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e l’inclusione sociale
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Koinè socio riabilitazione psichiatrica il lavoro con le persone disabili nuova residenzialità per anziani Beta, inclusione e integrazione
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Koinè
La nostra identità di impresa sociale si fonda in primo luogo nel rispetto delle regole, verso i soci, verso i dipendenti, verso la committenza, verso gli utenti e le comunità locali. Koinè è stata la prima impresa sociale ad ottenere la certificazione etica SA8000, elabora il Bilancio Sociale, la nostra organizzazione tende a coniugare efficacia, efficienza, partecipazione vera dei soci alla gestione, democrazia interna. Koinè ha sempre dato grande valore alla formazione ed all’aggiornamento professionale del personale, alle attività di ricerca, ricerca sociale, co-progettazione e progettazione sociale: l’identità professionale e culturale specifica di Koinè si pone al di fuori di prospettive di mera cessione di manodopera e punta alla costruzione di una relazione con le Istituzioni Pubbliche basata sul principio di “sussidiarietà” secondo l’art. 118 della Costituzione Italiana, sull’ impegno della cooperativa per il conseguimento del bene comune attraverso gli strumenti dell’impresa ed in primo luogo le risorse umane e professionali oltre che le risorse economico-finanziarie. L’impegno nella progettazione sociale ha costituito un importante fattore competitivo e, con orgoglio, possiamo affermare di aver dato un contributo vero alla creazione di servizi, alla innovazione dei sistemi di produzione, alla creazione di lavoro nel nostro territorio in cui Koinè oggi è una delle realtà più significative sotto il profilo occupazionale ed imprenditoriale. La miscela di questo impegno, fatto di attenzione al capitale umano e di messa a valore dello studio, ha riscontro nella qualità dei servizi che eroghiamo, quotidianamente, a più di 1.700 persone. La cooperativa opera in tutta la provincia di Arezzo e zone limitrofe, ed in particolare nella Valdichiana Aretina e Senese, nella zona Aretina, nel Casentino e nel Valdarno aretino e Fiorentino: dal settembre 2008 con l’attivazione del Nido di Osteria del Curato operiamo nel Municipio X della città di Roma. Koinè oggi occupa 480 lavoratori,in gran parte soci, rispetta il CCNL, sviluppa un volume annuo di affari prossimo ai 14 milioni di Euro, gestisce oltre 70 attività nei seguenti settori: servizi educativi alla prima infanzia, servizi residenziali per persone anziane, servizi di socio riabilitazione per persone con disagio psichiatrico, servizi di riabilitazione e socializzazione per persone diversamente abili.
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B A C
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Le basi di valore dell’impegno di Koinè: A – l’impresa sociale è una risorsa della comunità locale, capace di promuovere un concreto sviluppo comunitario attraverso lo sviluppo di legami sociali di rapporti di rete con le Istituzioni pubbliche, il volontariato, i gruppi sociali le organizzazioni informali che si occupano delle persone dei loro bisogni. L’impresa sociale è parte di una rete i cui attori sono chiamati a leggere i bisogni, promuovere il benessere delle persone, fronteggiare il disagio sociale attraverso l’azione solidale agendo le rispettive risorse umane, professionali ed economiche. B – attenzione al Territorio, lo sviluppo di radici sociali nel territorio è parte fondante della missione dell’impresa. Il territorio non è visto come ambito di mercato ma come luogo di costruzione di legami di ricostruzione di relazioni interrotte, di cucitura di fratture sociali che alimentano il disagio e rallentano o impediscono il benessere comunitario. C – Regole: il rispetto delle regole costituisce uno dei valori fondanti di Koinè in primo luogo quelle regole che riguardano i rapporti di lavoro, ma nel nostro lavoro è fondamentale il rispetto di tutte le parti in gioco: gli utenti, le famiglie, i lavoratori, le istituzioni pubbliche, la comunità etc. D – Interesse pubblico: i servizi di cui ci occupiamo sono attività di interesse pubblico che si collocano strettamente entro il governo pubblico. Con questa piena consapevolezza ci poniamo in rapporto con le Istituzioni seguendo l’approccio definito dalla legge 328/2000, che ha identificato nella sussidierietà ‘moderna’ con i soggetti della economia sociale