Bisceglie15Giorni N. 280 del 31 ottobre 2010

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Periodico d'Informazione - Anno XII N. 280 (20) 31 -10 - 2010

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2 - 31 OTTOBRE 2010

FORUM


3 - 31 OTTOBRE 2010

RESTITUIAMO SERIETA’ ALLA POLITICA - 5

EDIT ORIALE EDITORIALE

di Salvatore Valentino

Tra s m i s s i o n i d e i C o n s i g l i Comunali? Che ben vengano! TRASMISSIONI DEI CONSIGLI COMUNALI: la sinistra biscegliese ha perso un’altra buona occasione per fare bella figura. Propone un Ordine del Giorno per le trasmissioni televisive dei Consigli Comunali, dimenticando che, nel 2005, in blocco votò contro un analogo O.d.G. presentato dal Consigliere Vincenzo Valente. L’amministrazione comunale, sindaco in testa, si è detta favorevole alle riprese dei Consigli Comunali, a patto che gli interventi siano disciplinati e rispettino i tempi previsti dal Regolamento. Sarà certo un’occasione per far vedere ai cittadini come si comportano i propri rappresentanti, la consistenza dei loro interventi, e costituirà un incentivo a fare ordine nel corso delle sedute.

D

elibera di Consiglio Comunale n. 107 del 2005: il Consigliere Vincenzo Valente propone un Ordine del Giorno con cui si chiede di approvare la trasmissione televisiva delle sedute del Consiglio. Risultato della votazione: su 22 consiglieri votanti, 9 sono favorevoli, due astenuti (il Presidente del Consiglio dell’epoca Luigi De Pinto ed il consigliere Casella) e ben 11 i contrari, tutti consiglieri della maggioranza di centro sinistra dell’epoca Pasquale, Storelli R., Stolfa, Valente Giovanni, Arcieri, Storelli O.Preziosa, Ricchiuti, Petraroli, Di Tullio e Rigante. Fin qui nulla di strano. Ogni rappresentante espresse legittimamente un voto, in relazione ad una posizione politica che voleva l’allora schieramento di maggioranza contrario ad autorizzare le riprese televisive del Consiglio Comunale. L’arcano si infittisce cinque anni dopo. Nell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 23 e 25 ottobre scorsi compare il punto 4 “Proposta di deliberazione n. 40965 del 06/10/2010 ad oggetto “Regolamento per le riprese audiovisive del Consiglio Comunale”, presentata dai Consiglieri di opposizione (art. 39, comma 2, t.u. 267/2000”. In sostanza, coloro i quali cinque anni addietro votarono contro la regolamentazione delle riprese audiovisive, oggi si ravvedono e ne chiedono la regolamentazione, con conseguente autorizzazione. Coloro i quali, sempre nello stesso periodo, erano favorevoli, continuano ad esserlo. Qualcuno ci ha contestato “solo gli stupidi non cambiano mai idea”, dalla quale affermazione dovremmo desumere che: 1) coloro che hanno cambiato idea non sono stupidi; 2) coloro che sono rimasti fedeli a quell’idea dovremmo considerarli stupidi. Stupidi, probabilmente, ma coerenti! Uno strano modo di intendere la politica, e non solo... Per quanto ci riguarda, la coerenza si dovrebbe manifestare sempre: sia nel caso ci si trovi a governare, sia nel caso ci si trovi all’opposizione... Ecco perchè, ancora una volta, è necessario restituire serietà alla Politica...

Registrato al Tribunale di Trani n. 350 del 21.05.1999

Direttore Responsabile

S a l v a t o r e Va l e n t i n o

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“ B I S C E G L I E H O S T & C O M M U N I C AT I O N S ”

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Vincenzo Valente, Consigliere Comunale e Provinciale de “La Puglia Prima di Tutto”, che nel 2005 propose l’O.d.G. per le riprese televisive del Consiglio Comunale. In basso la delibera del 2005 di bocciatura del provvedimento proposto da Valente.

DODICESIMO

Redazione

ANNO

Prof. Sabino Delle Noci - Don Marino Albrizio Gianfranco Borraccetti - Ippolita Bombini Leonardo Ricchiuti - Chiara Valentino Carolina Di Bitetto - Francesco Brescia Nunzia Palmiotti - Bartolo Di Pierro Luca La Notte - Violetta Giacomino Angela Francesca Valentino Gianluca Veneziani Capo Redattore Sport - Mino Dell’Orco Redazione Sportiva: Nicola Mastrototaro - Gianluca Valente Abbonamenti: Italia •uro 30,00 Unione Europea •uro 60,00 - Extra U.E. $ 70,00 I pareri espressi dai lettori non vincolano la linea editoriale, che resta aperta al libero confronto. La corrispondenza non firmata sarà cestinata. La collaborazione a questa rivista è volontaria e gratuita.


4 - 31 OTTOBRE 2010

AV I S

A.V.I.S., a novembre parte la Il concorso sarà valido per lotteria tutti coloro che doneranno per C

hiude in bellezza il mese di ottobre per la sezione AVIS di Bisceglie. L’associazione presieduta da Patrizia Ventura (foto), in collaborazione con la Pro Loco cittadina e la palestra Aktiva ormai storica partner avisina, ha raccolto la bellezza di 36 sacche in occasione della donazione effettuata domenica 24 ottobre, presso la sede AVIS di via Lamarmora. Calendario che si rinnova a novembre con la prima donazione del nuovo mese, prevista per domenica 7 novembre presso il Centro Raccolte dell’Ospedale Civile di Bisceglie. Dal prossimo mese inoltre parte la lotteria promossa dalla sezione avisina biscegliese, che coinvolgerà tutti i tesserati e non che doneranno sangue nel periodo che andrà dal 1 novembre al 31 dicembre. In palio numerosi premi che verranno assegnati tramite sorteggio, previsto per gennaio, tra tutti coloro che avranno donato AVIS Bisceglie. Oltre alle donazioni previste nel calendario avisino la cittadinanza potrà recarsi in ospedale ogni giovedì, venerdì e sabato del mese, a partire dalle ore 8:30. Si terrà il 13-14 novembre invece il forum regionale, organizzato dall’AVIS Giovani, che si terrà in quel di Lucera. La tematica che affronterà la consulta regionale giovanile si intitolerà, “Un mare di accoglienza/donazione e valori multiculturali”. Prevista una

Avis Bisceglie nei mesi di novembre e dicembre. Ottimi risultati dalla donazione congiunta di AVIS – Pro Loco – Aktiva.

partecipazione attiva da parte della sezione AVIS Giovani di Bisceglie. Bisognerà attendere il mese di dicembre infine per conoscere i nomi dei due prossimi candidati al Servizio Civile 2011 per quel che concerne il progetto presentato da AVIS Bisceglie. Servizio Civile che rischia seriamente di scomparire come evidenzia la CNESC (Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile). Non è, infatti, previsto, dalle prossime previsioni economiche statali, un adeguato investimento economico a supporto dei progetti di Servizio Civile presentati dagli enti che, pertanto, rischiano di non venire più avviati. Per questo motivo, in vista dell’approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria 2011-2013 da parte del Governo, la CNESC ha lanciato una petizione in sostegno del Servizio Civile. A questa petizione l’AVIS Bisceglie aderirà tramite raccolta firme, che i donatori potranno sottoscrivere presso la sede cittadina. Un segnale importante per non perdere uno dei pochi mezzi di inserimento al lavoro per i più giovani da parte dello stato. (Gianluca Valente)

Una scultura per i militari biscegliesi caduti, De Trizio e De Cillis L’iniziativa a cura del Club della Libertà, insieme ad altri eventi per sensibilizzare la Città.

A

circa un mese dall’inaugurazione della sezione cittadina del “Club della Libertà”, pullulano le iniziative. L’Onlus presieduta da Vincenzo Caputo, che ha già superato i cento iscritti, promuoverà una manifestazione per ricordare i militari Carlo de Trizio e Pierdavide De Cillis caduti in difesa della pace nel corso delle missioni in Iraq e Afghanistan. Dal 29 novembre all’1 dicembre prossimi, infatti, sarà allestita a Bisceglie una mostra del pittore e scultore Francesco Calabrò, nel corso della quale l’artista consegnerà al Comune di Bisceglie una scultura dedicata ai soldati biscegliesi scomparsi. Calabrò, calabrese di nascita ma biscegliese d’adozione, ha cominciato la sua attività negli anni ’80. Nel corso della sua lunga carriera ha esposto in tutta Italia e ha ricevuto premi e riconoscimenti a Livorno, Firenze e Roccella Jonica, dove ha collaborato con l’Assessorato alle Politiche Giovanili per la realizzazione di un simposio di scultura pensato per ragazzi dal titolo “La scultura greca nel V secolo”. Nel frattempo, altre iniziative del Club della Libertà si propongono di coinvolgere la città: sabato 30 ottobre, ad esempio, è in programma, presso la Polisportiva Ponte Lama (s.s. 16 Bisceglie – Trani), il primo “Birra e Sound”. L’appuntamento, già un cult in tutta Italia, coinvolgerà gruppi musicali locali che suoneranno dal vivo musica rock, anni ’70 ’80 e folkloristica. Ospite d’eccezione sarà la biscegliese Gabriella Aruanno. Cantante e attrice, Aruanno ha duettato con grandi della musica italiana come Elisa ed Annalisa Minetti e ha partecipato a numerose fiction e trasmissioni televisive, salendo alla ribalta con la partecipazione alla trasmissione televisiva di Canale 5 diretta da Gerry Scotti “Io Canto”.

In alto: Francesco Calabrò, scultore autore dell’opera in onore dei militari biscegliesi caduti in Afghanistan. A destra: Gabriella Aruanno, la giovane cantante biscegliese già affermata e conosciuta grazie ed “Io Canto”.

Presenteranno la serata Vincenzo Caputo e Gigi Mazzilli; l’ingresso è libero. Per informazioni su tutte le attività del circolo è possibile rivolgersi presso la sede del circolo in via Vico III Presepe 11 (Nei pressi della Chiesa Misericordia) oppure inviare una mail all’indirizzo clublibertabisceglie@gmail.com


PR O L OC O PRO LOC OCO

5 - 31 OTTOBRE 2010

Pro Loco ancora partner di “Telefono Azzurro” A

nche quest’anno l’Associazione Pro Loco UNPLI di Bisceglie tornerà a essere partner attiva di Telefono Azzurro nell’ambito dell’iniziativa pre-natalizia “Accendi l’Azzurro - Dona una luce di speranza ai bambini che non ce l’hanno”. I prossimi 20 e 21 novembre in migliaia di piazze italiane numerose realtà associative collaboreranno con Telefono Azzurro nella vendita delle candele blu: l’intero ricavato sarà devoluto alla fondazione che combatte il disagio infantile. Tra queste piazze anche la centralissima Piazza Vittorio Emanuele di Bisceglie. Migliaia di bambini in Italia vivono situazioni di disagio, sfruttamento, abuso. I loro diritti sono violati e calpestati. Da sempre Telefono Azzurro ascolta ed è vicino ai bambini. Ogni giorno si impegna per tutelare i diritti dell’infanzia e difendere i più piccoli da ogni forma di violenza. Motto della due giorni sarà “Accendiamo insieme la speranza”. Per maggiori informazioni visita il sito www.prolocobisceglie.it o chiama il numero 0803968084. (Francesco Brescia)

Ancora emergenza nella sede di Comitato “Progetto Uomo” M

ercoledì scorso a causa di un intasamento del tronco fognario di via Pio X, i locali del sottopalestra della scuola Caputi, dove ha sede la nostra associazione, sono stati interessati da uno sversamento di acque fognarie (dopo 4 anni da quello precedente). Sollecitato prontamente l’Ufficio tecnico comunale, la situazione è stata risolta in serata liberando il tronco. A nostre spese, con un preventivo di 700 euro, abbiamo chiesto l’intervento di una azienda del settore per la pulizia e l’igienizzazione degli ambienti. La qual cosa è avvenuta nella mattinata di sabato 16 . Successivamente ci siamo recati nella sede per organizzare il servizio di distribuzione da effettuarsi in serata ma abbiamo trovato gli ambienti nuovamente allagati (anche se parzialmente) da altra acqua fognaria. Pertanto, vista l’impraticabilità della struttura per motivi igienici e di sicurezza, non volendo ulteriormente danneggiare le mamme e le famiglie in difficoltà che settimanalmente si recano presso i nostri sportelli per un aiuto materiale per i minori, si comunica che: i servizi di distribuzione di abbigliamento, alimenti e prodotti igienici per i neonati e i bambini avverranno all’aperto, tempo permettendo, davanti al cancello d’ingresso del Cortile della Scuola Caputi, con l’allestimento di un apposito banco. Il servizo è rimasto attivo il 20 ed il 21 ottobre per le gestanti e le mamme in difficoltà con bambini 0 -12 mesi, per le mamme e le famiglie in difficoltà con bambini 1- 3 anni. Il banco sarà operativo dalle ore 18,00 alle ore 19,30. L’Associazione rientrerà nei locali allorquando tutti i problemi tecnici e legali saranno risolti. Il Coordinatore delle attività: Mimmo Quatela Il Rappresentante legale: Domenico Torchetti

