Bologna in Lettere Festival Multidisciplinare di Letteratura Contemporanea V° Edizione Maggio 2017
INTERFERENZE
Un particolare ringraziamento a Dino Ignani, che è l’autore delle fotografie che ritraggono Nanni Balestrini, Marco Palladini, Maria Grazia Calandrone Julian Zhara, Mariangela Guatteri, Fabio Orecchini, Valentino Zeichen, Dario Bellezza, Lidia Riviello, Laura Accerboni, Gilda Policastro, Nina Maroccolo, Dome Bulfaro, Carlo Bordini Questi e molti altri ritratti, che documentano decenni di attività, sono visionabili alla sezione “poeti” del suo sito personale http://www.dinoignani/poeti.html Qui un breve saggio sul suo lavoro https://boinlettere.wordpress.com/2016/06/02/la-sorpresadello-sguardo-i-ritratti-intimi-di-dino-ignani/
Bologna in Lettere Direttore artistico Enzo Campi Staff Alessandro Brusa, Martina Campi, Enea Roversi Mario Sboarina, Francesca Del Moro, Sonia Lambertini Serenella Gatti Linares, Angela Grasso Collaboratori Maria Luisa Vezzali, Loredana Magazzeni Marco Saya, Vincenzo Bagnoli, Daniele Barbieri Sonia Caporossi, Giusi Montali, Antonella Pierangeli Daniele Poletti, Luca Rizzatello, Daniela Rossi Un particolare ringraziamento a Dome Bulfaro, Luigi Bosco e Lello Voce
Bologna in Lettere
Con il Patrocinio del Comune di Bologna E con il Patrocinio per le iniziative legate alle Scuole Superiori dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna In collaborazione con Marco Saya Edizioni Cineteca Bologna CostArena EPS Factory Cassero LGBT Center Al Ritrovo A spasso nel bio
Festival Multidisciplinare di Letteratura Contemporanea
V° Edizione 2017
INTERFERENZE 5/6 MAGGIO 12/13 MAGGIO 19/20 MAGGIO
I protagonisti I luoghi Il programma
VENERDI’ 5 MAGGIO ore 19.30 EPS FACTORY Via Castiglione 26
EX CORPORE /ARTEFATTI CONTEMPORANEI Francesca Lolli The dying lilium Mist (Eleonora Manca + Alessandro Amaducci) LED/3 times NINE POEMS IN BASILICATA John Giorno The death of William Burroughs Regia Antonello Faretta (Noeltan Film) FARE IL PUNTO/BATTERE IL TEMPO Nanni Balestrini Presentazione di Cecilia Bello, Niva Lorenzini, letture dell’autore PASSIONE POESIA Atto 1 (a cura di Luigi Cannillo) Giuliano Mesa / Valentino Zeichen / Marco Palladini
SABATO 6 MAGGIO ore 19.00 EPS FACTORY Via Castiglione 26
EX CORPORE /ARTEFATTI CONTEMPORANEI Francesca Lolli Cleaning my Identity Mist (Eleonora Manca + Alessandro Amaducci) OR NINE POEMS IN BASILICATA John Giorno Everyone gets lighter Regia Antonello Faretta (Noeltan Film) PASSIONE POESIA Atto 2 (a cura di Luigi Cannillo) Nanni Cagnone / Lucetta Frisa / Marco Ercolani BATTERE IL TEMPO Enzo Minarelli Il Polipoeta (presentazione e cura di Daniela Rossi) Fabio Orecchini Per Os (installazione/performance) con Kate Louise Samuels
VENERDI’ 12 MAGGIO ore 18.00 A SPASSO NEL BIO Via Don Minzoni 4/2AB
Premiazioni Concorsi Letterari Presentazione opere finaliste e Reading degli autori Relatori: Loredana Magazzeni, Maria Luisa Vezzali Sonia Caporossi, Daniele Barbieri, Giusi Montali Francesca Del Moro, Luca Rizzatello, Enea Roversi, Marco Saya, Enzo Campi, Con Gilda Policastro, Nadia Agustoni Valentina Maini, Massimo Rizza, Laura Bonaguro Lucia Guidorizzi, Guido Turco, Lella De Marchi Marina Massenz, Maria Angela Rossi Roberto Ranieri, Morena Coppola, Mara Mattoscio Sono stati invitati inoltre i finalisti del Concorso Letterario riservato alle Scuole: Viola D’Alonzo, Ilaria Masotti, la classe 5° del Liceo Ginnasio Cornelio Tacito di Roma (Francesca Casella, Luca Castaldi, Giulia Cenciarelli, Emilia Corina, Francesca Bonelli, Adriano Diterlizzi, Alessandro Froio, Cristina Gioia, Federico Pintus, Filippo Giuliani, Alessandro Li Puma, Flavio Zucca, Lorenzo Rossetti, Alessandro Sbarra, Sara Virgili – Insegnante: Anna Brunacci)
SABATO 13 MAGGIO ore 13.00 AL RITROVO Via Centotrecento 1
IMPRINTING Pranzo letterario con autori alla carta Helene Paraskeva Patrizia Sardisco Maria Luigia Di Stefano Riccardo Frolloni Ivonne Mussoni Annamaria Giannini Nadia Cavalera Cecilia SamorĂŠ Matteo Zattoni Stefano Della Tommasina Alessandro Silva Sonia Caporossi
SABATO 13 MAGGIO ore 16.30/22.00 CASSERO Via Don Minzoni 18
NINE POEMS IN BASILICATA John Giorno Demons in the details Regia Antonello Faretta (Noeltan Film) PASSIONE POESIA Atto 3 (a cura di Fabrizio Bianchi) Roberto Roversi / Assunta Finiguerra / Vincenzo Frungillo Vincenzo Bagnoli / Viola Amarelli / Francesca Del Moro DISLIVELLI Sonia Caporossi vs Silvia Molesini Roberto Batisti vs Francesco Maria Tipaldi BATTERE IL TEMPO Letture, recital, performance, proiezioni con Laura Accerboni, Caterina Davinio, Alberto Toni Alessandro Burbank, Pier Francesco De Iulio Viola Amarelli, Nicolas Cunial, Giorgio Bonacini Guido Cupani, Elisabetta Destasio, Maria Grazia Insinga Laura Di Corcia, Vincenzo Frungillo, Barbara Pinchi Giovanna Iorio, Gabriele Xella
VENERDI’ 19 MAGGIO ore 20.00 CINETECA DI BOLOGNA Piazza Pier Paolo Pasolini 2/B
Omaggio alla Beat Generation Intervento di Franco Minganti Professore di Lingue e Letterature Anglo-americane dell’Università di Bologna Proiezioni: Francesco Tabarelli I figli dello stupore. La beat generation italiana (Sirio Film) John Giorno Nothing succedes like excess The death of William Burroughs Regia Antonello Faretta (Noeltan Film) Chiara Brambilla Wait till I’m dead (documentario su Allen Ginsberg, Produzione Il Saggiatore)
SABATO 20 MAGGIO ore 13.00/22.00 COSTARENA Via Azzo Gardino 48
NINE POEMS IN BASILICATA John Giorno No good deed goes unpunished Regia Antonello Faretta (Noeltan Film) EX CORPORE /ARTEFATTI CONTEMPORANEI Mona Lisa Tina L’albero delle bugie PASSIONE POESIA Atto 4 (a cura di Nino Iacovella) Dario Bellezza/ Ignazio Gori / Lidia Riviello DISLIVELLI Plinio Perilli vs Chiara Cantagalli FARE IL PUNTO / BATTERE IL TEMPO Spunti, riflessioni, interventi, letture, recital, performance, proiezioni con Tania Haberland, Myra Jara, Pablo López Carballo, Stephen Watts, Maria Grazia Calandrone, Lidia Riviello, Carlo Bordini, Plinio Perilli, Vincenzo Bagnoli, Nina Maroccolo, Dome Bulfaro, Marthia Carrozzo, Mariangela Guatteri, Renata Morresi, Luca Rizzatello, Julian Zhara, Lorenzo Mari, Sonia Caporossi, Giusi Montali, Roberto Batisti, Stefano Guglielmin, Antonella Pierangeli, Daniele Barbieri, Alessandro Mantovani
Nanni Balestrini
http://old.nannibalestrini.info
Da qualche parte Walter Benjamin ha scritto che le opere d’arte non nascono dal nulla ma dal caos. L’utile insegnamento che possiamo trarre dal postulato del cri(p)tico berlinese è che, almeno nel campo dell’arte, caos e nulla non sono la stessa cosa. Se poi bisogna avere un caos dentro per partorire una stella danzante, può darsi anche il contrario. La stella di Nanni Balestrini ha cominciato a danzare tra le istruzioni date a un calcolatore elettronico di una banca milanese. La riduzione dell’io teorizzata da Alfredo Giuliani nell’introduzione all’antologia dei Novissimi ha certamente trovato in Balestrini, l’uomo che faceva uscire le poesie dal computer, il suo più radicale interprete. Il caos, nell’arte letteraria è cosa tutt’altro che semplice, sia dalla parte di chi scrive che di chi legge. Lo sapeva bene Roland Barthes, che per enunciare il caos dell’amore doveva tenere conto delle «insidie del Caso»: dare la sensazione della casualità è cosa ben diversa dall’essere casuali, poiché chi legge, inevitabilmente, cerca di costruire un senso, nel caso di Barthes, «una “filosofia dell’amore”, proprio dove invece bisogna aspettarsi soltanto la sua affermazione».
La stessa cosa deve aspettarsi chi legge, in qualunque suo punto, l’opera di Nanni Balestrini: le poesie e i romanzi “a lasse” non sono discorsi (logoi) intorno al caos, alla rivolta o alla libertà, ma ne sono dirette affermazioni, sempre diverse a seconda che si tratti della pura azione poetica o di una voce narrante. Sempre e comunque avremo a che fare con dei collage: differenziandosi in ciò da Barthes, la persona
fondamentale del discorso in Balestrini non è l’Io. La poetica del caos non simula un linguaggio alternativo o parallelo a quello della pragmatica comunicativa, dove la parola è carica del senso che il soggetto vuole esprimere, ma ne distrugge i legami funzionali, producendo combinazioni inusitate attraverso le quali non vediamo semplicemente il caos, ma ne facciamo l’esperienza. […] (Raffaello Rossi) Per leggere l’articolo completo http://www.lavoroculturale.org/come-si-legge-nanni-balestrini/
Nanni Balestrini, poeta e romanziere, nato a Milano il 2 luglio 1935, vive attualmente tra Parigi e Roma. Agli inizi degli anni '60 fa parte dei poeti "Novissimi" e del "Gruppo 63", che riunisce gli scrittori della neoavanguardia. Nel 1963 compone la prima poesia realizzata con un computer. E' autore, tra l'altro, del ciclo di poesie della signorina Richmond e di romanzi sulle lotte politiche del '68 e degli anni di piombo come Vogliamo tutto e Gli invisibili. Ha svolto un ruolo determinante nella nascita delle riviste di cultura "Il Verri", "Quindici", "Alfabeta", "Zoooom". Attivo anche nel campo delle arti visive, ha esposto in numerose gallerie in Italia e all'estero e nel 1993 alla biennale di Venezia e nel 2012 a Documenta di Kassel.
Bologna in Lettere
BIBLIOGRAFIA POESIA Come si agisce, Feltrinelli 1963, Ma noi facciamone un’altra, Feltrinelli 1966, Poesie pratiche, antologia 1954-1969, Einaudi 1976 Le ballate della signorina Richmond, Coop. Scrittori 1977, Blackout, Feltrinelli 1980; DeriveApprodi 2001 (con La violenza illustrata); DeriveApprodi 2009 (con Vivere a Milano e Ipocalisse) Ipocalisse, Scheiwiller 1986, Il ritorno della signorina Richmond, Becco giallo 1987, Osservazioni sul volo degli uccelli, poesie 1954-56, Scheiwiller 1988, Il pubblico del labirinto, Scheiwiller 1992, Estremi rimedi, Manni 1995, Le avventure complete della signorina Richmond, Testo&Immagine 1999, Elettra, operapoesia, Luca Sossella 2001, Tutto in una volta, antologia 1954-2003, Edizioni del Leone 2003, Sfinimondo, Bibliopolis 2003, Milleuna, parole per musica, DeriveApprodi 2007, Sconnessioni, Fermenti 2008, Lo sventramento della storia, PolÏmata 2008, Caosmogonia, Mondadori 2010, Antologica, Poesie 1958-2012, Oscar Mondadori 2013
NARRATIVA Tristano, Feltrinelli 1964, Vogliamo tutto, Feltrinelli 1971; DeriveApprodi 2004, La violenza illustrata, Einaudi 1976; DeriveApprodi 2001 (con Blackout), Gli invisibili, Bompiani 1987; DeriveApprodi 2005, L’editore, Bompiani 1989; DeriveApprodi 2006, I furiosi, Bompiani 1994; DeriveApprodi 2004, Una mattina ci siam svegliati, Baldini & Castoldi, 1995, La Grande Rivolta, Bompiani 1999 (comprende Vogliamo tutto, Gli invisibili, L’editore), Sandokan, storia di camorra, Einaudi 2004; DeriveApprodi 2009, Tristano, romanzo multiplo, DeriveApprodi 2007, Liberamilano seguito da Una mattina ci siam svegliati, DeriveApprodi 2011, Girano voci, Tre storie, Frullini 2012 ALTRE OPERE Gruppo 63, antologia (con Alfredo Giuliani), Feltrinelli 1964, Gruppo 63. Il romanzo sperimentale, Feltrinelli 1965, L’Opera di Pechino, (con Letizia Paolozzi), Feltrinelli 1966, L'orda d'oro (con Primo Moroni), Sugarco 1988; Feltrinelli 1997, Gruppo 63, L’Antologia (con Alfredo Giuliani), Testo&Immagine 2002, Parma 1922, radiodramma, DeriveApprodi 2002, Con gli occhi del linguaggio, opere visive, Mudima - DeriveApprodi 2006, Quindici. Una rivista e il Sessantotto, Feltrinelli 2008, Les yeux invisibles, Aracne 2008, Qualcosapertutti, Il Canneto, 2010, Tristanoil, Il Canneto 2012
“Tra i Novissimi la posizione di Nanni Balestrini è stata quella più radicalmente aperta ad ogni tipo di sperimentazione. Negli anni Sessanta compie esperimenti di poesia visiva, di poesia su nastro, di poesia elettronica, di poesia virtuale. Nel 1963, all’uscita di Come si agisce, ottiene anche un premio per ‘il libro più sperimentale dell’anno’, ed è con Alfredo Giuliani il curatore dell’antologia Gruppo 63. […] “I suoi testi d’esordio appaiono in qualche modo più ‘normali’, moderatamente sperimentali, variamente leggibili. La precoce abilità dell’autore è sorprendente, il suo ‘uso’ del linguaggio e la sua intenzione di renderlo (o fingerlo) oggettivo, mostrano in sostanza un equilibrio interno molto accorto e una naturale destrezza di artefice.” […] In Ma noi facciamone un`altra (1968) il procedimento sperimentale tende a estremizzarsi (come accade in genere a tutta la neoavanguardia, dopo essersi ufficialmente costituita in gruppo), la macchina si rende ulteriormente autonoma, il testo presenta composizioni materiche ma è disarticolato da sconnessioni violente, da una fuga costante dai percorsi normali (o anche poetici) della comunicazione, il progetto guida è presente in superficie”. […] “A metà degli anni Settanta, con Le ballate della signorina Richmond (1977) – che saranno poi seguite da Il ritorno della signorina Richmond (1989) – la superficie del testo assume un andamento decisamente chiaro, descrittivo, e una leggerezza e leggiadria estrosa di movimenti nei quali si riconoscono le qualità originarie, la mano di Balestrini, ma anche una lontananza dal lavoro del tempo d’avanguardia che era stato riassunto nel volume Poesie pratiche 1954-1969 uscito nel ’76.” […] “Il personaggio (ndr. della signorina Richmond) è quello di una bellissima Donna-Uccello, ma è un personaggio allegorico, e, come ha scritto Antonio Porta, ‘è l’allegoria
della Rivoluzione’, nome altrimenti impronunciabile, che Balestrini recupera aggirando l’ostacolo con un’immagine”. In modo diretto, e dunque senza allegorie, con una ‘prosa’ scandita da una musicalità percussiva, con momenti tra Rock e urlo Ginsbergiano, Balestrini tratta delle trasformazioni politiche e sociali, dell’idea del ’68, nel buio di una stretta tra terrorismo e repressione, nel poemetto – opuscolo – ‘Blackout 1980’ scritto ‘per i compagni perseguitati’. Con Ipocalisse (1986) incontriamo un Balestrini più ‘letterario’, autore di quarantanove componimenti che definisce ‘sonetti’ (sono infatti tutti di quattordici versi, o meglio versicoli, senza scansioni strofiche), filiformi e sospesi nel loro procedere, internamente di continuo spezzati, ancora nell’impossibilità di dare corpo a una plausibile continuità di senso. […] (Maurizio Cucchi) Dall’antologia ‘Poeti italiani del secondo Novecento’, a cura di Maurizio Cucchi e Stefano Giovanardi, Oscar classici moderni Mondadori, 2004, volume primo.
Niva Lorenzini è professore ordinario presso il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna.Insegna Letteratura italiana contemporanea presso il DAMS (laurea triennale) e Poesia italiana del ‘900 per la laurea Magistrale in Italianistica, Culture letterarie europee, Scienze linguistiche. Ha tenuto lezioni e conferenze presso Università statunitensi (Brown, Yale, Harvard), presso il Trinity College di Dublin, a Glasgow, London, Oxford, Paris III, Pécs, Bruxelles, Dubrovnik, Edinburgh, Gand, Lyon. Fa parte della redazione di numerose riviste, tra cui “il verri”. I suoi interessi scientifici riguardano fondamentalmente due aree di ricerca, tra loro interferenti: in primo luogo problemi di teoria e storia della letteratura, con particolare attenzione al trasformarsi delle categorie letterarie e delle metodologie di ricerca relative al linguaggio poetico tra Otto e Novecento, nel suo rapportarsi alla storia delle idee espressa dalla cultura e dalla civiltà europea; in secondo luogo l'analisi testuale e intertestuale, condotta sia in ambito poetico che narrativo. All'attività accademica si affianca l'attività di critico militante, con la promozione di incontri e dibattiti, e con la cura di volumi riguardanti la poesia contemporanea: tra questi i volumi dedicati all'opera di Edoardo Sanguineti poeta e traduttore (Faust. Un travestimento, Carocci 2003; Commedia dell'Inferno. Un travestimento dantesco, ivi 2005), a
Amelia Rosselli (Sonno-Sleep, Genova 2003); a Antonio Porta (Poesie 1956-1988, Milano 1987; Yellow, ivi 2002; Tutte le poesie, Milano, Garzanti, 2008); a A. Zanzotto (dirti "Zanzotto", Varese, 2013, in collaborazione con F. Carbognin). Un saggio sul rapporto poesia-silenzio nell'opera di Andrea Zanzotto è stato pubblicato nel 2006 in contemporanea su “Quaderns de Filologia. Estudis Literaris”, Universitat de Valéncia, e sulla rivista “Po&sie” in traduzione francese. Ha curato, di Edoardo Sanguineti, Lettere dagli anni Cinquanta, De Ferrari, Genova 2009, e Ritratto del Novecento, Manni, Lecce 2009. Alla poesia italiana del Novecento sono dedicati l'antologia in due volumi Poesia del Novecento italiano, Roma, 2002 (e successive ristampe) e il volume collettaneo (curato in collaborazione con S. Colangelo) Poesia e Storia, Milano, 2013.
Cecilia Bello Minciacchi (Roma 1968) è assegnista presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali e collabora all’Archivio del Novecento dell’Università di Roma «La Sapienza». Scrive su «Avanguardia», «il verri», «Poetiche», «Semicerchio», «alfabeta2», «alias». Dirige per
Oèdipus la collana à rebours che ripropone testi narrativi rari del Novecento italiano. Ha pubblicato, fra gli altri, studi su Marinetti, Ungaretti e Nono, Sanguineti, Manganelli, Porta, Niccolai, Volponi. Per Le Lettere di Firenze ha curato Vittorio Reta, Visas e altre poesie (2006) e Patrizia Vicinelli, Non sempre ricordano. Poesia Prosa Performance (2009). Ha pubblicato l’antologia di scrittrici futuriste Spirale di dolcezza + serpe di fascino (Bibliopolis, 2007), cui ha fatto seguito la monografia storico-critica Scrittrici della prima avanguardia. Concezioni, caratteri e testimonianze del femminile nel futurismo (Le Lettere, 2012). Del 2012 è anche il volume La distruzione da vicino. Forme e figure delle avanguardie del secondo Novecento (Oèdipus). Di Emilio Villa ha curato le seguenti edizioni di testi: Zodiaco (con Aldo Tagliaferri, Empirìa, 2000), e Proverbi e Cantico. Traduzioni dalla Bibbia (Bibliopolis, 2004) e infine L’opera poetica (Roma, L’orma, 2014), che raccoglie la sua opera poetica in forma pressoché integrale.