uno dei motori della innovazione dei modelli di welfare. E – Persone no mercato: a differenza di coloro che operano pensando che il sociale sia uno dei tanti ‘mercati’, noi poniamo al centro delle nostre organizzazioni le persone e la comunità. Il nostro approccio al lavoro sociale: Per noi il lavoro sociale è collocato in un’idea laica di nuovo umanesimo che pone al centro le persone e la loro dignità i nostri valori sono contrapposti al pensiero del “mercato come regolatore dei problemi sociali”, in cui potere economico e profitto individuale alimentano e ri-producono ingiustizia sociale e malessere sociale. Welfare vuol dire benessere comunitario, ovvero bene pubblico, vuole dire lavorare per una distribuzione di opportunità e di mezzi che possano favorire l’emancipazione delle persone escluse o svantaggiate, vuole dire lotta alla
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fare qualcosa che consideriamo positivo +
discriminazione, vuole dire auto aiuto, solidarietà, vuole dire impegno costante per l’affermazione del valore della dignità umana per tutti, ”un valore che abbiamo non per ciò che possediamo, ma per ciò che siamo” (Luigi Ciotti). Nel lavoro sociale si intrecciano relazioni forti e intense tra i vari soggetti in gioco: gli utenti, gli operatori, le famiglie le persone della rete sociale e la comunità, ognuno scambia con l’altro beni relazionali che producono benessere,nella misura in cui ricuciono legami spezzati, ricompongono fratture e relazioni interrotte. La qualità dei servizi passa per la formazione e per il riconoscimento della dignità professionale dei lavoratori del sociale come lavoratori dotati di uno status riconosciuto, di un set di strumenti professionali, di una teoria di riferimento, di un approccio valoriale di riferimento di una organizzazione che orienta, tutela, valuta e protegge al contempo i diritti delle persone utenti e i diritti dei lavoratori. Questo ha dato dignità al nostro lavoro e questo è l’orizzonte verso cui tende il “viaggio” della cooperativa. Il lavoro sociale in una dimensione cooperativa e collettiva non si esaurisce nel “fare bene” il proprio lavoro ma significa muovere costantemente le nostre intenzioni – verso la cosa giusta - nella direzione, non neutra, di un cambiamento sociale verso obbiettivi di miglioramento del benessere del “posto dove viviamo” perchè possa divenire un posto più giusto e più capace di dare risposte. Lo studio, il rigore, la ricerca, l’utilizzo di metodi validati, il sistema qualità, la valutazione, la responsabilita’ sociale sono ingredienti che alimentano la nostra organizzazione: essere operatori ed essere soci–imprenditori genera motivazione, dà significato al lavoro ed alla fatica, promuove il fare bene che sostiene la stanchezza e la pesantezza di un lavoro difficilissimo come quello sulla cronicità sulla disabilità, che sia capace di trovare le risposte interiori alle continue domande che intrecciano l’umanità e l’emotività profondità di chi lavora con la malattia mentale grave, che è capace di rigenerare sempre nuovo impegno per chi lavora in ambienti come quello dei nidi che costituiscono un universo meraviglioso ma, non privo di carichi di lavoro pesanti e, talvolta, “isolato” dal mondo. … “siamo troppo abituati a pensare il lavoro sociale come la scena dove chi sta bene, ha le risorse e le capacità aiuta chi sta male, ha le carenze ha le disabilità… Non riconosciamo che nell’aiutare gli altri si costruisce un bene che è anche nostro. Tra chi dà e chi riceve c’è la stessa convergenza nel raggiungere un interesse comune che consiste nel fare qualcosa che consideriamo positivo”. (Floris Manoukian)
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socio riabilitazione psichiatrica
L’impegno di Koinè in psichiatria è parte della attività del DSM Valdarno, del suo particolare modello che ha anticipato le pratiche della 180 e che ha fondato il proprio lavoro oltre “l’ambulatorio medico e\o specialistico, attraverso l’impegno etico-politico contro l’emarginazione, l’esclusione, la segregazione perseguendo in particolare il superamento delle istituzioni totali, pubbliche e private, in favore di pratiche capaci di consentire lo sviluppo e la crescita negli ambienti di appartenenza. (www.psichiatriademocratica.it) Qui in Valdarno, già dalla fine degli anni ‘80 un gruppo di educatori, formati e qualificati, iniziò ad operare a fianco degli specialisti del DSM per dare vita alle attività socio