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6 - 31 OTTOBRE 2010

POLITICA

Francesco Spina al Consiglio Nazionale dell’A.N.CI. a Lamezia Terme: presentato Il documento presentato dal delegato al il Piano per il Sud Mezzogiorno, Vito Santarsiero, indica quattro L’impostazione del Piano per il Sud deve valorizzare

adeguatamente le politiche urbane, con l’adozione di linee di intervento in ambito urbano concentrate sull’obiettivo generale del miglioramento della dotazione infrastrutturale (nodi di servizio, reti della mobilità e intermodalità) e del livello dei servizi essenziali e avanzati. E’ quanto auspica l’Anci nel documento presentato oggi da Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato nazionale al Mezzogiorno, durante il Consiglio nazionale dell’Associazione, riunito in seduta straordinaria a Lamezia Terme. Secondo l’Anci sono quattro le priorità che deve prevedere il piano organico di interventi necessari allo sviluppo delle regioni meridionali: innanzitutto la lotta alla criminalità organizzata; ancora il miglioramento della dotazione infrastrutturale e del livello dei servizi; l’ aumento della capacità imprenditoriale e revisione dei regimi di aiuto; ed il rilancio del credito con l’istituzione della Banca per il Sud. L’analisi del documento, che è stato poi approvato dal Consiglio nazionale, parte dai dati statistici generali che disegnano un forte divario tra Nord e Sud. In base a valutazioni SVIMEZ nel 2009 il Pil ha segnato nel Mezzogiorno una riduzione del 4,5%, un valore molto più negativo del -1,5% del 2008, leggermente inferiore al dato del Centro-Nord (-5,2%). Mentre sono ormai otto anni consecutivi che il Sud cresce meno del Centro- Nord, cosa che non è mai successa dal dopoguerra a oggi. Inoltre, dei circa 530mila posti di lavoro persi nell’ultimo anno e mezzo, 335mila sono al Sud. Mentre 6,5 milioni di persone vive in

priorità: lotta alla criminalità, infrastrutture e servizi, nuovo regime di aiuti, e rilancio del credito con l’istituzione della Banca del Sud.

una zona grigia tra lavoro irregolare e economia sommersa. A questo quadro va aggiunto la stima attendibile secondo cui il fatturato delle tre principali mafie supera ampiamente i 100 Miliardi di euro all’anno. Dalla lettura di questi dati secondo l’Anci emerge la necessità di due sfide per il nuovo ‘Piano per il Sud’. Da un lato bisogna considerare la centralità economica delle agglomerazioni urbane nei settori della ricerca, dell’innovazione e dei servizi avanzati; dall’altro convenire sulla necessità di individuare linee di intervento focalizzate sui temi di lotta alla marginalità e al disagio sociale, soprattutto nelle aree periferiche e peri-urbane. “Le città del Sud scontano ancora condizioni di contesto fortemente penalizzanti per svolgere adeguatamente il ruolo proprio di propellenti dello sviluppo economico e dell’innovazione produttiva sociale e culturale”, sottolinea il documento. Da qui la necessità che “emerga con chiarezza un ruolo ‘distintivo’ delle aree urbane per lo sviluppo e la coesione economica e sociale del Mezzogiorno e del Paese”. Infine, i Comuni si augurano che “nel rispetto di ruoli e compiti di ciascun livello istituzionale, siano assicurate adeguate condizioni di autonomia e responsabilità nella programmazione e attuazione dei diversi interventi, anche nella prospettiva indicata dalla riforma federalista”. (gp)

Commercio in Europa: “Made in”, etichetta obbligatoria “Made In”, etichetta obbligatoria: I prodotti da Paesi Terzi indicheranno chiaramente il paese d’origine” -Sergio Silvestris PDL

S

arà finalmente obbligatoria l’etichetta che indica il Paese di origine su tutti i prodotti del tessile, abbigliamento, calzature, ma anche su mobili, rubinetteria, oggetti in vetro e strumenti di lavoro. Lo ha deciso il Parlamento Europeo votando la proposta di regolamento sul “made in”. Con questo regolamento si prevede che tutti i prodotti che giungono in Europa dai mercati extra Europei non possano più presentare etichette fraudolente, o addirittura non presentare alcuna indicazione di luogo di provenienza. Il Paese d’origine deve essere impresso sulla maggior parte dei beni, tranne nei casi in cui ciò sia tecnicamente impossibile o danneggi il bene stesso. Per i prodotti impacchettati, l’etichetta dovrebbe apparire sia sulla confezione sia sul prodotto. L’Aula di Strasburgo ha votato questa mattina la proposta di regolamento che prevede la creazione di un sistema pan-europeo di etichettatura sul paese d’origine per beni importati da Paesi Terzi. L’on. Sergio Silvestris (PDL), intervenendo in aula ha affermato che «dopo anni di stallo quello di oggi è un primo risultato importantissimo per le aziende italiane, a favore della qualità dei nostri prodotti, e contro l’ingresso fraudolento di prodotti contraffatti sui nostri mercati». Infatti, é dal lontano 2005 che la Commissione Europea aveva presentato una proposta di regolamento, ma la procedura era

stata bloccata per il parere contrario di alcuni Governi dei paesi nord europei. «Attualmente, non ci sono regole comuni a livello europeo sul paese d’origine, e alcune aziende applicano arbitrariamente le etichette di propria iniziativa» - spiega l’On. Silvestris che aggiunge «questo è finalmente il primo riconoscimento che l’Europa fa a tutte quelle aziende italiane e meridionali che sono state piegate dalla concorrenza sleale di prodotti provenienti dal mercato asiatico e privi di ogni indicazione del Paese di origine. Negli ultimi anni centinaia di piccole imprese sono fallite, altre sono state costrette a delocalizzare, e ciò ha provocato la perdita di migliaia di posti di lavoro nel mezzogiorno e in Italia. Appena questo regolamento sarà efficace, i consumatori potranno finalmente scegliere sapendo quantomeno da dove giungono i prodotti, ed in questa maniera potranno fare acquisti più consapevoli, evitando di acquistare in Italia un capo di abbigliamento o un paio di scarpe senza sapere che questo è stato prodotto in India, Cina o Albania». Per entrare in vigore, il Regolamento dovrà ora passare al vaglio dei Ministri europei competenti per il settore, sperando che si trovi presto un accordo sul testo approvato dal parlamento.


7 - 31 OTTOBRE 2010

POLITICA

Igiene Urbana, per la Regione Puglia bene lo “stop” alla gara d’appalto

La risposta dell’Amministrazione Comunale all’interrogazione dei Consiglieri del Partito Democratico, in merito alla mancata indizione della Gara d’Appalto per il Servizio di Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti, era stata inviata, oltre che agli estensori della stessa, anche a: Assessore all’Ambiente Città di Bisceglie - Dirigente Rip. Socio-Sanitaria e Ambiente Città di Bisceglie Presidente Regione Puglia - Assessore all’Ambiente Regione Puglia - Presidente ATO BA/1 Dirigente Amministrativo ATO BA/1 - Dirigente Tecnico ATO BA/1 - Revisore Unico dei Conti ATO BA/1 - Presidente del Consiglio Comunale Città di Bisceglie - Consiglieri Comunali Città di Bisceglie - Segretario Generale Città di Bisceglie - Revisori dei Conti Città di Bisceglie - Dirigente Rip. Economico-Finanziaria Città di Bisceglie - Dirigente Rip. Amministrativa Città di Bisceglie Dirigente Rip. Tecnica Città di Bisceglie. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA FATTO BENE A FERMARE LA GARA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI Si è svolta in data 26.10.2010 una Conferenza di Servizi indetta dalla Regione Puglia con gli A.T.O. RIFIUTI per i bacini BA\1 – BA\4 – FG\4. Scopo della conferenza era quello di affrontare le problematiche scaturenti dalla prevista soppressione degli A.T.O. ed al contempo l’imminente riperimetrazione dei bacini ottimali. Relativamente al primo aspetto, la Regione ha costituito dei tavoli con ANCI ed UPI per individuare le soluzioni ottimali, avendo comunque presente che il mutato quadro normativo ha confermato: - L’individuazione di bacini ottimali per la gestione completa del ciclo dei rifiuti - L’obbligo di gestione unitaria all’interno dei bacini - L’individuazione di un organismo unitario cui sia attribuita la titolarità delle funzioni e poteri gestionali connessi. Relativamente al secondo aspetto, la Regione ha confermato la scelta di riperimetrazione dei bacini su base provinciale, evidenziando che tale percorso presenta aspetti di criticità proprio per la Provincia Barletta – Andria – Trani, i cui Comuni sono distribuiti tra i tre A.T.O. convocati. L’attuale bacino BA\1 dovrebbe divenire Bacino BAT con la fuoriuscita dei Comuni di Molfetta, Ruvo, Corato e Terlizzi,

a fronte dell’ingresso dei Comuni di Spinazzola, Minervino Murge, Trinitapoli, San Ferdinando e Margherita di Savoia. Tale sostanziale mutamento dell’ambito territoriale di riferimento impone una rivisitazione del Piano d’Ambito ed allo scopo la Regione ha invitato l’A.T.O. BA\1 ha elaborare un nuovo Piano che simuli il nuovo bacino provinciale, studiando i necessari raccordi con i Bacini BA\4 e FG\4 con particolare riguardo all’impiantistica necessaria a chiudere il ciclo rifiuti. E’ di tutta evidenza che ogni scelta gestionale all’interno del costituendo bacino provinciale BAT non potrà che essere coerente con il nuovo Piano da elaborarsi, rendendo del tutto inattendibili le previsioni del precedente piano riferito ad un contesto territoriale, oltre che giuridico, del tutto diverso. Quanto emerso nel corso della conferenza di servizio è stato condiviso dai Sindaci intervenuti e dal Presidente della Provincia BAT, con l’ impegno a ricercare nell’A.T.O. BA\1 soluzioni condivise e concordate per la gestione della fase transitoria, onde evitare scelte che possano pregiudicare o condizionare l’avvio della gestione unitaria che rimane obbligatoria per legge. Alla luce di quanto innanzi, bene ha fatto l’amministrazione comunale a non dare corso all’esperimento della procedura di gara, cui era stata delegata dall’ATO BA\1 in un contesto radicalmente mutato sul piano formale e sostanziale.

“FUTURO E LIBERTA’ PER L’ITALIA” A SOSTEGNO DEL SINDACO FRANCESCO SPINA V

enerdì 22 ottobre 2010, la Puglia presso il teatro Petruzzelli di Bari ha accolto con grande entusiasmo e fervore il Presidente della Camera Gianfranco Fini, manifestando grande consenso e adesione al nuovo soggetto politico Futuro e Libertà per l’Italia. Un centrodestra liberale, nazionale, riformatore sociale europeo. Un’ “altra destra possibile” che guarda ad un modello differente di fare politica, aperto all’ascolto e al confronto, avverso ai richiami xenofobi e populisti. Una forza plurale che coinvolge persone che si misurano sui problemi e non sulle storie personali. Un partito che nasce dalla gente. Futuro e Libertà, come è stato più volte già detto, non è un’ A.N. alla sedicesima, ma un nuovo soggetto politico le cui idee piacciono, anche, a uomini e donne che non avevano avuto niente a che fare con quella tradizione politica, un progetto politico che dà speranza a quanti si sono allontanati da una politica involgarita fatta di slogan e propaganda, di scelte dettate da fini personali. La coordinatrice del circolo Generazione italia di Bisceglie, avv. Nancy Pasquale, e il vice coordinatore Angelo Misino all’indomani dell’incontro con il Presidente Fini, hanno ribadito la loro fiducia in questo nuovo soggetto politico e in perfetta sintonia e coerenza con gli

indirizzi e la volontà dei vertici nazionali e regionali del partito comunicano che alle prossime elezioni comunali di Bisceglie saranno presenti con una lista di Fli a sostegno del candidato sindaco di centro-destra avv. Francesco Spina. L’avv. Pasquale, infatti, sottolinea che Futuro e Libertà a livello nazionale si configura oggi come “terza gamba” di una colazione di centro destra e che quindi il suo primo interlocutore politico resta senza dubbio il PDL. Avv. Nancy Pasquale -Coordinatrice Circolo “Generazione Italia” Bisceglie


8 - 31 OTTOBRE 2010

C U LT U R A

Le opere di De Nittis affascinano il Petit Palais di Parigi

Parigi dedica al pittore barlettano Giuseppe De Nittis, nel 126° anniversario della sua morte, una mostra di notevole spessore culturale al Petit Palais: “La modernitè èlègante”. Malgrado i riconoscimenti ricevuti, non era mai successo che il noto pittore pugliese ricevesse con una grande mostra internazionale gli onori della capitale e della Francia. L’esposizione delle opere resterà aperta fino al 16 gennaio 2011: un motivo per esaltare un pittore dell’ottocento , di grande talento, legato a Edouard Manet, Edgard Degas, Tissot , Zola, Maupassant, amici che frequentarono casa sua.