John Giorno
Foto di Salvatore Laurenzana
John Giorno, innovatore della Performance Poetry, ha elevato le parole dette a viso aperto a forme d'arte. Durante oltre quarant'anni di carriera ha prodotto scritti, performance, dischi, influenzando le prospettive della poesia contemporanea. Nei primi anni Sessanta ha sperimentato la possibilità di riunire, come in un mosaico, testi e immagini rubate ai media, realizzando in campo letterario quello che la Pop Art aveva compiuto nella pittura. Nel '65 l'artista ha fondato la Giorno Poetry Systems per approcciare ulteriori forme di comunicazione dei testi attraverso dischi, video e non per ultimi il telefono e la radio. Nel corso della sua carriera, Giorno ha collaborato con varie personalità del mondo dell'arte visiva e della cultura contemporanea: da Bob Rauschemberg a Jasper Johns, da Brion Gysin a John Cage, da Robert Mapplethorpe a William S. Burroughs che dell'amico ha detto: "Giorno solleva questioni al limite dell'insopportabilità... Le sue litanie dal subconscio riverberano nella nostra mente e verbalizzano i nostri stessi pensieri". Celebre è il suo legame con Andy Warhol che in Sleep (1963) lo filma per sei ore mentre dorme nudo; una collaborazione che si ripete l'anno seguente nella pellicola Hand Job in cui di nuovo Giorno interpreta e Warhol filma.
Nell'84 a causa della scomparsa di molti amici affetti da AIDS, realizza AIDS Tretment Project, tentativo di combattere l'epidemia attraverso la raccolta di fondi destinati a situazioni d'emergenza. L'anno seguente realizza con la regia di Ron Mann il film Poetry in Motion, un saggio sul lavoro dei maggiori poeti contemporanei in cui vengono raccolti non solo gli scritti ma anche le interpretazioni di Giorno stesso, di Amiri Baraka, Charles Bukowski, William S. Burroughs, John Cage, Allen Ginsberg, Michael Ondaatje, Ed Sandres, Gary Snyder e Tom Waits. La poesia di John Giorno esula dagli schemi classici per entrare di necessità nell'happening, per essere letta, recitata, cantata di fronte a una platea che ne diventa componente imprescindibile e sostanziale. Ancora oggi, Giorno, è in tour per le piazze, i musei e le librerie del mondo a intrattenere il pubblico con i suoi versi.
Foto di Salvatore Laurenzana
Bibliografia selezionata La Saggezza Delle Streghe, Stampa Alternativa (2006), Everyone Gets Lighter, Le Residencia des Estudiants (2005), You Got To Burn To Shine, Serpent's Tail Press (1994), Per Risplendere Devi Bruciare, City Lights Italia (1998), Du Musst Brennen Um Zu Strahlen, Stop Over Press (1992), Grasping At Emptiness, Kulchur Foundation (1985), Suicide Sutra, Christian Bourgois Editions (1980), Shit, Piss, Blood, Pus, & Brains, The Painted Bride Press (1977), Cancer In My Left Ball, Something Else Press (1973), CUM, Adventures In Poetry (1971), Cunt, Marz Verlag (1970), Balling Buddha, Kulchur Press (1970), Johnny Guitar, Angel Hair Books (1969) John Giorno Nine Poems in Basilicata 2007, 55′, Colore e b/n, DVCam-Super 8 Regia: Antonello Faretta Poesie e interpretazione: John Giorno Fotografia, operatore, suono: Antonello Faretta Montaggio: Antonello Faretta, Carmelo Settembrino Assistente al montaggio: Gianluigi Santoro Camere aggiuntive: Salvatore Laurenzana, Francesco Medosi Assistenti, foto di scena: Salvatore Laurenzana, Gerardo Marmo Musiche: JoyCut Traduzioni in italiano: Domenico Brancale Produzione e distribuzione: Noeltan Film Studio
Sinossi Nine Poems in Basilicata è il poetry film basato su nove differenti poemi scritti ed interpretati dal grande poeta italoamericano John Giorno. Nove poesie - nove locations. Il film è interamente girato in Basilicata, la piccola e meravigliosa regione nel sud dell’Italia dalla quale emigrarono i parenti di John alla volta di New York City, negli Stati Uniti. Nine Poems è la memorabile e vivida sintesi di 50 anni della luminosa carriera di John Giorno.
Note di regia «Quando ci siamo conosciuti, quasi per caso, la cosa che più di tutte mi incuriosì non fu la poesia di John (che già conoscevo ed apprezzavo) ma il suo “vivere poetico”, il modo con cui soavemente, lui, poeta, si poneva come un detective dell’anima, un investigatore che si mette sulle tracce di se stesso. E così è stato girato il film. Abbiamo lavorato in una sorta di road movie scorazzando per le strade ed i tratturi della silente Basilicata, alla ricerca dei luoghi che potessero abitare la poesia di John, come ad andare alla ricerca dei riverberi di luce e di suono, come a chiedere ospitalità nella terra antica che partorì le origini del poeta.» (Antonello Faretta)
Antonello Faretta in una foto di Giovanni Lancellotti Antonello Faretta è nato nel 1973 a Potenza. Tra le sue opere Lei lo Sa, Da Dove Vengono le Storie?, Il Vento, la Terra, il Grasso sulle Mani, Nine Poems in Basilicata, Transiti e Il Giardino della Speranza, presentate in numerosi festival internazionali del cinema, gallerie e musei d’arte contemporanea del mondo tra cui Centre Pompidou, Museo di Arte Contemporanea Barcelona, Cannes Film Festival, Galerie du Jour Agnes B., Rotterdam Film Festival, Hot Docs Toronto e Pen World Voices Festival New York. Montedoro è il suo primo lungometraggio. https://antonellofaretta.it/
Francesca Lolli
www.vimeo.com/francescalolli
Francesca Lolli. Ăˆ nata a Perugia, si trasferisce a Milano nel 1998 dopo un breve periodo di studi in filosofia a Perugia. Si diploma alla scuola di Teatro 'Arsenale' come attrice e poco dopo si laurea in scenografia all' Accademia di Belle Arti di Perugia. Durante gli anni dell'accademia lavora come attrice nella compagnia del Teatro Arsenale e partecipa a numerosi spettacoli ('Il gioco dell'epidemia' di E. Ionesco, 'Il berretto a sonagli' di L. Pirandello, 'Pulp' di C. Bukowsky, 'La chiesa' di L. F. Celine, ecc...). Per la tesi decide di girare un documentario su un famoso fotografo newyorkese: Andres Serrano. Dal quel momento decide di cambiare la sua vita e di dedicarsi completamente alla video arte e alla performance. Attualmente sta frequentando il secondo ed ultimo anno del corso di regia del Centro di formazione cinematografico nazionale di Roma. La sua ricerca si concentra sulle diversitĂ di genere e le questioni socio-politiche. I suoi lavori sono stati proiettati in numerosi festival nazionali ed internazionali.
Cleaning my Identity La famiglia e la società riversano sull'individuo energie positive e negative. Fino a che punto quello che siamo, pensiamo, viviamo è frutto di un passato sociale, familiare? Cleaning my Identity (insieme con 'I-Dentity' e 'Live Twice') parla della liberazione da una serie di sovrastrutture imposte dal sistema sociale e familiare nel quale viviamo. Coabitiamo con una serie di gabbie e costrizioni che tendiamo a fare nostre con il passare del tempo, fino ad arrivare al punto di non riuscire più a discernere ciò che ci appartiene da ciò che semplicemente ci è stato indotto. È possibile liberarsi da tutti i legami imposti e tornare finalmente a vedere con gli occhi liberi da filtri? È possibile liberarsi dall'identità acquisita?
THE DYING LILIUM La video performance è la trasposizione dell’uomo che saccheggia Madre Natura.
MIST (Eleonora Manca + Alessandro Amaducci)
https://vimeo.com/mistfashionmovies
MIST- art videos for fashion dimension MIST è un gruppo creativo formato da due artisti: Alessandro Amaducci e Eleonora Manca, nel quale confluiscono le personali esperienze nell'ambito delle arti visive. Sono stati chiamati a partecipare in molte esperienze di Fashion Movies in Italia e all'estero (trai i quali: Fashion Film Festival di Chicago, Over the Real, Milano Fashion Film Festival). OR Video and music: MIST (Alessandro Amaducci, Eleonora Manca), Leather goods: Mihaela Slav / dECOnstruction LAB - Thanks to: Mathieu Gasquet, Model: Catena, Location: Paolo Tonin Gallery
LED3/Times Video and music: MIST (Alessandro Amaducci, Eleonora Manca), Fashion design: Adriana Delfino+Andrea Massaioli, Model: Sara Capello - Thanks to: Natalia Casorati
Quando arte e moda si incontrano i confini della sperimentazione video si dilatano fino a creare un unico territorio di visioni atte a avocare atmosfere in continuo dialogo tra di loro alla continua ricerca di una nuova semantica.
Wait Till I’m Dead
Chiara Brambilla
Wait Till I’m Dead Mediometraggio Durata 35 min Autore: Chiara Brambilla Produzione Il Saggiatore Chiara Brambilla, 1982, vive e lavora a Milano come filmmaker e documentarista. Tra i suoi documentari ricordiamo Casa Plastica (2006), Lo Zio Sem & il Sogno Bosniaco (“Vela d’Oro” al concorso Anteprima Doc al Festival di Bellaria 2008), Divine (2010), Sciare in salita (2016). Ha collaborato al documentario collettivo Milano 55,1 (2011) e alla scrittura di Comandante di Enrico Maisto (2014).
Allen Ginsberg in una foto di William Burroughs
In occasione dei vent’anni dalla morte di Allen Ginsberg, il Saggiatore pubblica Non finché vivo. Poesie inedite 19421996 , una raccolta postuma, testimonianza unica di uno dei maggiori poeti del Novecento, capace di vivere il proprio tempo e di trascenderlo in versi. Il Saggiatore produce inoltre Wait Till I’m Dead, che ripercorre attraverso immagini e video di archivio la vita di Allen Ginsberg, tracciando al contempo un intenso ritratto della Beat Generation, della quale Ginsberg è stato il massimo interprete. Il cortometraggio di Chiara Brambilla si posa sullo sguardo talmudico e beat, buddhista e whitmaniano dell’autore di opere come Urlo, Kaddish e La caduta dell’America, restituendone la biografia. Wait Till I’m Dead è stato presentato in anteprima al festival milanese “Writers – Gli scrittori (si) raccontano” nel febbraio 2017.
Allen Ginsberg, Non finché vivo Poesie inedite 1942-1996 Il Saggiatore Traduzione di Leopoldo Carra A cura di Bill Morgan. Prefazione di Rachel Zucker
Per cinquant’anni – da quando era un ragazzo fino a pochi giorni prima di morire, nell’aprile del 1997 – Allen Ginsberg non ha mai smesso di scrivere. La sua opera è un unico, ininterrotto flusso d’inchiostro che scorre in opere come Urlo , Kaddish e La caduta dell’America , riversandosi con la stessa forza in una produzione intensa e fino a oggi introvabile, affidata a riviste, fogli di protesta, reading improvvisati e lettere ad amici come Kerouac e Snyder. Poesie scritte di giorno e di notte, a casa, a bordo di un aereo, in Cina o in Colorado, a Parigi o a Lima: Non finché vivo raccoglie per la prima volta questi testi, inediti in Italia, componendo un’autobiografia letteraria, un’intera vita in versi. Lo sguardo talmudico e beat, buddhista e whitmaniano di Ginsberg si posa con inquietudine sulle violenze della polizia e l’oppressione politica; si allarga sulle vastità dell’America con toni visionari; ripiega nei ricordi struggenti dell’infanzia nel New Jersey; resta ipnotizzato dalla fiamma della candela che lo accompagna nella veglia mentre il padre, appena morto, trascorre la prima notte nella sua «nuova eternità». Il suo profondo senso dell’amicizia nutre poesie come quelle in memoria di Carl Solomon, dedicatario di Urlo ; la sua lingua proteiforme, ironica e allucinata precipita nell’angoscia dei paesaggi metropolitani o si fa rapire dalla sensualità di corpi che insieme si muovono, «invisibilmente sognando». A vent’anni dalla morte di Allen Ginsberg, il Saggiatore organizza eventi a lui dedicati in diverse città e propone questa raccolta inedita, testimonianza unica di uno dei maggiori poeti del Novecento, capace di vivere il proprio tempo e di trascenderlo in versi in cui la realtà finisce per deflagrare nell’incanto della materia, guidato dalla consapevolezza che «La luna nella goccia di rugiada è quella vera / La luna in cielo è illusione».
Franco Minganti coordina per UNIBO gli scambi con University of California, University of Oklahoma, University of British Columbia at Vancouver (Canada). È il coordinatore europeo (per Unibo) dell'EU/US Atlantis Programme Global Cities/Global Citizenship (2008-2012). Partners: University of Nottingham, University of Denver, Portland State University. È inoltre consulting editor di Critique. Studies in Contemporary Fiction (Routledge/Taylor & Francis Group). È anche peer-reviewer per vari editori e istituzioni (italiani come australiani) ed è membro del Comitato Scientifico della Fondazione Gramsci EmiliaRomagna.
Francesco Tabarelli I FIGLI DELLO STUPORE La Beat generation italiana
Genere: documentario storico, sociale, culturale Formato: HD Durata: 52’ Trailer: www.siriofilm.com/ifiglidellostupore/
Esiste una generazione beat in Italia? Certo, è nel ‘65 che in Italia iniziano a circolare i primi beat. Influenzati dalle letture degli scrittori americani (Ginsberg e Kerouak soprattutto), giovani italiani scappano di casa, dalle convenzioni e da un futuro sicuro ma stretto. Il viaggio, l’anticonformismo e la provocazione erano i tratti distintivi di questo fenomeno. Osteggiati dalle autorità e dalla pubblica opinione, nonostante l’interessamento di Fernanda Pivano e di alcune case editrici, la beat generation italiana non è mai diventata un fenomeno della cultura ufficiale. I beat in Italia hanno però rappresentato un importante fenomeno sociale, anticipando la sensibilità all’ecologia, all’anti-militarismo ed ai diritti umani, dando il via a molte lotte di emancipazione e alla cultura underground. Il documentario, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti dell’epoca, vuole approfondire una pagina di storia italiana e sottolineare la sfida, la fantasia e la determinazione di giovani che non avevano nulla da perdere e tutto da inventare (Nota dell’autore)
L’Italia, paese dell’arte, dei radicati e numerosi idiomi locali e delle forti tradizioni entra in contatto con la letteratura moderna americana. I ragazzi cresciuti nell’Italia degli anni ‘50 scoprono Kerouac e Ginsberg; la Beat generation diventa un modello. Ribellione, poesia, ricerca spirituale, viaggio sono gli elementi caratterizzanti di questa generazione beat italiana, anticipatrice ma estranea ai movimenti politici del ‘68 e del successivo decennio.
Con questo progetto si intende realizzare un racconto “epico” dell’underground italiano individuando gli elementi narrativi più avventurosi e trasversali: ribellione, adolescenza, ricerca spirituale, viaggio. Intento del documentario è quello di rivalutare un periodo storico spesso sottovalutato e ricondurlo ad un discorso più ampio di influenza della cultura americana in Italia. Il progetto si basa su una dettagliata ricerca bibliografica (autobiografie, biografie, saggi, testi d’epoca) e di materiale d’archivio filmico. Attraverso questa ricerca si è proceduti a cercare i testimoni più rappresentativi. Le testimonianze dei protagonisti costituiranno il filo conduttore del documentario che svilupperà i temi: 1) la società italiana della fine anni ‘50 e primi anni ‘60; 2) la scoperta della letteratura Beat americana; 3) la frattura sociale tra i giovani beat e le tradizioni, il fenomeno beat; 4) la poesia beat italiana; 5) le prospettive della generazione beat italiana.
Alessandro Manca Il documentario sarà distribuito assieme ad una pubblicazione editoriale unica, di fatto la prima raccolta antologica di poesia beat italiana. Il progetto è curato da Alessandro Manca scrupoloso ricercatore che ha realizzato una selezione di oltre 50 testi di autori conosciuti ed altri le quali poesie sono state recuperate dall’oblio di biblioteche ed archivi familiari. Il libro raccoglierà scritti che dalla fine degli anni ‘50 arrivano alla seconda metà delgli anni ‘70 del novecento. Il testo sarà arricchito da rapide biografie dei singoli autori e da una meticolosa bibliografia.
Sirio Film nasce nel 1977, da allora opera nel mondo dell’informazione e produzione audiovisiva. Mettendo a frutto l’esperienza maturata dai soci fondatori, Sirio Film continua
ad essere protagonista nel settore dell’audiovisivo e della produzione multimediale. In 40 anni di attività Sirio Film ha operato e opera nei settori delle Tv facilities, Tv crews, ideazione e produzione di format televisivi, fiction, documentari e spot televisivi.
Francesco Tabarelli Francesco Tabarelli nasce il 20 agosto 1975 a Trento. Si diploma nel 1999 alla scuola di documentario Zelig di Bolzano. Lavora dal 1999 come montatore, regista e compositore di opere musicali finalizzate alla sonorizzazione di opere audio/visive. Collabora dal 1999 con diverse realtĂ televisive locali. Dal 2001 lavora presso Sirio Film di Trento come montatore e regista. Questi solo alcuni dei lavori che lo hanno visto coinvolto (altri visibili su http://www.siriofilm.com/work/ ): Overland, Il richiamo del Klondike, Archevitis, Era tutto Michelin, Star Trekking.
Fabio Orecchini
PER OS
http://www.terraemotus.site/
Fabio Orecchini (Roma,1981) realizza opere che attraversano diversi ambiti e media artistici rivolgendo la sua attenzione alle dinamiche linguistiche e culturali di incorporazione e controllo dell'immaginario. Ha presentato i suoi lavori nei maggiori Festival italiani di poesia e nei Musei d'arte contemporanea Ex G.I.L di Campobasso e MAXXI di Roma. Nel 2014 ha pubblicato per i tipi di Luca Sossella Editore l’opera testuale e verbosonora Dismissione (post-fazione di Gabriele Frasca), in collaborazione con il progetto musicale Pane. Del 2016 l'installazione testuale ed artistica TerraeMotus, con il libro d'arte Per Os (nota di Tommaso Ottonieri) pubblicato nel mese di novembre 2016 per le edizioni Sigismundus. Collabora con la rivista Argo e con l'Art Factory RialtoOccupato di Roma per la quale organizza mostre ed installazioni d'arte contemporanea.
PER OS (installazione/performance)
"le parole sono la miseria della memoria" (G. Mesa)
L'opera è una traccia fresca, recente, una crisi di presenza, c'è qualcuno? Semivivo tra pareti Tiresia o Dépeupleur a lasciar traccia, come un tramite tremante oltre il confine della lettera, a cardio/sismo/grafare gli ipocentri dell’impronunciato,lì, proprio lì, dove ogni traccia di voce viene a mancare; o divinità ctonia, Ananke a trascrivere un mantra terrestre, ricucire la frattura del sisma che è ovunque, le faglie aperte nella gola si aprono ancora, tra muri e memorie, le voci in quelle crepe, urla vecchie di giorni.