riabilitative, attività che si svolgono nei luoghi di vita naturale delle persone e che consentono di estendere il lavoro terapeutico e di sviluppare percorsi di promozione e di prevenzione della salute mentale oltre che di cura. Sin dall’inizio il lavoro si e’ caratterizzato per l’elevato grado di specializzazione degli operatori nelle diverse dimensioni: relazione individuale, analisi dei processi e delle dinamiche, lavoro di gruppo e infine lavoro di rete. Attraverso un continuo impegno nello studio e nella ricerca, nel tempo abbiamo elaborato stimoli nuovi e una peculiare capacità di sperimentazione, sviluppando un nuovo modello di gestione del servizio, con aree, strutture e modelli organizzativi gestionali innovativi. La sofferenza psichica produce una sorta di spirale viziosa che comporta una graduale perdita di competenze, relazioni e ruoli che determinano il rischio dell’esclusione sociale dal proprio contesto di vita: la socio riabilitazione e quell’insieme di strumenti che fanno leva ecologica, ambientale e sociale della malattia. La nostra esperienza ci ha portato a costruire una rete di cui gli educatori della cooperativa costituiscono l’elemento di supporto alle reti esistenti e strumento di definizione delle modalità di sostegno reciproco. La riabilitazione assegna alla rete sociale un ruolo di centralità ed importanza perché il contesto territoriale è determinante nel consolidare o vanificare i risultati raggiunti nell’intervento riabilitativo: deve essere mirato all’interazione fra individui e ambiente per rendere possibili esperienze di successo soprattutto in situazioni reali e per aiutare la persona ad inserirsi nel contesto sociale. Attraverso “il principio della concertazione” - secondo il quale viene individuata un’area di intervento ben precisa dove poi concentrare le azioni atte alla rimozione di uno o più problemi caratterizzanti l’area in questione - viene definito il progetto collettivo. Il nostro agire professionale quindi non si limita a
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riparare o contenere, ma punta a restituire risorse, liberare differenze, sostenere percorsi di inclusione sociale, cercando di compiere un difficile e per nulla scontato ‘passando’ dalla gestione del disagio alla promozione della qualità della vita dell’individuo: l’operatore non frequenta un sintomo ma incontra una storia e deve ricostruire una storia. Gli EP di Koine’ operano per progetti individualizzati supportati dagli specialisti del DSM all’interno del Centro Diurno, della Comunita’ Terapeutica e della Casa Famiglia, dell’Usmia e della rete sociale locale. l’atelier di pittura Nasce con l’idea di partecipare con una serie di lavori realizzati dalle persone che frequentano il Centro Diurno ad una mostra organizzata nel Quartiere S. Andrea a Montevarchi e, da subito, viene trovata una sede esterna sul territorio dove fare attività due volte per settimana. L’attività vede la presenza di un formatore che sostiene ed incentiva non tanto la tecnica ma le attitudini individuali confermando, quindi, le finalità riabilitative del progetto mirate al rafforzamento della personalità, attraverso percorsi di formazione e sostegno delle risorse e delle capacità individuali, creando così un possibile canale per una socializzazione attraverso lo svolgimento dell’attività e l’utilizzo di spazi esterni che vengono condivisi da altre esperienze di tipo sociale. La pittura, cosi’ come la musica, la danza la poesia e tutto ciò che si può comprendere nel novero delle arti, attiva canali espressivi, mette in comunicazione l’individuo con il mondo e promuove processi di lettura di se stessi e della propria storia, alimenta la creatività e rafforza la stima di se stessi, nella propria capacità di fare e di essere riconosciuti. L’ atelier oggi e’ gestito dall’ associazione Aldebaran ed autofinanziato (per le spese dei materiali e del formatore) grazie alla attivita’ di raccolta fondi che si realizza con la vendita dei lavori (aste) e altre attività. L’atelier ha sede presso la Casa del Popolo di Montevarchi e si svolge due volte a settimana. il laboratorio teatrale All’inizio il progetto teatro è partito in modo sperimentale come attività per le persone che frequentano il Centro Diurno; quella prima esperienza dette luogo ad una vera e propria produzione teatrale con tanto di sceneggiatura, scenografia e costumi che riscosse enorme successo al Teatro Comunale di Cavriglia nel giugno del 1999.