N

on sembra vero, il pittore barlettano Giuseppe De Nittis, a distanza di 126 anni dalla sua morte, viene onorato in una importante mostra internazionale, inaugurata il 20 ottobre scorso a Parigi, capitale dove soggiornò e conobbe la sua cara Lèontine. Il sindaco Nicola Maffei e la dr. Emanuela Angiuli gioiscono per il successo delle opere dell’artista: quasi 120, allestite al Petit Palais, Musèe de Beaux Arts de la Ville de Paris, in Avenue Winston Churcill. L’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA La mostra è stata curata dalla dr. Emanuela Angiuli, direttrice della Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” e dirigente alla cultura del comune di Barletta, da Gilles Chazal e Dominque Morel del Petit Palais. I dipinti, provenienti da Barletta sono 47, donati da Lèontine: Studio di nubi, Lungo l’OFanto, Studio di uomo, Studio di donna di profilo, Eruzione di Vesuvio, Tramonto nebbioso, Studio per mare in Burrasca, Westminster Bridge, Perla e conchiglie, Passeggiata invernale, Effetto neve, Studio per le corse, Natura morta, Crisantemi e bambù, Notturno capriccioso, Colazione in giardino, , Foglie di vite, Autoritratto, Studio per “Dans le Monde”, Nel Salotto, Alle corse di Auteuil, Il salotto della principessa Matilde, Ondina, In Fiache, Cantiere, Primavere, Marina, Golfo di Napoli, Riflessi solari, Ritorno dalle corse, Sull’Hamac, Ponte sulla Senna, Passa il treno, Tra i Paraventi. Molte opere provengono da collezioni private, mentre “Il ritorno dalle corse”, arriva dalla città americana di Philadelfia. La mostra è aperta da martedì a Domenica, dallo ore 10 alle 18 e il giovedì chiude alle ore 20. Chiusura al pubblico di lunedì. Il costo del biglietto intero è di 10 euro, ridotto euro 7, 50. All’inaugurazione erano presenti il Presidente della Regione Puglia,Nichi Vendola, il sindaco Nicola Maffei, Emanuela Angiuli, autorità comunali barlettane, della Regione

Puglia, il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, l’ambasciatore italiano in Francia Giovanni Caracciolo. ASPETTI DELLA VITA DI DE NITTIS Giuseppe De Nittis fu tra i pittori più europei dell’Ottocento. Nacque a Barletta nel 1846, dopo aver studiato a Napoli ed essere stato vicino alla corrente dei macchiaioli toscani, ma macchiaiolo non diventò. Nel 1867 si trasferì a Parigi. Ivi divenne “il pittore delle parigine”, che riprese con eccezionale bellezza, luminosità di colori, bagliori di luce. Tra le donne, in primo piano la stupenda Lèontine. La sua pittura si accostò alla corrente dell’impresssionismo, ma senza perdere l’originalità delle sue tecniche pittoriche, ben maturate nel soggiorno londinese. Peppino, come lo chiamano i suoi conpaesani barlettani , è il pittore della luce, delle trasparenze, dei cieli luminosi, del mare (Cfr. Effetto di neve, Nubi su Westminster, Passeggiata in slitta, Colazione in giardino. Mare in burrasca).

Nel 1876 ricevette dai Parigini la medaglia d’onore d’oro assieme al titolo di cavaliere della Legione d’oro. Il 21 agosto 1884, mentre dipingeva un ritratto di Lèontine, che appariva sdraiata su un’amaca e di spalle , era colto a mezzo busto il piccolo Jacques, fu colto da una congestione cerebrale che in breve lo uccise. Finì così’ la splendida carriera di un giovane artista che aveva affascinato i parigini e i suoi stessi amici pittori e letterati: Daudet, Degas, Goncourt, Dumas figlio, Rodin, Meissonier, Forain, Manet, Tissot, Zola. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Père Lachaise a Parigi. Sulla sua tomba si legge un epitaffio, dettato da Dumas figlio: “Qui giace il pittore Giuseppe De Nittis. Morto a trentotto anni in piena giovinezza . In pieno amore. In piena gloria. Come gli eroi e i semidei.” O g g i P a r i g i consolida la stima verso De Nittis , con le sue opere al Petit Palais DE NITTIS E LA SUA TERRA De Nittis fu allievo di G. Battista Calò, un vedutista barlettano, che tra l’altro ci ha lasciato opere paesaggistiche sulla sua terra, tra cui una litografia del ponte sull’Ofanto crollato. Peppino De N i t t i s r i t r a e l a bellezza del paesaggio ofantino. Il fiume, che nei periodi di piena, inonda i campi, formando “le marane”, in cui si sviluppano canneti, lentischi e sostano uccelli migratori. L’opera “Lungo l’Ofanto”, dipinto ad olio su tela, cm. 43x65, anno 1870 è l’omaggio più significativo verso la città di Barletta. De Nittis amava il suo paese, la sua gente, la campagna, le zone boschive oggi distrutte dai lavori agricoli. La mostra parigina valorizza la figura di Giuseppe De Nittis, un pittore europeo dell’ottocento e l’opera, intrapresa dal Comune di Barletta, con l’allestimento , dopo lunghi anni di attesa, nello storico Palazzo della Marra, già sede della famiglia Orsini. Per saperne di più:: Cfr. De Nittis impressionista italiano, ediz. Gabriele Mazzotta, Milano 2005. I De Nittis di Barletta a cura di Enrico Piceni e Mario Monteverdi, ediz. Bramante, Milano, 1971. De Nittis e Parigi, “Gazzetta del Mezzogiorno, 20 ottobre 2010. (Nunzia Palmiotti)


9 - 31 OTTOBRE 2010 Bollettino Informativo a cura dell'Ufficio Stampa dell'Associazione Commercianti BISCEGLIE - ANNO IX - N. 20/2010

www.confcommerciobisceglie.it

Obbligo di affissione Etilometro, esame delle tabelle alcolemiche dei nuovi obblighi Il pensiero di Leo Carriera

La riduzione degli incidenti stradali è un obiettivo nobile

e condivisibile, ma resta il dubbio che queste misure siano sufficienti per raggiungere lo scopo? Rispetto alla vecchia riforma del codice della strada del 2007, il nuovo provvedimento approvato lo scorso mese di luglio è più pesante per gli imprenditori. L’introduzione generalizzata degli etilometri avrà sicuri effetti sui costi e sulla o r g a n i z z a z i o n e d e l l a v o r o e l’obbligatorietà di cartellonistica introducono altra burocrazia inutile. Le nuove disposizioni (riportare nell’articolo a fianco) obbligano gli esercizi dotati di autorizzazione ex art. 86 del TULPS aperti dopo le ore 24 (vale a dire pubblici esercizi - bar, ristoranti, pub, pizzerie - e circoli privati con somministrazione, agriturismi, ecc.) all’obbligo di affiggere l e t a b e l l e a l c o l e m i c h e a l l ’e n t r a t a , all’uscita e all’interno del locale. Dalla stessa data scatta anche l’obbligo per i suddetti esercizi di mettere a disposizione dei clienti uno strumento “precursore” per la misurazione del tasso alcolemico. La riduzione degli incidenti stradali è un obiettivo nobile e condivisibile ma resta il dubbio che queste misure siano sufficienti per raggiungere lo scopo. Sarebbe stato meglio concentrarsi sull’aumento dei controlli, sui percorsi educativi e di sensibilizzazione, sulla certezza e l’ inasprimento della pena e sui dispositivi blocca motore per chi si mette al volante in stato di ebbrezza. Educare, prima di reprimere, anche per evitare l‘effetto contrario. L’esperienza insegna che i divieti da soli servono a poco e che anzi – a volte - possono essere controproducenti.

Sicuro di ricevere la “giusta” pensione? I

lavoratori autonomi pensionati in possesso di contributi anche come lavoratori dipendenti, possono ottenere, attraverso una specifica domanda, il riconoscimento del servizio militare con modalità più favorevole. Dal ricalcolo della pensione può derivare quindi un aumento sull’importo mensile percepito dal pensionato ed il pagamento degli arretrati. Sono interessate alla revisione anche le pensioni di riversibilità, nel caso in cui il coniuge abbia prestato servizio militare. Tutti i pensionati lavoratori autonomi in possesso di tali caratteristiche, possono rivolgersi al più presto all’ufficio Enasco presso la Confcommercio di Bisceglie - Via Cap. F. Gentile, 13.

Il Portale dei giovani imprenditori I

l ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha presentato a Palazzo Chigi giovaneimpresa.it, realizzato insieme ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali giovanili. I giovani che vogliono fare gli imprenditori hanno da oggi uno strumento telematico a loro disposizione per avere tutte le informazioni necessarie, conoscere le leggi e le possibilità di finanziamento, sapere quali licenze chiedere, avere una guida per fare il business plan: “Giovane impresa”

C

onfronto tra i titolari dei Pubblici Esercizi biscegliesi per approndire e dibattere sulle nuove disposizioni di legge. DaI 13 novembre nuovi obblighi per i pubblici esercizi dal nuovo codice della strada. Dai primi di novembre disponibili presso la Confcommercio i cartelli da esporre all’entrata dei locali pubblici. E’ entrato in vigore ad agosto il nuovo codice della strada che, come è noto, prevede ricadute dirette sulla vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. In particolare dal 13 novembre tutti gli esercizi pubblici e nello specifico quelli autorizzati ai sensi dell’ex art. 86 TULPS (vale a dire bar – ristoranti – pub – pizzerie – circoli privati con somministrazione - agriturismi – discoteche – locali da ballo che hanno la chiusura dell’attività dopo le ore 24.00) sono obbligati ad esporre le tabelle alcolemiche. Le tabelle, informa Leo Carriera - Direttore della Confcommercio della Provincia di Bari - devono essere obbligatoriamente esposte permanentemente sia all’entrata e/o uscita dell’esercizio che all’interno dei locali dove avviene la somministrazione, anche se non viene effettuata alcuna attività di spettacolo ed intrattenimento. Inoltre alle stesse aziende è stata data notizia della obbligatorietà a mettere a disposizione dei clienti uno strumento chiamato “precursore” per la misurazione del tasso alcometrico degli avventori che ne facciano richiesta. Le sanzioni previste in caso di violazioni vanno da un minimo di •uro 300,00 ad un massimo di •uro 1.200,00, ed in caso di recidiva anche la chiusura dell’attività. Ricordiamo inoltre le altre principali disposizioni entrate in vigore lo scorso agosto. a) nei locali situati nelle aree di servizio lungo le autostrade e le strade classificate del tipo A di cui all’art. 2, comma 2, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285: • divieto di vendita di superalcolici dalle ore 22 alle ore 6 • divieto di somministrazione di superalcolici dalle 0 alle ore 24 • divieto di somministrazione di alcolici dalle ore 2 alle ore 6. Esercizi di Vicinato: Divieto di vendita di alcolici e superalcolici dalle ore 24 alle ore 6 - Pubblici Esercizi (ristoranti, bar, pub, locali da ballo e di intrattenimento, ristoranti e bar negli hotel, agriturismi, circoli privati, fiere, sagre): Divieto di somministrazione di alcoli e superalcolici dalle ore 3 alle ore 6. Stabilimenti Balneari: Permesso di effettuare trattenimenti danzanti con somministrazione di alcolici esclusivamente dalle ore 17 alle ore 20. Gli esercenti potranno ritirare dai primi di novembre presso gli Uffici della Associazione i cartelli con le tabelle alcolemiche obbligatori da esporre all’entrata e/o uscita dell’esercizio oltre che all’interno dei locali dove avviene la somministrazione e dettagli su una convenzione sottoscritta dalla Fipe – Confcommercio Nazionale per l’acquisto di un precursore del tipo Bacco box. (www.giovaneimpresa.it) è il nome del portale presentato a Palazzo Chigi dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, insieme ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali giovanili. Il portale è stato realizzato con la collaborazione dei giovani di Confcommercio, Confindustria, Confapi, Cna, Confartigianato e Confagricoltura. Target di riferimento sono le persone tra i 18 e i 35 anni, che potranno sia consultare Giovane Impresa sia interagire con altri utenti in un apposito forum e porre domande agli esperti delle associazioni imprenditoriali che provvederanno a rispondere. “E’ il simbolo dell’alleanza tra governo e associazioni giovanili degli imprenditori” ha spiegato Meloni, che scherzando ha aggiunto: “forse è la traccia per la semplificazione, lo manderemo al ministro Brunetta”.


