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N28 Spring Blossom zine 2020

Come nasce una copertina

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Il brief

La frase “Le piante bevono, ma mangiano anche” è stata la vera ispirazione per la nuova copertina Spring di Blossomzine in collaborazione con ONE di SBM.

Troppo spesso si pensa che l’unica regola per avere delle piante sane e belle sia stare attenti a non esagerare con le innaffiature. Le piante oltre che esigere una giusta esposizione alla luce, devono certamente essere bagnate, in base alla specie, ma devono essere anche nutrite. Una buona regola è quella quindi di aiutarle con nutrimenti idonei per le loro specifiche

esigenze, soprattutto se le coltiviamo in appartamento, quindi in vaso; infatti dopo un certo periodo bisogna provvedere alla loro salute con delle accortezze.

Una buona pratica è quella di cambiare e sostituire il vaso, possibilmente aumentando le dimensioni dello stesso per far sviluppare meglio le radici, e somministrare in precisi tempi, soprattutto in primavera alla ripresa vegetativa dell’ottimo fertilizzante, come questo di ONE.

La decorazione Mi sono immaginata una tavola imbandita con

oggetti di ispirazione dèco di grande impatto visivo, con colori che vanno dal marrone al colore del legno slavato e sbiadito dal tempo ai verdi brillanti delle piante fino alla lucentezza e allo scintillio dell’ottone.

Ho ricercato tutti gli oggetti indispensabili proprio per creare una sorta di tavola regale! Posso dirvi che mi sono davvero divertita, l’idea di creare un allestimento come se fosse un vero e proprio banchetto lussuoso solo per le mie piante mi ha esaltato. Cosa mi serviva oltre agli oggetti per la fotografia… delle belle piante!

Le piante

La mia scelta è ricaduta sulle classiche piante da interno, alcune di queste sono molto comuni, come Scindapsus pinnatum “Happy Leaf”, il Syngonium “Arrow” l’ Hedera helix e l’Aglaonema “Silver Bay”.

Invece altre sono state scelte per i colori spettacolari delle foglie come la Maranta leuconeura “Fascinator” e la Ceropegia woodii.

La scelta di avere delle splendide piante era essenziale; per essere fotografate dall’alto mi servivano delle varietà che dovevano avere

una forma compatta come l’Asplenium nidus “Crissie” (la felce) e invece delle altre che per le loro forme allungate, come la ceropegia, l’edera e la Tillandsia usneoides, erano ideali per creare degli originali commensali alla mia tavola da pranzo.

L’idea dell’aspic

In gastronomia l’aspic è una ricetta molto decorativa a base di gelatina di brodo, dove all’interno di stampi vi è un ingrediente che può essere di carne, pesce o verdura che viene irrorata di un composto caldo e che lasciata raffreddare in una formina in frigorifero si solidifica e crea appunto la gelatina.

Decisamente di grande effetto scenografico, l’aspic è attribuito a Marie-Antoine Carême, chef anche di Napoleone; il suo “chaud-froid” divenne un piatto importante dell’alta cucina francese e in particolare i suoi pièce montée erano vere opere architettoniche in miniatura.

L’attrattiva visiva dell’aspic è quello che mi incuriosiva di più. Per realizzare la copertina del numero di Blossomzine ho chiesto immediatamente aiuto sia ad uno chef, per imparare a cucinare gli aspic (vedrete nel video i

VIDEO PARTE 2suggerimenti e i trucchi della sua ricetta) sia ad un chimico per capire meglio come riuscire ad addensare il concime di ONE per creare la fotografia di questi inconsueti aspic per le piante. Dichiaro fin da subito che è stata un’operazione

decisamente insolita, le piante invitate al nostro banchetto regale hanno mangiato e bevuto a volontà e si sono rifocillate per bene per almeno i prossimi quindici giorni, ma tranquilli faranno il bis ancora per tutta la primavera.

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