INSTALLAZIONE E TESTO fabio orecchini PERFORMANCE fabio orecchini, kate louise samuels PAESAGGI SONORI pane
VIDEO marco vitale, jacopo gandolfi, fabio orecchini
Enzo Minarelli IL POLIPOETA
http://www.3vitre.it/
Enzo Minarelli. È nato nel 1951 (laureato con tesi di psicolinguistica all'Università di Venezia), si occupa di poesia e delle sue praticabili aperture verso il suono, la scrittura, il video e lo spettacolo, sin dagli anni Settanta. Ha pubblicato diversi titoli di poesia, tra cui “Sterzine” (Firenze, 2014), "seiperunosei" (Lecce, 2000), "Poesie Doccaso" (Reggio Emilia, 1993), "Meccanografie" (Udine, 1991), "Poemi Cognomi" (Roma, 1988), "El Poemméxico" (Città del Messico, 1988), "Commediarcom" (Napoli, 1983), "Multipoesie Melogrammatiche" (Mulino di Bazzano, 1981), "Obscuritas Obscenitas" (Mulino di Bazzano, 1979). Numerose pubblicazioni sonore in dischi, audiocassette a livello internazionale e collaborazioni radiotelevisive. Nel 1983 fonda 3ViTre Pair, dischi di polipoesia . Sue opere sonore sono presenti in musei e archivi del settore. Sta attualmente curando per la rivista Visible Language e per la Soros Foundation fascicoli monografici. E' del 1998 il CD 'Coralmente me stesso' che raccoglie la sua più recente produzione sonora. Il Manifesto della Polipoesia è del 1987, tentativo di teorizzare lo spettacolo di poesia sonora, suoi interventi polipoetici (che l'Autore denomina con la sigla Polipoesia 1, 2, 3, 4...) sono stati eseguiti in Europa, Canada, U.S.A., Messico, Cuba, Giappone e Brasile. È coordinatore del Festival di Poesia Sonora, eventi di polipoesia, che annualmente si è tenuto più volte a Bologna.
Enzo Minarelli (1951), uno dei principali esponenti della sperimentazione verbo-voco-visiva sia nazionale che internazionale, dalla metà degli anni Settanta, punto d'inizio della sua poliedrica carriera, sin ad ora, ha sempre posto al centro del suo interesse la parola, rapportata di volta di volta ai vari registri della scrittura, dell'immagine, della voce espandendosi fino alla performance, al video. "Minarelli scrive Pasquale Fameli - è oggi tra i più notevoli promotori di un approccio poetico totalizzante, per la sua comprovata capacità di assimilare e coniugare forme e modi della poesia sonora in tutte le sue declinazioni, un atteggiamento in tutto e per tutto rispondente agli eclettismi fioriti sul finire degli anni Settanta". Infatti, "la qualifica che più compete a Enzo Minarelli - aggiunge Renato Barilli - è quella di poeta, magari
risalendo nell'occasione al significato etimologico della parola, per cui si tratterebbe di un "fabbricatore" col materiale più nobile a disposizione dell'uomo qual è la parola, nei suoi due volti, sonoro e grafico". Questa monografia riunisce in un unico volume tutti gli scritti che Barilli ha dedicato nella sua lunga fedeltà all'autore, più il recente ed inedito Minarelli in Toto. Completano la ricerca, due ulteriori saggi realizzati per l'occasione da Pasquale Fameli e Frederico Fernandes sul concetto di Polipoesia e del suo omonimo manifesto pubblicato da Minarelli nel 1987, consolidato punto di riferimento nell'ambito delle teorie performative. L'uscita di questa pubblicazione coincide felicemente con la ricorrenza del suo trentennale. Vengono altresì riprodotte testimonianze relative alla polipoetica attività dell'autore a firma di Guido Guglielmi, Henri Chopin, Paul Zumthor, Dick Higgins, Filiberto Menna, Vittorio Fagone e Roberto Daolio. RENATO BARILLI (1935) ha insegnato per decenni Fenomenologia degli Stili al corso DAMS dell'Università di Bologna, di cui è stato dichiarato Professore Emerito. In un ampio arco di saggi, la sua attenzione è andata all'estetica, applicata sia alla storia e critica dell'arte, sia a protagonisti vicini e lontani della letteratura, soprattutto in ambito narrativo. Per ulteriori notizie si può consultare il sito www.barilli.it. e il suo relativo blog.
La qualifica che più compete a Enzo Minarelli è quella di poeta, magari risalendo nell’occasione al significato etimologico della parola, per cui si tratterebbe di un “fabbricatore” col materiale più nobile a disposizione dell’uomo qual è la parola, nei suoi due volti, sonoro e grafico. Ma intanto c’è da chiedersi se oggi i “poeti” più degni di questo nome non siano piuttosto dei “distruttori’, nei confronti del materiale verbale. Piuttosto che accumulare pazientemente le varie briciole, lettera su lettera, sillaba dopo sillaba, fino a costruire frasi, discorsi sensati, sembra che il loro compito sia di “decostruire” se si vuole usare un termine di vasta diffusione. Come dei bambini impazienti e irriverenti, i poeti di oggi vanno a vedere di cosa è fatto il discorso verbale, lo sminuzzano, lo tritano, lo riducono a brandelli via via più minuti al punto che, oltre un certo limite, non sopravvive neppure la riconoscibilità dell’elemento minimale dell’espressione linguistica, cioè la lettera: si supera spesso e volentieri l’ultima soglia di pertinenza del linguaggio, per avventurarsi nel mare aperto di una materialità affondata nell’informe. Tutto questo, già si ricordava sopra, viene esperito sia a livello sonoro che acustico. A dire il vero, i poeti
di oggi sono orgogliosi di recuperare le caratteristiche di un esercizio linguistico originario, e dunque affidato in primo luogo al flusso sonoro, alla parola parlata, e di conseguenza a un relativo gestire, a un accompagnamento somatico che a sua volta sfocia nella “performance”. Minarelli non fa certo eccezione, ponendosi anzi in prima fila, sulla strada di un tale recupero delle origini: se si chiede a lui come voglia essere qualificato, certo la sua scelta prima e spontanea va a favore della poesia fonetica: egli vuole essere visto come colui che, armato di una dotazione somatica e fisiologica di primo grado, si presenta su una qualsivoglia ribalta per declamare, esternare, produrre atti di fonazione […] (Renato Barilli) Il saggio completo può essere visionato qui http://www.3vitre.it/saggi/ibarilli.htm
Daniela Rossi dal 1980 si occupa di poesia dal vivo curando eventi e Festival di Poesia ( Di Versi In Versi, Parmapoesia, Parole Migranti - Bolzano, Lirici a Lerici, ecc…) e collaborando ai Festival internazionali di poesia di Milano, Firenze, Napoli, Venezia, Parigi, ecc... Dal 2000 ha fatto parte del comitato di Romapoesia – Festival della Parola, con Nanni Balestrini, Luigi Cinque, Lello Voce, Franca Rovigatti, ha collaborato al concorso di video poesia Doctor Clip a Roma e promosso in Italia i Poetry Slam internazionali con il poeta Lello Voce. Negli anni ‘80 ha fondato, con gli amici scrittori e poeti Carlo Bordini, Giorgio Messori, Beppe Sebaste e altri, la casa editrice Aelia Laelia, pubblicando tra gli altri le poetesse Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli. Nel 2008 ha curato, nella collana Fuoriformato di Andrea Cortellessa (Le Lettere), per le antologie “The Complete Films, prosa poesia e performance di Corrado Costa” e "Non sempre ricordano"di Patrizia Vicinelli (2009), i DVD allegati, dai materiali del suo archivio video. Nel 2010 ha pubblicato per Campanotto editore "La repubblica dei poeti", sugli anni del Mulino di Bazzano e la neoavanguardia. Nel 1990 ha creato l’etichetta “Riso Rosa - progetti sulla scrittura ironica delle donne“,
promuovendo rassegne, prodotti editoriali e multimediali e l’omonimo festival biennale. Per Riso Rosa ha curato le antologie “ Ragazze, non fate versi!” ( con la poetessa Alessandra Berardi ), “ Pink Ink, scritture comiche molto femminili “ e “ Pink Noir, delitti per signora “ tutti pubblicati dall’ Editrice ZONA. Nel 2010 ha curato, in occasione del Festival Romapoesia poEtiche, il DVD Fragili Guerriere, omaggio alle poete epiche Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli e nel 2011 ha scritto con Rosaria Lo Russo il manifesto politico/poetico “FRAGILI GUERRIERE, per una ricerca sulla poesia epica delle donne”; dal 2012 Fragili Guerriere diventa spettacolo work in progress e promuove serate con poete, attrici e musiciste, video e mostre. Dal 2014 cura al Museo Uomo Ambiente di Bazzano (PR) l’ Archivio video di poesia La Repubblica dei Poeti, nel luogo dove vissero Corrado Costa, Adriano Spatola e Giulia Niccolai e dove fu fondata la casa editrice Tam Tam.
PASSIONE POESIA
Letture di poesia contemporanea a cura di Sebastiano Aglieco, Luigi Cannillo, Nino Iacovella Edizioni CFR 2016
Più di cento poesie esemplari. O come tali scelte e presentate da critici, poeti, blogger, organizzatori, comunque lettori sensibili e competenti. Il progetto di Passione poesia riguarda testi poetici come specchio di un’intera raccolta, o rappresentativi di un autore, di una poetica, accompagnati da note di presentazione agili e allo stesso approfondite nelle quali i diversi saggisti, dopo avere scelto autore e testo, trasmettano a un pubblico ampio e diversificato curiosità e interesse per la poesia. Poesia è certamente pensiero, evocazione, gioia, ricerca, parola, conoscenza. Ma quello che speriamo di valorizzare qui è l’empatia che si crea attraverso il testo tra chi legge e chi scrive, l’intensità del sentire. Passione quindi come processo che unisce impulso, attrazione e mutamento nel lettore. Si tratta della stessa intensità che ha spinto gli autori dei saggi a scegliere un autore e un testo e a scrivere la nota di presentazione. Il loro contributo critico è avvenuto nel modo più diversificato: in qualche caso appare in primo piano l’esperienza di lettura legata strettamente ai versi citati, altrimenti il collegamento ad altri testi, altre opere dello stesso autore, alla sua autobiografia, o considerazioni più generali. Senza avere ambizioni o interesse a storicizzare meccanicamente gli autori proposti, abbiamo delimitato un periodo che rappresenta un giro di boa tra due millenni, due secoli, due decenni […] (Luigi Cannillo)
Luigi Cannillo, poeta, saggista e traduttore, è nato e vive a Milano. Ha pubblicato, tra le raccolte di poesia più recenti, Sesto senso, Campanotto, Udine,1999; Cielo Privato, Ed. Joker, Novi L., 2005; Cieli di Roma, LietoColle, Faloppio (Co), 2006, e Galleria del vento, La Vita Felice, Milano, 2014. È presente in antologie, raccolte di saggi e blog. Ha collaborato alla redazione dell’Annuario Crocetti 2000 e di Sotto la Superficie - Letture di poeti italiani contemporanei, Bocca Ed., Milano, 2004. Ha curato con Gabriela Fantato La biblioteca delle voci – Interviste a 25 poeti italiani, Joker Ed, Novi Ligure, 2006, e l'antologia Il corpo segreto – Corpo ed Eros nella poesia maschile, LietoColle, Faloppio (Co), 2008. È organizzatore culturale, collaboratore editoriale, socio dell'Associazione Culturale Milanocosa; è stato redattore e co-direttore della rivista “La Mosca di Milano” e redattore della collana Sguardi, La Vita Felice, Milano. È collaboratore della rivista internazionale “Gradiva”, New York/Firenze. Collabora con artisti visivi e musicisti.
Nino Iacovella è nato a Guardiagrele (CH) nel ’68. Ha riesordito in poesia con Latitudini delle braccia, deComporre Edizioni, Gaeta, 2013. Ha pubblicato la plaquette La parte arida della pianura, Edizioni Culturaglobale, Cormons (GO), 2015, e il libro d’arte Per chiamare il fuoco, Fiori di torchio, Seregno (MB), 2016. Dal 2014 ha partecipato a eventi di poesia, fotografia e videomaking, tra i quali Espressiooni [del sentire umano], 2014, nello Studio Barzan di Milano, e Omaggio a Luigi Di Ruscio, 2015, nella Fabbrica del Vapore, Milano. Sui principali blog letterari ci sono diversi contributi critici sulla sua opera. È tra i fondatori e redattori del blog di poesia Perigeion. Vive e lavora a Milano.
Sebastiano Aglieco, insegnante nella scuola elementare, è nato a Sortino (SR), il 29 gennaio 1961. Tra i suoi libri: Giornata, La Vita Felice, Milano 2003; Dolore della casa, Il Ponte del Sale, Rovigo 2006; Nella storia, Aìsara, Cagliari 2009; Compitu re vivi, Il Ponte del Sale, Rovigo 2013. Inoltre il libro di critica Radici delle isole, La Vita Felice, Milano 2009, raccoglie il lavoro critico svolto in rete e in rivista fino al 2008. È consulente editoriale e redattore di diverse riviste di poesia. Di prossima pubblicazione un'antologia della sua opera in edizione bilingue (italianoinglese), presso le edizioni Gradiva, New York. Stampa in proprio una piccola collana di varia scrittura, “Narcyso, terra, bianco e oro”, (narcysolibri.wordpress.com). È attivo come formatore in progetti di teatro e scrittura rivolti alle persone in formazione. Tra i progetti realizzati con i suoi alunni si ricorda l'ultimo: “Gli alberi poeti/ci”, scritture originali di poeti e bambini intorno al tema degli alberi. Collabora con l'atgtp, associazione teatro giovani e teatro pirata; operatore teatrale presso la rassegna di Teatro della Scuola di Serra San Quirico e docente della SETE, scuola estiva di teatro educazione. Il suo blog: “Compitu re vivi”, www.miolive.wordpress.com.
Fabrizio Bianchi, ravennate, vive e lavora a Milano occupandosi, come imprenditore, di pubblicità ed editoria. È stato assistente di critica d’arte all’Università Statale di Milano, e ha lavorato per un mensile culturale (di cui è stato segretario di redazione), come incaricato per le recensioni d’arte di una testata specialistica della Montedison e responsabile della pagina settimanale dedicata al mondo giovanile di un quotidiano nazionale. Ha scritto in coppia con Daniela Monreale il libro Corpo a Corpo, edito da LietoColle, Faloppio (CO), 2004, ed ha diretto per dieci anni la rivista Le Voci della Luna e le omonime edizioni di poesia, oggi Dot.com Press.
Mi ripeto ...
Valentino Zeichen La chiave gira nella toppa simile a un apriscatole e scoperchia la latta È l’amica che apre e mi sorprende a letto con un’altra donna Guarda e sì ritrae come in presenza d’un cibo avariato Piange e richiude la porta metallica Mi ripeto... il mio Cuore è sempre stato come la porta girevole d’un albergo a ore dove si poteva entrare e pernottare a piacere riuscire in incognito e senza rimpianti Ora vorresti istallare una porta nel vuoto e mettere una serratura di marca all’aria ?
Valentino Zeichen (Fiume 1938 – Roma 2016) ha pubblicato, tra le opere di poesia, Area di rigore, Cooperativa scrittori, Roma, 1974; Ricreazione, Società di Poesia, Milano, 1979; Pagine di gloria, Guanda, Parma, 1983; Museo interiore, ivi, 1987; Gibilterra, Mondadori, Milano, 1991; Metafisica tascabile, ivi, 1997; Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, Fazi, Roma, 2000; Poesie 1963-2003, Mondadori, Milano, 2004; Poesie giovanili 1957-1968, Ed. della Cometa, Roma, 2010; Casa di rieducazione, Mondadori, Milano, 2011; Poesie 1963-2014, ivi, 2014. Tra le prose: Tana per tutti, Lucarini, Roma, 1983; La sumera, Roma, Fazi, 2015. Inoltre Aforismi d’autunno, Fazi, Roma, 2010, le commedie La refezione, Ed. della Cometa, Roma, 2007, e Macchie dipinte, ivi, 2014. Del 2004 Passeggiate romane, Fazi, Roma, (con DVD).
[…] Ogni balzo della sua poesia a volte svagata – drammaticamente tale – era il segno più di un attaccamento alla vita, che lui aveva trovato a Roma, nella città sempre in bilico fra l’eternità e lo sberleffo colossale, perché tutto lì è grande, e a volte grandemente inutile, e si perde. Questa vita
di Valentino poteva sembrare precaria, ma cosa c’è di più precario, e illusorio, di una falsa sicurezza? Delle cose scritte, i legami narrati e ritratti sono i più sostanziati di inchiostro simpatico... Lo scolorire dei patti e delle unioni, dopo spesso lunghi inizi d’odio... Zeichen sapeva, dal suo privilegiato osservatorio, che non puoi mettere un lucchetto all’aria, che tutto è d’aria, in fondo, a meno che non si cerchi di lasciare dietro di sé qualcosa che possa durare nel tempo, fargli un lungo, provvidenziale sgambetto. La letteratura è lascito, anche, è speranza di sopravvivere a se stessi, come nel piccolo è anche questo momento: ricordo, riapparizione dello scomparso. Non puoi attaccare un lucchetto all’aria di una baracca, seppure di un poeta vero, un poeta puro; non ci sono lucchetti, porte, nemmeno blindate dalla storia. La poesia risolleva ogni storia, ha quel potere che è dato dalla suggestione, che rimane e rimane. Se la baracca ora è vuota, noi alimentiamo il ricordo, umano e artistico, di chi è ancora qui, nello scorrere pulito delle pagine. (Franz Krauspenhaar)
Franz Krauspenhaar è nato e vive a Milano. Romanziere, poeta e compositore, ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Era mio padre, Fazi, Roma, 2008; Le monetine del Raphael, Gaffi, Roma, 2012, e Grandi momenti, Neo, Castel di Sangro (AQ), 2016. In poesia ricordiamo Effekappa, Zona, Arezzo, 2011; Biscotti selvaggi, Marco Saya, Milano, 2013; Le belle stagioni, Marco Saya, Milano, 2014. Nel 2011 per Zona ha pubblicato anche il saggio narrativo Un viaggio con Francis Bacon, 2011. È stato redattore per i siti di Nazione Indiana e La poesia e lo spirito e della rivista letteraria Achab.
Chissà
Giuliano Mesa 1 ne andranno gocce, anche, lungo i muri, screpolati, stinti, così come dev’essere. muffe su macchie, ruggini su steli di ferro, pistilli, foglie color pastello vere e cancerose. così come dev’essere. dita rugose sopra, dita impoltigliate e fatte lisce, anche già pronte all’uso, a soffregare, a sdilinquire, in tutta fretta a chiudere, morse, tagliole, facendo tacche, anche, per memoria. ne andranno gocce, giù lungo qualcosa, e su può darsi, e forse chissà dove, se càpita che soffi il vento. 2 capiscono che cosa, le bacche, le galle, copiate su di un trespolo, che fa recinto, crepitando, crosta cocciuta che si forma, che fa bagliore, bruca l’ossigeno. sarà come dev’essere, umida o secca, secondo che sia giorno, caldo,
o la notte piovosa, fino all’alba. anche la siccità, il monsone. così come dev’essere, il posto dove si posa, quella stanca, guancia, la nuca, tempia, crinale tra la pelle che residua, crosta, così come sarà. 3 l’onda che arriva sempre,
la sabbia non asciuga mai. così dev’essere. ciottolo, alga. mosche sul muco, verde, di un altro cane morto. coda che ha tra le gambe, stanca, arsa dal sole, e il sale, a fare l’ombra all’uovo di un crostaceo. tutto come dev’essere, nell’ordine, ogni volta che l’onda sparge l’acqua, sempre, finché dall’alba il sole batterà sui ciottoli, da farli caldi, i calli, di un piede dopo l’altro, la polpa prosciugata delle dita, la sacca, la risacca, il vento,
il dove, il dove mai sarà. 4 andrà a finire, e se non ora, o quando sarà come se fosse, dentro un pensiero trito, […] andrà a finire anche così, o anche chissà come, anche come se fosse chissà che
Giuliano Mesa nasce nel 1957 a Salvaterra (Reggio Emilia) e muore a Pozzuoli (NA) nel 2011. La Camera verde di Roma nel 2010 ha editato tutta l’opera poetica in Poesie 1973-2008. L’esordio poetico è con Schedario, Geiger, Torino, 1978, ripubblicato poi in Cepollaro E-dizioni nel 2005. Seguono: I loro scritti, Quasar, Roma, 1992; Improvviso e dopo, Anterem, Verona, 1997; Quattro quaderni, Zona, Arezzo, 2000. Con il compositore Agostino Di Scipio realizza l’opera di poesia e musica elettronica Tiresia. Oracoli, Riflessi, 2001. Nel 2008 tiene a Roma un ciclo di conferenze su autori come Leopardi, Baudelaire, Celan, Amelia Rosselli, Beckett. Documentano questo impegno i saggi Domande. Da Samuel Beckett e Al giorno d’oggi. Sulla rassegnazione che escono per La Camera verde nello stesso anno.