10 - 31 OTTOBRE 2010

REPOR TAGE REPORT

OpenSour ce, condivider e il saper e OpenSource, condividere sapere g r atuit ament e atuitament amente Viaggio attarverso il mondo della Cultura “Alternativa”. Come reagiscono i giovani al desiderio di aggregazione.

I

n un periodo di recessione economica come questo è quasi fisiologico che a subire i tagli maggiori da parte dello stato e dei vari enti siano le varie attività culturali. Chiudono teatri a Genova, chiudono enti culturali a Roma, la stessa Scala di Milano è costretta ad entrare in una insolita logica di austerity. Quale può essere quindi una ricetta anti-crisi e salva cultura adattabile anche alla nostra piccola realtà locale? Probabilmente il fai da te culturale! Se i circoli Arci non sono di certo un’invenzione recente, l’operosità del nuovissimo circolo Arci locale è una recente e graditissima scoperta. Il circolo Opensource di Bisceglie, vivo e pulsante solo da pochi mesi, si è distinto sin da subito per la grande mole di attività, corsi e serate a sfondo culturale organizzate per i propri soci. La formula sembra essere semplice: condividere il proprio sapere, metterlo a disposizione degli altri in maniera gratuita e disinteressata. Si sa, quando una cosa è semplice funziona meglio, ed è per questo che attorno all’Opensource di Bisceglie è cresciuto un sano e vivo entusiasmo da parte di molti ragazzi. Per conoscere meglio questa realtà, per capire com’è nato il circolo, chi vi è attivamente coinvolto e cosa ci riserba per il futuro siamo andati direttamente sul posto per parlare con Vinod Monopoli e Giampiero Tortora due dei tre soci fondatori e con l’addetto stampa del circolo Marzia Papagna. Com’è nato questo progetto? (Vinod ): Questo progetto nasce in maniera molto spontanea e genuina ed ha inizio con l’incontro tra tre amici con passioni e competenze diverse. Personalmente mi occupo di meditazione da moltissimo tempo e nel corso degli anni moltissimi amici e conoscenti mi hanno chiesto di condividere con loro questa mia passione. Per fare ciò ovviamente c’era bisogno di uno spazio. Allo stesso modo gli altri fondatori del circolo avvertivano la

stessa esigenza di condivisione delle proprio competenze ed esperienze, nello specifico il presidente Giampiero Tortora è un web designer ed Enrico Misino si occupa di energia alternativa, in particolare eolico. In definitiva il tutto è partito molto semplicemente dalla voglia di ciascuno di noi di condividere il nostro sapere e le nostre competenze con amici e conoscenti. Qual è il significato del nome scelto per il circolo? (Giampiero): Opensource è un termine specifico del mondo informatico. Il software opensource è un programma a codice aperto realizzato da un utente e messo in rete con possibilità di modifica da parte di chiunque sia interessato ed abbia le giuste competenze. Questa filosofia della condivisione del lavoro e delle conoscenze, che nel mondo informatico ha dato vita a un sistema operativo come Linux, viene applicata e messa in pratica qui da noi nel quotidiano. Com’è strutturato OpenSource? (Marzia) Opensource è diviso in cinque aree principali: LAB, laboratori e corsi a disposizione dei soci, ENERGY, settore delle energie rinnovabili, OM ROOM che è il settore di discipline olistiche, BIO area dedicata ai prodotti biologici e al vivere sano (Continua a Pag. 11)

La “ Tana dei F olle tti”, ssttar e insieme “T Folle olletti”, are con ffant ant asia antasia L’

associazione “Tana dei Folletti”, nata lo scorso gennaio con l’obiettivo di creare valide iniziative ludico-culturali per adulti e ragazzi nel nord barese, ha deciso da settembre di aprire una sede operativa per tutti i soci in via Isonzo 62 a Bisceglie. L’apertura di una sede ha significato operare un salto di qualità non indifferente, in concomitanza con il passaggio da associazione informale ad associazione riconosciuta, ufficializzando la costituzione di un CDA interno responsabile della sua gestione. Il CDA si è occupato, negli ultimi due mesi, di diversificare le iniziative e di attuare le proposte e gli spunti realizzabili dei soci, rimanendo però fedele all’obiettivo per cui l’associazione è nata. La sede di “Tana dei Folletti”, rimessa a posto e arredata dai soci stessi, che vi hanno costruito persino un piccolo palco, è divenuta infatti un punto di ritrovo per persone dai gusti eterogenei, attratte dalle diverse attività che vengono organizzate giornalmente: per gli amanti dei giochi di carte, si va dai tornei di Bang!, ambientato nello spaghetti western e diffusissimo in tutta Italia, ai tornei pomeridiani di Magic, di imminente realizzazione; non mancano, inoltre, serate dedicate ai più classici giochi in scatola come Risiko, Taboo, Trivial Pursuit ecc. e al gioco di ruolo da tavolo. Chi conosce l’associazione ricorderà che le sue prime iniziative sono state incentrate sull’organizzazione di sessioni di gioco di ruolo dal vivo chiamate “taverne”; durante le taverne è possibile calarsi nei panni di un personaggio medievale “fantasy”, creato dal giocatore stesso, e interagire con altri personaggi. Le taverne hanno avuto così tanto successo che hanno richiamato persone da zone limitrofe come Barletta e Bari, raggiungendo un parco giocatori di tutto rispetto; “Tana dei Folletti” ora ne organizza

una alla settimana, sempre all’interno della sua sede, illuminandola con candele e decorandola per rendere più suggestiva l’ambientazione. Non mancano, inoltre, attività culturali di un certo rilievo: venerdì 22 ottobre si terrà la prima sessione di on-stage, una rappresentazione che tiene insieme gioco e teatro, permettendo al pubblico di divertirsi “partecipando” allo spettacolo. L’on-stage è diffuso in tutta Europa e viene realizzato a Bisceglie per la prima volta in assoluto. Per partecipare, e per informazioni sull’associazione, è possibile visitare la pagina Facebook “Tana dei Folletti”, oppure il forum http://tanadeifolletti.forumfree.it/, nonché scrivere a tanadeifolletti@gmail.com.


11 - 31 OTTOBRE 2010

REPOR TAGE REPORT

OpenSour ce, condivider e il saper e g r atuit ament e OpenSource, condividere sapere gr atuitament amente e infine l’area EVENT che come suggerisce il nome stesso, è il settore dove si organizzano i vari eventi. Ci fai un elenco dei corsi che offrite? (Vi n o d ) : C o m e g i à d e t t o , i o m i o c c u p o d e l l e discipline olistiche, in particolare di meditazione ma abbiamo anche un corso di shiatsu e anche altri corsi sulle tecniche di self filling che insegnano come star bene e in armonia con il proprio corpo. Abbiamo un corso di canto sperimentale tenuto dal maestro Giovannangelo De Gennaro, un corso che è sia tecnico che antropologico visto che si occupa di musica etnica mediterranea ma anche di canto gregoriano. Il corso di guida alla salute naturale tenuto da Aldo Papagno c h e f d e l N a b o u . C ’è a n c h e u n c o r s o d i g i n n a s t i c a dolce per signore over quaranta e corsi di matematica per studenti di tutte le scuole. Ci sono anche corsi di fotografia, grafica 3D, chitarra ed è in partenza anche u n c o r s o d i yo g a . I n s o m m a c o m e s i p u ò ve d e r e l a nostra offerta è molto varia ed abbraccia un po’ tutti i settori e le esigenze che possono avere i nostri soci. (Giampiero) Inoltre i prezzi dei corsi sono molto contenuti proprio perché il contributo che si versa serve solo ed esclusivamente come sostentamento del circolo, la nostra non è assolutamente una logica improntata al guadagno.

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Quali sono le altre attività del circolo? (Giampiero) Organizziamo diverse serate a tema, una delle più riuscite al momento è stata senz’altro la serata indiana ma molto suggestiva è stata anche la serata di festa per la fine del ramadan e non sono poi mancate le presentazioni di libri o serate musicali. Insomma non ci facciamo mancare niente. Ci sapresti dire cosa offrite in concreto alla città di Bisceglie? (Marzia) Abbiamo dato vita a diverse iniziative con associazioni locali come ad esempio Biciliae con cui abbiamo realizzato un progetto di mobilità sostenibile. Collaboriamo anche con altre realtà locali come le associazioni Badside ed Etnie. In pratica offriamo spazi e sostegno a chiunque abbia un progetto valido da realizzare qui a Bisceglie e nei paesi limitrofi. (Vinod) Per spiegare in maniera molto semplice il concetto alla base delle nostre iniziative posso usare una metafora: quando un cittadino si accorge che la propria città è sporca due sono le cose che può fare: può lamentarsi con l’amministrazione locale oppure può agire e far capire alle persone che è sbagliato sporcare la propria città. Noi abbiamo scelto questa via, non ci lamentiamo con nessuno per la mancanza di spazi ma abbiamo deciso di crearci da soli i nostri spazi e di offrire questi spazi ai nostri soci. I vostri progetti per il futuro? (Vinod) Banalmente e in generale il nostro primo obiettivo è sopravvivere e continuare a crescere come abbiamo fatto finora. Stiamo allestendo una sala interna più grande per tenere convegni, corsi e altri eventi. Ognuna delle cinque aree di Opensource si muove autonomamente ed ha propri obiettivi da raggiungere. (Marzia) Ci stiamo anche adoperando per far si che la struttura sia alimentata con fonti di energia rinnovabili. Ringraziamo sentitamente Vinod Monopli, Giampiero Tortora e Marzia Papagna e invitiamo tutti i lettori interessati a visitare la pagina facebook del circolo OpenSource per essere aggiornati sui tanti eventi e corsi in programma. (Gabriele Caruolo)


12 - 31 OTTOBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

Sint esi del saggio “ T er r oni” di Pino Apr ile a cura di Pasquale Consiglio

I

libri di Storia, dai quali negli ultimi 150 anni abbiamo appreso la genesi dell’unità d’Italia, ci hanno ingannati: hanno deliberatamente e colpevolmente omesso di raccontarci i fatti storici realmente accaduti; hanno romanzato una guerra di invasione mistificandola in guerra di liberazione; hanno oltraggiato la resistenza meridionale spacciandola per delinquenza; hanno offeso i partigiani del Sud appellandoli briganti; hanno chiamato oppressori i Borbone che consentivano ai meridionali di vivere in pace, in piena libertà e in prosperità; hanno idealizzato un’invasione che aveva come pretesto l’unità d’Italia ma mirava in realtà a sanare un debito spaventoso accumulato dallo stato del Piemonte; hanno esaltato (e tuttora continuano ad esaltare) come eroi del Risorgimento personaggi che si sono macchiati di orrendi delitti. Oggi non possiamo “festeggiare” 150 anni di unità se non ci viene restituito, sui libri di storia, il diritto a raccontare ai nostri figli e a tutti gli italiani che ancora lo ignorano, o ai quali torna utile ignorarlo, le vere ragioni che spinsero i Savoia ad invadere il Sud, le vere ragioni della povertà del meridione, nata proprio con lo stato unitario, e le cause del divario, tuttora esistente, frutto di leggi deliberatamente inique a vantaggio di un Nord che, dopo averci derubato e dopo avere piantato il seme della mafia, per garantirsi il successo dell’operazione di annessione, non prova alcuna vergogna a definire il Sud terra di fannulloni, inetti e mafiosi. Questo chiedono i meridionali: una pagina di storia che dopo 150 anni non viene ancora scritta sui libri della scuola dell’obbligo. Non inciderà sulle casse dello Stato e, finalmente, potrà ridare al Sud quella dignità sottratta e mai riscattata, e ai settentrionali non ancora offuscati dai pregiudizi, dai luoghi

comuni, da una propaganda leghista ingiusta, fuorviante e razzista, la conoscenza dei fatti che da un secolo e mezzo danneggiano il Sud dell’Italia. Restituiteci questa pagina di Storia e dopo proseguiamo insieme, ma ad armi pari, un cammino che ci ha sempre visti in affanno in una rincorsa impossibile. (pa.co.) _____________ La parte che segue è costituita da ampi stralci del saggio di Pino Aprile “Terroni”. Sono i più significativi, dai quali può finalmente comprendersi perché, ancora oggi, il Sud non può accorciare il divario che lo separa dall’Italia del Nord; perché il federalismo, così come imposto dalla Lega, è l’ennesima truffa ai danni di un Sud debole, politicamente non difeso e rappresentato in maniera inadeguata. Sono consapevole che il libro non può essere sintetizzato, né letto per stralci; ogni pagina è interessante, ogni pagina aiuta a capire il presente, ed è un torto all’Autore diffonderne il contenuto attraverso un “bignami”. Ma l’intento di questo lavoro – portato a conoscenza dell’Autore che lo ha ritenuto “un buon lavoro di sintesi” e ne ha autorizzato l’eventuale divulgazione - è di far conoscere come si è giunti all’unità d’Italia anche ai pigri, a coloro che non hanno tempo e voglia di leggere un libro, ai settentrionali che mai e poi mai comprerebbero un testo dal titolo “Terroni”, nella segreta speranza che siano stimolati dalla curiosità a leggerlo integralmente . Ed è un implicito invito alle Scuole ed alle Università del Sud ad adottare il (Continua a Pag. 13)

Un vicole tt o senza ffama ama e senza...nome vicolett tto Alcune stradine, alcuni vicoli, alcuni punti di passaggio nel borgo antico vedono ormai la propria denominazione toponomastica estinta a causa di usura, incuria, negligenza.