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Nel tempo è accresciuta la consapevolezza, ci siamo dotati di un metodo e di strumenti di lavoro: il gruppo si è differenziato per compiti, ruoli, responsabilità. Dal primo laboratorio è nata una compagnia teatrale “I Giocarelloni” in grado di programmare ed effettuare una rappresentazione teatrale reale in tutte le sue componenti organizzative con la possibilità di effettuare più rappresentazioni sul territorio, partecipare a manifestazioni e confrontarsi con altre esperienze. Oggi il teatro è parte della programmazione annuale delle attività di Socio Riabilitazione psichiatrica: l’intento è quello di fornire ai pazienti/utenti affetti da disturbi psichiatrici gli strumenti per sviluppare la propria creatività, le proprie capacità espressive e l’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé. Lo scopo è quello di offrire i mezzi necessari a gestire le proprie emozioni (imbarazzo, timore di sbagliare, insicurezza). Da anni e’ in atto un’esperienza di rete di particolare rilievo che consiste nell’organizzazione di laboratori teatrali in collaborazione con le scuole del primo circolo di Montevarchi. L’attività di teatro si svolge presso l’A.S.P. di Montevarchi e si svolge due volte a settimana. polisportiva Gambassi Nata come attività sportiva settimanale all’interno del Centro Diurno, in breve tempo prende il via un progetto di rete straordinario che vede la costituzione, nel ’96, di un’associazione sportiva che, per piu’ di dieci anni, ha annoverato al suo interno 200 soci, 100 atleti che partecipano ad un torneo regionale di calcio Uisp, un campionato regionale di pallavolo, una sezione equitazione, la gestione di un’area sportiva del Comune di Montevarchi, la adesione a numerosi progetti di solidarietà. Sono soci e atleti della Gambassi persone a bassa contrattualità sociale, operatori sociali, volontari e familiari delle persone che hanno accesso ai servizi socio-sanitari del territorio. La Dinamo Gambassi calcio diviene, sin dalla sua costituzione, uno spazio interattivo relazionale di grande valenza utilizzando la capacità del calcio di essere strumento di comunicazione universale che interessa le più diverse fasce della popolazione, a tutti i livelli (eta’, istruzione condizioni sociali ed economiche…). La Dinamo gioca decine di partite, tornei e campionati fino al 10 ottobre 2010, quando viene sciolta. Per rinascere lo stesso giorno come Polisportiva Gambassi 2010: nel tempo è cambiata la tipologia d’utenza del servizio che ora è diretto a adolescenti e giovani ed è cambiato anche l’approccio e la disponibilità del volontariato che aveva aderito al progetto negli “anni d’oro” . È stato necessario ripensare anche la polisportiva, ma la formula però resta la
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l’atelier di pittura il laboratorio teatrale polisportiva Gambassi
stessa: “matti” e “sani” (educatori, amici, amici di amici) in squadra insieme, per giocare normali campionati come quello di calcio Anspi o per partecipare a tornei a scopo benefico, come quello per Telethon contro carabinieri e filiale Bnl di San Giovanni. La Gambassi è il luogo di un’integrazione vera, non pilotata né creata ad arte. La squadra si allena una volta la settimana al campo della parrocchia di San Giovanni e gioca le partite il martedì sera. Intanto le attività della polisportiva, che conta adesso più di 100 soci, si stanno ampliando: è stata stipulata una convenzione con un maneggio e tra poco partirà un corso di tennis. La storia della Gambassi, insomma, continua.
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il lavoro con le persone disabili
Il nostro approccio al lavoro in questo specifico campo coniuga al contempo: L’attenzione ai bisogni della persona disabile, con un approccio olistico alla costruzione di piani individuali di intervento L’ opportunità di favorire interventi integrati di lotta alla esclusione sociale, ovvero un approccio al lavoro di rete allo sviluppo attività che promuovono concretamente l’integrazione del disabile nel contesto sociale. La cooperativa gestisce con buoni risultati ed apprezzamenti da parte delle Autorità Appaltanti e dagli Enti locali coinvolti servizi a carattere territoriale, con forte connotato inclusivo, collocati fisicamente e progettualmente al centro delle comunità locali. In questo campo Koinè progetta e gestisce: 2 centri diurni di socializzazione (zona Valdarno e Valdichiana) servizi a carattere territoriale una piccola comunità (CAP) in corso di attivazione. un centro di formazione delle abilità (CLA) I servizi diurni hanno caratteristiche simili: in entrambe i casi si tratta di centri diurni territoriali zonali (Casa di Pinocchio in Valdichiana e Ottavo Giorno in Valdarno) di socio socializzazione e abilitazione per soggetti con handicap grave e medio grave che hanno una famiglia in grado di sostenerli e di provvedere alle loro necessità. Diversi fra loro per storia e metodi e approcci, i centri sono frequentati, in prevalenza, da persone con disabilita’ grave che, con modalita’ diverse, frequentano il centro per sperimentare percorsi di abilitazione e