NUMERO 3
02 AGOSTO - 08 AGOSTO 2010
ROMA
Dottor Grafico e Mister Dj “Con la musica creo design” Le arene di Roma di Lavinia Antonaci Sono tante, anzi tantissime, le rassegne di cinema organizzate nel mese di agosto all’interno del cartellone di Roma Estate 2010. E ce n’è per tutti i gusti: retrospettive, film d’autore e indipendenti, le migliori uscite della stagione appena trascorsa e le pellicole storiche, che hanno segnato un’epoca. Per sfuggire al caldo e non rinchiudersi in una normale sala, molte di queste rassegne vengono allestite all’aperto, in freschi rifugi ricavati nelle splendide cornici di parchi e piazze della città. Tra i vari progetti, segnaliamo quello di Casa del Cinema, ‘La Musica negli Occhi’: un omaggio ai maestri che, con le loro musiche, hanno reso indimenticabili molte pellicole. CONTINUA A PAG. 3
Trevisani al Macro di Fabrizio Bandinelli Di giorno, lavora come grafico presso un'agenzia di comunicazione; di notte, indossa le cuffie e suona nelle feste più cool di Roma. Giandomenico Carpentieri, detto Giando, al momento di questa intervista sta generando la creatività di un festival di musica elettronica di Bologna. Naturalmente, ascoltando musica. Musica o grafica, cosa è venuto prima?
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“La musica prima di tutto. Ma la grafica è arrivata quasi contemporaneamente. Sono due cose che mi hanno sempre interessato, sin da quando ero un ragazzino. Da adolescente ho suonato con un sacco di gruppi. A dir la verità un gruppo ce lo avrei anche adesso, ma per un motivo o per un altro non troviamo mai il tempo di riunirci e suonare. Per quanto riguarda la grafica invece, ho cominciato ad appasionarmici dopo aver scoperto la scuola Bauhaus: mi ha fatto andare fuori di testa, mi si è aperto un mondo e ho deciso di approfondire. Ho inoltre sempre disegnato, sin da quando ero molto piccolo. Passavo intere giornate a disegnare”. (Giando in questo momento sta ascoltando “Baby dee” dei Konk) Cosa ascolti ora e cosa ascoltavi prima? “Prima ascoltavo gruppi più hardcore e punk. CONTINUA A PAG. 2
di Mauro Gambotto Le coincidenze non sono mai veramente tali, lo sappiamo. Sono fatti strettamente legati da collegamenti sotterranei. Basta guardare un pò meglio, un pò più da vicino; la casualità scompare e tutto ci appare logico e consequenziale. Luca Trevisani espone al Macro fino al prossimo 22 agosto, o meglio, installa nelle aree di ingresso alle aree espositive, trasformandole in veicoli di comunicazione, prima che il visitatore si renda conto che la nuova esperienza estetica è già iniziata. Tutto questo, nell’ambito del Macro Progetti Speciali, un ‘ciclo’ dedicato ai giovani artisti, invitati con le loro opere ad “occupare” le pareti dell’edificio, gli ascensori, i pilastri e, quindi, non solo ad usufruire dello spazio espositivo, ma a trasformarlo, divenendone parte. CONTINUA A PAG. 4 e 5
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Mi sentivo anche tanto hip hop. Poi, piano piano, mi sono accostato al new wave e a cose più sperimentali, tipo la musica di Manchester e New York. La scena Shoegaze, ad esempio, e la musica sperimentale newyorkese di fine anni Settanta, inizio anni Ottanta”. Graficamente, a che corrente ti senti di appartenere? “Adoro la tipografia e in particolare lo stile
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della Scuola Svizzera. Massimo Vignelli è uno dei miei maestri ideali. Anche Bob Norda e Joseph Muller Brockmann sono secondo me mostri sacri del mondo della grafica ”. (Ora “Revolution” degli Spacemen3) Il tuo abbigliamento ideale? “Jeans Levi’s® e maglietta nera, assolutamente senza loghi. Non indosso quasi mai magliette con scritte o grafiche. Di nessun tipo”. Come ti vengono in mente le creazioni che vanno a comporre i tuoi lavori?