Tra i poeti della sua generazione, Giuliano Mesa è stato uno dei pochi che ha intrecciato nel suo fare poesia sia le esigenze della letteratura (la ricerca formale, la coerenza dello stile) sia quelle del pensiero critico, la necessità storica della visione etico-politica del mondo e, cosa più rara, il rigore concreto del proprio comportamento, l’incarnazione quotidiana dei propri valori senza compromessi. È stato uno dei pochissimi della sua generazione a sottrarsi sia a una certa idea accademica dell’avanguardia letteraria, sia a una sua ideologica negazione, restando immune rispetto alle trappole delle sterili opposizioni e fedele a qualsiasi costo all’esperienza diretta della storia, senza narrazioni posticce e ‘innamorate’ e senza illusioni palingenetiche. La poesia come forma di conoscenza: per lui questo voleva dire assegnare alla poesia qualcosa di molto più importante di qualsiasi funzione decorativa, consolatoria e narcisistica a cui troppo spesso è stata ridotta e si riduce. Ma voleva anche dire sottrarre la poesia al manierismo di
una tecnica fine a se stessa. La poesia di Mesa è la poesia che vive e fa vivere il presente, al di fuori di ogni conformistica e obbligata attualità, è la presenza di un’emozione legata strettamente a un pensiero e a un giudizio. […] (Biagio Cepollaro).
Biagio Cepollaro, nato a Napoli nel 1959, vive a Milano. Poeta e artista visivo è stato uno dei primi in Italia a pubblicare on line ebook di poesia con inediti e ristampe. Le sue prime pubblicazioni: Le parole di Eliodora, Scribeide, Luna persciente. Sono gli anni del Gruppo 93 e della rivista Baldus sulle cui pagine teorizza il postmoderno critico, lontano sia dal neoromanticismo che dall’accademismo della neoavanguardia. A partire dagli anni zero la lingua poetica diventa sempre più essenziale: Fabrica (Zona, 2002), Versi nuovi (Oedipus, 2004), Lavoro da fare (e-book, 2006). Cura riviste-blog, come Poesia da fare (a partire dal 2003) e Per una Critica futura (dal 2007). Questa seconda fase del suo percorso si accompagna ad un intenso impegno pittorico che dà vita a mostre (La materia delle parole, a cura di Elisabetta Longari, Galleria Ostrakon, Milano, 2011), spesso accompagnate da libri che raccolgono versi e immagini, come Da strato a strato, prefato da Giovanni Anceschi, La camera verde, 2009. La mostra più recente è del dicembre 2015 a Napoli, presso la galleria Movimento Aperto. Il primo libro di una nuova trilogia poetica, Le qualità, esce presso La Camera verde nel 2012, La curva del giorno, pubblicato da L’arcolaio Editore nel 2014, costituisce il secondo libro. Sito-archivio: www.cepollaro.it Blog dedicato alla poesia: www.poesiadafare.wordpress.com Blog dedicato all’arte: http://cepollaro.wordpress.com
Accidentalmente
Nanni Cagnone
Accidentalmente, mentre geme una cosa, si sfigura. Senza cagione che non sia quello spasimo stanco nei decenni. Sminuire l’aurora, aver in confidenza il crepuscolo, e quante voci accanto, nel restìo. Ecco, uno di noi, tra cose
di lunga ombra. Duole pure lo sfiorare, se alta nel presente antichità, e un mormorìo
che vorrebbe schernire, ridere sommesso oltre le quinte mentre ti spingono al proscenio delle luci, innanzi al buio dei volti. Quando lontanamente si studiano ferite, incomprensione
soltanto, che addolora. Ne l’aperto ora, nel folto, nel diramarsi dell’inestricabile, ovunque ebbe principio un atto di luce. È il tempo in cui si ascolta e divora, non si tace, è il vocabolario dell’estate, la solidarietà del mondo conosciuto. So che nostalgia
vorrà le lucciole, miniatura d’amicizia delle stelle. Guarda il pendìo dietro di te, per tramandare.
Nanni Cagnone è nato in Liguria nel 1939. Vive a Bomarzo. In poesia ha pubblicato: What’s Hecuba to Him or He to Ecuba?, Out of the London Press, 1975; Andatura, Società di Poesia, 1979; Vaticinio, SEN, 1984; Notturno sopra il giorno, Severgnini, 1985; Armi senza insegne, Coliseum, 1988; Anima del vuoto,
Palomar, 1993; Avvento, ibidem, 1995; The Book of the Giving Bach, Edgewise Press, 1998; Il popolo delle cose, Jaka Book, 1999; Enter Balthazàr, Edgewise Press, 2000; Doveri dell’esilio, Night Mail, 2002; L’oro guarda l’argento, Anterem, 2003; Index vacuus, Edgewise Press, 2004; Le cose innegabili, Ed. Galleria Mazzoli, 2010; Penombra della lingua, La Camera verde, 2013; Perduta comodità del mondo, ibidem, 2013; Tacere fra gli alberi, Coup d’idée, 2014; Discorde, La Finestra editrice, 2015; Tornare altrove, ibidem, 2016; Corre alla sua sorte, Carteggi letterari, 2016. In prosa: Comuni smarrimenti, Coliseum, 1990; Pacific time, ES, 2001. Traduzioni: Gerard Manley Hopkins, Il naufragio del Deutschland, Coliseum, 1988, poi La Finestra, 2015; Eschilo, Agamennone, Ed. Galleria Mazzoli, 2010. www.nannicagnone.eu
In tutta la poesia di Nanni Cagnone, si respira un’aura di sacralità e di “svuotamento”, un’aura d’ineffabile sospensione oltre i confini dell’umano e del mondo: “grande uccello traversante il mare / è appunto la terrestrità”; (What’s Hecuba to Him or He to Hecuba?, OOLP, New York 1975). La radice antichissima della poesia, nata da una forma di insistente e indiretta interrogazioneinvocazione al Mistero, sottende tutta la sua scrittura, la colora di un’inafferrabile, fascinosa tonalità “alta” senza mai l’enfasi che simile abito linguistico può rischiare: imprescindibile quindi è la memoria, la radice, l’origine – le vere e sole “insegne” o vestigia di chi, scrivendo, riconosce l’eredità dell’ignoto da cui veniamo e verso il quale ci muoviamo. Sempre Cagnone – secondo il titolo appunto, di Andatura, (Andatura, Società di Poesia, Milano 1979), uno dei suoi primi libri importanti, – è rimasto fedele a questa forma evocativa di classicità, andatura di re che cavalca con fierezza tra i
suoi guerrieri non per eccitarli alla inutile battaglia ma per persuaderli a non vedere neppure il nemico, a non degnarlo di uno sguardo – sguardo multicentrico da iniziato o da grande saggio – dichiarando così uno stato di inappartenenza al mondo e al presente. Chi sia il nemico per un uomo, e a maggior ragione per un re, è facilmente intuibile. Non certo la sola precarietà fisica ma anche l’altrettanto mortale universo del pensiero […] (Lucetta Frisa)
Lucetta Frisa nasce e vive a Genova. Attrice, poeta, traduttrice. Opere poetiche: Modellandosi voce; La follia dei morti; Notte alta; L’altra; Se fossimo immortali; Ritorno alla spiaggia; L’emozione dell’aria; Sonetti dolenti e balordi. Narrativa: Fiore 2103; Sulle tracce dei cardellin; La torre della luna nera. Ha tradotto opere di H. Michaux, S.J. Perse, A. Borne, B. Noël, P. Quignard, S. Durbec, J. Sacré, C. Esteban. Ha collaborato con i suoi racconti per ragazzi al quotidiano “Avvenire”. Con Marco Ercolani cura i “Libri dell’Arca” per le edizioni Joker e pubblica: Détour; L’atelier e altri racconti; Nodi del cuore; Anime strane; Sento le voci; Il muro dove volano gli uccelli. Vince nel 2005 il Premio Lerici-Pea per l’inedito e nel 2011 il Premio Astrolabio per l’opera complessiva. Suoi testi sono tradotti in antologie, riviste e libri collettivi. È presente in diversi blog letterari. Nel 2016 raccoglie, per Puntoacapo, un’antologia della sua opera poetica: Nell’intimo del mondo. Poesie 1970-2015. www.lux.frisa.it
Le descrizioni in atto
Roberto Roversi
Ritorneranno i tempi (duri) piangeranno contro i muri le madri aspettando il ritorno dei figli. Questo tempo che ha uomini di così debole fiele. La presunzione li fa ritenere superbi grandi (leggere le gazzette) ma api al miele corrono ai peccati di sempre non c’è nulla che li trattenga. Parole di ammonimento sono spazzate dal vento via. Cederemo ancora una volta alla morte. È fango la volontà di riscatto. I ramarri escono dalle crepe. Spezzate statue. Lacrime nel buio.
Volgendosi intorno egli vede crede di intendere e sapere forse qualcosa più di un altro, ma sotto la razionale immobilità della misura (dell’ordine apparente) lo scaltro è in attesa, il mugolio di quel canto ha il sapore di un tuono; striscia il topo sul cornicione di marmo – poco fa tre ragazzi in fila si indicavano una donna, ibrida smorta era al riverbero della colonna. Nelle case dei poeti questa è l’ora del tè. Lo scirocco spezza i tegoli e l’occhio del piccione è succhiato dallo spiraglio del sole mentre in pigiama una ragazza magra si dondola nel vano della finestra dentro le aiuole delle alpi al lontano rumore della forestali – traluce oltre misura il rosso dei capelli, le efelidi leggere, pule di grano, i giovani anni sul viso. Intanto in quest’ora i doganieri indossano la tuta sul lago di Como mentre un uomo ansima solo, suda all’ombra del Monviso e se non corre sarà presto morto nella sua carne nuda.
Roberto Roversi (Bologna 1923-2012). Fondatore con Leonetti e Pasolini della rivista Officina (1955), ha dato vita nel 1961 alla rivista Rendiconti. Delle numerose opere poetiche, si ricordano: Dopo Campoformio, Feltrinelli, Milano, 1962 (poi Einaudi, Torino, 1965); Le descrizioni in atto, ciclostilato in proprio fuori commercio, Bologna 1969-1974, in versione definitiva per i Quaderni de Lo Spartivento, Coop Modem Edizioni, Bologna, 1990; L’Italia sepolta sotto la neve, edizione fuori commercio, Pendragon, Bologna, 1993; Il libro Paradiso. Undici poesie degli anni ’70 -’80, Lacaita, Manduria, 1993; Tre poesie e alcune prose. Testi 1959-2004, Sossella editore, Bologna, 2008. Le principali opere di narrativa sono: Ai tempi di re Gioacchino, Libreria Palmaverde, Bologna, 1952; Caccia all’uomo, Mondadori, Milano, 1959 (poi Pendragon, Bologna, 2011); Registrazione di eventi, Rizzoli, Milano, 1964; I diecimila cavalli, Editori Riuniti, Roma, 1976. Per il teatro ha scritto: Unterdenlinden, Rizzoli, Milano, 1965 (poi Pendragon, Bologna, 2002); Il crack, 1969 (poi Pendragon, 2004); La macchina da guerra più formidabile, Pendragon, Bologna, 2005; Enzo re. Tempo viene chi sale e chi discende, I quaderni del battello ebbro, Porretta (BO), 1997; La macchia d’inchiostro, Pendragon, Bologna, 2006. Ha scritto i testi per tre dischi di Lucio Dalla e altri testi per il gruppo degli Stadio.
In un articolo apparso nel numero 182 di Paragone dell’anno 1965 Giorgio Cesarano scriveva: “Nelle Descrizioni in atto Roversi si situa, dunque, in modo totale e apparentemente irrevocabile, all’interno della situazione negativa che vuol colpire: i messaggi che continua ad inviarci non sono più messaggi a proposito dell’inferno ma giungono, ormai senza mediazioni o intervalli, dal cuore stesso dell’inferno”. La situazione qui citata, l’inferno, non è altro che il nostro Paese. Roversi scrive dell’Italia e della paralisi etica che l’ha
colta nel momento in cui si è confusa la pace con il benessere materiale, la crescita economica con la possibilità di una realizzazione individuale e collettiva, si cala in questo scenario, riferisce quanto vede, sta tra le cose e le annota con il tono distaccato della catalogazione. Così avviene fin dal primo testo delle Descrizioni che, ad una lettura superficiale, potrebbe sembrare la semplice raffigurazione di un assolato pomeriggio italiano, in realtà già contiene tutti gli elementi della scrittura del Roversi successivo al Dopo Campoformio. […] Pur riconoscendo la mutazione antropologica profonda del Paese, Roversi non è disposto a fare della poesia la cassa di risonanza dei “nuovi mezzi in azione”, riprende piuttosto la lezione dei modelli novecenteschi (Majakoskij, Brecht, Jahier) per segnare una disperata, residuale, resistenza etica della parola. […] (Vincenzo Frungillo)
Vincenzo Frungillo, Napoli, 1973. In versi ha pubblicato: Fanciulli sulla via maestra, Palomar, Bari, 2002; Ogni cinque bracciate. Poema in cinque canti, Le Lettere, Firenze, 2009; Meccanica pesante, in XI Quaderno di Poesia Italiana Contemporanea, Marcos y Marcos, Milano, 2012; Il cane di Pavlov. Resoconto di una perizia, d’If, Napoli, 2013; La disarmata, AA.VV., CFR edizioni, Piateda (SO), 2015; Le pause della serie evolutiva, Oèdipus, Salerno, 2016. Per il teatro ha pubblicato Il cane di Pavlov. Un monologo, Editoria & Spettacolo, Spoleto, 2012, e Spinalonga. Una drammaturgia sulla corruzione, Zona edizioni, Lavagna, 2016. È presente nei volumi Poesia dell’inizio del mondo, DeriveApprodi, Roma, 2007; Il miele del silenzio, Interlinea, Novara, 2009; La fisica delle cose. Dieci riscritture di Lucrezio, Perrone, Roma, 2011; Hyle. Selve di poesia, La Vita Felice, Milano, 2012.
Scurije
Assunta Finiguerra
Nun m’abbaste cchiù scrive poesije u delore scavarche re mmunduagne e ccume mondine nda l’acque restagnene ḍḍ’anghe ca se schenócchjene a sta vite e u viénde ca me trase inde a ḍḍ’osse mupigne me scunfesse a l’amore e ccume nun tènene respire re mmure accussì a speranza mije è fredde o tuatte pecché nun fuaciétte u mestiere de puttuane pezzende allegre ca ciend’anne cambe (Non mi basta più scrivere poesie il dolore scavalca le montagne e come mondine nell’acqua ristagnano e gambe che si piegano alla vita
e il vento che mi entra nelle ossa taciturno mi sconfessa all’amore e come non hanno respiro le mura così la mia speranza è fredda al tatto perché non feci il mestiere di puttana pezzente allegra che cent’anni campa) Assunta Finiguerra (1946-2009), di San Fele (PZ), ha pubblicato i libri: Se avrò il coraggio del sole, Basiliskos, Potenza, 1995; Puozze Arrabbià, La Vallisa, Bari, 1999; Rescidde, Zone editrice, Roma, 2001; Solije, Zone editrice, Roma, 2003; Scurije, LietoColle, Faloppio (CO), 2005. È presente nell’antologia Nuovi Poeti Italiani a cura di Franco Loi, Einaudi, Torino, 2004. Del 2007 è Tunnicchje. A poddele d’a Malonghe, interpretazione lucana di Le avventure di Pinocchio, LietoColle, Faloppio (CO). Le sue ultime produzioni poetiche sono apparse nell’antologia Questo dolore che mangia, a cura di Luigi Cannillo, Le Voci della Luna, Sasso Marconi, 2009. È mancata nel 2009.
Cosa può significare nascere poeta? Forse, esattamente superare dei limiti: essere di più dell’esubero stesso del sentimento che nasce da un corpo oltrepassato dalla vita. Travalicare, disarginare, la terra, perdendola al passo. In questa estrema enfasi dell’istinto che eccede, la parola, però, paga uno scotto: quello di diventare, a un certo punto, insufficiente. Perché se è vero che il dolore, per essere descritto, necessita di un raffreddamento, è pur vero che questo spostamento potrebbe ancora non essere abbastanza. Quando il dolore si fa altisonante e lungimirante, anche il ricorso al verso può diventare vacuo. L’intera poetica di Finiguerra dà risalto a questa caparbia infedeltà, che paradossalmente, però, sulla pagina finisce col tradursi nel suo contrario: una autentica appartenenza alla lingua – il dialetto – e alle sensazioni che l’hanno ispirata. Assunta Finiguerra è poetessa lucana, di San Fele; ha vissuto in una terra di
arcana bellezza, sotto la cui coltre di chiaroscuri (la Basilicata è paesaggio, prima che regione) sono cresciuti poeti straordinari, alcuni dei quali, purtroppo, dimenticati. Ha scritto in un dialetto che va ad assommarsi alla fitta vivacità delle realtà vernacolari del meridione, espressioni quasi musive di una storia linguistica ricca e stratificata. La sua personalità ha generato, preparandola, la sua stessa poesia: nel senso che Finiguerra era in grado anzitutto di affrontare poeticamente la vita. Intendo dire che era schietta la sua parola viva, coraggioso il suo sguardo fisso nell’altro, accogliente la sua presenza. Qualità rare di chi, prevedendo l’urgenza autentica dello scrivere, comunque non dimentica di essere nel mondo. Così, la sua figura di donna è passata nell’onestà di un dire sostenuto dallo sperimentare: ciò che lei scrive è tenuto in pugno dall’avere visto davvero, avere sentito davvero, avere patito davvero. […] (Carla Saracino)
Carla Saracino è di Maruggio (Taranto), ma attualmente vive e insegna Lettere a Milano. In poesia ha pubblicato: I milioni di luoghi, LietoColle, Faloppio (CO), 2007; Il chiarore, LietoColle, Faloppio (CO), 2013; Qualcosa di inabitato, Edb, Milano, 2013, insieme a Stelvio Di Spigno; in prosa due libri di fiabe: 14 fiabe ai 4 venti, Lupo, Copertino, 2009, e Gli orologi del paese di Zaulù, Lupo, Copertino, 2012. È presente nell’antologia A Sud del Sud dei Santi, Sinopsie, Immagini e Forme della Puglia Poetica, a cura di Michelangelo Zizzi, LietoColle, Faloppio, (CO), 2013.
Roma 1989
Dario Bellezza
È avventizio il mio essere reale. Sleale è insistere su chi sono io. Il punto di partenza è scontato – l’arrivo è certo nello stato attuale: morte come sostanza o stato finale di un cuore malato. Oh, vorrei rinascere, ritornare indietro ma non posso. Troppo ho peccato di peccati non miei, attribuiti a posteri, mancati inganni. Cerco amori nuovi, violente sere. Perdono chiedo a chi non amai. Forse verrò domani ad un prato verde, – e non sarò più solo.
Dario Bellezza è nato a Roma nel 1944. Esordì con la raccolta Invettive e licenze, Garzanti, Milano, 1971, con una introduzione di Pier Paolo Pasolini. Per la prosa l’esordio risale a un anno prima, con il racconto breve L’innocenza, De Donato, Milano, 1970, con la presentazione di Alberto Moravia. Seguono i romanzi a forte connotazione autobiografica Lettere da Sodoma e Il carnefice, Garzanti, Milano, 1972 e 1973. Nel 1976 pubblica la raccolta poetica Morte segreta, Garzanti, Milano, 1976. Seguono i romanzi Angelo, Garzanti, Milano, 1979; Turbamento, Mondadori, Milano, 1984; L’amore felice, Rusconi, Milano, 1986, parabola sulla turbolenta amicizia di amore e odio per Elsa Morante, e Nozze col diavolo, Marsilio, Venezia, 1995. Per la saggistica scrive due libri dedicati alla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, Morte di Pasolini, Mondadori, Milano, 1981, e Il poeta assassinato, Marsilio, Venezia 1996. Tra gli altri libri di poesia ricordiamo Libro d’amore, Guanda, Parma, 1982; Serpenta, Mondadori, Milano, 1987; Libro di poesia, Garzanti, Milano, 1990; L’avversario, Mondadori, Milano, 1994, e Proclama sul fascino, Mondadori, Milano, 1996. Traduce Georges Bataille e Arthur Rimbaud. Muore a Roma di Aids il 31 marzo del 1996.
