza mai oltrepassare la “inea rossa” ovvero la manipolazione cellulare, e senza arrivare all’utilizzo degli ibridi, selezionati sulla base delle tecniche e degli input della coltivazione convenzionale. Ideali simili sono quelli che spingono anche Peter Kunz nello sviluppo e selezione di varietà di diversi cereali adeguati al mondo del biologico; è infatti dal seme o dalla varietà che si deve iniziare a “ensare bio” Tutti, dal contadino al consumatore, dobbiamo iniziare a capire che le varietà convenzionali sono state selezionate per l’agricoltura convenzionale e spesso mal si adattano ad altri metodi di coltivazione a più basso input. Queste visite e le lezioni seguite ci hanno arricchito, stimolato e hanno ravvivato l’esigenza di mantenere e migliorare il grande patrimonio varietale proprio dell’Italia e particolarmente del Veneto che, per motivi politico-economici, rischiamo di perdere e sperperare proprio in questi periodi. Purtroppo

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Attività Culturali

INCONTRO CON L’AUTORE Venerdi 27 marzo alle ore 20,30 presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD) riproponiamo l’incontro con Daniela Conti (saltato il 6 febbraio causa maltempo) per la presentazione del suo nuovo libro “La favola degli OGM”. Interverranno l’autrice del libro e Filippo Zaccaria, Presidente della Biolca. Breve relazione e poi spazio alle domande. Prevista anche la proiezione di un documentario “Biodiversità - una nuova economia” che sarà presentato dall’autrice e regista Sandra Degiuli. Nel corso della serata ci saranno degli intermezzi musicali con il baritono Maurizio Franceschetti e a conclusione un piccolo buffet con prodotti bio. Ingresso gratuito. Contributo libero per le spese di organizzazione. Obbligatorio un cenno di adesione a: 049 9101155 (Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

stri o n i A ri letto

La segreteria dell’associazione è aperta nei giorni di:

Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 Dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 19 Il numero da chiamare è 049 9101155. Per comunicazioni urgenti o fuori orario potete chiamare il 335 7023755. Indirizzo mail: info@labiolca.it

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www.labiolca.it CONFERENZA

LE MELODIE DELL’ANIMA Un’introduzione alla Nuova Psicologia di Sintesi Venerdì 10 Aprile, alle ore 20.30 presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD) Perché organizzare questo evento per presentare una nuova mappa della psiche umana: la Nuova Psicologia di Sintesi? Forse perché le scuole psicologiche hanno, finora, analizzato soprattutto la nostra personalità, accennando solo alla nostra scintilla divina. La Nuova Psicologia di Sintesi offre un prezioso strumento per conoscere la nostra identità divina. Ci guida alla rivelazione del nostro scopo di vita e verso l’auto-guarigione psichica e spirituale. La Nuova Psicologia di Sintesi invita a un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, alla scoperta di quella parte di noi, la più importante, che spesso tendiamo a ignorare. Racconta uno dei modi in cui la nostra personalità può stringere la mano alla nostra anima per una prima conoscenza reciproca. Relatore: Francesco de Falco, ricercatore evolutivo e studioso di saggezza esoterica. Autore dei libri La Via per Shamballa, L’Alba dell’Acquario e Le Melodie dell’Anima, è attualmente impegnato nella diffusione di un indirizzo psicologico che possa accompagnarci verso la guarigione psicologica e spirituale. Ingresso libero e aperto a tutti. Obbligatorio un cenno di adesione ai seguenti riferimenti: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it


CON FILIPPO ZACCARIA Lettura e commento del testo “La Filiosofia della libertà” di Rudolf Steiner ogni 15 giorni al mercoledi sera dalle 21,00 alle 22,30 presso la sede Biolca. Prossimi incontri: mercoledi 4 e merc. 18 marzo. Per informazioni: 049 9101155 (venerdi mattina orario segreteria) o 345 2758338 (Filippo). CON MARIUCCIA RIGON “L’arte di conoscerci e di mantenerci in salute” ogni ultimo sabato del mese dalle 15,00 alle 18,00. Per informazioni: 333 6071916 (Carmen) o 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it

Attività culturali

GRUPPI DI STUDIO

GRUPPO DI STUDIO SULLA MORTE Nessuno ne vuole parlare, però è inevitabile e coglie impreparati. Senza paura affrontare il momento più importante della vita dopo la nascita. Due incontri, mercoledì 22 aprile e mercoledì 20 maggio, presso la sede Biolca.

GRAFOLOGIA PRATICA

Per-corso per imparare a conoscersi, difendersi e cambiarsi la vita partendo dalla propria scrittura La scrittura tesse una ragnatela in cui la nostra individualità più profonda e sincera può stare zitta e nascosta, ma facilmente rivelabile. Circa cento anni fa un romantico Novalis scriveva: «In una futura terapia generale alcune malattie saranno trattate tramite l’educazione, il che richiederà una scienza terapeutica da parte dei pedagoghi» e ancora «… Cerchi ogni singolo uomo di afferrare il male alla radice: studi, osservi, ricerchi e attenda vantaggi maggiori dall’illuminazione del proprio capo che da ogni goccia di sciroppo». In una cultura dominata dalle macchine, parlare di grafologia, di scrittura e soprattutto di bella scrittura potrebbe apparire un atteggiamento sentimentale o romantico; tuttavia incontrare un Io e un’anima unite nella bellezza di una grafia, significa ri-conoscere all’essere umano una mente, un cuore e un corpo intrisi di valori particolari. La mente: la vera conoscenza … il cuore: l’amore e la partecipazione … il corpo: l’azione volitiva e consapevole. Saper “leggere” la scrittura equivale ad osservare l’interiorità dell’essere scrivente in modo molto profondo e assolutamente nuovo rispetto alla disattenzione e alla distrazione dei modi o modelli delle scienze attuali. La grafologia studia la scrittura e, anche se è una scienza derisa e bistrattata dal materialismo scientifico, si può configurare in modo, se non superiore almeno, parallelo alla pedagogia, alla medicina, alla psicologia e alla psichiatria in un ruolo sia di prevenzione che di terapia e di cura per il disagio fisico, emotivo e mentale presente nella nostra epoca. Il per-corso è condotto da Mariuccia Rigon e consiste in un ciclo di 5 incontri al sabato mattina dalle 9.00 alle 12.00 a partire da sabato 7 marzo. Incontri successivi: sabato 28 marzo - sab. 11 e 25 aprile - sab. 9 maggio. Quota di partecipazione per i soci Biolca: € 100 (I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Per informazioni e adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina) marzo 2015

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Attività culturali

Cucina bio - Le quattro stagioni Ciclo di incontri culturali-gastronomici per conoscere e degustare il cibo buono, sano, legato alla tradizione e al territorio e proveniente da agricoltura biologica. Gli incontri previsti sono quattro e sono in corrispondenza alle quattro stagioni. Comprendono un aspetto culturale con l’intervento di un esperto di alimentazione, e un aspetto gastronomico con la degustazione di piatti preparati con prodotti biologici di stagione per sottolineare l’importanza di armonizzare la propria alimentazione con i cicli naturali. Per ogni incontro prevista anche la presenza di un personaggio di riguardo che sarà l’ospite della serata. Prossimo incontro sabato 21 marzo alle ore 19,30 presso la sede Biolca. Questo il menù della serata: Cruditè di erbe spontanee: semi e germogli, Risotto primavera, Involtini di erbette piccanti, - Polpette di ceci e tarassaco, Julienne di verdura, Mousse al profumo d’arancio Ospite della serata la dott.ssa Chiara Vassalli, medico chirurgo, esperta in prevenzione primaria, che parlerà dei fondamenti scientifici che stanno alla base di una sana alimentazione. Breve relazione e poi spazio alle domande. Quota di partecipazione € 20,00. Posti limitati. Obbligatoria la prenotazione telefonando al 049 9101155 (Biolca orari segreteria) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