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Faccio molta ricerca e tante prove prima di iniziare un lavoro. Una volta inquadrato l’obiettivo elimino alcuni elementi invece di aggiungerne degli altri, per dare un impatto piu chiaro e diretto ad ogni mio lavoro. Cerco prima di tutto di essere sincero (la comunicazione si basa sulla fiducia) e provo a fare solo ed esclusivamente cose che mi appassionano. Spesso mi lascio ispirare da copertine di dischi o da pagine di libri che apparentemente non centrano niente con quello che devo fare; è da lì che il più delle volte trovo un pretesto su cui costruirci un’idea”. (Adesso il computer di Giandomenico sta suonando “When jokers attack” dei Bryan Jonestown Massacre) Dalla mattina fino alla sera, raccontaci la tua giornata tipo. “Quella ideale è non fare niente tutto il giorno. Quella reale inizia alle nove, o alle dieci se non sento la sveglia e mi chiamano dal lavoro: faccio colazione al bar, poi vado in agenzia, mangio al Bar dei Sanniti (San Lorenzo) e resto a studio fino alle sette. Poi esco e vado a bere con gli amici. Spesso torno a casa dopo cena. Anzi, il più delle volte, la cena la salto proprio. Di notte trascorro molto tempo sui blog. Per tutto l’arco della giornata, sento in continuazione musica”. (Ora, “Alien Lanes” dei Guided by Voices) Prima di andare a suonare che fai? “Decido dove andare a cena e preparo più o meno quello che voglio mettere, ma senza fare scalette precise. La mia selezione musicale si basa su ciò che ho voglia di ascoltare in quel periodo. A seconda della serata provo a creare un mix di generi che vanno dal punk alla disco”. La ricetta che ti viene meglio? “Oh finalmente parliamo di cose serie. Melanzane alla parmigiana su tutto. Ma anche patate al forno, rigorosamente con cipolla e aceto, e ragu alla genovese, che faccio cuocere per ore e ore”. (Lo saluto sulle note di ”Flowers”, di Jeff Humphrey Trio).
di Fabrizio Bandinelli
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Con Estate Romana 2010 il cinema è sotto le stelle
Foto: D. Giacky
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In particolare, da venerdì 23 luglio ha preso il via il tributo ad Armando Trovaioli. In programma fino al prossimo 31 agosto, nel teatro all’aperto della Casa del Cinema, saranno proiettati molti capolavori del cinema italiano, le cui colonne sonore portano la sua firma: questa settimana ‘Straziami ma di baci saziami’ di Dino Risi (lunedì 2 agosto), ‘Nell’anno del signore’ di Luigi Magni (martedì 3), ‘Vedo Nudo’, sempre di Dino Risi (mercoledì 4), ‘Dramma della gelosia tutti i particolari in cronaca’ di Ettore Scola (giovedì 5). Agli amanti del genere giallo, consigliamo la XIV edizione della rassegna sul tema, in programma al ‘Cinema al Belvedere’, in via dei Fori Imperiali. La manifestazione ha avuto inizio lo scorso 3 luglio e proseguirà fino al prossimo 30 settembre: quest’anno sono oltre 150 i film in programmazione, molti dei quali andranno a delineare ampi focus su due personalità eminenti del giallo d’autore, ovvero Agatha Christie e Arthur Conan Doyle. Due maxiscermi Dolby Digital sono stati allestiti al centro di Piazza Vittorio, dove è in corso la rassegna ‘Notti di Cinema a Piazza Vittorio’. Qui, al centro del quartiere Esquilino, è in programmazione il meglio delle proposte cinematografiche
della stagione appena conclusa, sia italiane che internazionali. Infine, c’è l’Isola del Cinema, nella splendida cornice dell’Isola Tiberina. Questa XVI edizione è stata dedicata ai talenti d’Italia, con l’intento di creare uno ‘spazio ideale dove trovano posto’ le nuove proposte e ‘le nostre eccellenze nel mondo del cinema e della cultura’. In particolare, le principali sezioni di quest’anno saranno ‘Nuovo Cinema Italiano’, tesa a promuovere i nuovi
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1944 - Il governo degli Stati Uniti chiede ai fabbricanti di abbigliamento di ridurre la quantità di metallo, filo e tessuto utilizzati. Levi Strauss & Co. partecipa di buon grado allo sforzo bellico. I rivetti del taschino per l’orologio e del cavallo vengono eliminati. Ma la cucitura “arcuata” - sulle tasche posteriori - costituisce un problema: piuttosto che abbandonare questa caratteristica della propria identità, la cucitura sarà d’ora in poi dipinta su ogni paio di Jeans Levi’s® 501® .
talenti e le loro opere, e ‘Cantiere Italia’, dedicata agli autori già affermati della cinematografia italiana. Inoltre, la sezione internazionale, presenterà molte anteprime e opere inedite di autori provenienti da Argentina, Germania, Giappone, Israele, Messico, Romania, Russia e Turchia. di Lavinia Antonaci
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Il Macro apre ai giovani: Trevisani coltiva lo spazio
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E la prima prepotente sensazione è che Trevisani non “arrivi” al Macro, ma che vi ritorni; che qui l’alchimia dei luoghi, della storia, degli eventi abbiano reso necessario e prevedibile l’arrivo di qualcuno come lui. Non è indifferente dove tutto questo si svolge. Non è indifferente l’edificio, il Macro, le vecchie scuderie della fabbrica di birra Peroni. Proprio scuderie, per i cavalli.
