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GESTIRE I RIFIUTI COME RISORSA ED EVITARE GLI IMPIANTI ALTAMENTE INQUINANTI Dopo anni di discussioni, elaborazioni e lotte, la Campania rischia di essere di nuovo coinvolta in un periodo di emergenza rifiuti. Eppure molti Comuni hanno dimostrato di saper organizzare ottimi sistemi di gestione, realizzando altissime percentuali di raccolta differenziata. Perché, allora, si parla ancora di inceneritori? Chi ha interesse ad accumulare ancora rifiuti nelle strade? Sicuramente coloro che sui rifiuti vogliono speculare COSTRUENDO IMPIANTI INQUINANTI! Per contro, i cittadini hanno interesse a creare circuiti di economia alternativa, hanno dimostrato senso di responsabilità e realizzato ottimi risultati laddove hanno potuto usufruire di servizi adeguati, perciò hanno diritto di chiedere che le azioni dei loro amministratori siano conseguenti ad altrettanto impegno responsabile. EVITARE LA COMBUSTIONE, anche attraverso percorsi di innovazione industriale, coinvolge percorsi di valorizzazione della produzione agricola e del patrimonio paesaggistico e ambientale. REALIZZARLO E' POSSIBILE DIPENDE SOLO DA CORRETTEZZA DI GESTIONE E SERIA VOLONTA' POLITICA •

Da RIFIUTI a RISORSE – un nuovo paradigma

Rifiuto è, generalmente, sinonimo di rimozione, perciò prevale la preoccupazione di smaltire, far sparire, trattare, eliminare. Noi pensiamo sia necessario partire dal concetto di materia da riconoscere, separare, riutilizzare, riciclare, recuperare, conservare. In questo senso i rifiuti sono risorsa, perché evitare gli sprechi significa salvaguardia dell'ecosistema. Gestione dei rifiuti diventa, in quest'ottica, ECONOMIA ALTERNATIVA basata su azioni di tutela delle risorse naturali. Rispetto del ciclo naturale e responsabilità nelle azioni stanno alla base del modello che proponiamo, e che riteniamo realizzabile, alla luce di molte esperienze che potrebbero, e dovrebbero, essere valorizzate e messe a sistema. Contestualmente sottolineiamo la necessità di sollecitare coerenza e fatti concreti da parte di chi ci governa e da parte delle agenzie ambientali che agiscono sul territorio: troppa la distanza tra elaborazione teorica e risultati verificabili. •

OLTRE RIFIUTI ZERO VERSO IL RICICLO TOTALE DEL RESIDUO

Nel definire il nostro progetto individuiamo l'obiettivo di RICICLO TOTALE. Un salto paradigmatico culturale ed industriale, GIA' REALIZZATO, per l'attuazione della strategia Rifiuti Zero (RZ), ovvero il RICICLO TOTALE dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e Rifiuti Assimilati agli Urbani (RAU). Oggi rifiuti zero è termine inflazionato, a volte addirittura confuso con pratiche di ciclo integrato, perciò si rende necessaria una nuova declinazione dei termini per riconfermare e rifocalizzare gli obiettivi già declinati nella migliore accezione della strategia Rifiuti Zero. Andare oltre rifiuti zero significa individuare tutte le possibili soluzioni che rendono il rifiuto materiale riutilizzabile, ricostruendo il ciclo naturale di vita degli oggetti e recupero della materia, attraverso azioni e processi misurabili anche in termini di qualità. Nella società di oggi si rende interessante qualsiasi forma di innovazione atta a ricostituire percorsi responsabili che coinvolgano le scelte del cittadino-utente-acquirente, dei produttori, distributori, commercianti e amministratori, in un'ottica di sistema circolare. Scarsità delle risorse, crisi del modello socio-economico di crescita continua, saturazione dei livelli di tossicità in gran parte del pianeta e relativa compromissione degli equilibri naturali e di salute dei viventi sono alla base delle preoccupazioni che inducono a maggiore attenzione e alla necessità di trovare soluzioni innovative. L'attuale crisi economica globale sostanzia la necessità di privilegiare le scelte di mercato reale rispetto alle convenienze di mercato monetario e finanziario anche al fine di accedere a nuovi mercati e creare nuovi posti di lavoro. In pratica, diciamo NO al modello di ciclo integrato e riteniamo necessario individuare i limiti di tutte le filiere di impianti, modalità di gestione, o modelli di pianificazione territoriale che, pur non essendo di per sé combustione, inibiscono l’ottimizzazione della RD e soprattutto non rendono indispensabile il controllo della qualità e la massimizzazione delle percentuali di differenziato, non garantendo reali percorsi di recupero della materia.


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