CORSO RESPIRO E MOVIMENTO per l’armonia e il rilassamento nella vita quotidiana Sabato 11 Aprile, ore 9.00-13.00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD) Attraverso sequenze di movimenti fluidi ed armonici sperimenteremo diverse condizioni di respirazione utili per armonizzare e coordinare l’energia vitale. In questo modo possiamo migliorare la salute e il benessere, trovare calma interiore e presenza, capire e sperimentare in profondità il vero significato dell’essere rilassati, naturalmente rilassati. Programma e argomenti trattati: Il corso è rivolto a tutti ed ha i seguenti obiettivi: - Miglioramento della postura e della capacità respiratoria - Miglioramento dell’elasticità e della flessibilità della colonna vertebrale e di tutto il corpo in generale - Portare sollievo ad alcune problematiche quali ansia, stress, insonnia, cattiva digestione, cattiva circolazione, ipertensione… - Attenuare alcuni dolori tipo mal di schiena, mal di testa… - Prendere coscienza di sé e del proprio corpo migliorando l’autostima - Insegnamento di semplici ed efficaci tecniche di rilassamento da poter usare nei casi di bisogno Relatore: Paolo Friso, massoterapista, diplomato estetista, tecnico ed esperto di massaggio, dal 2000 studia e approfondisce la sua conoscenza delle discipline olistiche. Materiale occorrente: abiti comodi possibilmente non di colore scuro - calzettoni tubolari in cotone o simili - acqua da bere (durante il corso è necessario idratarsi abbondantemente) - blocco e penna per gli appunti - cuscino, materassino e coperta. Quota di partecipazione per i soci Biolca: € 36 (I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20,00 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Nota: corso a numero chiuso, le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni e adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina)

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In seguito all’agricoltura convenzionale, sia a livello aziendale che privato, il suolo dei nostri terreni sta diventando sempre più povero. Gli orti sinergici rompono completamente l’idea di orto come “micro-fabbrica” di ortaggi lineare, schematica e faticosa e la trasforma in un organismo vivente in cui la priorità è data invece alla fertilità della Terra. Questo non solo permette alte rese a livello nutritivo e quantitativo, ma risulta estremamente piacevole a chi attraversa l’orto generando stati d’animo positivi e spesso terapeutici. Molta attenzione infatti è data alla forma delle aiuole, ai colori, alle siepi e soprattutto ai fiori. È un’agricoltura che richiede minimi dispendi di energia, ma grazie alla fertilità, ci dona in cambio cibo, salute e bellezza. Utilizzando questa tipologia di coltivazione viene restituito alla Terra in termini energetici più di quanto si prende, promuovendo i meccanismi di auto-fertilità del suolo, attraverso varie semplici tecniche che ognuno di noi può applicare. È una tipologia di agricoltura adatta all’autoconsumo, si slega dalle ottiche del mercato e ogni lavoro è svolto manualmente. Questo permette di non inquinare e di essere liberi da macchinari e dal petrolio. Vantaggi rispetto all’orto tradizionale: non necessita di vangatura tutti gli anni, non servono concimi, non serve togliere l’erba grazie alla pacciamatura permanente, con i fiori si attirano gli insetti utili e non servono più i pesticidi, l’irrigazione è automatica e ramificata, la nostra schiena è sforzata al minimo, abbiamo più tempo da dedicare ad altro, il portafoglio non risente di spese se non le poche iniziali, non servono diserbanti nei passaggi. A chi è rivolto: il corso è rivolto a chi è interessato a una sana nutrizione e vuole apprendere un metodo di coltivazione semplice, applicabile da tutti e soprattutto sostenibile.

Attività culturali

Corso di orto sinergico

Corso teorico-pratico per la realizzazione di un orto sinergico venerdi 22, sabato 23 e domenica 24 maggio 2015

Svolgimento: il corso si articola in una serata e due giornate, di cui una teorica e l’altra pratica. L’intervallo per il pranzo sarà dalle 12.30 alle 14.00; possibilità di pranzare presso la sede del corso nell’intervallo di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo 10 euro). Programma: Venerdì 22 maggio ore 19,00/20.30 segreteria - ore 20.30/22,30 introduzione al corso. Presentazioni e condivisione di esperienze e prospettive. Breve analisi della situazione attuale dei suoli. Confronto fra coltivazione convenzionale e metodi alternativi come l’agricoltura biologica, biodinamica e naturale. Sabato 23 ore 9,30/17,30 lezione teorica. Introduzione all’agricoltura sinergica, i 4 princìpi cardine, le fasi di progettazione e di realizzazione. Altre indicazioni utili come gestione del semenzaio, conservazione dei semi e utilizzo del calendario delle semine. Domenica 24 ore 9,30/17,30 pratica in campo. Durante questa giornata, in seguito all’osservazione del luogo, si realizzerà l’orto vero e proprio: le aiuole, l’impianto di irrigazione, i sostegni permanenti, pacciamatura, trapianti e semine (nel caso in cui il maltempo non renda possibile la realizzazione dell’orto verrà concordata un’altra data). Relatore: Federico Ceccato, esperto orticoltore, autore del libro “Manuale di Orticoltura Sinergica” e della “Piccola Guida per il ritorno alla fertilità della terra e alla felicità delle relazioni umane”. Sede di svolgimento: presso l’Azienda agricola biologica Bellin Carmen a Noventa Vicentina (VI) in via Bacchiglione 6 – frazione Saline (tel. 335 7023755) Quota di partecipazione: per i soci Biolca euro 120 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di euro 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biocalenda per un anno) Ospitalità: chi desidera essere ospitato nelle serate di venerdi e sabato ci sono varie soluzioni: - Dormire in sacco a pelo + 2 cene + 2 colazioni contributo € 30 - Dormire in camera matrimoniale + 2 cene + 2 colazioni contributo € 40 (persona) - Mezza pensione presso strutture agrituristiche in zona (prezzo da concordare) Adesioni: il corso è a numero chiuso e le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 349 4991328 (Federico) o info@labiolca.it marzo 2015