riabilitazione e, nei casi piu’ gravi, per offrire opportunita’ di cura e socializzazione e, al contempo, dare sollievo alla famiglia. Il lavoro dei gruppi prende a riferimento una progettazione educativa, frutto di approfondimenti condivisi con i servizi sociali e socio sanitari della Ausl e dei Comuni, che fondano su un approccio di tipo riabilitativo e relazionale che parte da progetti individuali e che comprendono un forte coinvolgimento delle famiglie, verso le quali è fortemente accresciuto il nostro livello di ascolto, condivisione e sostegno. I servizi sono strutture aperte, sono risorse del territorio e la progettazione delle attività ha una fortissima dimensione di rete. Molto è stato fatto in questi anni per vivere pienamente nella comunità, nella normalità dei momenti di animazione teatrale, nella attività espressiva negli incontri con i ragazzi delle scuole del territorio, nella pet therpy, nella musicoterapia, nelle feste paesane, nei concerti musicali, nei luoghi di vita dei nostri paesi. La titolarità dei servizi è dei servizi sociali AUSL che su delega dei comuni si
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l’attenzione ai bisogni della persona disabile
occupano della direzione del servizio e dei rapporti di rete e funzionali tra le diverse UO ed i diversi servizi comunali. Accanto a questi servizi, la cooperativa si occupa della progettazione e gestione (su gare d’appalto e mediante co-progettazione) di servizi che prevedono un rapporto individuale con l’utente: Progetti di Preformazione professionale rivolti a giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo che comprendono attività di orientamento, tutoraggio, tirocini guidati in aziende, inserimenti lavorativi. Mild , oggi sportello ‘68, che consiste nella attività di promozione dell’inserimento lavorativo di persone disabili. Assistenza alla autonomie ovvero, sostegno educativo e di cura della persona mirato a favorire l’inserimento in ambito scolastico di minori disabili. Progetti di carattere comunitario tesi a promuovere l’inclusione sia sociale che lavorativa. Completano il quadro della attività in questo campo i progetti di formazione e abilitazione CLA e Clasa nati dalla esperienza di Electra aps. ottavo giorno Lo scopo primario del Centro è quello di garantire attività occupazionali e ludiche che stimolano abilità e competenze perdute o sopite negli ospiti e una maggiore apertura relazionale di ognuno nel proprio contesto familiare e ambientale. La progettazione educativa e di cura è tarata sui bisogni individuali e permette il mantenimento delle persone nel nucleo familiare e sociale di appartenenza, e limita al massimo i rischi di isolamento e di esclusione dalla vita socio relazionale. Al Centro si sperimenta: promozione di relazioni affettive più mature; costruzione di una rete sociale più accogliente e diversificata per rispondere ai bisogni soggettivi di una persona con diverse abilità e con gravi limitazioni dell’autosufficienza. Ogni individuo è visto al centro di una rete di relazioni sociali composta da “attori” formali o informali (famiglie o servizi) che possono contribuire a rimuovere gli ostacoli per una sufficiente integrazione sociale. La programmazione delle attività è mirata da una parte a porre in atto attività (interne ed esterne) e dall’altra a
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ottavo giorno
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ch di pinoc no casa r iu d o centr
promuovere un lavoro di rete capillare nel territorio per sviluppare occasioni di scambio e di fruizione delle opportunità che il territorio offre a tutti. Compito della cooperativa è quello di realizzare gli obiettivi dei PARG attraverso programmi di attività articolate partendo dai progetti individuali di gruppo ristretto e di gruppo allargato che integrino il recupero, la socializzazione, la riabilitazione e l’assistenza, con l’obiettivo generale di valorizzare e promuovere la personalità e l’autonomia di ciascun soggetto affidato al servizio. L’Ottavo Giorno è il centro zonale di socializzazione della zona socio sanitaria Valdarno, è frequentato da circa 30 persone con disabilità molto diverse, in prevalenza di livello grave e molto grave. centro diurno casa di pinocchio Il Centro diurno di Socializzazione e Terapia Occupazionale, è rivolto a soggetti disabili giovani-adulti, della Valdichiana, ed accoglie 20 utenti. La diversità e la complessità delle problematiche di cui sono portatori gli utenti, richiedono un’attenta analisi dei bisogni soggettivi di ciascuno, delle proprie attitudini e dei singoli interessi, nonché un’analisi del contesto socio-familiare di appartenenza e di quello ambientale. Ciò dà vita ad interventi mirati che, oltre alla diretta assistenza alla persona, mantengono, valorizzano e potenziano (dove è possibile) le capacità e le autonomie, attraverso attività abilitative-riabilitative, motorie-psicomotorie, di espressività e manualità ed attività di collegamento con la rete sociale, favorendo momenti di aggregazione. Gli educatori programmano le attività sui bisogni individuali delle persone, attraverso l’elaborazione di un calendario