E

siste un vicoletto nel borgo antico cittadino che, dopo il restauro dei due palazzi nobiliari che lo costeggiano e, in realtà, lo creano, silente, urla vendetta. Dai primissimi mesi del 2009 (dunque sono passati due anni pieni se includiamo tutto il 2010) ormai Vicoletto Gargiulo (piccola stradina perpendicolare a Via Ottavio Tupputi o a Corso Umberto, dipende da quale parte la si imbocchi) non ha più un nome. O meglio, un nome, dal punto di vista toponomastico ce l’ha (Vicoletto Gargiulo, per l’appunto) ma a inizio e fine stradina non vi appare. Eppure si tratta di una strada di congiungimento tra Corso Umberto-Piazza del Pesce e il pieno centro storico e che merita una denominazione ben visibile. Ovviamente (sigh!) non è l’unico caso. Nei paraggi, a qualche metro di distanza, c’è una Strada Forno Sant’Adoeno ormai illeggibile sostituito da un cartello che ne indica il nome (per fare un giusto e provvisorio, speriamo provvisorio, favore al postino). Peccato che anche il cartello risulti ormai illeggibile. Sorte ancora più meschina e mesta per Arco Sant’Adoeno (indecifrabile anch’esso). Senza biasimare nessuno (come se fosse una sorta di lesa maestà farlo), confido in un celere intervento degli addetti ai lavori… è così che si concludono le richieste formali… (Francesco Brescia) Cenni storici a cura di Giovanni Di Liddo Nel 1775 i Curtopassi e la famiglia Uva acquistarono dai Vives il loro giardino, un tempo attiguo al palazzo Gargiulo.

All’atto di vendita i D’Alessandro (precedenti proprietari del palazzo Gargiulo) rinunciarono all’acquisto del giardino confinante con il loro palazzo ma obbligarono i Curtopassi a mantenere una fascia di rispetto dalla loro dimora. Intorno alla fine del XVIII sec. la famiglia Uva vende la porzione del proprio giardino ai Curtopassi, i quali contestualmente all’ampliamento del loro palazzo verso Sud lasciarono una fascia di pertinenza dal palazzo Gargiulo generando un vicoletto cieco, un tempo chiuso sul fondo da un tratto della muraglia aragonese. Nel 1833 Giovanbattista Curtopassi, diventando sindaco della Città, tra i suoi interventi di risistemazione dell’area antistante il suo palazzo, ordinò l’abbattimento del muro del vicoletto Gargiulo facendolo divenire fruibile ai passanti.


13 - 31 OTTOBRE 2010

A tr oci per secuzioni in troci persecuzioni nome del Risor giment o Risorgiment gimento saggio come libro di storia complementare, come materia d’esame, con l’auspicio che la sua conoscenza sia resa obbligatoria nelle scuole di tutto il territorio nazionale. (Pasquale Consiglio) _____________ I piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. Nelle rappresaglie si concessero libertà di stupro sulle donne meridionali…ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali…praticarono la tortura. “Hanno fucilato i bambini, hanno stuprato le donne, hanno distrutto il paese, hanno chiuso le fabbriche”. Si incarcerarono i meridionali senza accusa, senza processo e senza condanna. Maria Izzo…la legarono nuda ad un albero, con le gambe alzate e aperte. Finché uno la finì affondandole la baionetta nella pancia, Concetta Biondi, invece, dopo lo stupro fu spenta con una pallottola in fronte; era adolescente. Sua madre Rosa era stata violentata e sbudellata sotto i suoi occhi. A Pontelandolfo l’eccidio fu guidata dal colonnello Pier Eleonoro Negri. Ancora oggi, ogni anno, il Comune di Vicenza continua a deporre una corona dinanzi alla lapide di Pier Eleonoro Negri, eroe del Risorgimento, in nome del popolo italiano (!). (Al comune di Pontelandolfo anni fa, Presidente della Repubblica Pertini, fu negata la medaglia d’oro per il sangue versato per l’unità d’Italia!!). E’ stato calcolato che la carneficina, per realizzare l’unità d’Italia, ha provocato almeno un milione di morti ed oltre dieci milioni di persone fuggite. In Abruzzo e Sicilia nel 1866 si procedette ad esecuzioni di massa, anche 300 “ribelli” per volta. I piemontesi erano “civilizzatori”, non assassini! Era “fucilato immediatamente” chi veniva trovato con

Mons. F r ancesco Mont er isi Fr Monter erisi Car dinale della Chiesa Cardinale S

ua Santità Benedetto XVI, durante l’udienza generale, ha annunciato che il prossimo 20 novembre 2010 terrà un concistoro per la creazione di nuovi cardinali, 24 per la precisione. Tra questi, S.E. Mons. Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura. Alla notizia, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di TraniBarletta-Bisceglie, ha inviato al neo Cardinale Francesco Monterisi un telegramma di felicitazioni, di cui si trasmette il testo integrale: “Oggi, festa della Chiesa Diocesana nell’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Trani, accogliamo con sommo gaudio l’annuncio della elezione a Cardinale di Santa Romana Chiesa dell’Eccellenza Vostra, carissima e amabilissima. Auguriamo a Vostra Eminenza illustrissima un servizio di carità operosa in stretta collaborazione con il Santo Padre Benedetto XVI”.

PERISC OPIO PERISCOPIO

un’arma “di qualunque specie”, e tali erano pure la falce, il coltello, l’accetta e gli altri attrezzi dei contadini, che avrebbero potuto anche recarsi nei campi, ma a mani nude; e digiuni, ché era “proibito portare pane e altri viveri fuori dalle mura del comune”. I briganti erano ex soldati borbonici e patrioti alla guerriglia, per difendere il proprio paese invaso. I primi campi di concentramento e di sterminio in Europa li istituirono gli italiani del Nord per farvi morire gli italiani del Sud (li squagliavano nella calce). Gli italiani arrivati dal Nord svuotarono le ricche banche meridionali, regge, musei, case private, per pagare i debiti del Piemonte e costituire immensi patrimoni privati. I Mille erano quasi tutti avanzi di galera. Nell’Italia unificata fu imposta una tassa aggiuntiva ai meridionali, per pagare le spese della guerra di conquista del Sud. L’occupazione del Regno delle Due Sicilie fu decisa, progettata, protetta da Inghilterra e Francia e parzialmente finanziata dalla massoneria. Il Regno delle Due Sicilie era, al momento dell’aggressione, uno dei paesi più industrializzati del mondo, dopo Inghilterra e Francia. Lo stato unitario tassò ferocemente i milioni di disperati meridionali che emigravano in America, per assistere economicamente gli armatori delle navi che li trasportavano e i settentrionali che andavano a “far la stagione” per qualche mese in Svizzera. L’Italia unita faceva pagare più tasse a chi viveva nei Sassi di Matera rispetto ai proprietari delle ville sul lago di Como. Una parte d’Italia, in pieno sviluppo, fu condannata a regredire e depredata dall’altra, che con il bottino finanziò la propria crescita e prese un vantaggio, poi difeso con ogni mezzo, incluse le leggi. Il Sud fu unito a forza, svuotato dei suoi beni e soggiogato per consentire lo sviluppo del Nord. Da un giorno all’altro, nelle Due Sicilie, le tante aziende che lavoravano per lo stato persero le commesse (tutte al Nord: dai cannoni alle matite); le fabbriche coinvolte chiusero e si sparò sui dipendenti che protestavano. Dall’acciaio alla Zecca, dalla cantieristica all’edilizia, dall’abbigliamento (divise) alle ferrovie, un’ondata di fallimenti gettò nella miseria migliaia di lavoratori; moltissimi industriali e commercianti convertirono le loro fortune da capitale di rischio a rendite, per metterle al sicuro. Ma “le rovinose e reiterate alienazioni di rendita napoletana effettuate dalle due prime luogotenenze ne fecero precipitare la quotazione…fra l’allarme e la disperazione dei risparmiatori meridionali” (Molfese, Storia del brigantaggio dopo l’Unità). Sulla moralità del pubblico impiego, in Piemonte, Luciano Salera riportando le parole di Angelo Brofferio, nella Storia del Piemonte, scrive: “Si vendevano i favori, si vendevano i titoli, si vendevano cariche e si vendevano le sentenze. Tutto si vendeva” Senza lavoro si ritrovarono i dipendenti delle aziende ecclesiastiche meridionali, alcune molto estese e redditizie (ci campavano migliaia di persone), requisite e vendute da Torino, per fare cassa. Il Piemonte era pieno di debiti; il Regno delle Due Sicilie pieno di soldi. I titoli di stato del primo, alla Borsa di Parigi, quotavano il 30% in meno del valore nominale; quelli del secondo il 20% in più. Al Sud, con un terzo della popolazione totale, c’era in giro il doppio dei quattrini che nel resto d’Italia messo insieme. (1. continua)


14 - 31 OTTOBRE 2010

INTER VENTI INTERVENTI

Continua il dibattito sui beni architettonici, avviato dal Sig. Gennaro Papagni

GLI ORI DELL’OLIMPO (Ovvero, la paura e il ricatto)

All’Arch.. Bartolo Di Pierro Al Direttore di “Bisceglie15giorni” Gentile Architetto, rispondo volentieri agli interrogativi che mi ha posto nel Suoi ultimi articoli in risposta alla mia lettera a proposito di Palazzo Fiore. Lo faccio non per l’appetito di un battibecco, né per il gusto di una platea, ma perché in essi in realtà vi intravedo un tema (grave, importante, pressante). Sulla mia lamentela che gli uomini di cultura e gli architetti non abbiano preso posizione sul tema di “Palazzo Fiore e recente restauro”, mi domanda “perché lei sente questa necessità di avere un coro che la sostenga nella sua azione critica?”, e sottolinea inoltre la mia scorrettezza nel chiederLe il parere sul lavoro svolto da un Suo collega nonostante gli obblighi deontologici esistenti tra professionisti. La Sua osservazione è corretta e razionale, però trascura un aspetto: sono io che cerco un coro che mi sostenga, o è il coro che c’è a sottrarsi e preferire non esporsi? Io non voglio inventarmi artificialmente nessun coro per sentirmi, nella mia “azione critica”, portato come la Madonna in processione, e rendere in questo modo le mie osservazioni degne di devozione. Può darsi che questo restauro, come mi ha riferito lo stesso architetto che lo ha curato, riproduca semplicemente i colori originali di Villa Fiori nel ‘700: in tal caso l’architetto, avrà fatto quanto doveva. Il punto però non è questo. Se il restauro ha prodotto un dissenso netto e diffuso su un bene culturale della nostra città, perché non c’è stato nessun intervento in proposito? Per deontologia? Perchè siamo un popolo che brilla per correttezza? No architetto, per…paura. E già, perchè: - la Sopraintendenza, non risponde alle istanze di un privato cittadino (come se unEnte pubblico non rappresenti proprio il cittadino); - l’architetto, “Sai, tra colleghi…”; - lo studioso, si stringe nelle spalle, piega il capo e tace; - l’Associazione culturale, “Si certo, però sai…” (però sai cosa?); - il Restauratore, “Senti, se qua inizio a parlare poi finisce che non lavoro più”; - altri, “Oggi a te, domani a me…”.