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Attività culturali

Il giardino biodinamico Corso sulla progettazione, realizzazione e gestione del giardino con il metodo biologico-biodinamico La progettazione, la realizzazione e la manutenzione del giardino biodinamico. È importante saperlo costruire e curare nel modo corretto per la salute delle persone e dell’ambiente. Attraverso le tecniche biodinamiche impareremo a collocare le piante e a curarle in armonia con la natura. Cercheremo di capire come ristrutturare gli spazi per dare vita e bellezza al nostro giardino. Il corso si rivolge a chi ha un giardino, a chi li progetta e li cura e a tutte quelle persone che amano il contatto con la terra e con le piante. Obiettivi del corso: dare al partecipante gli strumenti base per la manutenzione e la cura delle piante in modo semplice e naturale. Svolgimento: il corso si svolgerà in due fine settimana: sabato/domenica 14-15 e sabato/domenica 21-22 marzo dalle 9,30 alle 17,00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme. Servizio di segreteria dalle 9,00 alle 9,30. Programma Sabato 14 marzo delle piante da frutto e di quelle ornamentali. - Principi base del metodo agricolo biodinamico ap- Curare e rivitalizzare gli alberi dei giardini con meplicati al giardinaggio e all’orto-florovivaismo. todi naturali. - Metodi di approccio alle forze della Natura. La - Paste per tronchi: ad ogni albero la propria cura terra come organismo vivente, l’organizzazione del giardino in base ai 4 elementi. Domenica 22 marzo - Preparati biodinamici in giardino applicazione e - Potature, controllo dei parassiti, manutenzione metodi di utilizzo. delle aree verdi con il metodo biodinamico. - Imparare ad ascoltare e ad osservare il giardino, - Il calendario delle semine. Semine e trapianti delle cogliere le priorità dei lavori. piante ornamentali e tecniche di riproduzione. - Il controllo biologico dei parassiti, animali e vegeDomenica 15 marzo tali, con l’uso dei macerati, decotti, infusi e oli es- I 4 corpi del giardino. Elementi per la progettasenziali. zione delle aree verdi e di organismi viventi biodi- Uso dei microrganismi effettivi in abbinamento alle namici. tecniche biodinamiche. - Configurare lo spazio nel giardino biodinamico; riferimenti pratici. Il giardino in relazione al contesto Relatore: Paolo Pistis, agrotecnico, ortofloroambientale e paesaggistico. vivaista, progettista, consulente per - Principi base per iniziare a rivitalizzare il proprio l’agricoltura biodinamica - Ferrara giardino con i preparati biodinamici da spruzzo.TecCollaboratrice: Elena Zaramella, progettista niche di impianto e trapianto. organismi agricoli biodinamici - Padova - Tecniche di compostaggio biodinamico, esempi praQuota di partecipazione per i soci Biolca € tici. 180. I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile BiolSabato 21 marzo calenda per un anno. Nell’intervallo di mezzogiorno, - L’orto come giardino, il giardino diventa un orto. dalle 12,30 alle 14,00, possibilità di pranzare in sede Come creare un “edible garden”. Gli edifici e il loro con un menù biologico vegetariano (contributo € rapporto con i giardini viventi. Studio della forma 10). degli alberi e della loro sinergica. Per informazioni: 049 9101155 (La Biolca) o - Preparazione del terreno per la messa a dimora 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

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“Fonte dell’eterna giovinezza”

Sabato 16 Maggio dalle 9,30 alle 12,00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD) Programma e argomenti trattati: la storia dei 5 Tibetani. L’azione dei riti sui 7 chakra e le ghiandole ad essi associate. Spiegazione pratica dei 5 riti. Meditazione finale per il riequilibrio dei chakra. I 5 riti Tibetani hanno origini antichissime ed hanno moltissimi benefici sul fisico e la qualità della vita. Sono un mezzo potente in grado di influenzare positivamente la nostra salute, liberando l’energia del corpo e migliorandone la flessibilità. Nel nostro corpo sono situati 7 centri di energia che corrispondono alle principali ghiandole endocrine. La salute e la bellezza del corpo dipendono dal loro perfetto funzionamento. I 5 Tibetani, con la loro azione riportano l’armonia nei chakra permettendo un miglioramento delle secrezioni endocrine e quindi invertendo il processo di invecchiamento del nostro corpo. Risvegliano la forza vitale e permettono il raggiungimento del benessere del corpo, della mente e dello spirito. E tutto questo con un minimo dispendio di tempo: l’intera seduta dura circa 20 minuti.

Attività culturali

LA PRATICA DEI 5 RITI TIBETANI

Relatrice: Nicol Stefani, farmacista, cosmetologa, consulente fiori di Bach, studia e approfondisce le materie olistiche studiando naturopatia, pratica Qi Gong. Materiale occorrente: abiti comodi, tappetino, cuscino, coperta, acqua da bere. Quota di partecipazione: per i soci Biolca: E 20 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di 20 E che dà diritto, tra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Per adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it Per info sul corso: Nicol Stefani 349 1535029

CUCINA BIO REGIONALE: LA PUGLIA Ciclo di incontri culturali-gastronomici per conoscere e degustare alcuni piatti tradizionali delle varie regioni italiane preparate con ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Gli incontri comprendono un aspetto culturale con l’intervento di un esperto di alimentazione, e un aspetto gastronomico con la degustazione di piatti preparati con prodotti biologici di stagione per sottolineare l’importanza di armonizzare la propria alimentazione con i cicli naturali. Per ogni incontro prevista anche la presenza di un personaggio di riguardo che sarà l’ospite della serata. Primo incontro sabato 18 Aprile alle ore 19,30 presso la sede Biolca. Nel prossimo numero il programma dettagliato con il menù e l’ospite della serata. Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

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Benessere dell’abitare Come rendere sana e confortevole la propria abitazione adottando i principi della bioedilizia e dell’architettura sostenibile Una serie di incontri suddivisi in tre blocchi, distinti tra loro, in una sequenza logica, da una parte, ma anche svincolati tra loro, dall’altra. Possibilità di iscriversi ad un blocco e rimandare gli altri. Gli incontri sono strutturati come dei laboratori: accanto alla teoria anche esperienze manuali, viaggi, visite in cantiere, etc.. In questo modo si apprende meglio, si fa proprio l’insegnamento tramite l’esperienza pratica, tattile, sensoriale. - Il primo blocco (il sentire) ha come principio ispiratore, quello di riscoprire oppure, di scoprire, il vero significato della frase: “rispettare l’ambiente”, che è divenuta un’immagine standard, ormai svuotata di alcun significato. Il punto è: quale deve essere il rapporto, il dialogo che io riesco a impostare, a creare con il mondo naturale? Cosa devo capire del mondo della Natura che mi possa fare da guida nella mia vita, nelle mie scelte? Non posso entrare nel mondo del “fare” se prima non ho “educato” la mia persona nel “sentire”. -Il secondo blocco (il fare) prevede un percorso su come si pensa, si organizza e si costruisce una casa frutto di scelte responsabili. Dai materiali, da trattare ampiamente, a cenni sull’impiantistica, all’arredo, etc… - Il terzo blocco (i numeri) è quello più da “numeri” e riguarda il risparmio energetico. E’ fondamentale, per gli utenti, creare una rete di dati, materiali, persone che, alla fine del percorso, possa fungere da riferimento per le scelte da compiere. Il corso si articola in sette incontri di sette ore ciascuno da tenersi alla domenica con i seguenti orari: - dalle ore 8,30 alle 9,00 servizio di segreteria. - dalle 9,00 alle ore 17,30 lezione con un intervallo per il pranzo dalle 12,30 alle 14,00. Possibilità di pranzare in sede con menù biologico vegetariano (contributo € 10) Attenzione!!!: il primo incontro è una gita didattica in pullman e la partenza dalla sede biolca è alle ore 8,30. È quindi necessario arrivare almeno 10-15 minuti prima delle 8,30. Possibilità di pranzare presso la struttura (contributo € 10).

