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VENEZIA

Venezia un luogo dove il tempo si è fermato

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Text and Photos Dana Frigerio www.blossomzine.eu/blog blog@blossomzine.eu

Se avete visitato la città lagunare avrete notato che sembra nascere in un tempo senza confini, quasi da due spazi infiniti… l’acqua e il cielo.

L’invasione barbarica del IV sec. costrinse le popolazioni venete a trovare rifugio sulle varie isolette della laguna, motivo per cui l’urbanizzazione della città è leggermente differente dalle altre città, non esiste un solo nucleo, esistono più centri e tutti sono isolati dall’acqua dei moltissimi canali. Ogni isola urbanizzata si formò intorno ad un campo, quella che noi chiamiamo piazza, il nome campo è dovuto al fatto che nel passato era uno spazio coltivato, addirittura vi veniva fatto pascolare il bestiame e in quasi tutti i campi di Venezia al centro vi si trova un pozzo; come tutte le piazze urbane era il cuore sociale e commerciale della città.

Una peculiarità: di piazza ne esiste solo una, ed è la più spettacolare di tutta la città, Piazza San Marco.

Non ritroviamo nemmeno i nomi usuali come vie, quartieri, vicoli e piazzette ma bensì calli, sestrieri, campielli, fondamenta, rio e sotoporteghi; le indicazioni “stradali” delle vie veneziane sono dipinte sui muri, un rettangolo di colore bianco circondato da un riquadro nero chiamato nizioleto (lenzuolino) che indica il nome della strada, del ponte o del rio. è legata alla vita della città, alcuni nomi devono la loro denominazione ad un personaggio famoso o meno che abitava in quella zona. In altri casi i nomi sono dedicati alle attività artigianali del luogo, e come spesso succedeva in tante altre città medievali alcune attività manuali e lavorative si concentravano in specifiche aree.

sarebbero oltre 3000, ma ne esiste una davvero particolare, è la più stretta, nella parte finale arriva a 53 cm. è Calle Varisco nel sestriere di Cannaregio.

Un nome che ritroviamo solo in questa città senza tempo è il sotoportego, è un passaggio, un collegamento tra calli o campielli e viene ricavato “scavando” sia in altezza che in larghezza una porzione di edificio.

Un’altra unicità è la Fondamenta, un tratto di strada che costeggia il canale, spesso noterete dei gradini in pietra d’Istria (usata a Venezia per l’elevata resistenza alla corrosione salina) che portano direttamente al canale per consentire l’attracco delle imbarcazioni.

Le case che confinano e che sono adiacenti ai canali hanno gli ingressi principali rivolti verso l’acqua e quelli secondari per la servitù direttamente sulla calle.

Non esistendo collegamenti tra le varie isole il principale mezzo di trasporto veneziano era ed è tutt’oggi la barca, sono diverse le imbarcazioni a fondo piatto che navigano

lungo i canali, dalla tipica gondola, alla sanpierota, dal sandolo alla mascareta fino al pupparìn, ma l’elenco sarebbe lunghissimo per le differenze tra i vari trasporti, persone o merci, e per le diverse funzioni e attività.

Solo verso la metà del 1200 si iniziò a collegare le isole tra loro, dapprima con delle semplici passerelle di legno e senza parapetti e solo negli anni successivi vennero sostituite con delle strutture in pietra; parlando di numeri esistono in città ben 435 ponti. Il più celebre e antico ponte è quello di Rialto, costruito nella seconda metà del XII secolo in legno, con una struttura di due rampe inclinate e una zona centrale che si sollevava per fa passare le navi.

Danneggiato pochi anni dopo fu ricostruito in pietra nel XVI secolo, caratteristico con una sola arcata centrale e tre gradinate parallele, in quella mediana si trovano ancora oggi delle botteghe; fino al XVIII era l’unico collegamento tra le due parti della città.

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