Ecco, vede, l’unico che può parlare sul tema è la gente come me, che però non avrebbe nessun titolo per farlo, mentre invece chi il titolo ce l’ha non può e/o non deve parlare: è questa la deontologia che difende Architetto? Poi, io vedo come un grosso, enorme problema il fatto che il Restauratore “se inizia a parlare smette di lavorare”: è forse questa la deontologia a cui si riferisce? Io il Restauratore non solo voglio che parli ma voglio che suoni le trombe egizie, perché (come mi spiegava Lei qualche articolo fa) la società si aspetta da lui, coma da tutti gli attori del settore, un apporto fecondo sul merito. Ma un Restauratore che non parla non lo fa perché è ligio al codice deontologico, un Restauratore muto è un Restauratore che teme per il suo lavoro, e questo si chiama paura. Ed è su questo che vorrei confrontarmi con Lei. Io non Le ho inviato la mia precedente lettera perché ho individuato in Lei la persona migliore da insultare, tutt’altro… Anch’io ho un ordine professionale nella mia attività, e conosco bene il problema “Deontologia”. E so anche di essermi spinto al limite chiedendoLe di esprimersi sul restauro eseguito da un Suo collega (la richiesta per la verità era più estesa). Ma vede troppo spesso questa “etica di comportamento” viene usata, a suon di minacce e querele, come un dardo contro chi solleva una questione. Il fatto che esista una deontologia non vuol dire che si debba schiacciare il dibattito, annullare la dialettica, azzerare qualunque tumulto culturale. Non può voler dire omertà. E’ cosi che si addormentano le anime sino ad arrivare alle tombe delle coscienze… ai titolati muti. Ci si muove con la paura di schiacciare i piedi a qualcuno e temerne le conseguenze. E se il tema è sacrosanto? Pazienza! Un’ Associazione culturale anzicchè premiare un poeta di 8 sec. fa (per carita!), perché non comincia a premiare anche il restauratore che osa “parlare”? Un giovane architetto che “parla” in realtà rischia di non iniziare mai veramente la professione, e se “parla” uno anziano rischia di non consolidare quanto sin a quel punto realizzato. E se, mettiamo, un giovane architetto, in nome di un principio sano, si dovesse mettere contro un architetto “navigato”, il primo riceverebbe l’encomio da parte di un’associazione culturale (che così si esporrebbe ad un scelta tanto rischiosa quanto etica)? No, non lo riceverebbe. Meglio il poeta di 8 secoli fa, quello di sicuro non fa incazzare nessuno. Ed è per questo che a certi convegni ci vanno pacificamente tutti, e tutti applaudono tutti, perché si è sicuri che lì nessuno verrà colpito, dal momento che la Cultura non (Continua a Pag. 15)

Per “Calici nel Borgo Antico”si cercano volontari A

rchiviata con successo la rassegna “Libri nel Borgo Antico”, l’Associazione Borgo Antico Bisceglie torna al lavoro per una nuova importante iniziativa. E’ ufficialmente cominciato il countdown in vista della seconda edizione di “Calici nel Borgo Antico”, in programma a Bisceglie il 19 e il 20 novembre prossimi. La manifestazione, patrocinata dalla Regione Puglia, Provincia di Barletta - Andria - Trani e Comune di Bisceglie, ha accolto lo scorso anno più di diecimila visitatori e coinvolgerà quest’anno, negli splendidi portoni settecenteschi del centro storico, più di cento cantine da tutta la Puglia. I vini pregiati saranno accompagnati dalle tipicità enogastronomiche del territorio, in un’atmosfera incantata e d’altri tempi, allietata da spettacoli, balli e danze in armonia con l’ambientazione.

Quanti volessero collaborare alla buona riuscita dell’evento, possono fornire la propria adesione presso la sede dell’Associazione Borgo Antico in via Cardinal Dell’Olio 66, rivolgersi al numero di cellulare 348.566.46.91, oppure inviare una mail all’indirizzo: info@calicinelborgoantico.it


15 - 31 OTTOBRE 2010

GLI ORI DELL’OLIMPO (Ovvero, la paura e il ricatto) sceglie il ruolo di motore di coscienze in un paese dove il problema è grande e si chiama MUTISMO. Il mondo della Cultura dovrebbe stare accanto all’architettoagnello e contrastare l’architetto-lupo, non solo per aiutare concretamente il primo, ma per lanciare un messaggio più grande, il più luminoso e cioè quello di spronare i giovani ad AVERE PIU’ CORAGGIO. Perché? Perché non si è soli appunto. La Cultura che rinuncia a questo ruolo spesso si riduce solo ad appuntare medaglioni sul petto. A me non basta, voglio di più. Tornando a Palazzo Fiore, anche qui le opinioni sul restauro appena eseguito ci sono, a tutti i livelli, ma nessuno si esprime per non …compromettersi. In questa cautela ad esporsi si pensa a tutto, architetto, tranne che alla deontologia. E il bene culturale? Pazienza! Inoltre, la mia critica alla mancata presa di posizione degli uomini di cultura e degli architetti su Palazzo Fiore aveva un senso più esteso del mero restauro. Mi spiego: Palazzo Fiore trova un Capitolo ad esso dedicato nel recente e prestigioso testo universitario “Atlante del barocco : il sistema delle residenze nobiliari nell’italia meridionale” diretto dal prof. Fagiolo (docente alla Facoltà di Architettura di Roma, Consulente del Ministero dei Beni Culturali, referente nazionale sul Barocco) . L’autore del capitolo attribuisce lo stabile al Vaccaro (noto architetto del ‘700) ritenendo che la progettazione di Villa Fiori sia stata realizzata su modello del progetto incompiuto del palazzo del principe di Tarsia a Napoli (sempre del Vaccaro). L’autore ne sottolinea il valore oltre che l’originalità architettonica nel contesto pugliese (barocco rococò napoletano). Ora, considerato che in quel tempio di altissima cultura, a Villa Fiori viene servito un inchino, mi domando: nella realtà Villa Fiori ha la luce che merita? Sino a che punto i condomini sono i proprietari di un palazzo vincolato (lo chiedo al Direttore di codesto giornale)? Nel senso che ne posseggono anche l’arte che esprime? Io, in quanto privato cittadino, estraneo al condominio, non sono “comproprietario” di quell’arte? A che è servito, e a che serve, un vincolo di Stato dal momento che il Palazzo è stato ferito più volte nel corso degli anni? E alla luce di queste ferite, qual’è il ruolo della Sopraintendenza? (Voglio ricordare che le tre statue mancanti della facciata furono legalmente vendute negli anni ’40 e si trovano tutt’ora a Bisceglie).

L’A.N.M.I. in Abruzzo

INTER VENTI INTERVENTI

Infine, sig. Architetto, mi chiede perché nella mia prima lettera inviata alla Sopraintendenza chiedo conto all’Ente del restauro eseguito, e dopo 5 mesi rinfaccio una mancata risposta agli architetti biscegliesi anzicchè alla Sovrintendenza stessa, quasi confondessi i miei interlocutori… In quella lettera io rivolgo un appello alla Sovpraintendenza, alla cittadinanza, alla politica. Sono questi i miei interlocutori. Tanto gli architetti quanto gli intenditori d’arte rientrano nella “cittadinanza”, e lo sono in veste privilegiata, e da essi non attendo una “risposta” (cosi come interpreta Lei), ma un intervento culturale su di un bene culturale completamente dimenticato. Ma se Lei asserisce che, non avendo la Sopraintendenza risposto ad un privato cittadino, gli Architetti biscegliesi non “devono” nessun intervento né risposta, mi sta anche dicendo che il ruolo dei “nostri” architetti non va oltre gli errori della Sopraintendenza (cioè di un Ente che non risponde). Io ad una platea come la Vostra non sento di dover mandare una raccomandata per ricevere un intervento su quelle che Lei chiama emergenze storiche-artistiche, poiché quella platea abita già nel tema; così come non devo chiamare un ambientalista per accorrere su di un disastro ambientale. Non è anche questa una questione di etica e deontologia? Vogliamo contare, insieme, il numero dei Suoi colleghi intervenuti in seguito alle nostre riflessioni? Nessuno, zero. All’architetto l’uomo comune riconosce una posizione privilegiata…là… tra gli Dei dell’Olimpo. A questi Dei di tanto in tanto vengono fatte delle richieste per scoprire cosa? Che paura e ricatto (quello del lavoro) sono il loro sidro. Questo mi pare un tema Sig. Architetto. La ringrazio per il Suo prezioso contributo . P. S . H o a p p e n a l e t t o u n ’ a l t r o S u o a r t i c o l o s u “Bisceglie15Giorni”. Critica in maniera sapiente e senza andare per le lunghe il rifacimento delle fontane al Palazzuolo. Una critica sul materiale scelto e la messa in opera. Cioè critica gli architetti che lo hanno progettato. Sinceramente, io non ho ben capito perché sul restauro di Palazzo Fiore non si possono avanzare critiche (per rispetto dei colleghi), mentre su tutto il resto si. Se il mio non è un difetto di comprensione Le ricordo che pensare che “gli architetti esprimano un giudizio sulle opere dei colleghi(…) - uso le Sue parole - sarebbe un’ azione assolutamente contraria al codice deontologico dell’ordine professionale che ci vieta tassativamente di denigrare il lavoro altrui. Si rischiano sospensioni e quindi inattivià lavorativa per diversi mesi.” Se invece il mio è un difetto di comprensione, mi scuso in anticipo. (Gennaro Papagni) Dal 15 al 17 ottobre scorsi il Gruppo A.N.M.I. di Bisceglie ha effettuato un soggiorno in Abruzzo, con circa 50 soci e familiari nella località di Montesilvano. Sono state effettuate visite guidatead Ortona (PE) al Museo della Battaglia ed alla Basilica Cattedrale; a Penne, città medioevale, al centro storico; a Città Sant’Angelo, considerata uno dei cento borghi più belli d’Italia, a Manoppello, in vista al Volto Sacro ed a Lanciano, in visita al Miracolo Eucaristico. Nella foto, il gruppo davanti alla Basilica del Volto Sacro di Manoppello.

L’INFORMAZIONE GLOBALE E ’ SU INTERNET

T U T TA L A C I T TA’ A P O R TATA D I C L I C K


16 - 31 OTTOBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

La “Bisceglie Running” alla da Mauro Sasso Maratona di New York La società presieduta è pronta per il prestigioso A distanza di quattro anni dalla prima esperienza, i podisti

della Bisceglie Running sono daccapo pronti a cimentarsi con entusiasmo nella Maratona di New York, la corsa più celebre e importante al mondo per numero di iscritti. L’appuntamento nella “Grande Mela” è previsto per domenica 7 novembre: come accade ogni anno a partire dal 1970, i circa 40mila corridori (tra professionisti e amatori) dovranno coprire la tradizionale distanza di 42.195 metri del percorso snodato attraverso i cinque grandi distretti di New York City. A guidare la folta pattuglia della Bisceglie Running nella lunga trasferta statunitense sarà il presidente Mauro Sasso: «Siamo davvero orgogliosi di poter prendere parte a questo avvenimento sportivo conosciuto in tutto il mondo – spiega Sasso a pochi giorni dalla partenza - . New York inaugurerà di fatto la nostra attività per la nuova stagione, durante la quale ci misureremo anche nelle maratone di Francoforte, Firenze e Bari, oltre alla suggestiva “coast to coast” Sorrento – Vietri». Intanto è stato presentato di recente il nuovo abbigliamento sportivo sponsorizzato “Città di Bisceglie” che sarà indossato dai 43 podisti tesserati, tra cui figurano 4 donne. «In tal senso mi preme ringraziare l’Amministrazione Comunale, in particolare il Sindaco Spina e l’Assessore allo Sport Fata, per il patrocinio offerto – aggiunge Sasso - . Il nostro auspicio è che Bisceglie Running possa incrementare ulteriormente il numero degli iscritti affinché sia data maggiore visibilità allo sport locale in ogni angolo del mondo. Nel corso degli anni ci prefiggiamo

appuntamento del 7 novembre nella Grande Mela. L’abbigliamento sportivo per la nuova stagione è sponsorizzato “Città di Bisceglie”.