Programma

1° CORSO (il sentire) – 3 incontri Domenica 15 marzo: Io e la Natura: il pensiero, la terra, i colori, le forme. - Artesella, il pensiero di Giuliano Mauri. Viaggio in Val di Sella. Il viaggio come inizio, perché dovremmo essere tutti viaggiatori, alla ricerca di noi stessi e dell’ispirazione per le nostre idee e scelte. Un viaggio nella Natura e nelle opere d’arte realizzate con ciò che la natura ha lasciato e che stanno a testimoniare della caducità della vita, dei cicli vitali. Domenica 29 marzo: La terra cruda: i materiali, come costruire con la terra La terra con tutte le sue proprietà inalterate nei vari modi di utilizzo, dagli intonaci alle varie tipologie di murature. Il laboratorio consiste in dimostrazioni di costru-

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zione di un mattone, e di prove di terre per realizzare intonaci, finiture e componenti di arredi. Domenica 19 aprile: Accenni storici La bioedilizia nel contesto del movimento ecologista e della salvaguardia ambientale - Il colore: teoria di Goethe, tecniche, etc… Il colore nel pensiero di Goethe e di Steiner in seguito: energia vitale e non semplice riempitivo di pareti. I colori e i loro significati. Il laboratorio consiste nella dimostrazione di come si stendono le velature, la dissolvenza dei toni, la gestualità nella pittura. - Le forme: significati, interpretazioni. Le forme condizionano la nostra esistenza: ma sappiamo riconoscerle nella natura, in ciò che ci circonda? E di fronte ai vari tipi di forme, spigolose, arrotondate, quali sono le nostre reazioni, quali i nostri sentimenti?


Domenica 3 maggio: Come costruire e/o ristrutturare una casa con responsabilità I problemi delle nostre case: inquinamento indoor, elettromagnetismo, dispersioni, umidità: come si risolvono? Come viviamo all’interno delle nostre case? Siamo coscienti di quante sostanze nocive aleggiano negli spazi confinati? Il laboratorio consiste in una breve analisi ambientale. L’umidità è di vari tipi, bisogna riconoscere le cause e conoscere le soluzioni. - I materiali salubri I materiali sono gli strumenti primi per fare architettura. Si deve prendere coscienza del ciclo dei materiali: provenienza, trasporti, energia necessaria per la produzione, tipi e quantità di rifiuti, vita e post-mortem, ossia dove smaltire materiali dimessi e relative conseguenze di natura economica, sociale e ambientale. Domenica 17 maggio: Le tecniche costruttive - legno e muratura E’ corretto costruire case in legno in pianura dove la storia e tradizione costruttiva, storicamente, è stata nel mattone e nella pietra? Si se si utilizza legno locale (vedi Legno Veneto). La “massività” delle case in muratura che ha sempre permesso condizioni buone di vita è sostituibile nelle case in legno? Ex-novo, ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche Qual è oggi il senso di fare architettura? Costruire ancora ex-novo (ammesso che ci siano ancora spazi?). Meglio recuperare ma anche qui servirebbe una nuova sensibilità per non “violentare” edifici che, seppur semplici, portano con sé storie e vicende umane da considerare e rispettare. La riqualificazione energetica è necessaria ma anche qui con un approccio il più possibile attento ai principi della Sostenibilità. 3° CORSO (il risparmio energetico - l’arredo) 2 incontri Domenica 31 maggio: Perché e come risparmiare energia negli edifici L’impiantistica – la riduzione degli sprechi – il recupero dell’acqua Il risparmio energetico è oggi una priorità, una condizione obbligata dalle necessità di riduzione dei costi per il riscal-

damento e raffrescamento degli edifici. Ma abbiamo in Italia un patrimonio edilizio mediocre e non rispondente all’attuale bisogno di qualità: edifici “energivori” che devono essere riqualificati. Come risparmiare energia? Sicuramente con una fase progettuale attenta e responsabile. - Ecodesign Anche un mobile da acquistare, un arredo interno da realizzare, necessitano di attenzione e responsabilità. Materiali, forme, prodotti di finitura, costi-benefici ... C’è un mondo da esplorare. Come arredare gli spazi? Come considerare le forme da impiegare? E i colori?

Attività culturali

2° CORSO (il fare) – 2 incontri

Domenica 14 giugno: Le normative Le norme relative alle energie rinnovabili, alle agevolazioni fiscali, ai finanziamenti per la realizzazione di edifici ex novo, di riqualificazioni energetiche, di ristrutturazioni. - Esempi del buon costruire - conclusione del corso Rassegna di esempi di corretta progettazione e costruzione di edifici, dal punto di vista bioclimatico, energetico, della scelta dei materiali, delle energie rinnovabili. Consegna degli attestati. I Relatori: arch. Giancarlo Chinello, geom. Ottorino Faggionato, prof. Filippo Zaccaria, arch. Sergio Lironi, arch. Enrico Micelli, arch. Maurizio Lazzarotto, ing. Alessandro Fiorini, arch. Maurizio Signorini, dott.ssa Mariuccia Rigon, sig. Maurizio Babetto, avv. Alice Paccagnella, arch. Isabella Breda, dipintore L. Bassani . Sede di svolgimento: presso la sede Biolca in via G. Marconi, 13 a Battaglia Terme (PD) Quota di partecipazione per i soci Biolca per i 7 incontri E. 350 (suddivisi in € 150 primo ciclo, € 100 secondo ciclo, € 100 terzo ciclo). I non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza Adesioni: il corso è a numero chiuso e le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni e/o adesioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it Note: per le prove pratiche dotarsi di abbigliamento appropriato. marzo 2015

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Il massaggio sonoro con le Campane tibetane Giornata esperienziale sull’ampio utilizzo: rilassamento e meditazione

Secondo la medicina orientale, il corpo umano, oltre che da organi e visceri è fatto anche di vibrazioni e di onde di energia. Un organismo sano vibra ad una giusta frequenza ed è ben accordato come uno strumento musicale. Chi ha invece qualche disturbo, ha una frequenza distorta, perché l’energia che scorre nel suo organismo non è uniforme, presenta accumuli o blocchi. Il massaggio, attraverso il suono delle ciotole, stimola un processo di auto guarigione e di armonizzazione. Il suono induce un rilassamento profondo che interviene in aiuto dello stato di benessere personale dell’individuo riequilibrando ed energizzando il corpo dove necessario. Grazie alla “risonanza”, quando si percuote la ciotola, si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il braccio o lungo il punto in cui è appoggiata la ciotola stessa massaggiandolo in profondità. Le ciotole tibetane producono suoni in armonia e trasmettono queste vibrazioni sia a chi le suona che a chi le ascolta. Le applicazioni principali che ha questo tipo di massaggio sonoro sono: stimolare l’energia vitale, indurre il rilassamento, combattere l’insonnia, migliorare la concentrazione, sincronizzare l’emisfero destro e sinistro del cervello, aumentare la creatività e migliorare la respirazione, rilascio di blocchi e tensioni del corpo, miglioramento del proprio potenziale di guarigione. La giornata comprende: - cenni storici sulle campane tibetane - meditazione con il suono sui centri energetici - come suonarle - percezione dei suoni delle campane sul proprio corpo - utilizzo pratico delle campane: massaggio o bagno sonoro - trovare la propria nota o suono personale - rivitalizzare prodotti come: cibo, acqua, fitoterapici, etc. - il suono che induce al silenzio - relazione tra il suono, pianeti e segni zodiacali. Data e orario: sabato 18 aprile 2015 dalle 9.45 alle 16.30 presso la sede Biolca a Battaglia Terme Relatore: Roberto M. Akara Mevlana, ricercatore per lo sviluppo e l’equilibrio del potenziale umano. Venticinque anni di ricerca ed esperienza sulle tecniche di meditazione per lo sviluppo psichico e la Coscienza: Maestro nell’Arte della Meditazione. Maestro fondatore del metodo “Integrazione Energetica” per il Benessere personale e l’Autocoscienza. Diplomato nel 1999 in Bioenergetica Cinese e Naturopatia all’Accademia ACMOS di Parigi. Sviluppatore di suoni e musiche per rilassamento e meditazione.Autore del libro: “Cromo-Equilibrium e Suono-Equilibrium” e “La Coscienza del Respiro e il Risveglio”. Quota di partecipazione: E.60 per i soci Biolca (i non soci devono aggiungere la quota associativa di 20 E che dà diritto tra l’altro a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Nell’intervallo di mezzogiorno possibilità di pranzare in sede con un menù biologico vegetariano (contributo € 10). Per adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it. Per info sul corso Sabrina Schiavo 339 845 1296 Note: è’ consigliato un abbigliamento comodo (portare un paio di calzini)