Non è indifferente il quartiere, l’inizio del Nomentano, intorno a piazza Fiume, che per decenni fu avvolto dagli effluvi della birra che qui veniva fabbricata, imbottigliata e distribuita. Fino agli anni ’50 di qui partivano grossi carri a 4 ruote tirati da cavalli normanni per portare la birra in tutta Roma. Cavalloni giganti, di un colore che ricordava appunto la birra, gli zoccoli ricoperti da lunghi peli che ne denunciavano l’origine nordica.
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E già questo accoppiamento suona inusuale, almeno se ci riportiamo a quegli anni. Roma, al centro della civiltà del vino. La birra, bevanda nordica per eccellenza. Ma basta guardarsi intorno per capire che non è solo questione di bevande. Siamo al centro di un quartiere nato tra fine Ottocento e inizi Novecento. Anni di speranze e illusioni, anni in cui si è guardato ai grandi paesi europei, Germania in testa, come a modelli, fiduciosi di poterli raggiungere e superare. Anche bevendo birra, perché no. Trevisani nasce a Verona, nel ’79, ora vive a Berlino. Un percorso oggi in fondo breve, solo un dettaglio biografico ma importante. Verona e Berlino. Sembra il riprendere di un discorso a lungo interrotto, un riannodare legami quasi perduti e dei quali non si aveva più memoria. Berlino è, oggi, al centro del gorgo; intorno mulina la nuova cultura, la nuova arte. Vale la pena guardarsi intorno, vale la pena muoversi. Le opere di Trevisani oggi sono qui, fanno parte di un luogo che nacque per il desiderio di aprirsi al nuovo. Trevisani non è un semplice. Ama riflettere, analizzare; la sua arte è non istintiva ma lungamente pensata, come ogni vera arte del resto. Ama la scienza e la filosofia. Raccontando
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della genesi di un’opera non esita a rifarsi al ‘De rerum natura’ di Lucrezio e quello che magari pochi anni fa poteva sembrare sterile intellettualismo, nell’atmosfera vaporosa e sdolcinata che ci avvolge assume quasi un carattere rivoluzionario. L’ingresso del Macro è dominato dall’installazione di Trevisani ‘Lo spazio è un giardino da coltivare’. L’immagine è sfocata, rievoca spazi siderali, orbite di pianeti molto lontani. Ma i riflessi che illuminano il tutto vengono da qui, dalla terra, da noi. E l’immagine sfocata, confusa, invita a guardare meglio, a fare un passo indietro o uno avanti. Non c’è soluzione di continuità tra l’immagine di Trevisani, i riflessi dei cristalli delle pareti, le immagini delle case umbertine che circondano e penetrano il museo. Invita, e alla fine è questa la sua ragion d’essere lì e non altrove, ad abbandonarla, ad andare oltre, a proseguire il percorso museale. Occorre salire le scale, andare “dietro l’angolo”, esplorare. Niente è scontato al Macro, tanto meno il percorso. E le suggestioni sono tante. Foto
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d’architettura degli anni ’50, nitide, razionali, quasi disperate alla luce del caos edilizio d’allora. Le foto di Ugo Mulas, un fotografo che seppe riflettere su se stesso e sulla fotografia. Le opere di Aaron Young e di Gilberto Zorio, sottilmente inquietanti. Alla fine del percorso ritrovi Trevisani, nell’atrio del book shop. Sembra chiederti se hai
Lunedi 02 Agosto
Dj resident
Martedi 03 Agosto
F.C.V.G. dj set
Mercoledi 04 Agosto
Live
Giovedi 05 Agosto
Snob Production
Venerdi 06 Agosto
Anti Digital Foundation dj set
Sabato 07 Agosto
Dj resident
Domenica 08 Agosto
Doppia Palma Produzioni
veramente guardato bene. Forse anche pensato bene. Perchè alla fine tutta l’opera di Trevisani, la scultura, la grafica, la ceramica, ti pone sempre la stessa domanda, ti chiede sempre la stessa cosa. Di guardare un po’ meglio. E di pensarci su. di Mauro Gambotto
Levi’s® River Bar - Lungotevere Castel Sant’Angelo, Roma
Levi's® River Chronicle free magazine Anno I n° 3 - Editore SuperEgg Srl, Via dei Castiglioni 12, Roma - Direttore Responsabile Fabrizio Bandinelli
Stampato presso Tipolitografia 5M, Via Giuseppe Cei 8, Roma - In attesa di registrazione - Hanno collaborato a questo numero Matteo Foderaro, Natale Porcino, Giandomenico Carpentieri, Paolo Platania, Mauro Gambotto, Lavinia Antonaci - Chiuso in redazione giovedì 29 luglio 2010
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CHINO JUST at Levi’s® Store - Via del Corso 479, Roma