infatti di portare il nome di Bisceglie in giro per le principali maratone del panorama europeo». (Mino Dell’Orco)

Rugby, Paolo Amoruso firma la vittoria dei “Draghi” S

torica affermazione dei Draghi Bat che per la prima volta nella loro storia riescono a portare a casa la seconda vittoria consecutiva. Un’affermazione resa possibile anche grazie al sostegno del numeroso pubblico accorso presso lo stadio Lello Simeone di Barletta, vero e proprio amuleto per la locale formazione di rugby, dopo la bella prestazione durante l’esordio contro il quotato Bari. Dopo la facile vittoria della scorsa domenica sul campo del Bitritto, i ragazzi di coach Fabiano annullano le resistenze del forte Cus Lecce reduce dalle vittorie contro Foggia e Monopoli. Il tabellino finale recita 10 a 8 per la compagine biancoazzurra che riesce a sovrastare l’avversario solo nei secondi finali di gioco. La prima frazione è giocata dai Draghi a ritmi e livelli molto elevati, ma nessuno degli sforzi profusi è premiato con una realizzazione: Pacini e Amoruso falliscono tre calci di punizione, mentre Strippoli, Curci e Lomolino non riescono a schiacciare in meta. Il Lecce riesce invece a capitalizzare uno dei tre calci di punizione calciati da Costa chiudendo i primi quaranta minuti sul 3 a 0. I Draghi non si demoralizzano, ma il perdurare del pomeriggio nero dei rugbisti tranesi non permette di impattare il risultato. Al contrario, è ancora il Lecce a marcare punti con una meta letteralmente regalata dai biancoazzurri: mischia nei ventidue della formazione della neonata provincia, Pacini passa male l’ovale a Felice Strippoli che non riesce a controllare, la palla rotola pericolosamente nella zona sorvegliata da Leonetti e Colamartino che tentano di rinviare con il piede, ma s’imbattono nel lesto Fabio Manta che schiaccia in meta. Costa sbaglia la trasformazione. I Draghi entrano negli ultimi dieci minuti di gioco con lo spettro di una grossa occasione gettata alle ortiche per la buona prestazione offerta sul campo. Dalla panchina subentra intanto Nugnes che rivoluziona la partita assieme proprio a coloro che fino a quel momento

avevano deluso il pubblico con i cinque calci di punizione falliti. Nugnes porta i Draghi nei ventidue offensivi e guadagna un calcio di punizione che Pacini realizza incamerando i primi tre punti dei Draghi. Mancano ancora sette minuti al termine della partita e sono i giocatori di mischia a mantenere il baricentro a ridosso della linea di meta: Conca, Simone Valente, C u r c i e L o m o l i n o s f i o r a n o ripetutamente la meta, ma i placcaggi e i falli degli avversari ricacciano i Draghi a cinque metri dalla meta. All’ultimo minuto si concretizza però tutto ciò che fino a quel momento era stato solo sperato: Conca buca la difesa e penetra in area di meta, subisce un placcaggio, ma è abile a scaricare su Leo Amoruso che realizza schiacciando la palla sulla linea. 8 a 8 c’è solo il tempo per il tentativo di trasformazione da posizione quasi impossibile. E’ Amoruso a incaricarsi del calcio: sul Lello Simeone cala un silenzio di attesa, Amoruso parte con la propria rincorsa, la palla viaggia verso i pali chiudendo la propria parabola nel centro dell’h realizzativa. I segnalinee alzano la bandiera decretando la vittoria dei Draghi e l’eroica impresa di Amoruso. Una vittoria sudata, ma quanto mai meritata per i Draghi che ora osserveranno un turno di riposo prima della terza partita casalinga contro il Campi Salentina. (Francesco Pacini)


17 - 31 OTTOBRE 2010

Ricordi d’Infanzia

LA POZZOLANA

RIFLESSIONI

di Mons. Marino Albrizio

N

on sono un teledipendente, ma alcune trasmissioni mi inchiodano alla tv che ho nella mia stanza, specie quando sono solo in casa. Le trasmissioni del mattino si limitano al “Verdetto Finale” ed un poco ad “Occhio alla spesa”. Poi passo a LA7; prima un episodio di Matloch, l’avvocato che vince tutte le cause, e poi il tg de LA7. alle 13 inizia il tg su Tele Norba e poi la gara de “La prova del cuoco”, quindi il pranzo e il riposino pomeridiano. Il venerdì è riservato alla lettura integrale di “Famiglia Cristiana” su cui cerco di evidenziare le notizie religiose del momento. Nel pomeriggio la mia teledipendenza inizia alle 16 con LA7 e il documentario “Atlantide” da cui è scattata la scintilla per la stesura di questi ricordi d’infanzia. Atlantide trattava della costruzione della Basilica di Santa Sofia ad Istanbul, e le difficoltà che gli ingegneri del tempo avevano dovuto superare per la costruzione della cupola mediante materiale leggero e cementato con la “pozzolana”, tufo recente e poco cementato di colore grigio-rossastro. La Turchia è povera di questo terriccio di cui è ricca solo l’Italia. I romani vi hanno costruito i loro monumenti poiché essa non richiede calce spenta se non in minima parte, ed una volta asciutta diventa più dura del cemento. I costruttori di Santa Sofia trovarono una materia simile nell’isola di Cipro. La cupola della basilica giganteggia ancora dopo tanti secoli. Certo non è più un luogo di culto bizantino, ma una moschea islamica. È stata visitata da Papa Benedetto XVI quando si recò in Turchia sulle orme di San Paolo. Mio padre, maestro Vito Albrizio, sin da piccolo ha conosciuto la pozzolana, quando frequentava la cava di pietra della zona del Calcarone al Ponte Lama, tra una mano di pietra e l’altra c’era il terriccio rosso, una pozzolana viscida e non buona per l’ impiego; ma quando divenne maestro muratore conobbe bene la qualità della pozzolana che in alcune zone di Bisceglie abbondava. La migliore si trovava nella zona del Politeama e lungo via Aldo Moro. Da ragazzo sono andato spesso con mio padre a scavare la pozzolana nella zona delle Suore Alcantarine. Il terriccio scavato veniva trasportato nel magazzino di riserva di via Tre Archi, sotto il palazzo di Lucrezia Borgia, locale profondo e poco illuminato, non umido. Era proprio qui che c’erano lunghe travi che servivano a fare le armature per le volte da cementare. Un giorno mentre trainavo la “trenedde” piena di pozzolana, i figli del socio di mio padre mi deridevano: “Vedi Marnette, cur nan s’ova fò privte?” e giù una risata… una lacrima mi scaturì dagli occhi… non dissi niente a mio padre, sebbene se ne accorse che qualcosa non andasse… quel giorno. La malta della pozzolana era usata quando mio padre doveva costruire il tetto ai “sippigne”, una casetta rustica a secco a forma di una piramide con base rettangolare tronca, con una sola porticina d’ingresso capace di ospitare il contadino e le attrezzature da lavoro, un sacco per dormire, una mensola in pietra per depositare pane, cibarie varie, e al bisogno una mangiatoia per il mulo, e nei casi di pioggia funzionava da stufa. Il tetto della casetta rustica era piatto e disteso, sorretto da travette sulle quali si stendevano le canne che venivano coperte da abbondante malta di pozzolana. Era impossibile che dal tetto potesse in caso di pioggia infiltrarsi l’acqua, la malta indurita era più forte del cemento. Dal tetto mediante un foro del muro si consentiva con un tubo, lo scolo dell’acqua nel canaletto collegato al pozzo dell’acqua piovana. Oltre alla impermeabilità delle cisterne, largo uso di possolana veniva fatto per le “piscine” che in Puglia si intendono non solo le cisterne, ma anche una certa specie di vasca non molto profonda rettangolare o quadrata, usata per depositarvi le masse di olio o di vino. Su via S. Andrea al palazzo Nardi, di fronte a Lopane, da ragazzo ho assistito alla costruzione di tre piscine, sotto al lungo terrazzo del palazzo dove c’era l’azienda degli enologhi Garofoli e Raimondi, grandi esperti nel settore vini, ed esportatori all’estero di grosse botti piene di rinomati vini di Puglia, specie il bianco di Sicilia, bastava bere un bicchiere di esso, per vedere le mille stelle blu nel cielo. Ricordo di avere sorseggiato un po’ direttamente da una piscina naturalmente non vista da alcuno e già la mia testa girava a vuoto e mi ripresi subito con una sonora sculacciata di mio padre. Le piscine scavate non erano di pietra per fortuna ma di tufo, profonde 5 metri. Furono subito impermeabilizzate

con tre strati di malta toscolana. Il fondo della piscina ed i due strati laterali contenevano brecciolina di pietra e dopo alcuni giorni si stendeva lo strato definitivo. Quindi con adatti levigati pezzi di pietra si costruiva l’imboccatura della piscina, inserendo gli anelli di chiusura ed il coperchio di legno duro. Molte piscine vuote dei palazzi di via De Gasperi, di Largo Castello della villa di “dubosse” ove ora c’è il monastero di santa Chiara, la villa delle suore vincenziane su via Trani, la caserma dei carabinieri di via Piave, durante il periodo della seconda guerra mondiale servirono ai tedeschi per depositare cassette di minestra, portate dalla Francia in via de Gasperi, dove la gente con la dipartita dei tedeschi saccheggiarono, così ci fu un ragazzo morto in seguito al lancio di una bomba a ano lanciata dal un soldato in fuga anche lui verso il Salento. Il ragazzo morì proprio sul marciapiede di via De Gasperi, dove all’inizio c’era un tabacchino ed il palazzo appartenente all’enologo Garofoli. In quei giorni i biscegliesi impazzirono e voci maligne del tempo indicarono alcune persone che da poveri che erano, di punto in bianco devennero ricchi… avevano trovato cassette di banco, note tedesche ed italiane, forse le paghe dei soldati. Largo uso della pozzolana mio padre fece nelle ripartizioni delle vecchie cucine dei signori lunghe, vaste, di molti usi con caldaie grandi e normali e quindi “fragassè” fornello di mezzo delle cucine economiche per friggere. La pozzolana non era per nulla scalcinata dal fuoco, per cui la composizione circolare e cilindrica dei mattoni refrattari erano uniti dalla malta pozzolana. Un giorno papà sudò sette camicie per demolire una di queste cucine, non erano state costruite col cemento, ma con la pozzolana. Ormai col tempo essa aveva acquistato la durezza di una sbarra di ferro e solo con la mazzuola si riuscì a infrangerla. L’ultima volta che mio padre usò la malta pozzolana, quando al Largo Castello nel restauro di un vecchio palazzo sotto la direzione dell’ingegnere Antonio Bombini, quello che sotto l’amministrazione di Umberto Paternostro creò il sottopassaggio di via Piave. Il proprietario del complesso era il dottore chirurgo, soprannominato “il dottore don Agostino col becco” cioè con la barbetta. Palazzo a due piani ricavato da una vecchia torre, dai muri portanti in pietra ed alti scalini a chiocciola. Al piano terra due grandi saloni con volte circolari, uno dei quali doveva essere un forno di pane moderno. Nella costruzione del forno, mattoni refrattari rettangolari furono messi a dimora con la malta pozzolana. Attualmente quel palazzo è stato ristrutturato per il complesso del castello. Nel suo interno è stato messa in vista la cappella ed altri particolari rilievi architettonici. Certamente non si sa se con l’arrivo di nuovi fondi si riuscirà a terminare il lavoro. Per caso sono venuto a conoscenza che la ditta che sta sistemando via Trento e via Trieste al termine di questo lavoro, passerà a sistemare la zona di largo Purgatorio. Certamente è stata utile la trasmissione di LA 7: l’Atlantide. Sulla costruzione di Santa Sofia a Costantinopoli per riportarmi ai ricordi d’infanzia quando mio padre usava la malta pozzolana. Tutti i monumenti antichi romani con le loro meraviglie sono stati costruiti con la malta pozzolana e dopo tanti secoli resistono alle intemperie e sono indistruttibili. Chi sa quante altre cose interessanti verranno a galla sai vecchi sistemi di costruzioni. È certo che gli antichi costruivano per l’eternità, mentre i moderni costruiscono per il momento ed il facile guadagno! Bastano cinque anni per richiamare i muratori a ristrutturare il nuovo edificio, eppure vecchio non è, è giovane di età, ma fatiscente!


18 - 31 OTTOBRE 2010

Calcio a 5 Serie “A”: Bisceglie, bilancio positivo dopo tre giornate Due pareggi ed una vittoria per il team del patron Alfonso Russo. Buona partenza anche la under 21 del neo tecnico Giuseppe Di Chiano.