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La gemmoterapia è un metodo di cura naturale che utilizza prevalentemente parti di piante allo stato embrionale: gemme, germogli, radichette. Per cercare di avvicinarci a quello che significa l’impiego di gemme e germogli per la salute, bisogna pensare alla primavera e all’arrivo dell’energia innovatrice che questa stagione porta con sé: le piante cominciano ad essere pervase da una forza nuova, le gemme s’ingrossano, il mondo vegetale torna a vivere. Impiegare in modo opportuno le gemme equivale a utilizzare l’energia delle piante nel momento di massima potenzialità: la gemma è il concentrato dell’energia vitale degli alberi e degli arbusti. La gemmoterapia si colloca su un piano diverso dalle altre fitoterapie, perché, a differenza di queste, utilizza prevalentemente sostanze metaboliche non ancora mature per produrre i principi attivi tradizionali.Tuttavia i macerati di gemme sono ricchi di fattori vitali enzimatici e di crescita, di vitamine, proteine, acidi nucleici, ormoni vegetali. Per questo, mentre le varie fitoterapie agiscono a livello funzionale, la gemmo terapia estende il suo raggio d’azione anche nel profondo delle cellule. I vari gemmoderivati prima ancora di essere rimedi specifici per un particolare disturbo, da qualsiasi pianta provengano, sono dei preparati dotati di proprietà depurative e frenanti l’invecchiamento. I preparati sono molto gradevoli, adatti anche a donne incinte e bambini. Pure per gli animali domestici la gemmoterapia può essere di grande aiuto. Il corso si svolge in due incontri al sabato mattina dalle 9,30 all 12,30. Questo il programma: Primo incontro: sabato 14 marzo Generalità sulla gemmo terapia. Confronti fra i gemmoderivati e i più importanti fitoderivati: tinture madri, oli essenziali, estratti vari. Tecniche di preparazione dei gemmoderivati. Secondo incontro: sabato 21 marzo Le piante di base della gemmoterapia. Gemmoderivati per i principali organi ed apparati. Relatore: Dino Bortoluzzi Quota di partecipazione: E. 50 per i soci (i non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno) Per informazioni: 049/9101155 (Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

Attività culturali

Corso di Gemmoterapia

Cucina e salute Corso base di cucina e filosofia macrobiotica Con Fiorenzo Libero, educatore per il cibo, piede e salute. Il corso si svolge in 4 incontri teorico-pratici al sabato pomeriggio dalle ore 16,30 alle 19,30 presso la sede Biolca a Battaglia Terme. Questo il programma: Primo incontro: sabato 9 maggio Approccio ad uno stile di vita teorico e pratico, basato sul principio unico universale dello ying-yang, un modo di essere che consente nel tempo di ottenere dentro di noi stessi la libertà, la felicità e la salute. Presentazione degli utensili da cucina come sviluppo per il laboratorio della vita. Secondo incontro: sabato 16 maggio Preparazione e cottura dei cereali: il riso integrale, il miglio, l’avena, il grano saraceno in chicchi, in fiocchi e in crema. Prepareremo diverse colazioni. Il Gomashio come sale da cucina. Terzo incontro: sabato 23 maggio Preparazione e cottura dei legumi (ceci, azuki, fagioli), la zuppa base, alcuni metodi di cottura dei vegetali di stagione. I condimenti naturali: miso, tamari, thain, umeboshi e alghe. Quarto incontro: sabato 30 maggio Colazioni e merende per scoprire i vari sapori naturali. Quota di partecipazione per i soci Biolca € 25 per lezione (€ 90 per il corso intero). I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno. Le quote sono comprensive dei piatti preparati nel corso della lezione e del materiale didattico. Per informazioni e adesioni: 049 9101155 (Biolca) o 349 8058854 (Fiorenzo al mattino) o info@labiolca.it marzo 2015

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Corso di Apicoltura biodinamica Il corso si propone di sviluppare le basi per una apicoltura innovativa, rispettosa dell’essere ape in sintonia con i fondamenti della biodinamica. Per il neofita il percorso sarà entusiasmante e divertente; per l’apicoltore esperto, alla ricerca di nuovi stimoli, una nuova sfida per rimettersi in gioco. Sono previsti 6 incontri a partire da domenica 19 aprile, presso la sede Biolca, dalle 9,30 alle 17,00 con un intervallo per il pranzo dalle 12,30 alle 14,00. Servizio segreteria dalla 9,00 alle 9,30. Possibilità di pranzare presso la sede nell’intervallo di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo E. 10). Primo incontro domenica 19 aprile L’ape e l’uomo, l’ape e l’universo: impulsi e meditazioni per la comprensione della stretta relazione tra uomo, ape e ciò che ci circonda, in relazione ai dettami della biodinamica. Morfologia ed etologia dell’ape: entrando nella sua intimità scopriremo particolari curiosi e incredibili che permettono di evitare errori e luoghi comuni; la descrizione particolareggiata della struttura dell’insetto nei minimi particolari e la conoscenza del suo comportamento, suffragato dalle più recenti ricerche, ci aiuteranno ad una maggiore e facile comprensione degli eventi che incontreremo nel percorso di apicoltore. Secondo incontro domenica 3 maggio Gestione dell’apiario, prima parte: una approfondita conoscenza nella conduzione degli alveari darà la possibilità di ottenere soddisfacenti risultati con un dispendio minimo di energie. In apicoltura non ci sono ricette con verità assoluta, ciò che viene trasmesso da questi incontri è frutto di una esperienza personale non trasferibile, ma può essere una base su cui costruire e personalizzare la propria pratica. Si parlerà di come e dove costituire un apiario, come seguire lo sviluppo delle famiglie d’api dall’uscita dell’inverno e come limitare la sciamatura. Terzo incontro domenica 17 maggio Gestione del’apiario, seconda parte: la conoscenza di esperienze fondate su un’attività pratica, ci dà la possibilità di evitare onerosi errori e ci permette quell’autonomia necessaria per poter operare in tutta tranquillità e disinvoltura, senza dipendenza alcuna. I principali temi di questo incontro saranno: la gestione degli sciami, la moltiplicazione degli alveari, il mantenimento in sanità degli alveari, l’invernamento. Quarto incontro domenica 20 settembre Preinvernamento e invernamento: a questo punto della stagione si tirano le somme del lavoro svolto; è un momento delicato dove la valutazione dello stato di ogni singola famiglia è determinante per la preparazione al riposo invernale. Quinto incontro domenica 4 ottobre Le malattie dell’alveare: conoscere ed identificare il più possibile le malattie ci mette nella condizione di evitare condizioni a volte catastrofiche; una precoce diagnostica, magari in forma precauzionale dà la possibilità di evitare brutte sorprese, che in apicoltura possono compromettere in modo irreversibile la vita delle nostre api. Si parlerà delle principali malattie dell’alveare che colpiscono le api adulte e la covata e di come individuarle e difenderci. Sesto incontro domenica 18 ottobre Le produzioni: miele, polline, propoli ed altro ancora, come produrre e valorizzare i prodotti dell’alveare, metodi ed attrezzature occorrenti per raggiungere il nostro scopo. In apicoltura esistono delle produzioni non del tutto conosciute, scopriremo quali. Gli incontri sono teorico-pratici con esperienze presso aziende apistiche selezionate. Le date potrebbero essere soggette a variazioni. Relatore: Gianni Stoppa, apicoltore biodinamico ed esperto apistico regionale. Quota di partecipazione per i soci Biolca per i 6 incontri E. 220 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Previsti sconti per coppie e studenti. Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