[…] Al centro della scena sembra prevalere un senso dell’esserci che va scemando, in una contesa altisonante che include, come dicevo, una snervante resistenza al male e una dolcissima, rassegnata voglia di lasciarsi andare, come zattera alla deriva su un mare grigio-piombo, che allontana il naufrago da i fasti del passato, dissolti alle spalle, che concentrano l’attenzione morbosa del poeta. Sui peccati commessi e non commessi, Troppo ho peccato / di peccati non miei, attribuiti / a posteri, mancati inganni, si riversa la fantasia vendicatrice dell’autore, pazzo di una gelosia, nutrita a forza di frustati affetti e di una intima femminilità oscurata dal male che avanza, un maniacale amore dell’Uomo per l’Uomo – lo stesso per certi versi di De Pisis, di Pasolini, di Sergio Corazzini, di Sandro Penna … ma propenso a un maledettismo più moderno, tipico di Rimbaud; un amore seducente, animale di se stesso, preda di “violente sere”. Bellezza non riesce più ad ottenere la custodia di se stesso, e si sfoga come nell’incipit di un romanzo che anticipatamente saprà incompiuto: È avventizio il mio essere reale. / Sleale è insistere su chi sono io. È l’inizio di una missiva commovente – da inviare nell’aldilà, magari all’amica-nemica di sempre, Elsa Morante, o ad Amelia Rosselli … – con l’aiuto di un complice che non vede l’ora, come un sadico traditore, di potersi liberare del suo mandante ammalato, sfinito. In questo frangente, l’Oscuro Messaggero (l’Orbo Mercurio) e la Morte, sua mandante, sono per forza di cose sodali l’un con l’altra e si spartiscono, mentre il Poeta soffre nell’anticamera infermieristica, i resti della monca poesia che sarà di saluto a sentimenti diametralmente opposti: la voglia di partire, tremendamente irreale, e la voglia di restare, Oh, vorrei rinascere, ritornare indietro / ma
non posso, altrettanto acerrima, ma assolutamente reale. […] (Ignazio Gori)
Ignazio Gori è nato a Frosinone nel 1981. Ha pubblicato i romanzi Solitudine di Sebastian Kroll, Edizioni Croce, Roma, 2011, e Lupi e agnelli, Diamond, Latina, 2012; le antologie poetiche Sospetto di essere vivo, Acquaviva, Acquaviva delle Fonti (Ba), 2013, e Taccuini, Fusibilialibri, Roma, 2014. È stato co-curatore del libro allegato all’album musicale Caro poeta, caro amico. A Pier Paolo Pasolini, di Andrea Del Monte, Sound System Records, 2015. È autore della sceneggiatura teatrale Tender Darkness, andata in scena a Berlino nel 2012, collaboratore del documentario sul transessualismo Nessuno è perfetto e al sito d’informazione www.kaleidoscopia.it. Si occupa anche di editing, traduzioni e recensioni.
Marco Palladini è nato e vive a Roma, è scrittore e poeta, drammaturgo, regista, performer e critico nell’ambito del teatro d’autore e di ricerca. Ha scritto e allestito una quarantina di testi, spettacoli e performance teatrali e poetico-musicali. Tra i suoi ultimi lavori per la scena: Ho visto le migliori menti – Beat Poetry Machine (2011); Satyricon 2000 – Tra scuola e bordello (2010-2012); Fratello dei cani (Pasolini e l’odore della fine) (2012); Male detto Céline (2012); Me Dea (2014); Tra terra e cielo (2014); Studio per “Pilade” di P. P. Pasolini (2016). Ha realizzato con la videomaker I. La Carrubba il film Fratello dei cani (Pasolini e l’odore della fine) (2013). Tra le ultime pubblicazioni: Destinazione Sade (Arlem, 1996, ebook nel 2009); Serial Killer (Sellerio, 1999); La Pietra e la Croce (2010, ebook); Me Dea (Edizioni Progetto Cultura, 2015); Il comunismo era un romanzo fantastico (Zona, 2006); Non abbiamo potuto essere gentili (Onyx, 2007); Chi ha paura dei manovratori? – Zibaldone incerto di inizio millennio 20002010 (Zona, 2011); Prove aperte – Materiali per uno zibaldone sui teatri che ho conosciuto e attraversato, 19812015 – vol. I e II (Fermenti, 2015, 2017), vincitore del Premio Feronia 2016 per la saggistica; Trans Kerouac Road (Zona,
2004); Iperfetazioni (Zona, 2009); Il mondo percepito (Le impronte degli uccelli, 2010); Poetry Music Machine (Onyx, 2012); Attraversando le barricate (Robin, 2013); È guasto il giorno (Tracce, 2015).
Marco Ercolani nasce a Genova nel 1954. Tra le sue ossessioni il tema dell’apocrifo, il nodo arte/follia, la poesia contemporanea. Narrativa: Col favore delle tenebre; Aleksander Blok. Taccuini 1902-1921; Vite dettate; Sindarusa; Lezioni di eresia; Carte false; Il mese dopo l’ultimo; Taala; Il demone accanto; Discorso contro la morte; A schermo nero; Sentinella; Turno di guardia; Camera fissa; Prose buie; Preferisco sparire. Colloqui con Robert Walser 1953-1956; Atti di giustizia postuma; Destini minori. Poesia: Il diritto di essere opachi; Si minore. Saggistica: Il tempo di Perseo; L’opera non perfetta; Nottario. Con Lucetta Frisa cura i “Libri dell’Arca” per le Edizioni Joker e pubblica: Détour; L’atelier e altri racconti; Nodi del cuore; Anime strane; Sento le voci; Il muro dove volano gli uccelli. Ha vinto il Premio Montano, il Premio Morselli e il Premio internazionale per l’aforisma Torino in sintesi. www.marcoercolani.it
Bologna in Lettere V° Edizione – 2017 Interferenze
I premi letterari
Presidente delle giurie Enzo Campi Giurati Sezione A Vincenzo Bagnoli, Daniele Barbieri, Sonia Caporossi Giusi Montali, Enzo Campi Giurati Sezione B Daniele Poletti, Luca Rizzatello, Enea Roversi Marco Saya, Enzo Campi Giurati Sezione C Francesca Del Moro, Loredana Magazzeni, Antonella Pierangeli Maria Luisa Vezzali, Enzo Campi
Esiti SEZIONE A – Opera di poesia edita SEGNALAZIONI
Antonella Taravella, La pietà del bianco, Carteggi Letterari, 2016 Manuel Micaletto, Stesura, Prufrock Edizioni, 2015 Enrico De Lea, La furia refurtiva, Vydia Edizioni, 2016 Azzurra D’Agostino, Alfabetiere privato, LietoColle, 2016 Marina Pizzi, Cantico di stasi, Oèdipus, 2016 Stefano Della Tommasina, Global, Oèdipus, 2017 Maurizio Manzo, Rizomi e altre gramigne, Zona, 2016 PREMI SPECIALI DEL PRESIDENTE DI GIURIA Claudia Di Palma, Altissima miseria, Musicaos Editore, 2016 Daniele Beghè, Galateo dell’abbandono, Edizioni Tapirulan, 2016
FINALISTI Lello Voce, Il fiore inverso, Squilibri, 2016 Nadia Agustoni, Lettere della fine, Vydia Edizioni, 2015 Carlo Bordini, I costruttori di vulcani, Luca Sossella Editore, 2010 Valentina Maini, Casa rotta, Arcipelago Itaca, 2016 Gilda Policastro, Inattuali, Transeuropa, 2016 Massimo Rizza, Il veliero capovolto, Anterem Edizioni, 2016
PRIMO PREMIO EX AEQUO Nadia Agustoni, Lettere della fine, Vydia Edizioni, 2015 Gilda Policastro, Inattuali, Transeuropa, 2016 TERZO CLASSIFICATO Valentina Maini, Casa rotta, Arcipelago Itaca, 2016
Esiti SEZIONE B – Opera di poesia inedita SEGNALAZIONI Riccardo Barena, Per chi vuole passare Marilina Ciaco, Verbosinapsi Luigi Siviero, Schemi astratti di comportamento animale indecente Lella De Marchi, Paesaggio con ossa Riccardo Benzina, Karaoke Antonella Taravella, Il silenzio onesto delle cose Gerardo De Stefano, On
PREMI SPECIALI DEL PRESIDENTE DI GIURIA Laura Bonaguro, Linee di terra Gabriele Xella, Regina Immagine / Principe Libertà FINALISTI Guido Turco, I cieli di Guercino e altre poesie Maria Angela Rossi, Osmosi. 140 Marina Massenz, Né acqua per le voci Mauro Roversi Monaco, Sine titulo Roberto Ranieri, Personat. Passacaglia e fuga Morena Coppola, Sgorbie e Misericordie di Fratelli Elettrici PRIMO CLASSIFICATO Maria Angela Rossi, Osmosi. 140
Esiti SEZIONE C – Poesie singole inedite SEGNALAZIONI Clio Nicastro, Storie del fosso Daniela Andreis, Una cosa bellissima che non ricorderò mai più Elena Micheletti, Supplica a lei Nicola Romano, Ruoli Alba Gnazi, Zeitgeber (Marcatempo) Alessandra Greco, Tre inediti Silvia Rosa, Nemmeno
PREMIO SPECIALE DEL PRESIDENTE DI GIURIA Alessandro Lanucara, Tre Poesie da Canti di Stagione FINALISTI Mara Mattoscio, Due monologhi e un lamento Massimo Rizza, Periferie di senso Laura Bonaguro, Percorsi in prospettica figurata Lella De Marchi, Gesti Sergio Pasquandrea, Apnea Lucia Guidorizzi, Skip a beat PRIMO CLASSIFICATO Massimo Rizza, Periferie di senso
Gilda Policastro è nata a Salerno, cresciuta in Basilicata e attualmente vive a Roma. Critica letteraria e redattrice della rivista “Allegoria”, ha collaborato coi supplementi culturali del “Manifesto” e del “Corriere della Sera” e con il blog “Le parole e le cose”, “il Reportage” e “Doppiozero”. Ha pubblicato saggi su Dante, Leopardi, Pasolini, i romanzi Il farmaco (Fandango, 2010), Sotto(Fandango, 2013), Cella (Marsilio, 2015), racconti in antologie e riviste e i libri di poesia La famiglia felice (D’if, 2010), Antiprodigi e passi falsi (Transeuropa, 2011), Non come vita (Aragno, 2013), Inattuali (Transeuropa, 2016).
Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2016 è Racconto (Aragno), del 2015 Lettere della fine (Vidya) e la silloge [Mittente sconosciuto] (Isola Edizioni); del 2013 è il libropoemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2013). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura (LietoColle), Il giorno era luce (Pulcinoelefante) e la plaquette Le parole non salvano le parole (per i libri d’arte di Seregn de la memoria). Del 2009 la raccolta Taccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.
Massimo Rizza è nato a Sesto San Giovanni e vive a Segrate (Mi). E’ laureato in pedagogia e ha operato nel campo dell’istruzione in qualità di dirigente scolastico. E’ condirettore e redattore della rivista letteraria Il Segnale. Ha pubblicato la raccolta poetica Il veliero capovolto, Ed. Anterem (2016). Suoi testi narrativi sono pubblicati in antologie e on line sul sito della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Testi di poesia, saggistica e critica sono apparsi su diverse riviste letterarie italiane tra le quali :“Il Segnale”, “Pagine”, “Anterem”, “Scibbolet”, “ l’immaginazione”, “Capoverso”, "Erba D'Arno".
Maria Angela Rossi, fiorentina, vive a Scandicci. Tra il 2007 e il 2016 ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi letterari. Suoi testi poetici sono presenti in varie riviste cartacee e sul web fra cui Sagarana, La macchina sognante, Euterpe, Le voci della luna. Ha pubblicato per Mauro Pagliai il libro di racconti Teoria e tecnica della pappa col pomodoro (2008) e una favola nell’audiolibro Clouds between us (Associazione Culturale F.A.T.E, 2008). In poesia ha pubblicato Uomini al lavoro_Men at work (Studio64, 2008), Chanson d’ (Sabinae Edizioni, 2008), Hormonica Contata (Edizioni Montag, 2015). Sempre nel 2015 ha pubblicato per Edizioni Simple una edizione ampliata e rinnovata del libro di poesie sulle morti bianche Uomini al lavoro, con prefazione di Rosaria Lo Russo.
Gli autori di Sabato 13 Maggio
Sonia Caporossi (Tivoli, 1973), docente, musicista, musicologa, scrittrice, poeta, critico letterario, artista digitale, si occupa di estetica filosofica e filosofia del linguaggio. Con il gruppo di art-psychedelic rock Void Generator ha all’attivo gli album Phantom Hell And Soar Angelic (Phonosphera Records 2010), Collision EP (2011), Supersound (2014) e le compilation Fuori dal Centro (Fluido Distribuzioni, ITA 1999) e Riot On Sunset 25 (272 Records, USA 2011). Suoi contributi saggistici, narrativi e poetici sono apparsi su blog e riviste nazionali e internazionali come In Realtà La Poesia, Atelier, Cadillac, Nazione Indiana, Kasparhauser, Filosofia In Movimento, Italian Studies in Southern Africa, Dialettica & Filosofia, Megachip e altri. Dirige il blog Critica Impura. Ha pubblicato a maggio del 2014 la raccolta narrativa Opus Metachronicum (Corrimano Edizioni, Palermo 2014, seconda ed. 2015). Insieme ad Antonella Pierangeli ha inoltre pubblicato Un anno di Critica Impura (Web Press, Milano 2013) e la curatela antologica Poeti della lontananza (Milano, Marco Saya Edizioni, Milano 2014). È presente con contributi saggistici, nei collettanei Pasolini, una diversità consapevole a cura di Enzo Campi (Marco Saya Edizioni, Milano 2015) e La
pietà del pensiero. Heidegger e i Quaderni Neri a cura di Francesca Brencio (Aguaplano Edizioni, Perugia 2015). Nel 2016 pubblica la silloge di poesie omoerotiche Erotomaculae (Algra Editore, Catania 2016), e nel 2017 la raccolta di saggi Da che parte stai? (Marco Saya Edizioni). Vive e lavora nei pressi di Roma
Silvia Molesini, nata il 14 luglio 1966, vive e lavora come psicoterapeuta a Costermano sul Garda. Ha pubblicato le raccolte Nuova noia (Ibiskos ed. 1987), L’indivia (Campanotto ed. 2001), Il corpo recitato (I figli belli ed. 2004, prossima riedizione per Marvis Labl), Lezioni di vuoto (Liberodiscrivere ed. 2006), Cahier de doléances (Samiszdat 2009), 13 algebriche mistiche (voici la bombe 2010), Un Es opaco (e-book, amazon 2014), Mazzo di fiorellini (Oèdipus ed. 2016) e il romanzo in blog Nascita e morte (titolo provvisorio). Ha partecipato al romanzo a rete Rifrazioni scomposte su corpo 12 e, per circa due anni, membro fondatore, al progetto Karpòs. È presente in
diverse antologie, su riviste letterarie , fascicoli e siti web (Le voci della luna, Filling Station, L’ortica, Critère, Niederngasse, Progetto Babele- Il foglio letterarioHistorica, Absolute Poetry, Lettere Grosse, La dimora del tempo sospeso, Podcast di Poecast, La poesia e lo spirito, Private, Tellusfolio, Nuove Tendenze, Ellin Selae). E' stata segnalata in alcuni concorsi di poesia (nel 2008: con Esanimando al Premio Montano e al premio Mazzacurati/Russo con Cahier corpo piccolo ). Ha collaborato con Zeropoetry, Absolute Poetry e Vdbd e tuttora collabora con NiedernGasse. E' coinvolta nel progetto di diffusione poetica orale Letteratura Necessaria curato da Enzo Campi. Work in progress: Castello.
Roberto Batisti (1985) è assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna e docente abilitato di materie letterarie. Specializzato in linguistica storica del greco antico – ambito in cui si collocano i suoi interessi accademici – dedica da tempo alla poesia italiana contemporanea
un’attenzione non secondaria, che negli ultimi anni si è venuta concretizzando in diversi interventi critici apparsi soprattutto online (su In realtà la poesia, Poetarum Silva, Critica Impura, La Balena Bianca, Perigeion, Mumble) oltre che nell’organizzazione di reading. Ha pubblicato alcuni suoi testi poetici su riviste, siti web, antologie.
Francesco Maria Tipaldi è nato a Nocera Inferiore nel 1986, dove lavora come farmacista. Ha pubblicato La culla (LietoColle, 2006), Humus (L’Arcolaio, 2008), Traum (LietoColle, 2014). Nel 2010 è stato tradotto e inserito nell’antologia statunitense In our own words (MW Publisher). Nel 2012 ha pubblicato con Luca Minola Il sentimento dei vitelli (EDB) che ha vinto ol premio Sea/Maconi nel 2013 ed è stato successivamente tradotto e pubblicato nella rivista spagnola “estacion poesia” (Universidad de Sevilla, 2016)
Barbara Pinchi si è sempre trovata a giocare con le parole. Nel 2002 pubblica la raccolta di poesie “D'Ombre” Prospettiva Editrice. Tra il 2003 e il 2004 partecipa a diversi Poetry Slam (Fnac Milano, Napoli, Salone del Libro di Torino). Nel 2006 partecipa a “Miss Poesia” Rai Futura Tv, Roma. E’ tra i finalisti del concorso di Videopoesia “Doctorclip” Romapoesia. Partecipa alla Biennale del Libro d'Artista, Spoleto (PG). Nel 2007 partecipa alla “Libreria degli Inediti” spazio teatrale “il Pozzo e il Pendolo” Napoli. E' pubblicata sul catalogo “Ulisse” Associazione “Fonopoli” di Renato Zero, Roma. Nel 2008 è pubblicata su “Il Bazar dell'Incredibile” Midgard Edizioni. Inizia un nuovo percorso poetico/teatrale con lo spettacolo “Fachearrido” prodotto da "BIANCOCHIARO spazioteatrale. E’ vincitrice del Poetry Slam Biennale Marsica, finalista al Concorso BazzanoPoesia (BO). Ha collaborato con il TEDXBOLOGNA. Al suo attivo numerose performance che mescolano le sue parole alla musica elettronica (Angelo Benedetti) e alle immagini (Fabrizio Corvi): “Espostiquadrati” Palazzo delle Esposizioni, Spello. “Promenade” Festival dei Due Mondi Spoleto. “Non trovo pace” Agimus Venezia. “L’eco della mammella” a “DISTANZE” Festival Comunitario delle Arti Sonore Università di Roma, Bologna in Lettere e Eros e kairos - Festival Internazionale
della Poesia al Femminile, Viterbo. “Dei luoghi perforati dalla gioia” Palazzo della Penna – Perugia. Crea la sua prima istallazione poetica “DIMORATA” per CHIAVEUMBRA manifestazione di arte contemporanea in Umbria.
Maria Grazia Insinga è nata in Sicilia il 20 aprile 1970. Dopo la laurea in Lettere moderne, il diploma in Conservatorio e in Accademia si dedica all’attività concertistica e all’insegnamento nelle scuole secondarie. Nell’ambito degli studi musicologici censisce, trascrive e analizza i manoscritti musicali inediti del poeta Lucio Piccolo. Suona in un duo pianistico ed è docente di Pianoforte presso l’Istituto “G. Verga” di Acquedolci. Nel 2014 la raccolta La porta meta fisica è segnalata al Premio Montano. Sempre nello stesso anno, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura di Capo d’Orlando, idea il Premio di poesia per i giovani “Basilio Reale” La Balena di ghiaccio giunto alla terza edizione e presieduto da Emilio Isgrò. Alcuni testi si trovano nell’antologia Il rumore delle
parole (Edilet, 2014) curata da Giorgio Linguaglossa, nel secondo volume dell’antologia Blanc de ta nuque (Le voci della luna, 2016) curata da Stefano Guglielmin e in Umana, troppo umana (Aragno, 2016) a cura di Fabrizio Cavallaro e Alessandro Fo. Nel 2015 vince il concorso Opera prima, iniziativa editoriale diretta da Flavio Ermini e a cura di Poesia2punto0, con la silloge Persica (coedita da Anterem e Cierre grafica). Nel 2016 entra a far parte del consiglio editoriale di Opera prima. Nello stesso anno la raccolta Ophrys è finalista alla XXX edizione del Premio Lorenzo Montano.
Nicolas Cunial. Poeta e scrittore. Ha pubblicato tre libri di poesia: Pillole di carne cruda (2012), Carie di città (2013), Il sosia zero (2015), tutti per Edizioni La Gru. Ha pubblicato il romanzo L’innocenza della fuga (2016) con David&Matthaus. È stato vice presidente della LIPS. Tutte le sue opere sono rappresentate dall’Agenzia Letteraria Edelweiss.