giornaliero delle attività, che stabilisce la partecipazione degli utenti ai vari laboratori (teatro, pittura, cucina, palestra, fisioterapia, psicomotricità, giardinaggio, cura della persona, ecc). Alcune attività, sono subordinate all’organizzazione di terzi (piscina) e a manifestazioni del territorio (mostre, feste, spettacoli, attività di soggiorno estivo, ecc.) e pertanto richiedono una programmazione trimestrale. L’organizzazione del lavoro prevede incontri periodici tra gli Educatori, mensili con il Servizio Sociale e trimestrali con Funzionari ed Amministratori dei Comuni, le Famiglie degli utenti ed il Servizio Sociale. Il Centro Diurno presso la Casa di Pinocchio è il centro zonale di socializzazione della zona socio sanitaria Valdichiana è frequentato da circa 20 persone con disabilità molto diverse, in prevalenza di livello grave e molto grave. Ha sede
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cap casa di pi nocchio
nella frazione di Montecchio Vesponi in un edificio costruito dalla Koinè grazie al finanziamento della Regione Toscana (Toscana sociale 2005), la costruzione in bioarchitettura è ampia e ben organizzata ed offre spazi di vita molto confortevoli arricchiti da un ampio giardino (2000mt). Con l’attivazione della Comunità Alloggio Protetta Casa di Pinocchio prenderà vita un modello innovativo di organizzazione dei servizi alle persone disabili ovvero un centro polivalente diurno e residenziale al contempo. cap casa di pinocchio La casa di Pinocchio è una Comunità Alloggio Protetta di tipo familiare per le persone diversamente-abili della Valdichiana aretina progettata per offrire risposta alla domanda di sollievo delle famiglie di persone disabili che non possono vivere autonomamente. Casa di Pinocchio è una piccola comunità, limitata a 8 posti che adotta un progetto di gestione in cui le figure sanitarie e sociali operano attraverso piani di lavoro personalizzati condivisi con l’utente e la famiglia. Le piccole dimensioni, la progettazione degli spazi, l’arredamento degli ambienti, costituiscono i presupposti perché si possa produrre una buona accoglienza ed un clima familiare, la Cap è una comunità aperta che punta alla piena integrazione nel tessuto sociale e relazionale della comunità locale. La scelta della bio-architettura ed il ricorso all’energia solare costituisce al contempo un elemento che assicura un ottimo comfort abitativo ed una migliore sostenibilità ambientale ed economica. La cultura organizzativa della cooperativa e la formazione professionale degli operatori costituiscono la garanzia di rispetto della dignità delle persone e del diritto a una vita di relazione il più possibile piena e integrata, non un luogo di esclusione ma un luogo di vita partecipato dalle famiglie e dalla rete sociale. La CAP non è un servizio “a mercato” ma un segmento della rete integrata dei servizi, grazie al pieno coinvolgimento dei servizi sociali e sanitari del territorio, dei Comuni e della Ausl, e l’integrazione con le attività socio sanitarie ed educative esistenti e con la rete del volontariato locale. La CAP è parte della programmazione della zona socio sanitaria Valdichiana dal 2003, Comune capofila Castiglion Fiorentino dove sorge la struttura. Casa di Pinocchio, pur avendo le qualità descritte, non potrà mai essere uguale ad una vera casa ma è un bel posto dove vivere, incomparabilmente migliore di un Istituto o di una RDS, il gruppo non potrà mai essere una famiglia, ma potrà far respirare quel clima familiare che mai potrà offrire una RSD da 40 o da 20 pl. Questa è la ragione della nostra scelta.
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cla Il progetto è nato per iniziativa della coop Electra ed oggi è gestito da Electra APS, che è parte della rete delle associazioni e delle cooperative che compongono il nostro “sistema”. Il centro è rivolto a persone giovani (30 utenti circa) con disabilità lieve e media e attua programmi finalizzati a promuovere l’autonomia e l’integrazione sociale dei soggetti disabili attraverso la realizzazione di attività di laboratorio (arteterapia, laboratorio delle competenze comunicative, training sulle abilità sociali, pet terapy, informatica/internet). Il centro attiva percorsi che promuovono – mediante approcci cognitivo comportamentali - le abilità spendibili nella vita di relazione (contesto lavorativo protetto) e che aiutano le persone del centro a gestire in modo appropriato le dinamiche comunicative e relazionali, a prevenire e risolvere conflitti interpersonali attraverso training di gruppo e familiari. Gli operatori facilitano i processi di interazione e confronto fra la realtà cittadina e il soggetto disabile attraverso la compartecipazione socio-culturale (in luoghi fisici o attraverso strumenti tecnologici). La Casa di via Tiepolo è un appartamento dove le persone del CLA sperimentano la possibilità di vivere in modo indipendente: il progetto, fortemente voluto dalle famiglie, prevede la possibilità di trascorrere week end e anche periodi più lunghi nell’arco della settimana con la supervisione degli educatori e con un livello di autonomia tarato sulle possibilità soggettive.