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In questo spazio i nostri soci-abbonati possono pubblicare annunci di vario tipo: ricerca e offerta lavoro, ricerca e offerta ospitalità, compro-vendo, scambio..ecc. Devono essere piccoli annunci di max 250 caratteri e corredati dei riferimenti utili all’identificazione: nome, cognome, indirizzo, telefono, mail. Il primo annuncio è gratis, dal secondo annuncio chiediamo di versare un piccolo contributo. L’annuncio va inviato entro il 10 del mese per la pubblicazione nel mese successivo all’indirizzo mail: info@labiolca.it

Corso Le connessioni Mente-Corpo-Spirito 21 e 22 Marzo, dott.ssa Marie Noelle Urech. Week-end alla comprensione delicata e determinata di come ci costruiamo la nostra realtà e i punti fermi da tener chiari per superare disagi che spesso sfociano in malattie. Info e iscrizioni: associazionesettimocielo@gmail.com www.associazionesettimocielo.it Corso teorico/pratico di cucina vegana nel più bel Parco del Trentino. Weekend di ottobre e novembre 2015 con Laura Franchini, naturopata (diplomata c/o Accademia Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali G. Galilei di TN) e cuoca appassionata. Info: 0465 804722 www.reginaelena.com Vendesi Toscana centrale bel negozio di alimentazione naturale/erboristeria/bar adatto da 2 a 4 persone. Possibilità acquisto muri. Per info: 349 4251321 Corso di pittura La Gioconda a cura di Stefano Bernardelli “Tetramorfo", 7 e 8 marzo dalle 14,00 alle 19,00. Fondazione Le Madri Rolo (RE). Info: 0522 666246 - info@fondazionelemadri.it

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ANTICIPAZIONI ANDAR PER ERBE … con Dino Bortoluzzi Domenica 26 Aprile: tradizionale uscita di Primavera alla ricerca e individuazione di piante spontanee per uso salutistico, alimentare, cosmetico, liquoristico. Nel prossimo numero il programma dettagliato. CORSO DI CUCINA con Carmen Bellin Corso teorico-pratico di cucina biologico-vegetariana in programma sabato e domenica 20-21 Giugno presso la sede Biolca a Battaglia Terme. Il corso prevede la partecipazione attiva degli allievi, sia nella preparazione dei piatti e, cosa più piacevole, anche alla degustazione degli stessi. Con Carmen Bellin. Nel prossimo numero il programma dettagliato. CORSO DI PANIFICAZIONE con C. Ceroni e M. Babetto Il prossimo corso di panificazione è in programma per sabato 16 maggio dalle ore 9,00 alle 14,00. Il programma prevede lo svolgimento di tutte le fasi della produzione artigianale del pane: preimpasto, lievito madre, impasto, cottura, degustazione. Nel prossimo numero il programma dettagliato.

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L’agenda di Marzo Finestra su attività organizzate in Veneto e nel resto d’Italia

APPUNTAMENTI A PADOVA 14 e 15 marzo – Corso RIFLESSOLOGIA FACCIALE DIEN CHAN Corso base per autotrattamento di riflessologia facciale Dien Chan Lo studio di base di questa strabiliante tecnica permetterà ai partecipanti di imparare quali siano i punti-riflesso situati sul viso e come trattarli, permettendo così di sentirsi bene e di intervenire su molti disagi in qualsiasi momento e dovunque. Il corso è rivolto a tutti coloro che vogliono prendersi cura in modo naturale ed economico e anche a chi opera nel settore del benessere del corpo e di aiuto alla persona. Relatore Massimiliano Innocenti, Naturopata e Riflessologo Dien Chan. Sede Via Olmo, 4 Este

(Padova) Orari 9.30-13 e 14-18. Secondo giorno 9.30-13. Per info info@progettoequilibrio.com - Tel 347.1108417 366.7471404 - www.progettoequilibrio.com

21 marzo – Corso di accompagnamento del morente OLTRE LA SOGLIA. Risvegliarsi alla vita per una diversa esperienza del morire Antichi insegnamenti e conoscenze profonde sull’arte del morire ci trasmettono pratiche preziose per un passaggio cosciente e ci ricordano che la morte è solo uno dei momenti di trasformazione della vita di un essere umano in cui poter sperimentare pura libertà e pura consapevolezza. Questo percorso, organizzato in 4 weekend, intende dare strumenti a coloro che - per scelta volontaria, per lavoro o per vissuto personale - sperimentano la vicinanza alla persona malata o che accompagnano l’Altro nella fase terminale della vita. L’attenzione è rivolta al mante-

Associazione KOAMA Via Pietro Mascagni, 22 – 35026 CONSELVE (PD) Cell: 346 7373671 – info@koama.it – www.koama.it

CORSO: STRESS SENZA STRESS. Sabato 28 marzo Insegnamento di tecniche veramente efficaci per controllare i livelli di stress. Si impara il test muscolare. Si lavora per alleviare lo stress emozionale. Questo corso ci permette inoltre a scoprire quali emozioni ci turbano e a quale meridiano e affermazioni della Medicina Tradizionale Cinese sono collegate. Programma corso: Cos’è lo stress?; tecnica dell’alleviamento dello stress emotivo; test muscolare di precisione; punti di allarme (medicina tradizionale cinese); affermazioni – meridiani – muscoli; musica su punti di agopuntura per indurre il rilassamento; respirazione, nutrizione. Prerequisiti: nessuno Orario: dalle 9 alle 13. A fine corso verrà rilasciato il certificato di Stress Senza Stress riconosciuto dal Collegio Internazionale di Kinesiologia (IKC). CORSO: TOUCH FOR HEALTH. Sabato 11 e domenica 12 aprile Il Touch for health è un ottimo punto di partenza per chi vuole conoscere la Kinesiologia Specializzata sia come professione che per il proprio benessere. In questo corso verrà insegnato il test muscolare. Esso permette di individuare le disarmonie nel sistema corpo – mente e di capire quale è la migliore tecnica da utilizzare per riportare l’intero sistema in equilibrio. Programma: Storia della kinesiologia; connessione con la Medicina Tradizionale Cinese; esecuzione del test muscolare; riequilibrio dei 14 muscoli tramite stimolazione dei punti riflessi neurolinfatici, neurovascolari, massaggio del meridiano, origine/inserzione del muscolo, alleviamento dello stress emozionale e consapevolezza su alimenti biogenici; test dell’energia auricolare; test di inibizione visiva, test muscolare tramite il sostituto, tecnica semplice per la gestione del dolore, procedura finale di riequilibrio. Orario: sabato e domenica dalle ore 9 alle 19. Prerequisiti: nessuno Docente dei corsi: TONI Jeannette kinesiologa professionale e istruttrice TFH. Iscritta all’AKSI (associazione kinesiologia specializzata italiana).