Viola Amarelli, campana, ha esordito con la raccolta di poesie Fuorigioco (Joker, 2007), seguita dal monologo Morgana, (ebook in “Vico Acitillo”, 2008 ), dal poemetto Notizie dalla Pizia (Lietocolle, 2009), Le nudecrude cose e altre faccende (L’arcolaio, 2011), dai racconti di Cartografie (Zona, 2013), le poesie de L’ambasciatrice (autoprodotto, 2015), le prose brevi di Singoli plurali (Edizioni Terra d’ulivi, 2016) e, in veste di coautrice, La deriva del continente (Transeuropa, 2014) e La disarmata (CFR, 2014). E’ presente in numerose antologie, riviste cartacee e on line, è stata tradotta in Germania.
Giorgio Bonacini è nato a Correggio (RE) nel 1955, dove vive e lavora. Negli anni 70/80 ha fatto parte, con poesie visive, sonore, e performance artistiche, del gruppo Simposio Differante. E’ stato collaboratore di redazione della rivista di estetica Parol. E’ redattore della rivista Anterem e ha pubblicato testi poetici e critici su varie riviste, tra cui: Parol, Poesia, Capoverso, Il Segnale, L’immaginazione, La clessidra, Le voci della luna, Tracce - Cahiers d’art. Con Poesia2.0 ha pubblicato l’ebook Infanzia de i nomi. Libri di poesia pubblicati: Non distruggete l’immondizia, Correggio, Edizioni Gabiot, 1976; Teneri acerbi (21 poesie), Verona, Anterem Edizioni, 1988, con una nota critica di Giuliano Gramigna; L’edificio deserto, Bologna, Edizioni di Parol, 1990, con una nota critica di Niva Lorenzini; Sotto la luna (con Giovanni Infelìse), Bologna, Book Editore, 1991; Il limite, Bologna, Book Editore, 1993, con una nota critica di
Lucio Vetri; Falle farfalle (con i disegni di Alberta Pellacani), Verona Anterem Edizioni, 1998; Quattro metafore ingenue, Lecce, Manni Editore, 2005; Sequenze di vento, Sasso Marconi, Le voci della luna, 2011; Teneri Acerbi (53 poesie), Verona, Anterem Edizioni, 2014, con una riflessione critica di Flavio Ermini.
Helene Paraskeva è nata ad Atene e vive a Roma. Ha studiato in Grecia, nel Regno Unito e in Italia. Ha insegnato Lingua e Letteratura Inglese in Italia. Fa parte della Compagnia delle Poete ed ha pubblicato racconti in varie antologie e riviste elettroniche. In prosa e in poesia ha pubblicato i seguenti volumi: Il Tragediometro (Faraeditore, 2003); Nell’uovo cosmico (Faraeditore, 2006); Meltemi (Lietocolle, 2009); Lucciole Imperatrici (Lietocolle, 2012); L’Odor del Gelsomino egeo (La Vita Felice, 2014); Γλέντι Τρελό (Ρώμη, 2015), silloge poetica in lingua greca.
Nadia Cavalera, nata a Galatone (Lecce), dal 1988 vive a Modena. Poeta, giornalista saggista, ha fondato e diretto per vent’anni, con Edoardo Sanguineti, la rivista “Bollettario”, quadrimestrale di scrittura e critica. È tra i protagonisti della Terza Ondata, ultimo Movimento d’avanguardia del Novecento. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: Amsiruft, Enimma, Vita novissima, Brogliasso, Nottilabio, L’astutica ergocratica, Spoesie, Casuals. Da anni si batte per il progetto etico-linguistico Umafeminità, quale antidoto contro la violenza dell’umanità.
Laura Accerboni nata a Genova nel 1985 vive a Lugano dove ha frequentato il Master in Letteratura Italiana (USI). Sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste tra cui: Nuova corrente; Italian Poetry Review; Gradiva; Poesia; Lo Specchio; Steve; Capoverso, Loch Raven Review (Maryland) e sulla rivista olandese Kluger Hans. Nel 2015 è uscito presso la casa editrice Nottetempo il libro di poesie La parte dell’annegato. Nel 2010 ha pubblicato per le Edizioni del Leone la raccolta poetica Attorno a ciò che non è stato (Premio Marazza Opera Prima, 2012). Ha conseguito numerosi premi per la poesia inedita tra cui Lerici Pea (1996), il Molinello (2000), Piero Alinari (2011). È stata ospite di festival internazionali come Poetry International Rotterdam (Olanda); Goran’s Spring (Croazia); Felix Poetry Festival (Belgio), Chiasso Letteraria (Svizzera), Brutal (Croazia), Babel Festival di letteratura e traduzione (Svizzera), Internationales Literatur festival Leukerbad (Svizzera), Poetas D(in)versos (Coruna). Presenterà il proprio lavoro poetico in Irlanda presso University College Cork e University College Dublin. Sarà ospite ai festival Poetry on the road (Germania), Days of Poetry and wine (Slovenia), Poestate (Svizzera), Ars Poetica (Slovacchia). Suoi testi sono stati tradotti in più di dieci lingue. Si occupa anche di fotografia. Ha esposto in mostre personali e collettive.
Ivonne Mussoni è nata a Rimini nel 1994, studia Lettere Moderne all’Università di Bologna. Nel 2013 ha pubblicato con Heket la plaquette A un quarto d’ora d’universo. Sue poesie sono presenti nell’antologia Post’900 lirici e narrativi edita per Giuliano Ladolfi Editore (2015) e in Centrale di Transito, ceci n’est pas une anthologie (Perrone Editore, 2016). È assistente alla direzione artistica del festival Parco Poesia e nel 2016 è entrata a far parte del direttivo del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
Matteo Zattoni (1980), laureato in Giurisprudenza, è Dottore di ricerca (Ph.D.) in «Filosofia del Diritto», è libero professionista nel campo dell’editoria e collabora, fra gli altri, con la Zanichelli Editore. Ha pubblicato tre libri di poesia: Il nemico (Il Ponte Vecchio 2003, 1° posto per l’opera prima al «Giuseppe Giusti» 2003), Il peso degli spazi (LietoColle 2005) e L’estraneo bilanciato (Stampa 2009, 1° classificato al Premio «Tra Secchia e Panaro» 2010, Premio Autore Giovane al «Guido Gozzano» 2009); nonché le plaquette Promesse vegetali (L’Arca Felice, 2010) e I corpi giovani degli eroi (Print & Poetry, 2014). Suoi versi sono pubblicati sulle maggiori antologie e riviste italiane, tra cui: Nuovissima poesia italiana (Mondadori 2004), «Nuovi Argomenti» (Mondadori, 2008), Almanacco dello Specchio 2009 (Mondadori 2010), il blog «Poesia» su Rainews24 (2011), La generazione entrante (Ladolfi, 2011), «Atelier» (Edizioni Atelier, 2015) e il mensile internazionale di cultura poetica «Poesia» (Crocetti Editore, settembre 2016). Sue poesie, tradotte in lingua spagnola, sono presenti nell’antologia La realidad en la palabra: Escritores italianos del siglo XX y nuestros días (Editorial Brujas, ottobre 2005, pp. 195-201), sulla rivista
dell’Universidad de Guadalajara (México) «Luvina», n. 53 (inverno 2008, p. 84) e sul quotidiano argentino online «Los Andes» (sábado, 27 de marzo de 2010). Vive a Forlì.
Alessandro Silva è nato a Parma nel 1976. È un biologo cellulare, ora curatore e creatore di contenuti originali per blog e social network di aziende. Il tempo libero di cui dispone lo dedica alla scrittura di poesie, racconti e articoli di divulgazione scientifica. Vincitore del concorso di Scrittura Sociale “Luce a Sud-Est 2015”, organizzato da Pietre Vive Editore. Pubblica nel 2016 la raccolta L’adatto vocabolario di ogni specie, un’opera di poesia civile densa e coraggiosa dedicata alla città di Taranto e al caso dell’ILVA. A giugno dello stesso anno entra tra i finalisti dei Concorso letterario Stratificazioni bandito da Festival Bologna in Lettere in occasione della IV edizione, e le poesie selezionate sono pubblicate nel volume Il colpo di coda. Amelia Rosselli e
la poetica del lutto per i tipi di Marco Saya Edizioni. Partecipa a un Corso di scrittura "senza sentimento", ideato e condotto da Paolo Nori, finalizzato alla redazione di un repertorio dei matti della città di Reggio Emilia. In uscita a maggio è prevista una pubblicazione con la casa editrice Marcos y Marcos di un volume con i contributi dei partecipanti a cura di Paolo Nori.
Alessandro Burbank nasce a Monselice nel 1988. Vive a Venezia da sempre. Poeta, performer, PR (poetry relations) e Maestro di Cerimonia. Organizza eventi culturali, performance pubbliche, reading e festival. Per la rivista BlareOut, dove è editor, promuove e co-organizza Andata & Ritorno – Festival di Poesia Orale e Musica Digitale. Sempre per BlareOut ha organizzato Lato C – Festival dell’Erotismo. Fa parte del gruppo promotore di GATARIGOLE – Festival delle cose belle di Campo San Giacomo da Lorio. Collabora all’organizzazione triveneta della LIPS – Lega
Italiana Poetry Slam. Ha collaborato con il Festival dei Matti. Sarà conduttore di OWL Festival a Trento, Ha progettato palestinepoetry.net, un progetto per la scoperta e la diffusione della poesia e del rap in Palestina (West Bank), parte del quale è il documentario Revolution Art Poetry – girato con gli Dutch Nazari e Luca Patarnello – componenti anche della band di azioni poetiche Motel Filò. Di recente ha organizzato Lingue In Bozza, un piccolo format infilato nella dinamica di un’osteria, con poeti, cantautori, e attori. Con H20 – Compagnia Teatrale e l’associazione FLAT è coautore di Frullatorio, una specie di Letterman Show live, variegato e satirico. Sperimenta moltissimo con il mezzo ”la poesia” andando spesso fuori tema. Non ha ancora pubblicato, ma spera di farlo presto.
Giovanna Iorio vive e scrive a Roma. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie. Le più recenti La neve è altrove (Fara, 2017), Haiku dell’Inquietudine (Fusibilia, 2016), Frammenti di un profilo (Pellicano, 2015, con Postpoesia di Renzo Paris). È presente in molte antologie tra cui Cuore di preda (CFR) e SignorNo (SEAM). Scrive racconti (Dormiveglia, Regina Zabo, 2016) e radiodrammi (Rai 3 e Radiolibramioci web). Collabora con Roma&Roma, DiarioRomano, Erodoto 108 e L’EstroVerso.
Cecilia Samorè scrive poesie dal 2010. Ha studiato filosofia presso l’Università Sapienza di Roma. Suoi componimenti sono apparsi, tradotti in inglese, su Italian Poetry Review, e in italiano sui siti Poesia 2.0, Samgha, L‘EstroVerso, Stanza 251. Il suo unico racconto breve, Controllo periodico, è edito nella rassegna stampa del 18 febbraio 2014 dello Studio Oblique. Cura la rubrica “Il pensiero poetico” per L’EstroVerso.
Stefano Della Tommasina. Laureato in lingue e letterature straniere. Nel 2015 vince il Concorso Opera Prima con la silloge Museo Bianco. Sempre nel 2015 vince con Global il Premio Lorenzo Montano per la poesia inedita. Pubblica il libro omonimo per Oèdipus nel 2017. Alcune sue poesie sono state pubblicate su antologie (edite da LietoColle e Aragno) e in rete su blog e siti letterari.
Pier Francesco De Iulio è nato a Roma, dove vive e lavora, occupandosi di Comunicazione e Formazione aziendale. Suoi testi, in italiano e in traduzione, sono apparsi in diversi blog, riviste letterarie e volumi collettanei (Bibbia d’Asfalto, La presenza di Èrato, Limina Mundi, NiedernGasse, Nuovi Argomenti, Perìgeion, Poetarum Silva, Terre à Ciel, Traductions, Versante Ripido, World Social Forum).
Laura Di Corcia, nata a Mendrisio nel 1982, ha conseguito la laurea specialistica in Lettere Moderne, con una tesi sulla poesia italiana del Novecento, occupandosi di Giovanni Raboni, Guido Gozzano, Umberto Saba, Giorgio Caproni,
Maurizio Cucchi e Patrizia Valduga. Terminati gli studi nel 2007, ha iniziato a frequentare il mondo del giornalismo. Dopo un paio di esperienze all'estero (a Berlino e a Los Angeles) è ritornata nella Svizzera italiana dove collabora con diverse testate, come il Corriere del Ticino, occupandosi soprattutto di letteratura, teatro e servizi di approfondimento. Oltre ad aver partecipato a diversi Festival, tra i quali Europa in versi, Topolò, Parco Poesia, Notturni diversi e Libri in cantina, ha scritto la biografia di Giancarlo Majorino, uscita per la casa editrice “La vita felice”. Di recente ha pubblicato il suo primo libro in versi, Epica dello spreco, presso la casa editrice Dot.com Press. Il libro è stato presentato su diversi blog letterari, come Nazione Indiana, Poetarum Silva e Carteggi letterari ed è stato recensito da Ida Travi (sul Manifesto), Stefano Guglielmin sul blog Blanque de ta nuque, Biagio Cepollaro con una video-recensione sul blog poesiadafare, Vincenzo Guarracino (Corriere del Ticino), Gilberto Isella (sul Giornale del Popolo, Svizzera italiana) e Vincenzo Frungillo su un saggio di prossima pubblicazione. Alcuni suoi testi inediti sono apparsi sulla rivista on line di Alfabeta 2, in una rubrica intitolata “Una poesia” dedicata ai nuovi giovani poeti in lingua italiana e su Atelier, in una rubrica curata da Fabiano Alborghetti. I suoi testi appaiono inoltre anche nelle antologie Fil rouge (Cfr) e su un’antologia di prossima pubblicazione nella Svizzera italiana.
Gabriele xella nasce ad Imola nel 1974, attualmente vive a Bologna. Pensa poesia ancor prima di scrivere poesia. Sue autoproduzioni sono Angelo che esisti posti che non so entro dentro, Giovani Rilegatori Imolesi, 2011; La bocca piena di more, 2015. Con il poeta dialettale e amico carlo Falconi dà alle stampe una silloge a quattro mani Guerra incivile bianca, Giovani Rilegatori Imolesi, 2015. Vanta un’uscita ISBN con la casa editrice L’Arcolaio dal titolo Neanche vedo più tutto l’amore (2013). È presente nella non-antologia Centrale di Transito, Perrone Editore, 2016. Legge le sue cose nell’oralità destinata, credendo che la poesia si compia infine nell’aria.
Alberto Toni, nato nel 1954 a Roma, dove vive, ha pubblicato varie raccolte di poesia. Tra gli ultimi titoli ricordiamo: Teatralità dell’atto, Passigli 2004; Alla lontana, alla
prima luce del mondo, Jaca Book 2009; Un padre, in Almanacco dello Specchio 2010-2011, Mondadori 2011; Stone Green. Selected Poems 1980-2010 (traduzione di Anamaría Crowe Serrano e Riccardo Duranti), Gradiva Publications 2014; Vivo così, Nomos Edizioni 2014; Il dolore, Samuele Editore 2016. È anche autore di narrativa, saggi critici e testi per il teatro.
Guido Cupani è nato a Pordenone nel 1981. Lavora presso l’osservatorio astronomico di Trieste e vive vicino a Portogruaro. Ha pubblicato la raccolta di poesie Le felicità (Samuele Editore, 2011; seconda edizione 2015) e la plaquette Qualcosa di semplice sulla neve (Edizioni Culturaglobale 2013). Per Samuele Editore ha inoltre tradotto dall’inglese le sillogi Nel santuario e Gifted–Beneficato di Patrick Williamson; di quest’ultima ha curato anche la prefazione. È presente in varie antologie e sue poesie sono apparse online su numerosi siti. Ha ottenuto il primo premio ai concorsi
“Giuseppe Malattia della Vallata” (ex aequo, 2015), “Renato Giorgi”(sezione cantiere, 2015), “Albiatum” (2016) e “Poesia Onesta” (silloge in italiano, 2016). Collabora alle riviste online Perígeion e Fare voci–Giornale di scrittura. È membro di giuria del Premio internazionale “Castello di Duino”. È inoltre membro dell’associazione culturale “Porto dei benandanti” di Portogruaro, con cui gestisce l’organizzazione del festival Notturni di versi. Cura il blog Guido Q http://guidoq.wordpress.com
Caterina Davino (Foggia, 1957) ha vissuto a Roma dal 1961 al 1996, dove, dopo essersi laureata in Letteratura Italiana all'Università Sapienza, si è occupata di scrittura e nuovi media come artista e teorica, in contatto con il circuito dell'avanguardia internazionale. È uno dei pionieri della poesia digitale. Il suo lavoro è stato presentato in Europa, Asia, Americhe, Australia, in centinaia di mostre, come le Biennali di Sydney, Lione, Atene, Merida, Liverpool (Independents), Hong Kong, Manifesta, e sette edizioni della Biennale di Venezia ed eventi collaterali, dove ha collaborato anche come curatrice. Ha pubblicato quattro romanzi,
Il nulla ha gli occhi azzurri (2017), Sensibìlia (2015), Il sofà sui binari (2013), Còlor Còlor (1998), e le opere di saggistica Tecno-poesia e realtà virtuali (2002) e Virtual Mercury House – Planetary and Interplanetary Events (documenti e testi sulla net-poetry, 2012). È autrice di pluripremiati libri di poesia, come Fenomenologie seriali (2010), Il libro dell'oppio (2012), Aspettando la fine del mondo (2012), Fatti deprecabili (2015), Alieni in safari (poesia e fotografia, 2016), Rumors & Motors – Concetti di poesia (poesia digitale, 2016). Tra i numerosi critici che si sono occupati del suo lavoro in Italia e all'estero: Giorgio Barberi Squarotti, Francesco Muzzioli, Giorgio Patrizi, Jorge Luiz Antonio, Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Dante Maffia.
Patrizia Sardisco è nata a Monreale dove tuttora vive. Laureata in Psicologia, specializzata in Didattica Speciale, lavora in un liceo di Palermo. Scrive in lingua italiana e in dialetto siciliano, sue liriche e alcuni racconti brevi compaiono in antologie, riviste e blog letterari. Con i suoi lavori è stata vincitrice e finalista in diversi concorsi a carattere nazionale. Nel 2016 ha pubblicato, per i tipi di Plumelia, la silloge in dialetto Crivu, vincitrice del Premio Internazionale Città di Marineo. La sua produzione in italiano è tuttora interamente inedita.
Riccardo Frolloni. È nato a Macerata nel ’93. Si è laureato in Lettere Moderne a Bologna con una tesi su Luzi. Fa parte del Comitato di Direzione del Centro di Poesia dell'Università di Bologna. Nel 2014 ha vinto il premio “Stanze del Tempo - città di Serrapetrona” e ha pubblicato il suo esordio poetico Languide Istantanee Polaroid (Affinità Elettive Edizioni). È redattore presso la rivista Quid Culturae, diretta da Filippo Davoli, e autore presso Midnight Magazine.
Maria Luigia Di Stefano, di origine abruzzese. Consegue la laurea in Lettere classiche con tesi in Sanscrito presso l'Alma Mater di Bologna. Dall'Italia si trasferisce in Grecia, dove lavora come insegnante. Collabora con istituzioni italiane presenti nella capitale greca. Si specializza nella lingua greca moderna, collabora come traduttrice ed interprete con istituzioni elleniche. Rientra a Bologna nel 2004. Attualmente
continua la collaborazione con strutture elleniche in Italia. Insegna Greco Moderno presso l’Università di Bologna, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere.
Elisabetta Destasio. Nasce il 3 Maggio 1968 a Roma, dove vive. Scopre già dall’adolescenza, anche grazie all’amicizia paterna con Pier Paolo Pasolini, la predilezione per i versi, il canto, la danza. Lavora nell’ambito delle produzioni teatrali e musicali, collaborando dal 1995 con la Sonus di Roma. Da qui la conoscenza e la cooperazione con personaggi di rilievo, come il maestro Carmelo Bene, Luciano Berio, Lina Sastri, Ennio Morricone. Interviene come relatrice a convegni dedicati al tema della lotta contro la violenza di genere, presso Ordine dei Medici di Roma e presso la Camera dei Deputati. L’impegno politico la vede attiva con una delega alla cultura per il Partito Democratico di Fiumicino (Roma). È membro del comitato organizzativo del Premio Poesia Città di Fiumicino. È pubblicata da LietoColle Editore, nell’Agenda Poetica 2013 ed è presente nell’Atlante dei Poeti creato da Griselda, portale di letteratura del dipartimento di Italianistica
dell’Università di Bologna. È autrice delle raccolte di versi Sogno d’acciaio e Corpo in animae, entrambi pubblicati da Annales Edizioni. Ha in corso d’opera: Le parole, opera terza in versi con dedica ad Antonia Pozzi; Quartine d’amore e d’altri sensi; Romanzo in rosso; Inedita, opera in endecasillabi; Donne senza voce, racconto/testimonianza di donne nel sud est dell’Africa.