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nuova residenzialitĂ per anziani
Il punto di partenza del ragionamento Koinè attorno alla nuova residenzialità per gli anziani origina dallo studio demografico e dalla valutazione della peculiare esperienza di gestione di strutture della cooperativa. Il rapporto conclusivo della ricerca condotta dalla stessa cooperativa “Non autosufficienza e territorio” edizioni. Maggioli aprile 2011, mette in evidenza un fatto ben noto agli addetti ai lavori e a chi si occupa di sviluppo socio economico: l’invecchiamento della popolazione costituisce una vera e propria “bomba demografica“ che rischia concretamente di amplificare i disagi delle persone, delle famiglie e delle comunità locali. Tale situazione produce - e produrrà in futuro - riverberi negativi in tutte le dimensioni della vita sociale: pressione della domanda inevasa sui servizi socio sanitari, utilizzo di risposte “fai da te”, diffusione di offerta irregolare, disagi economici e occupazionali nelle famiglie e nel sistema economico generale. Dinanzi a questa situazione Koinè ha elaborato una progettazione innovativa interpretando il ruolo di impresa sociale come soggetto che reagisce alle problematiche sociali in modo proattivo e responsabile. Il nostro ragionamento poggia sulla necessità di configurare le politiche socio sanitarie per la fragilità e la non autosufficienza ricorrendo alla adozione di strategie e programmi differenziati volti a promuovere salute, sostenere la fragilità, assistere in modo appropriato la non autosufficienza dando luogo alla messa in rete di tutte le risorse disponibili ed alla articolazione ed implementazione del sistema di offerta pubblico. Elementi chiave della progettualità Koinè sono 4 e cioè: 1. Responsabilizzazione di tutti i portatori di interesse attraverso patti sociali locali di cui i Comuni debbono essere promotori e registi; 2. Sviluppo di forme di gestione innovative e partecipative delle politiche e dei programmi volte a valorizzare le comunità e a superare le logiche ( perverse ) di tipo market, ovverosia creazione di fondazioni di comunità aperte a tutti i soggetti interessati e di cui gli enti locali svolgano la funzione di regia e controllo; 3. Differenziazione delle tipologie di servizi residenziali caratterizzati dalla piccola dimensione e dalla forte qualità relazionale, per evitare lo sradicamento delle persone e far meglio aderire il sistema di offerta ai bisogni presenti nei territori rurali e montani; 4. Sviluppo di una rete di servizi innovativi di territorio e domicilio che permettano alle persone di restare il più a lungo possibile nel proprio contesto di vita.
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Casa di Michele
Casa di Michele È una comunità appartamento per l’accoglienza temporanea di sollievo di persone non autosufficienti, il servizio è partito nel novembre 2009 sulla base di un attento esame bisogni delle persone anziane del nostra territorio e dalla rivisitazione critica degli attuali sistemi di cura. Casa di Michele propone un nuovo modo di fare assistenza alle persone non autosufficienti capace di coniugare elevati standard professionali, elevata qualità della accoglienza, utilizzo temporaneo e flessibile, vicinanza e prossimità alla famiglia e ai luoghi di vita, unitamente al clima familiare della gestione. Offre ospitalità a 9 persone, le figure professionali sanitarie corrispondono agli standard della RSA e assicura ottimi livelli di cura e assistenza ma l’accoglienza è quella di una casa e non somiglia in alcun modo a strutture di tipo sanitario infatti è allestita e arredata come una casa comune con semplicità e con buon gusto, ma sono tuttavia presenti gli ausili necessari alla cura delle persone non autosufficienti, è infine situata in un quartiere popolare di Arezzo ed è parte della rete integrata dei servizi socio assistenziali del territorio e della rete sociale informale. Casa di Michele è la prima realizzazione in città di strutture di questo tipo e fa pare di un progetto più complessivo: l’idea globale è infatti quella di creare una piccola rete di piccole strutture che operano secondo il principio della appropriatezza delle cure organizzando gruppi di persone che presentano bisogni omogenei o quantomeno compatibili tra loro, favorendo il più possibile il mantenimento delle potenziale relazionale delle persone riducendo lo stress e gli effetti negativi di coping. L’aderenza del servizio ai bisogni del territorio è stata preventivamente valutata insieme alla Segreteria tecnica della Zona Socio Sanitaria Aretina ed alla UVM zonale: la conferenza dei Sindaci ha inserito il progetto Casa di Michele nei programmi Operativi Annuali 2009-2010 e nel PIS 2007-2010. È in essere una convenzione con la Zona Socio Sanitaria Aretina per 5 posti destinati alla accoglienza di anziani non autosufficienti al sollievo temporaneo dei care-givers familiari e a periodi di passaggio da residenze Assistite ad RSA o alla copertura assistenziale in periodi di assenza di assistenti familiari. Da gennaio su indicazione della direzione del Distretto Socio sanitario di Arezzo, parte dei 5 posti convenzionati offrono risposta a pazienti anziani in dimissione dal reparto di Orto-geriatria del San Donato di Arezzo per assicurare una qualità delle cure non praticabili a domicilio dell’anziano.