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nimento del benessere e dell’equilibrio psico-fisico di chi, ogni giorno, opera in situazioni di sofferenza. A tal fine il percorso formativo avvicina due tematiche solo apparentemente lontane: vivere oggi al meglio delle proprie possibilità e porsi con autenticità ed empatia accanto a chi soffre o è al termine del proprio viaggio terreno. Condotto da Franca Fazzini, psicoterapeuta specializzata in psicologia sociale analitica, terapeuta di gruppo per la gestione dei gruppi operativi in ambito clinico e formativo; e da Stefano Signorini, Professional Advanced Counselor Certificato, Life Coach, Spiritual Trainer, Insegnante di Meditazione Trascendentale. Per info: sabrina.tiche@gmail.com, mob. 339 8451296 29 marzo - Pittura ad acquerello SEMINARIO DI PITTURA AD ACQUERELLO AD INDIRIZZO STEINERIANO Tema: la Figura Umana. “Vi è un solo tempio nel mondo e questo è il corpo umano. Nulla è più sacro di questa suprema figura” (Novalis) Il seminario è rivolto a tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza emozionante con i colori e, dal punto conoscitivo, avvicinarsi al significato della figura umana attraverso riflessioni basate sull’Antroposofia. Non serve saper dipingere e può partecipare anche chi non ha mai preso in mano un pennello. Il materiale verrà messo a disposizione dall’associazione. Conduttore: Simone Rolandi, Maestro d’arte, Counselor, Responsabile Didattico della Libera Università HERMES (scuola di Naturopatia) di Padova . Sede Via Olmo,4 Este (Padova) Per info: info@progettoequilibrio.com - Tel 347.1108417 o 366.7471404 www.progettoequilibrio.com

APPUNTAMENTI IN ALTRE CITTÀ 30 - 31 marzo e 1 - 2 aprile – Euritmia a Venezia TRASFORMAZIONE. 4 INCONTRI DI EURITMIA PASQUALE Docente: Cristina Dal Zio. Al pianoforte: Maestra Stefania Visentin. Presso Canevon, via J. Del Cassero 4 - Malcontenta Venezia, ore 18 - 19 Per iscrizioni e info: Accademia Europea di Euritmia Venezia, cell. Annalisa 3395873537 Email: euritmia@laboratorioharmonia.it 6/8 marzo – Fiera, Piacenza SEMINAT 2015 - PIACENZA EXPO Mostra mercato delle piante, dei semi e degli accessori per orto e giardino. Manifestazione dedicata al mondo delle piante, degli orti e dei giardini. Si tratta di un evento indirizzato ai consumatori, che offre loro l’opportunità di procurarsi ad inizio stagione piante, prodotti ed attrezzature, scegliendo in una gamma ampia e completa Per info: www.seminat.it

In questa sezione del giornale vengono presentati corsi, seminari, conferenze, incontri in Veneto e nel resto d'Italia. Tutte le attività non sono organizzate dalla Biolca e quindi la responsabilità per i contenuti è demandata ai referenti dei singoli annunci. Per inserire i vostri annunci contattare SABRINA SCHIAVO tel. 049 8979332 o 3398451296 - sabrina.tiche@gmail.com GLI ANNUNCI SONO CONSULTABILI ANCHE NEL SITO DELLA BIOLCA ALL’INDIRIZZO www.labiolca.it/agenda

CASSE per PREPARATI BIODINAMICI In abete, FATTE A MANO, senza colle, con cassa e coperchio apribili. Cassa per prep. da spruzzo L 65 x H 46 x P 44

Cassa per prep. da cumulo L 79 x H 27 x P 30 Federico Ceccato, cell: 349.4991328, Rosà (VI)

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Associazione Culturale SYN-Arci assocsyn@tin.it, www.centrostudisyn.it - www.biodanzasyn.it 049 8979333; cell. 340-4776462 - Sala Vivivita/Syn, via Chiesanuova 242/B Padova

6 marzo - Percorso di crescita personale rivolto alle Donne L’ARTE di VIVERE il FEMMINILE: “Il corpo emancipato, il diritto di esistere!” Avvicinare i temi per riscattare un sano femminile e la nostra salute psico-fisica è di fondamentale importanza in questi incontri verranno trattati attraverso l’esperienza vivenciale. Con Enrica, Federica, Margherita, Roberta, Sandra, operatrici di Biodanza specializzate in Integrazione del Femminile. Incontri mensili c/o Sala Vivivita/Syn, via Chiesanuova 242/B, ore 20.50 6 marzo - Percorso di crescita personale rivolto agli uomini IL CERCHIO DEGLI UOMINI Il riscatto del maschile sano e integrato. Una proposta rivolta agli uomini per ritrovare un sano ed efficace principio mascolino condividendo uno spazio per esprimere la propria autenticità attraverso il movimento corporeo e l’incontro umano. Con Nino Calabrese, Giampaolo Cogo, Pierangelo Tommasi e Giampiero Schiappapietra, operatori di Biodanza. Incontri mensili c/o Sala Syn, via Scamozzi 5, ore 20.55 7-8 marzo - Stage di Biodanza aperto a tutti BIODANZA CON LA VOCE E PERCUSSIONI Il mondo è suono e siamo tutti uniti. Esperienze vibranti di Unione. Conduce Birgit Mutze, musicista, direttrice della Scuola di Biodanza SRT di Münster (Germania). Ci riuniamo per reintegrarci ai ritmi primitivi, al suono naturale, all’ascolto, alla ricettività, alla apertura sensibile ... capacità innate che, ri-accordate, ci rivelano la nostra appartenenza al mondo che è Suono, il “Nada Brahma”. La proposta è: con-poniamo la nostra sinfonia di Vita, di abbondanza, con-poniamo il nostro sogno di un mondo di Amore. Presso Sala Vivivita/Syn, via Chiesanuova 242/B; sabato 7 ore 15-22, domenica 8 ore 10-18 20 marzo - Conferenza sull’Educazione al Contatto IL BUON CONTATTO: SEME DELL’AUTOSTIMA Relatori: Sandra Salmaso e Sergio Signori direttori della Scuola di Educazione al Contatto e Massaggio Biointegrante. Come prendersi cura della relazione con se stessi, con l’altro e con l’ambiente nella consapevolezza che la cura amorevole, o la sua mancanza, influenza lo sviluppo delle relazioni umane sin dalla nascita. Ricevere buon Contatto costituisce una fonte di sicurezza e di benessere tale da divenire “fonte” d’Intelligenza Affettiva. Sviluppare la ca-

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pacità di toccare ed essere toccati permette di avere un’Identità Integrata, ascoltare i nostri bisogni e vivere con gioia. Toccare in sé non sempre offre questi benefici. A questo proposito presentiamo le conoscenze dell’Educazione al Contatto, il metodo di massaggio che ci insegna come acquisire la capacità di dare e ricevere un “buon contatto affettivo”. Ingresso libero, presso Sala Vivivita/Syn, via Chiesanuova 242/B. ANTICIPAZIONI 4-6 aprile - stage di Pasqua aperto a tutti MADRE NATURA E IL RISVEGLIO DEI 5 SENSI Con Sandra Salmaso e Nino Calabrese. La natura in Primavera è meravigliosa e piena di feconda vitalità. Danzare al suono lieve del vento, espandersi nella vastità dello spazio, fondersi nella musicalità della Natura. Vivenciare in Natura è un’esperienza di ritorno alla Terra, di risveglio dei sensi che ci invita all’armonia e ad una maggiore connessione con noi stessi. c/o Agriturismo “il maggiociondolo”, Contrà Proveste, 1 – San Rocco di Tretto, Schio (VI). Da sabato ore 15 a lunedì ore 17 3 aprile - Percorso di crescita personale rivolto agli uomini IL CERCHIO DEGLI UOMINI Il riscatto del maschile sano e integrato Una proposta rivolta agli uomini per ritrovare un sano ed efficace principio mascolino, condividendo uno spazio per esprimere la propria autenticità attraverso il movimento corporeo e l’incontro umano. Con Nino Calabrese, Giampaolo Cogo, Pierangelo Tommasi e Giampiero Schiappapietra, operatori di Biodanza Incontri mensili presso Sala Syn, via Scamozzi 5, ore 20.55 10 aprile - Percorso di crescita personale rivolto alle Donne L’ARTE di VIVERE il FEMMINILE Cibo, Bellezza, Piacere: il nostro corpo. Avvicinare i temi per riscattare un sano femminile e la nostra salute psicofisica è di fondamentale importanza in questi incontri verranno trattati attraverso l’esperienza vivenciale. Con Enrica, Federica, Margherita, Roberta, Sandra, operatrici di Biodanza specializzate in Integrazione del Femminile Cambio sala: Sala Syn, via Scamozzi 5, Padova (zona Arcella) ore 20.55