Annamaria Giannini nasce 51 anni fa a La Spezia, ma cresce in Sardegna (terra materna) e in Emilia Romagna. Attualmente vive a Roma. Gli anni più importanti della sua formazione sono probabilmente i sei trascorsi a Londra negli anni ’80 e gli ultimi sei nella capitale, dove prende contatto con l’ambiente poetico contemporaneo. Attrice di teatro, performer e poeta, è stata nominata nel libro Aspettando Godot di Stefano Bartezzaghi come autrice di uno dei dieci palindromi più belli del secolo. Ha partecipato a importanti festival di poesia e ideato format teatrali
poetici con i quali ha girato l’Italia. Tra i tanti ricordiamo “Arrestate le rondini_ il reato di migrare” “Iosonostuprabile” “Madre Strega”, “ Ti ho partorito femmina” in collaborazione con Seabastiano Adernò e molti altri artisti. Collabora attivamente con l’associazione AIASP CASA DEI POPOLI di Roma e “Bibbia D’Asfalto poesia urbana e autostradale”.
Gli autori di Sabato 20 Maggio
Plinio Perilli (Roma, 1955) ha esordito come poeta nel 1982, pubblicando un poemetto sulla rivista “Alfabeta”, auspice Antonio Porta. La sua prima raccolta è del 1989, L’Amore visto dall’alto (Amadeus), finalista quell’anno al Premio Viareggio), ristampata nel 1996. Seguono i racconti in versi di Ragazze italiane (Sansoni, 1990, due edizioni, Premio B. Joppolo). Chiude una sorta di trilogia della Giovinezza con il volume Preghiere d’un laico (Amadeus, 1994), che vince vari premi internazionali: il Montale, il Gozzano e il Gatto. Petali in luce, una sorta di diario lirico condensato e sublimato in 365 “terzine”, è uscito nel 1998, presentato da Giuseppe Pontiggia (Amadeus). Recentissimo, il suo
“canzoniere d’amore” Gli amanti in volo (Pagine, 2014), che comprende poesie e poemetti dal 1998 al 2013. Una raccolta antologica delle sue poesie, Promises of Love (Selected Poems), è stata tradotta in inglese da Carol Lettieri e Irene Marchegiani, ed editata a New York nel 2004 presso le Gradiva Publications della Stony Brook University. Nel 2011 il suo poemetto L’Aquila, sorvolandosi, dedicato al tragico evento del terremoto del 6 aprile 2009, ha vinto il Premio Internazionale Scanno per la Poesia. Come critico si occupa specialmente di convergenze multidisciplinari e sinestesie artistiche (Storia dell’arte italiana in poesia, Sansoni, 1990), nonché dell’insegnamento della poesia ai giovani e nelle scuole (La parola esteriore. I nuovi giovani e la letteratura, Tracce, 1993; Educare in poesia, A.V.E., 1994). Del 1998 è un grande studio antologico sul ‘900 italiano in rapporto all’idea di Natura (Melodie della Terra. Il sentimento cosmico nei poeti italiani del nostro secolo, Crocetti, 2ª edizione 2002). Collabora a numerose riviste e ha curato molti classici, antichi e moderni, dal “Canzoniere” di Petrarca alle liriche di Michelangelo, dai “Taccuini futuristi” di Boccioni alle poesie di Carlo Levi, dagli scritti di Svevo su Joyce a “Inventario privato” di Pagliarani e “Variazioni belliche” di Amelia Rosselli. Un suo vasto e intrecciato repertorio sui rapporti fra il Cinema e tutte le altre arti: “Costruire lo sguardo”. Storia sinestetica del Cinema in 40 grandi registi (Mancosu Editore, 2009), ha reso finalmente omaggio a tutte le magiche corrispondenze e i più fantasiosi sodalizi espressivi, che intrecciano e irradiano, insieme, l’ispirazione e l’immaginario. A seguire, il volume di scritture e memorie testimoniali RomAmor (“Come eravamo 1968-2008”), edito nel 2010 presso le Edizioni del Giano, tutto dedicato al rapporto fra Roma come entità ed amalgama
letterario, e i grandi numi tutelari della seconda metà del ’900, fino ai nostri ultimi anni: da Gadda a Moravia, da Flaiano a Pasolini, da Amelia Rosselli a Dario Bellezza, etc. Ha tenuto numerose conferenze, presentazioni e prolusioni presso le maggiori università italiane ed americane.
Chiara Cantagalli è nata a Mantova all’alba dei Novanta, abbandona presto gli studi scientifici per dedicarsi appieno all’otium. Malgrado ciò si laurea in Scienze dei Beni Culturali e, dopo un breve periodo a zonzo, si trasferisce a Bologna dove attualmente risiede. Laureanda in Italianistica con una tesi (molto molto in fieri) sulla descolarizzazione, non vanta pubblicazioni né collaborazioni importanti, ad eccezione di quella con Radio Città Fujiko, ma scrive e recita poesie costantemente e se la gode un mondo. Su lascantastorie.wordpress.com riporta i suoi deliri pseudo poetici. Fa parte della LIPS e offre consulenze di bricolage ai più bisognosi.
Pablo López-Carballo (Spagna, 1983) è dottore di ricerca in Letteratura spagnola e ispanoamericana presso l’Università di Salamanca. Ha pubblicato i libri di poesia Sobre unas ruinas encontradas (La Garúa, 2010), Quien manda uno (Transatlántica, 2012) e La dictadura de la perspectiva (Trea, 2017) e le prose raccolte in Crea mundos y te sacarán los ojos (El Gaviero, 2012). Insieme a Rosa Benéitez Andrés, ha tradotto in spagnolo Come si diventa materialisti storici di Edoardo Sanguineti; inoltre, ha recentemente curato l’edizione di El cristal que se desdobla (Amargord, 2016) dello scrittore cubano Lorenzo García Vega. È già stato tradotto in Italia da Valerio Nardoni (Le Parole e Le Cose, 2012) e da Lorenzo Mari (L’Ulisse 2013, Nuovi Argomenti 2014), che ha anche curato l´edizione in e-book della plaquette Imbastire l´acqua (Poesia 2.0., 2013) e la selezione antologica La precisione dell’indifferenza (Carteggi Letterari, 2016).
Marthia Carrozzo, poetessa d’origine salentina, scrive e vive a Firenze, è attrice e autrice di testi per la musica e per il teatro. Si occupa di riscritture di miti, restituiti e riattualizzati in chiave contemporanea. Il suo ultimo lavoro di teatro-poesia è Calicanthùse, da una sua riscrittura in versi di Jean Genet su Sabra e Chatila, con le musiche di Rocco Nigro e la partecipazione di Nabil Salameh dei Radiodervish. È presente in diverse antologie, tra cui 7gates. XIV Biennal of young artists from Europe and the Mediterranean Catalogue (Mondadori Electa, 2009), Rosso, tra erotismo e santità (a cura di vanni Schiavoni, Lietocolle, 2010). Del 2007, la sua prima silloge Utero di luna (Besa), con prefazione di Alda Merini. Del 2009 Pelle alla Pelle, dimore di mare e solo sensi (Lietocolle), con prefazione di Gabriella Rusticali. Del 2012 il poemetto Di bellezza non si pecca eppure – Trilogia di Idrusa (Kurumuny), con prefazione di Lello Voce, oggetto di studio e traduzione nel IV Seminario Internacional sobre Lengua y Literatura. Nel 2012 è vincitrice della 19° edizione del Premio Nazionale di Poesia Inedita
“Ossi di seppia”. Partecipa a Festival e Rassegne di poesia nazionali e internazionali. Dal 2014 tiene con la Dottoressa Lizia D’Agostino “Versi e camminamenti – Coscienza e conoscenza di sé attraverso la poesia”. Del 2016 il suo ultimo poemetto Piccolissimo compianto all’incompiuto (Besa). Alcuni estratti del poemetto sono in “Poesia”, mensile internazionale di cultura poetica (Crocetti Editore) n. 306, luglio/agosto 2015, con una nota di Maria Grazia Calandrone.
Stephen Watts è un poeta, antologista e traduttore. Ha tenuto molti laboratori di poesia in scuole, ospedali e centri per senza casa, e nel 2006 ha lavorato con la HI-Arts di Inverness su questioni di suicidio e sopravvivenza. Tra le recenti pubblicazioni, i libri di poesia Mountain Language / Lingua di montagna (2008), Journey Across Breath / Tragitto nel respiro (2011), Ancient Sunlight (2014), Gramsci & Caruso (2014). Tra le co-traduzioni pubblicate, lavori di
Ziba Karbassi, Claudiu Komartin, Amarjit Chandan, Adnan al-Sayegh, A. N. Stencl, Meta Kusar, nonché antologie di poesia slovena e curda.
Tania Haberland (a.k.a van Schalkwyk) è la figlia ibrida di un marinaio di Amburgo e di un’artista mauriziana. Nata in Africa, è cresciuta in Arabia e maturata in Europa. È una scrittrice freelance, artista, performer, editor e “body worker & teacher” e pubblica, recita ed esibisce i suoi lavori e le sue collaborazioni multimediali in tutto il mondo. Il suo primo libro, Hyphen, è stato pubblicato dalla University of Cape Town Writers Series nel 2009, ed è stato di recente insignito del prestigioso Ingrid Jonker Prize. Le sue poesie sono state pubblicate in diversi giornali, volumi e riviste cartacee e online, tra i quali: Agenda, Citizen 32, Orbis, IQ, Decode, South, New Contrast, Laugh it Off Annual, Carapace, Ons Klyntji, Green Dragon, Unlikely 2.0, Triplopia, Litnet, Inewadi, Sunday Independent, Argus, Cape Community Newspapers, Venue Magazine.
Lidia Riviello. È nata a Roma. Autrice e conduttrice di programmi radio e tv, collabora con quotidiani, riviste e blog e organizza eventi d’arte e poesia, in Italia e all’estero. Nel 1998 pubblica il suo primo libro, Aule di passaggio, a cui seguono L’infinito del verbo andare (2002, prefazione di Edith Bruck), Rum e acqua frizzante (2003, nota di Carla Vasio), Neon 80 (Zona, 2008, nota di Edoardo Sanguineti – Premio Delfini 2007) e Ritorno al video (2009). Suoi testi sono tradotti in inglese, francese, tedesco, arabo e svedese. È presente nell’antologia Poeti degli anni zero (a cura di Vincenzo Ostuni, 2011). Collabora con “La Compagnia della Fortezza”, fondata e diretta dal regista e drammaturgo Armando Punzo e attiva da trent’anni nel campo della sperimentazione e della ricerca teatrale.
Vincenzo Bagnoli (Bologna, 1967), autore di saggi (Contemporanea, Esedra, 1997; Letterati e massa, Carocci, 2000; Lo spazio del testo, Pendragon, 2003), è stato tra i fondatori di «Versodove». Suoi versi sono apparsi su «Rendiconti», «Origini», «Tratti», «il Verri» e in antologie uscite per Transeuropa e LietoColle, nonché in molti blog, siti e webzines (Nazione indiana, Absolutepoetry, Poetarum Silva, Atlante dei poeti, Librobreve, L’Ulisse). Ha pubblicato le raccolte 33 giri stereo LP (Gallo & Calzati, 2004), FM - Onde corte (Bohumil, 2007) e Deep Sky (d’if, 2008), e sul web, con foto di V. Reggi, Offscapes. Oltre i margini del paesaggio urbano (www.offscapes.it). È autore dei testi dell’album Bologna ’67-77 della band Stratten e ha collaborato ad alcuni documentari di Home Movies e Mammutfilm.
Lorenzo Mari. Vive e lavora in provincia di Bologna. Ha pubblicato alcuni libri di poesia, tra cui Nel debito di affiliazione (L’Arcolaio, 2013) e Ornitorinco in cinque passi (Prufrock Spa, 2016). Traduce dallo spagnolo (Pablo López Carballo, La precisione dell’indifferenza, Carteggi Letterari, 2016) e dall’inglese (Afric McGlinchey, La buona stella delle cose nascoste, L’Arcolaio, 2015). È direttore della collana “L’Altra Lingua” (dedicata alla poesia in dialetto e in traduzione) per la casa editrice L’Arcolaio. Insieme a Luigi Bosco, Michele Ortore e Davide Castiglione ha fondato la rivista di critica online “In realtà la poesia” www.inrealtalapoesia.com
Nina Maroccolo, Massa 1966. Cresciuta in Sardegna da bambina, approdata a Firenze nel 1975, dove ha studiato Arte e Musica, vive e lavora a Roma dal 2004. Scrittrice, cantante e performer, autrice di testi teatrali, interprete, artista visiva. Lavora a recital, performance, improvvisazioni, azioni sceniche, teatralizzazione di testi. Ha lavorato con City Lights Italia, consorella europea della casa editrice fondata da Ferlinghetti. Nel 2009 le è stato conferito il Premio Nazionale per la Narrativa dal Sindacato Nazionale Scrittori, SIAE, Reti di Dedalus, per il racconto Malestremo. Pubblicazioni: Il carro a sonagli (City Lights Italia, 1999): Annelies Marie Frank (Empiria, 2004, 2° ediz. 2009), con una lettera di Alda Merini; Firenze-Roma (Pulcinoelefante, 2004); Documento 976 – Il processo a Adolf Eichmann (testo drammaturgico, Nuova Cultura, Roma, 2008), con prefazione di Fabio Pierangeli e Roberto Mosena; Illacrimata, (Tracce, 2011), con un saggio introduttivo di Paolo Lagazzi; S’impalpiti materia – Omaggio a Giacomo Manzù,
libro-oggetto d’arte a tiratura limitata (Edizioni d’Arte Musidora, 2011); Animamadre (Tracce, 2012), romanzo, prefazione di Fabio Pierangeli; Malestremo – Sedici viaggi nell’Altrove (Tracce, 2013), racconti, introduzione di Marco Palladini; Ero nato errore – Storia di Anthony, romanzo, scritto insieme ad Anthony Wallace (Pagine, Fondazione Roma Arte/Musei, 2014).
Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964, vive a Roma): poetessa, drammaturga, artista visiva, performer, autrice e conduttrice per Radio 3, scrive per “Corriere della Sera”, “il manifesto” e “Poesia”. Tiene laboratori di poesia nelle scuole (applicando un metodo associativo da lei stessa ideato per
studenti, da elementari a universitari), nelle carceri, nei DSM, con i malati di Alzheimer e con i migranti e presta servizio volontario in "Piccoli Maestri", scuola di lettura per ragazzi. Collabora con Rai Letteratura e Cult Book. Libri: La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005), La macchina responsabile (Crocetti, 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle, 2010), L'infinito mélo, pseudoromanzo con Vivavox, cd di sue letture dei propri testi (sossella, 2011), La vita chiara (transeuropa, 2011), Serie fossile (Crocetti, 2015 – premi Marazza e Tassoni, rosa Viareggio), Per voce sola (ChiPiùNeArt, 2016), raccolta di monologhi teatrali, disegni e fotografie, con cd allegato di Sonia Bergamasco con EstTrio e Gli Scomparsi – storie da “Chi l’ha visto?” (Gialla Oro pordenonelegge, 2016); è in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012). Sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi paesi. Porta in scena in Europa il videoconcerto Senza bagaglio. www.mariagraziacalandrone.it
Myra Jara è nata a Lima nel 1987 e vive a Roma. Ha studiato letteratura in America Latina, in Germania e in Italia e ha praticato danza contemporanea a Lima e a New York. Ha fatto parte per due anni (2012 e 2013) dello staff del Festival internazionale di poesia di Lima. Ha insegnato inglese basico nell’Università Statale di Lima. Ha pubblicato, in Perù, la raccolta poetica La destrucción es blanca (Lustra Ediciónes, 2015). Sue poesie sono state pubblicate su riviste di poesia in Messico, Argentina, Perù, Italia e Finlandia. La sua è una poesia moderna, contemporanea, legata alla realtà e contemporaneamente al profondo di sé. Il suo registro letterario è molto ampio. Va dai toni duri e diretti, allo svagare sognante, magico, immaginifico. L’elemento biografico e esistenziale è sempre presente. Le descrizioni del povero mondo del Perù sono spesso toccanti.
Antonella Pierangeli, nata a Roma nel 1964, è docente, critico letterario, filologo. P.P. Pasolini e M. Foucault sono gli autori sui quali ha focalizzato i suoi studi, oltre ad occuparsi attivamente dell’opera di M. Blanchot. Ha svolto inoltre attività di ricerca presso il Fondo Pasolini e il Gabinetto Vieusseux di Firenze e pubblicato su riviste come L’Area di Broca, Vernice, Storia & Storici, Verde, Kasparhauser. Ha curato l’apparato bibliografico del volume Romanzi e Racconti di P. P. Pasolini nei Meridiani Mondadori (1998), il volume Pasolini, visioni e profezie tra presente e passato (Sulle orme della Storia) (GoWare 2012) e, insieme a Sonia Caporossi, l’ebook Un anno di Critica Impura (Web – Press 2013) e l’antologia Poeti della Lontananza (Marco Saya Edizioni, Milano 2014).
Mariangela Guatteri è nata a Reggio Emilia nel 1963. È co-curatore dei libri bilingui «Benways Series», di «GAMMM» e della manifestazione «EX.IT - Materiali fuori contesto». Ha pubblicato libri in poesia e prosa ed esposto opere visive in gallerie, musei, parchi e in vari altri luoghi e contesti. Recenti pubblicazioni in prosa: Villino svizzero in Semicerchio, LIV, Pacini ed., 2016; Una falsa routine, L’Immaginazione n. 295, Manni, 2016; «La cognizione dello spazio / La connaissance de l’espace» (Benway Series - Feuilles, 2014), in svedese, nel n. 67/68 della rivista OEI; «Figurina enigmistica», (IkonaLíber, 2013), in svedese, le immagini e alcune pagine nel n. 67/68 della rivista OEI; “La terra risulta informe e vuota”, da cui le opere visive di Ugo La Pietra, Daniel Tummolillo, Georgia Torreano Herrera, collana Coincidenze, Accademia di Brera, Milano; Casino Conolly, (in «EX.IT 2013», Tielleci, 2013); «Il secondo nome» (Arcipelago, 2012); «Tavola delle materie» (diyfferx, 2012) / Table des matières in Nioques #14 (La Fabrique editions, 2015) / Table of matter (excerpts) in InVerse 2014-2015 (John Cabot University Press, 2015); «Nuovo soggettario» (diyfferx, 2011). Il suo ultimo libro di poesia è «Stati di assedio» (Anterem, 2011 – Premio Lorenzo Montano). Tra gli altri scritti, un intervento teorico sull’asemic writing: “Si on veut voir, il faut se déshabituer à voir” [in occasione della
mostra Asemic Writing a cura della rivista UTSANGA, Museo del Parco Archeologico Scolacium, Catanzaro, dicembre 2016]; una riflessione circa l’utilizzo dei media nella produzione artistica e letteraria: “La cognizione del meccanismo e la grammatica ovvero la consapevolezza del potere del mezzo” [in versione ridotta e in due parti: L’Immaginazione n. 289 e 290, Manni 2015; versione integrale: puntocritico.eu]; appunti sulla Descrizione del mondo (un progetto di Andrea Inglese) “Si assume il reale nelle sue varie manifestazioni” [Descrizione del mondo – repertori, 2015].
Luca Rizzatello (1983). Pubblicazioni: Ossidi se piove (Valentina Editrice, 2007); Grilli per l’attesa – Una riscrittura di Pinocchio (Valentina Editrice, 2008); mano morta con dita (Valentina Editrice, 2012, incisioni di Nicola Cavallaro,); faria (Dot.com Press, 2016, con Giusi Montali). Dal 2004 al 2015 è stato coordinatore del Premio Letterario Anna Osti (Costa di Rovigo). Dal 2009 al 2015 ha curato la rassegna Precipitati e composti, e nel 2012 ha fondato le Edizioni Prufrock spa. Dal 2012 al 2015 ha curato, sul sito Poesia 2.0, la rubrica Tigre contro grammofono, e nel 2016, sul sito Librobreve, la rubrica Domatori di organi. Musica: Wow!els – a new fairy tales
experience, con Roberta Durante; Numbers - tech house e discorsi celebri; Couplets, con Alessandra Greco. Ha pubblicato, per la NetLabel Ozky e-sound, gli EP Chantom limb (2013) e Opah (2016). Nel 2015, insieme alle case editrici Benway Series e Diaforia, ha fondato Una modesta proposta, una tavola rotonda itinerante per l’editoria e il pensiero pratico. Gestisce il blog vivere senza poesia.