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egno più dopo le prime tre giornate per il Bisceglie C5, alla sua quinta esperienza consecutiva nella massima categoria nazionale di calcio a cinque. I neroazzurri allenati da Leopoldo Capurso, dopo i due pareggi con Acqua&sapone ed Augusta, superano al PalaDolmen l’Atiesse con il risultato di 2-1. Cinque i punti in classifica per capitan Pedotti e compagni, che tutto sommato attestano in pieno le credenziali della compagine biscegliese, pronta a ripetersi dopo la straordinaria stagione passata. Nell’immediato futuro il derby di Putignano contro la Promomedia Sport Five e l’impegno casalingo contro la blasonata Luparense daranno ancora più chiarezza sulla reale consistenza tecnico tattica del Bisceglie C5. Il match contro i campioni patavini si disputerà sabato 6 novembre alle ore 18:30 anziché le canoniche ore 16:00, in virtù della diretta televisiva, da parte di Rai Sport 1, che coinvolgerà l’evento del PalaDolmen. Bisceglie che ha ben cominciato il suo cammino anche per quel che riguarda la compagine under 21. I “nero azzurrini” si sono subito appropriati della prima posizione in classifica nel girone T, dopo due giornate, non risentendo affatto del cambio in panchina, con Giuseppe Di Chiano che ha sostituito Francesco Ventura. Vittoria larghe contro Real Molfetta (10-2) e Polignano

(6-2) per i piccoli biscegliesi capitanati da Alberto Pedone. Bene anche nella Coppa Italia di categoria, dove il Bisceglie ha avuto nettamente la meglio nel derby cittadino contro Olimpiadi. Vittoria per 8-1 da parte di Amoruso e soci, che mercoledì 3 novembre si contenderanno il passaggio del turno in quel di Giovinazzo. Ai neroazzurri basterà anche un pareggio per accedere alla fase successiva che assegna la coccarda tricolore 2011. (Gianluca Valente)

Basket Seria “A”: Ambrosia, bel successo sul Sant’Antimo, in attesa del primo colpo esterno I nerazzurri salgono a quota 6 grazie alla terza vittoria di fila al PalaDolmen. Le dichiarazioni della talentuosa ala/pivot Davide Rosignoli, assoluto mattatore contro i campani.

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el match della quinta d’andata al cospetto del temuto Sant’Antimo, l’Ambrosia ha sciorinato la migliore prestazione del primo segmento di torneo collezionando la terza vittoria di fila al PalaDolmen con un cristallino 72-52. Determinata, compatta e al contempo capace di dispensare giocate spettacolari, la matricola guidata da Lillino Ciracì è riuscita a comandare le danze per tutti i 40’ ai danni del cast campano, costretto ad alzare bandiera bianca fin dalle prime battute dell’ultimo quarto. I nerazzurri salgono a quota 6 grazie alla terza vittoria di fila al PalaDolmen. Le dichiarazioni della talentuosa ala/ pivot Davide Rosignoli, assoluto mattatore contro i campani. «Ma non montiamoci la testa perché il cammino è ancora molto lungo e tortuoso – avverte l’ala/pivot Davide Rosignoli - . Senza dubbio abbiamo disputato la miglior gara finora sotto il profilo della continuità, per giunta contro un avversario quotato. L’aspetto importante da rimarcare è aver gestito con grande maturità la situazione nel terzo periodo, evitando di commettere errori ed ingenuità che erano costate parecchio nelle trasferte di Latina e Trapani. Stavolta siamo partiti bene conservando la necessaria lucidità anche nel secondo tempo e Sant’Antimo non ha mai avuto l’opportunità di tornare in scia». Devastante a rimbalzo (21 palloni arpionati, di cui 6 offensivi) e implacabile al tiro dalla media distanza (9/11 e 21 punti

complessivi), Rosignoli è stato il mattatore assoluto della sfida. «Sono davvero contento per la mia prova, resa così positiva anche grazie all’apporto dei miei compagni. Ho deciso di farmi questo regalo per i 22 anni compiuti sabato – scherza il talento varesino -, sono consapevole che ripetermi a certi livelli e con certi “numeri” sarà difficile, ma il principale obiettivo di questa stagione sarà proprio quello di essere costante e concentrato per migliorarmi sia in allenamento e sia in partita». Risposta secca sugli obiettivi stagionali dell’Ambrosia: «Il pensiero comune di tutta la squadra è tenere le ali molto basse e puntare alla permanenza in A Dilettanti. E’ ovvio che ci piacerebbe sorprendere attraverso il bel gioco, ma bisogna essere anche concreti e pratici al momento giusto”. L’ultima riflessione di Rosignoli riguarda il suo ambientamento a Bisceglie. “Per me si tratta della prima esperienza in una realtà meridionale e sono molto felice per la scelta effettuata. Ho legato con tutti fin dal mio arrivo, nello spogliatoio si è subito instaurato un ottimo feeling con staff tecnico e compagni, anche la società ed i tifosi sono perfetti. Insomma, esistono tutte le condizioni per lavorare bene». Domenica 31 ottobre l’Ambrosia sarà impegnata in casa del Potenza, a seguire l’appuntamento del PalaDolmen del 7 novembre contro il quotato Ferentino e la trasferta del 14 ad Agrigento. (Mino Dell’Orco)

RADIO CENTRO. LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA Radio Centro (93.1 Mhz) torna a seguire le trasferte del Bisceglie Calcio nel campionato di Eccellenza con il programma “Palla al Centro” a partire dalle 15,20. Inoltre tutti i lunedì alle ore 19.30 con replica il martedì alle 14.20, spazio all’approfondimento sul weekend sportivo biscegliese con “Centro Campo”. La collaudata trasmissione presentata da Pino Di

Bitetto e Mino Dell’Orco, con la collaborazione tecnica di Mimmo Losapio, proporrà notizie, commenti ed interviste con ospiti in studio e collegamenti telefonici. Nel corso di “Centro Campo” gli ascoltatori potranno interagire attraverso la linea sms al numero 327/126.77.55, oppure inviando una mail all’indirizzo centrocampo@rcsbisceglie.it. Diretta streaming dal web, connettendosi al sito www.rcsbisceglie.it


19 - 31 OTTOBRE 2010

Calcio Eccellenza: Bisceglie, tris di successi e secondo posto Tante buone ragioni per sorridere in casa Bisceglie, con il

conforto dei numeri. Dalla terza vittoria di fila, guadagnata a spese del Castellana, ai 298’ di inviolabilità della porta difesa dal giovane Sansonna, passando per il sesto centro in Eccellenza di Persia ed il secondo gol consecutivo di un sempre più determinante Sisalli. Eppure c’è chi storce il naso dinanzi alle prestazioni dei nerazzurri, concreti ma poco spettacolari. «I risultati attestano il nostro momento positivo, abbiamo reagito sul campo dopo la batosta di Racale ed ora faremo di tutto per proseguire la nostra marcia – spiega il 31enne esterno offensivo Carlo Cardascio - . Ammetto che la squadra non stia offrendo un gioco esaltante, ma in questa fase è fondamentale vincere per non perdere contatto dalla battistrada Martina. I sostenitori più esigenti devono un po’ pazientare, presto migliorerà anche la qualità della nostra manovra». Torniamo ai numeri: su 14 reti siglate finora, ben 13 sono arrivate nei secondi tempi. «E’ un dato molto chiaro, indice di una squadra che riesce a “carburare” meglio nella ripresa e che gode nel complesso di una buona condizione atletica – sottolinea Cardascio - . Personalmente sono un po’ in ritardo per via dello stop di un anno e mezzo, però ora ho voglia di recuperare il tempo perso e di dare un valido contributo in questo Bisceglie». Domenica 31 ottobre, intanto, gli uomini di mister Del Rosso sono attesi dallo scontro diretto tra vice-capolista sul campo del Copertino: torneranno a disposizione Cioffi e Carteni, mentre Di Pinto sconterà il secondo turno di squalifica. Il mese

I ragazzi di mister Del Rosso stendono nell’ordine Manduria, Manfredonia (primo colpaccio esterno) e Castellana. Lanciato l’inseguimento alla capolista Martina, ospite del “Ventura” il 7 novembre. Vincenzo Bufi

di novembre sarà invece inaugurato da due appuntamenti cruciali consecutivi sul prato del “Gustavo Ventura”: domenica 7 capitan Malerba e soci ospiteranno la capolista Martina (reduce da ben 7 affermazioni di fila), mentre la domenica successiva sarà la volta del Cerignola imbottito di “ex”, dal tecnico Mimmo Di Corato ai calciatori La Salandra, Piscopo, Rufini e Grieco, solo per citarne alcuni. Classifica del campionato di Eccellenza dopo la decima giornata: Martina 24, Bisceglie e Copertino 19, Vieste e Cerignola 18, Tricase, Racale e Locorotondo 16, Sogliano 15, Lib. Monopoli e San Paolo Bari 14, Maruggio 12, Fasano 10, Terlizzi 9, Manduria 8, Castellana 6, Lucera 4, Manfredonia 1. (Mino Dell’Orco)

Caleidoscopio: Vigor Bisceglie batte Nova Vigiliensis e passa il turno di Coppa Italia Sportilia (Volley, Serie D). Inizio di campionato agro dolce per Sportilia. La prima giornata ha riservato, per le ragazze di mister Nuzzi, una cocente sconfitta per 3-1 nella tana dell’Accademia dello Sport Trani: la mancanza di affiatamento ha condizionato la prestazione delle biscegliesi. Nella seconda giornata, invece, pronto riscatto nel secondo derby della provincia Bat consecutivo, contro San Ferdinando. Il Team del presidente Grammatica, all’esordio casalingo si sono imposte per 3-0. Spinta dalle giocate delle gemelle Todisco, Antonella (capitano) e Angelica, Sportilia ha sciorinato un bel gioco alternato ad errori banali, dovuti alla mancanza di affiatamento tra le nuove componenti del roster. Sicuramente, con la crescita delle gemelle Bernardi e di Stefania Lauciello, la squadra troverà la quadratura del cerchio. Nel campionato giovanile under 16, l’unico cominciato, le baby del duo NuzziPugliese viaggiano prime in classifica, con due vittorie su due ottenute con il massimo successo. Olimpiadi (Calcio a 5, A2).Si interrompe a 2 risultati utili consecutivi la prima ministriscia di Olimpiadi. Se, nella terza giornata, il team di mister Ventura ha sfiorando il colpaccio nel PalAmendola di Formia contro il Città del Golfo impattando sul 1-1 con rete di Diego al 9’ pareggiato da Mello al 27’, nella gara valevole per la quarta di campionato i biancazzurri si sono arresi per 3-4 contro il Modugno. In quello che è stato il primo derby pugliese di A2 per la squadra del presidente Di Liddo, la

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squadra ha subito, per quasi tutto il primo tempo, il possesso asfissiante dei baresi, subendo il gol dello svantaggio all’8 minuto. A pochi secondi del suono dell’intervallo ci ha pensato “Sheva” De Cillis a ristabilire la parità in campo, con il primo gol italiano di Olimpiadi in serie A. Nel secondo tempo Olimpiadi risulta essere un’altra squadra e la pressione porta al vantaggio con un gol di Alex al 5’ del secondo tempo. Il Modugno impiega 4 minuti per sovvertire il risultato: dapprima Zanchin pareggia all’8’ e poi Del Pizzo porta in vantaggio i suoi al 12’ della seconda frazione. Olimpiadi preme e raggiunge il 33 con Alex, doppietta per lui, al 16’. Qualche secondo più tardi lo stesso universale subisce un fallo nella trequarti avversaria, il quinto ai danni del Modugno, non rilevato dalla coppia arbitrale e su capovolgimento Zanchin segna la sue tripletta giornaliera per il 3-4 finale. Serie C2, calcio a 5: N. Vigiliensis, doppio pareggio per la squadra di mister Cortellino contro il Città di Andria per 5-5 e Vigor Molfetta per 1-1. Vigor Bisceglie: la squadra di mister Tritto inciampa nel domicilio del Real Foggia per 6-1 e pareggia in casa contro l’Atletico Canosa per 4-4. In classifica Vigiliensis quarta, ancora imbattuta, a quota 12 punti, mentre Vigor Bisceglie è dodicesima con 2 punti all’attivo. In Coppa Puglia, invece, sorride proprio quest’ultima che, battendo i cugini della Vigiliensis con il risultato di 6-4, passa così al turno successivo. (Pasquale Losapio)


20 - 31 OTTOBRE 2010

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