CONVOCAZIONE ASSEMBLEA GENERALE SOCI BIOLCA S’invita ogni socio all’assemblea ordinaria che si terrà nella sede dell’associazione in via G. Marconi, 13 a Battaglia Terme il giorno venerdi 20 Marzo, ore 20,30 in prima convocazione e, alle ore 21,00 in seconda convocazione per deliberare il seguente ordine del giorno: Approvazione bilancio consuntivo 2014 Discussione bilancio preventivo 2015 Varie ed eventuali

Il Presidente Filippo Zaccaria

DELEGA Il sottoscritto …………………………………………………………………………….. Delega a rappresentarlo il socio ………………………………………………………… Approvando fin d’ora senza riserve il suo operato Firma ……………………………….

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Libri da non perdere

Iris Paxino

VIVERE CON IL dOLORE

Natura e Cultura Editrice Pagg. 167 - € 14,50

Probabilmente nessun essere umano potrà dire di non conoscere il dolore. Lo incontriamo lungo il percorso della nostra vita e nelle sue forme e sfumature più diverse, gioca un ruolo significativo nella nostra biografia. Può minacciare la nostra esistenza, sconvolgerci, annientarci, ma anche rivelarci i segreti più profondi dell’essere uomini. Come possiamo imparare a capire il linguaggio del dolore e a relazionarci con esso? Trovare il coraggio e la forza di dare forma al proprio vivere con il dolore è un presupposto decisivo per la guarigione ed un grande sollievo anche là dove non c’è possibilità di lenimento. Il superamento di una situazione di sofferenza equivale a un cambiamento fattivo, soprattutto un cambiamento personale. Si apre una porta nuova.

Francesco De Falco

LE MELOdIE dELL’ANIMA

Manifesto per una nuova psicologia di sintesi Editoriale Programma Pagg. 310 - € 15,00 La Nuova Psicologia di Sintesi offre un prezioso strumento per conoscere la nostra identità divina. Ci accompagna nella profonda comprensione del nostro scopo di vita e delle vie di sviluppo che la nostra Anima suggerisce alla nostra personalità. Ci guida in un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, alla scoperta del nostro io più intimo. Il libro illustra come la nostra personalità può stringere la mano alla nostra Anima per una prima conoscenza reciproca. Lo scrittore, Francesco de Falco, è un ricercatore evolutivo e uno studioso, da molti anni, della saggezza esoterica. Durante i suoi itinerari ha acquisito conoscenze e vissuto esperienze che ora sta condividendo con altri percorsi di gruppo, come seminari e conferenze interattive.

Lorenzo Vitalba

ANdAR PER FIORI SUI COLLI EUGANEI

100 Fiori da scoprire ed ammirare Edizioni Grafiche Turato Pagg. 114 - € 10,00

Colli Euganei, laboratorio della natura. Il clima e le varie esposizioni create dall’andamento collinare, ne fanno un giardino dove migliaia di generi si sono evoluti. Questo piccolo contributo ai colli nasce dal desiderio di condividere con altre sensibilità questa premessa: il fiore non fine a se stesso ma componente che accompagna la vita dell’uomo. Si parla di sviluppo ecosostenibile, di dissipazione del territorio, di Biosfera. Non siamo noi che dobbiamo difendere i Colli Euganei. In un concetto più ampio noi siamo l’Ambiente Euganeo, emerso nel tempo, dal pensiero dei suoi abitanti. Difendere oggi la Flora spontanea, è difendere noi stessi.

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ELENCO DELLE FIERE E MERCATINI BIO 2015 18-20 Marzo 20-22 Marzo 22-25 Marzo 8-10 Aprile 17-19 Aprile 19-20 Aprile 23-26 Aprile 10 Maggio 29 Mag/1 Giu

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Parole per riflettere

Riflessi a cura di Umberto Bassan SIGNORE DELLLE PENTOLE ... Signore delle pentole e delle padelle, non ho tempo per essere una santa e svegliarmi nella notte per compiacerti. Fai di me una santa nel preparare i pasti e lavare i piatti. Il momento della preghiera è passato fin tanto che ho finito di lavare le stoviglie della cena. Signore delle pentole e delle padelle, ti prego, concedimi di offrirti, invece di anime conquistate, la fatica che mi viene

a guardare i fondi del caffè e le pentole per la verdura bruciate. Ricordami tutto quello che dimentico con facilità, non solo per risparmiare della strada da fare, ma affinchè la mia tavola che ho finito di apparecchiare divenga una preghiera. Teresa D’Avila NEL MESE DI MARZO ... Nel mese di marzo tutti i semi tornano dalla mamma a bere e la promessa fatta nel cadere tesse piano la forma del nome. Mariangela Gualtieri

Aforismi Economia - Politica 4.221 Domani Dovremmo essere felici di ciò che abbiamo oggi. Domani la situazione potrebbe precipitare. 4.222 Burocrazia Per avere i consensi della maggior parte dei cittadini basterebbe che il governo proponesse la riduzione a metà della burocrazia. Ma cadrebbe subito, per l’ostilità dell’altra metà dei burocrati. 4.224 Lavoro Ti chiedono il curriculum per ottenere un lavoro o fare carriera. Ma tutti sanno che ciò che conta è il tuo nome e cognome scritto su una tessera che ti sei procurato preventivamente. 4.227 Ricchi e poveri Sappiamo tutti che i ricchi diventano sempre più ricchi, mentre per i poveri si acuisce la condizione di povertà. Il guaio è che i poveri di spirito si adattano a chiedere l’elemosina ai ricchi.

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4.228 Mondo diviso Gli uomini si dividono in due grandi categorie: i ricchi o meglio quelli che amano accumulare , accentrare, dominare e quelli che aspirano a condividere, partecipare, decentrare (per lo più si identificano con i poveri). Sarebbe interessante verificare come la pensano i ricchi quando cadono in disgrazia, oppure i diseredati che, per qualche combinazione fortunata, diventano ricchi. 4.229 Senno di poi Col “senno di poi” rileviamo che: - le vecchie repulsioni sono diventate attrazioni; - l’invidia e la gelosia, si sono trasformate nell’emulazione e nella tolleranza; - quelli che erano aspri diverbi si presentano quali normali differenze d’opinione; - chiamiamo fratello quello che un tempo è stato l’odiato nemico. Il problema ovviamente sta nel far maturare il “senno di poi”. Giovanni Abrami




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