Julian Zhara nasce a Durazzo il 21 Maggio 1986. Trasferitosi in Italia all’età di 13 anni, ha all’attivo una pubblicazione, “In apnea” (Granviale, 2009) con la prefazione di Aldo Vianello. Presente tra i finalisti del Premio Dubito in L’epoca che scrivo, la rivolta che mordo (Agenzia X, 2013) . Oltre che poeta, performer è organizzatore culturale di eventi poetici e letterari a Venezia. Dal marzo 2012 ha iniziato una collaborazione col compositore Ilich Molin e il video-artist Enrico Sambenini per il progetto “Dune”. Scrive per la rivista Blare Out con cui cura anche Andata e Ritorno. Festival di poesia orale e musica digitale.
Renata Morresi ha pubblicato poesia in Cuore Comune (peQuod, 2010), Bagnanti (Perrone, 2013), La signora W. (Camera verde, 2013), e su varie riviste e antologie (Semicerchio, Cafè illustrato, Alfabeta 2, Il nostro lunedì, ecc.). Ama tradurre, di recente: Emily Dickinson, su Smerilliana (2016). Sta lavorando a una edizione italiana dei testi di Dickinson accompagnati dalle fotografie della serie “Io non sono nessuno” di Mario Giacomelli, in uscita per i tipi di Arcipelago Itaca. Tra i suoi ultimi lavori: Usi delle bestie, apparsa su Poesia (maggio 2016); Madame Marie Tussaud, su la rivista-foglio 2X2, n. 2.2 (Accademia di Brera, Otis Graduate Writing); la serie Di fragile costituzione, in conversazione con la Costituzione italiana, in fase di traduzione verso lo spagnolo per un’opera antologica; Interferences #7: riscrizioni di mondo, un dispositivo poetico a 11 autori + 2 (opera collettiva). È redattrice di Nazione Indiana e di punto critico°.
Dome Bulfaro (1971), poeta e performer, tra i più attivi nello sviluppo della poesia performativa. Su invito degli Istituti Italiani di Cultura ha rappresentato la poesia italiana in Scozia (2009), Australia (2012) e Brasile (2014). Ha cofondato la LIPS, Lega italiana poetry slam e ha raccontato il movimento slam, internazionale e italiano, nel libro Guida liquida al poetry slam (2016). È ideatore e condirettore artistico del festival PoesiaPresente. È stato tra i primi in Italia a sviluppare e diffondere la poetry therapy. Sue poesie sono state pubblicate in vari Paesi: la prima volta negli USA (con la silloge Ossa, tradotta nel 2006 da Christopher Arigo) e l’ultima nel Regno Unito (3 Ictus, 2016, con poesie tradotte da Cristina Viti). Da questo libro è tratto l’omonimo spettacolo teatrale Marcia film (2016), regia di Enrico Roveris, che ha firmato tutti gli spettacoli dell’autore.
Stefano Guglielmin è nato nel 1961 a Schio (VI), dove vive e lavora come insegnante di lettere. Laureato in filosofia nel 1986 con una testi sul "pensiero debole" di G. Vattimo (110 e lode). Membro della Società filosofica Italiana. Ha pubblicato le sillogi Fascinose estroversioni (Quaderni del Gruppo Fara, 1985, premio “poesia giovane”), Logoshima (Firenze Libri, 1988), come a beato confine (Book Editore, 2003, primo premio "Lorenzo Montano"), La distanza immedicata / The immedicate rift (Le Voci della Luna, 2006, finalista al premio "Montano" Verona, segnalato ai premi "Campagnola" di Padova e al "Gozzano" di Terzo, prov. Alessandria), C'è bufera dentro la madre (L'arcolaio, 2010, 2° class. al "Città di Adelfia", Bari; 3° class. al Premio "Anna Osti" di Costa di Rovigo), Le volpi gridano in giardino (CFR Edizioni, 2013, 2° class. all'"A. Osti"), Maybe it’s raining. Selected poemes 1985-2014 (Chelsea Editions, 2014), Ciao cari (La Vita Felice, 2016, segnalato al premio “Gozzano”) e i saggi Scritti nomadi. Spaesamento ed erranza nella letteratura del Novecento (Anterem, 2001), Senza riparo. Poesia e finitezza (La Vita Felice, 2009), Blanc de ta nuque. Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea voll. 1 e 2 (Le Voci della Luna, 2011, Dot.com Press 2016) e Le vie del ritorno. Letteratura, pensiero, caducità (Moretti&Vitali, 2014). È inserito in alcune antologie, fra le quali Il presente della poesia
italiana, curata da C. Dentali e S. Salvi (LietoColle, 2006) e Caminos del agua. Antologia de poetas italianos del segundo Novecientos, a cura di E. Reginato (Monte Avila, Venezuela 2008). Suoi saggi e poesie sono usciti su numerose riviste italiane ed estere e su siti web. È stato tradotto in inglese, spagnolo e bulgaro. Ha pubblicato anche racconti; l’ultimo in L. Liberale (a cura di), Père-Lachiase. Racconti dalle tombe di Parigi, Ratio et Rivelatio, Oradea (Romania), 2014. Dirige le collane di poesia "Laboratorio" per le edizioni "L'Arcolaio", "Segni" per conto della "Dot.com Press" e, assieme a M. Ferrari e M. Morasso, "Format" della "Puntoacapo Editrice". Gestisce il blog di poesia Blanc de ta nuque.
Carlo Bordini (Roma, 1938) vive a Roma. E' stato militante trotskista. Ha insegnato storia moderna presso il Dipartimento di Studi storici dell'università di Roma La Sapienza, dove si è specializzato nella storia della Corsica nel XVIII secolo e in storia della famiglia e dell’amore. Ha pubblicato i seguenti volumi di poesie: Strana categoria (ciclostilato in proprio), 1975; Poesie leggere, Barbablu, 1981; Strategia, Savelli, 1981; Pericolo, Aelia
Laelia, 1984; Mangiare, Empirìa, 1995; Polvere, Empirìa, 1999; Pericolo - poesie 1975-2004 (antologia), Manni, 2004; Purpureo Nettare, Alla pasticceria del pesce, 2006 (con acquarelli di Rosa Foschi); Poema inutile, Empirìa, 2007 (con disegni di Rosa Foschi); Sasso, Scheiwiller, 2008. I costruttori di vulcani (Tutte le poesie 1975-2010, luca sossella editore, 2010; Assenza, Carteggi letterari/le edizioni, 2016. Ha pubblicato, come narratore: Pezzi di ricambio (racconti e frammenti), Empirìa 2003; Manuale di autodistruzione, Fazi 1998 - 2004; Gustavo - una malattia mentale, Avagliano 2006; I diritti inumani ed altre storie, La camera verde, 2009. È uscito da poco il romanzo Memorie di un rivoluzionario timido per luca sossella editore. Ha partecipato a diversi festival di poesia in vari paesi nel mondo. E' tradotto in varie lingue. http://www.carlobordini.com/
Giusi Montali è nata a Carpi nel 1986. Nel 2011 si laurea in Italianistica presso l'Università di Bologna con una tesi su Amelia Rosselli. Nello stesso anno inizia a partecipare a diverse letture presso gallerie d'arte, librerie e locali. Ha pubblicato la raccolta
Fotometria (edizioni Prufrock spa, 2013) ed è coautrice assieme a Luca Rizzatello della raccolta Faria (Dot.com Press). Nel 2016 termina un Dottorato di Ricerca in Filologia Moderna presso l'Università di Pavia con una tesi su Alfredo Giuliani.
Alessandro Mantovani (Genova, 1991). Fondatore e direttore a Genova del mensile indipendente di poesia e letteratura Fischi di carta, oggi scrive per svariate testate online ed è parte della redazione della rivista di cultura militante La Balena Bianca; è inoltre caporedattore della testata divulgativa Midnight Magazine. Oltre a un periodo passato alla sede bolognese de La Repubblica da tempo collabora con il Centro di Poesia Contemporanea dell'Università di Bologna. Come poeta compare in Ossigeno Nascente, l'atlante dei poeti diretto da Marco Marangoni, e pubblica nel 2015 per L'arcolaio la sua opera prima Poesie dopo la festa. Altri suoi inediti sono usciti su riviste come Atelier, QuidCulturae, Mosaik, Poetarum Silva. Attualmente insegna lettere in un liceo di Bologna.
Oltre a scrivere poesie, Daniele Barbieri (nato 1957), di formazione semiologo, insegna presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, l'ISIA di Urbino e l’Università di S.Marino. Ha pubblicato diversi volumi di carattere critico, in alcuni dei quali si parla anche di poesia: Nel corso del testo. Una teoria della tensione e del ritmo (Bompiani, 2004), Il linguaggio della poesia (Bompiani, 2011). Ha partecipato come poeta a RicercaBO 2015. Sue illuminate opinioni, anche sulla poesia, si possono leggere sul suo blog all'indirizzo www.guardareleggere.net. Ulteriori informazioni su di lui a www.danielebarbieri.it. Sue poesie, oltre che nel volume La nostra vita, e altro (Campanotto 2004), e nel volume collettivo Emozioni in marcia (Fara Editore 2015 – contiene un'intera silloge di 80 componimenti, intitolata Canzonette) si possono leggere in anteprima sull'altro suo blog, all’indirizzo ancoraunaltrome.wordpress.com.
Artista, performer e arte terapeuta, Mona Lisa Tina vive e lavora a Bologna. Nata a Francavilla Fontana (BR) nel 1977, si è diplomata nel 2005 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si è specializzata nel 2012 in Arte Terapia presso Art Therapy Italiana. Dal 2011 coordina, insieme a Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte all’Università di Bologna, il Gruppo di studio “Psicologia e Arte Contemporanea” della IAAP (International Association for Art and Psychology). Da Giugno 2014 a Marzo 2015 ha attivato in collaborazione con il Dottor Giovanni Castaldi (psicoanalista e docente di “Teorie e Metodi delle Arti Terapie” all’Accademia Albertina delle Belle Arti ) un progetto formativo sperimentale annuale sul tema dell’identità, presso la GAM (Galleria Civica Moderna e
Contemporanea) di Torino. Mona Lisa Tina è membro del gruppo di ricerca Medical Art Therapy di Firenze sulle applicazioni delle arti terapie in ambito clinico. E’ parte del corpo docente del “Centro Sarvas” – scuola di counseling umanistico di Bologna dove insegna Arte Terapia e del Master e Corso triennale di formazione in Arte Terapia a Roma. Mona Lisa Tina pone al centro di tutte le sue riflessioni il Corpo come luogo di continui processi trasformativi psichici e fisici. Le sue azioni incarnano rituali entro cui esso è coerentemente proposto come asessuato, mutante e contaminato e dove il luogo adibito all’azione è spesso modificato nelle sue coordinate spaziali. Attraverso l’esposizione del proprio corpo nudo, l’artista suggerisce di spogliarsi di tutte le sovrastrutture culturali e moraliste inflitte dalla società contemporanea, che inibiscono un rapporto di assoluta autenticità con il sé profondo e impediscono l’interazione con l’altro. Lo spazio diventa così simbolicamente un’estensione del suo corpo e il pubblico, presenza necessaria allo sviluppo complessivo di ogni specifica indagine artistica, si fonde nel progetto originario e diviene parte integrante dell’opera. Promuovendo, all’interno dell’azione performativa, un momento di quasi ancestrale autocoscienza e una reale riappropriazione identitaria, l’artista intende proporre una fisicità “alternativa”, che si libera dai modelli di bellezza standardizzati, esibendola come spazio simbolico aperto e veicolo di comunicazioni significative su più piani di lettura. Tra le sue performance ricordiamo: Sguardi corporei, Obscuratio, Human, Into the Core, Anthozoa, Skin Borders, Io non ho vergogna, Centrum Naturae, Per la tua carne, L’albero delle bugie.
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Bologna in Lettere
Enzo Campi. Nato a Caserta nel 1961. Vive e lavora a Reggio Emilia. Autore e regista teatrale, dal 1982 al 1990, con la compagnia Metateatro. Videomaker indipendente, ha realizzato, dal 1991 al 2005, numerosi cortometraggi e un lungometraggio (“Un Amleto in più”). Suoi scritti letterari e critici sono stati pubblicati su riviste, antologie, cataloghi di mostre e sono reperibili in rete su svariati siti e blog di scrittura. Ha curato numerose prefazioni, postfazioni e note critiche in volumi di poesia. Ha pubblicato: Donne - (don)o e (ne)mesi (Genova, 2007), Gesti d’aria e incombenze di luce (Genova, 2008), L’inestinguibile lucore dell’ombra (Parma, 2009), Ipotesi Corpo (Messina, 2010), Dei malnati fiori (Messina, 2011), Ligature (Sondrio, 2013), Il Verbaio (Milano – Sasso Marconi, 2014), Phénoménologie (Bologna, 2015), ex tra sistole (Milano, 2017). Principali curatele: Poetarum Silva (Parma, 2010), Parabol(ich)e dell’ultimo giorno – Per Emilio Villa (Milano – Sasso Marconi, 2013), Pasolini la diversità consapevole (Milano, 2015), Il colpo di coda. Amelia Rosselli e la poetica del lutto (Milano, 2016). È direttore artistico del Festival Multidisciplinare di Letteratura Contemporanea “Bologna in Lettere”.
Alessandro Brusa nasce a Imola (BO) nel 1972; nel 1976 si trasferisce a Bologna dove si laurea. Esordisce nel 2004 con il romanzo Il Cobra e la Farfalla (Pendragon - Premio Incizine) ed in poesia nel 2013 con La Raccolta del Sale (Giulio Perrone Editore - Premio Orlando). Suoi lavori compaiono in vari blog e riviste sia in Italia sia, in traduzione, all’estero (Francia, Spagna, Stati Uniti). Alcuni testi sono presenti in traduzione (francese e spagnolo) nel volume Photographies del fotografo Robert Lebarbier. È presente in varie antologie di poesia così come di narrativa. Collabora con vari blog come autore e come traduttore dall’inglese. Dalla sua fondazione è membro del comitato organizzatore del festival letterario “Bologna in Lettere”. Ha curato la nonantologia Centrale di transito (2016) e pubblicato il suo secondo libro di poesia In tagli ripidi (2017), entrambi per Perrone Editore.
Martina Campi, autrice e performer, ha pubblicato: La saggezza dei corpi (L’arcolaio, 2016), Cotone, (Buonesiepi Libri 2014), Estensioni del tempo (Le Voci della Luna Poesia, 2012 – Premio Giorgi), e la plaquette È così l’addio di ogni giorno (Associazione Parenti della strage Vittime di Ustica – Corraino Edizioni 2015), con il poeta Vittoriano Masciullo e opere grafiche di Concetto Pozzati. È presente in riconosciute riviste online e cartacee e in antologie. Collabora con diverse realtà poetiche. Autrice di alcuni contributi critici. È stata membro di redazione della rivista Le Voci della Luna, fa parte del Comitato Bologna in Lettere dalla prima edizione. Partecipa a diversi festival e recital di poesia (e/o musica, con il progetto Memorie dal SottoSuono). www.martinacampi.it
Francesca Del Moro è nata a Livorno nel 1971 e vive a Bologna. È scrittrice, traduttrice, editor, performer e organizzatrice di eventi dedicati alla poesia. Ha pubblicato sei raccolte poetiche, un e-book antologico e una traduzione isometrica delle Fleurs du Mal di Baudelaire. È autrice della biografia musicale La rosa e la corda. Placebo 20 Years. Fa parte del collettivo Memorie dal SottoSuono con cui propone performance poetico-musicali. È membro del comitato organizzativo del festival Bologna in Lettere e cura la rubrica “Poemata. Versi Contemporanei” sulla rivista ILLUSTRATI (Logos edizioni). www.francescadelmoro.wordpress.com
Il compositore e polistrumentista Mario Sboarina (alias Rosmarino Baia) segue una ricerca musicale che utilizza pianoforti acustici ed elettroacustici, sax tenore e computer music, in direzioni che si muovono tra progetti di composizione su base improvvisativa di piano solo, jazz, ambient, ed elettronica, di cui cura anche gli arrangiamenti. Suonando presso diversi locali e manifestazioni collabora con diversi musicisti (prendendo parte a varie formazioni musicali di diverso genere) e con poeti della scena bolognese (realizzando forme compositive originali orientate alla peculiarità della performance poetica). Collabora con il FuZZ Studio Factory. È co-fondatore di Memorie dal SottoSuono. Discografia: Mani e qualcos’altro (2010, con Mani e qualcos’altro), Minimo Sonoro (2013, con Memorie dal SottoSuono), Vuoto Sincronizzato (2014, insieme a Berna Perfect)
Enea Roversi. Nato a Bologna, dove vive e lavora. Premiato e segnalato in numerosi concorsi e pubblicato su riviste, antologie e siti web, è stato tra i fondatori del Gruppo “Versodove”. Ha pubblicato le sillogi Eclissi di luna (Poesie 1981-1986), in formato e-book con La Scuola di Pitagora e Asfissia, nel volume Contatti, con Edizioni Smasher. Più volte segnalato o menzionato al Premio Lorenzo Montano organizzato dalla rivista Anterem, ha partecipato ad alcune edizioni della Biennale di Poesia di Verona. Fa parte del collettivo di poeti Gruppo 77 e figura nello staff organizzativo del Festival Letterario Bologna in Lettere. Si occupa anche di arti figurative, cimentandosi con tecniche miste e collages. Cura il proprio sito www.enearoversi.it ed il blog Tragico Alverman – Scrittura ed altro.
Serenella Gatti Linares. Bolognese di adozione, ex-insegnante, bilaureata, si occupa di scrittura in poesia e in prosa, teatro, musica, multiculturalità, questione delle Donne. Organizza eventi culturali e partecipa a letture pubbliche. Fa parte del Gruppo '98 Poesia; della Tribù che scrive; del Teatrodocet. Del 2012 il romanzo Era ed è ancora per Gazebo e del 2014 la raccolta poetica Sognando un mondo senza età per CFR. Si occupa di volontariato culturale: è il suo modo di realizzare l'equazione poetico-politica.
Sonia Lambertini. Vive a Ferrara. Numerose poesie sono apparse su antologie, riviste, blog e siti letterari on line, tra cui Poetarum Silva, Nazione Indiana, La poesia e lo spirito, L?Estroverso, Iris News – Rivista internazionale di poesia, Traduction.it. Alcune poesie si possono trovare sulla rivista “Illustrati” (Logos Edizioni), all’interno della rubrica Poemata, nel catalogo d’arte Chi non si maschera? A cura dell’Associazione Liberi Incisori, Bologna, 2014; nel catalogo d’arte Menzogna, realizzato dall’artista Raffaele Fiorella (Pietre Vive Editore, 2015). Nel 2016 pubblica per Marco Saya Edizioni la sua prima opera di poesia Danzeranno gli insetti.
Angela Grasso nasce a Catania nel '91. Si laurea in Discipline dello spettacolo dal vivo con una tesi su “Storie naturali: il patologico soliloquio di un corpo in voce. Riflessioni sull’immaginario teatro-in-forma-di-libro di Edoardo Sanguineti”. Nel 2014 riceve il Premio di Scrittura Creativa “Dentro che Fuori Piove” con la raccolta poetica “Variazioni bolognesi (e dintorni)”; nel 2015 il Premio Certamen del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna, arriva seconda al Premio Coop for Words e riceve una menzione per la raccolta poetica “Conglomerati bituminosi di Me, Io e Altro”, per la V Edizione del premio “Dentro che Fuori Piove”. Vive a Bologna da sei anni e trascorre la sua infanzia sulle pendici della Montagna Etna. Si definisce una “donna lavica” per la somiglianza alla natura del vulcano: ferma “colonna del cielo” che nasconde però un fermento magmatico nelle profondità delle sue gole. A ogni ritorno si sente “straniera” finché la Grande Donna Seduta, scoprendosi del suo “scialle di nubi”, non si fa riconoscere.