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CasAmica
CasAmica è un Residence Sociale rivolto ad anziani fragili e a persone che, a diverso titolo, necessitano, per periodi di durata determinata, di fruire di un alloggio protetto e di una serie di servizi di accudimento, cura, assistenza e di servizi sanitari (infermieristici e riabilitativi). I servizi sono fruibili in modo differenziato e personalizzato a seconda delle esigenze personali di ciascun ospite del residence. CasAmica è un progetto sperimentale che fruisce del sostegno della Conferenza dei Sindaci del Valdarno Aretino, il Comune di Loro Ciuffenna è partner attivo del progetto e si è direttamente impegnato per il suo impianto e per la sua attivazione. Il Residence Sociale CasAmica, è situato a San Giustino Valdarno, nel Comune di Loro Ciuffenna, a pochi chilometri da Arezzo e dai principali comuni del fondovalle Valdarnese, è composto da 10 mini appartamenti completamente indipendenti ciascuno dei quali è dotato di angolo cottura e di bagno. I minialloggi sono predisposti per accogliere persone singole o coppie. Il residence offre - per periodi di durata determinata - agli anziani ed alle persone che, a diverso titolo ne necessitano, un alloggio autonomo inserito in un contesto comunitario, ove si può fruire, a seconda dei propri bisogni, di una vasta gamma di servizi domestici, di accudimento, di assistenza, cura e sanitari. La struttura si prefigge in particolare di sostenere gli anziani e le persone in condizioni di fragilità (per l’età, il rischio di isolamento, a seguito di traumi, malattie acute e lutti) per evitare che essi decadano nella non autosufficienza. il Residence offre un pacchetto base costituito dal mini alloggio dotato di angolo cucina e bagno completamente autonomo assistito durante le ore notturne e da servizi modulabili in relazione alle esigenze dei singoli ovvero assistenza infermieristica, assistenza della persona (ADB/OSS), pulizie, lavanderia, fornitura di pasti a domicilio, trasporti a richiesta. Il residence è prioritariamente rivolto ad anziani soli che a seguito di traumi, malattie, problemi di natura psicologica, pur essendo fisicamente autosufficienti o al limite della autosufficienza, non possono, per periodi di durata determinata, vivere da soli al proprio domicilio.
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Beta
Beta, inclusione e integrazione: nel 1998 Koinè da vita a Beta, una cooperativa sociale di tipo b. Beta inclusione e integrazione ”tende i suoi sforzi per perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana ed all’integrazione dei cittadini”. Per i suoi fini statutari Beta interviene nelle politiche degli inserimenti lavorativi per soggetti a bassa contrattualità sociale e lavorativa, considerando le attività lavorative e la formazione come un mezzo primario per l’integrazione. Beta agisce nell’ambito della progettazione e gestione di servizi; in particolare essa è costituita da varie aree di lavoro: Area verde: progettazione, realizzazione e manutenzione di spazi verdi sia pubblici che privati, sia di piccole che grandi dimensioni; Area ambientale: gestione di servizi di spazzamento, di manutenzione e movimentazione di cassonetti, raccolte porta a porta, custodia di isole ecologiche; Area pulizie: servizi di pulizia, disinfezione e trattamento di pavimenti sia in ambito civile che industriale; sia manuale che con l’ausilio di macchinari; Area pubblici esercizi: gestione di bar, chioschi, ostelli, parchi sportivi, ristoranti, etc; Area comunicazione e servizi amministrativi: gestione di servizi di comunicazione con il pubblico, servizi di gestione biblioteche, gestione di inserimento dati e programmi di automatizzazione, segreterie e coordinamenti per realizzazione attività culturali e convegni, nonché la gestione completa di qualsiasi attività di comunicazione e di promozione (marchio commerciale B.AND). Tutte le attività che la cooperativa gestisce sono sempre tese all’inserimento lavorativo e sociale di soggetti esposti a rischio di esclusione. Beta aderisce a Legacoop (n° d’iscrizione 21957) ed è parte del “sistema Koinè”. La cooperativa Beta è socio fondatore del Consorzio Isola che non c’è, e fondatore del marchio b.and, agenzia di comunicazione del non profit. A partire dal mese di ottobre 2007, Beta, con l’idea di allargare la rete sociale e le occasioni di incontro e dialogo sulle attività di integrazione lavorativa, ha dato vita all’associazione di volontariato “Gli amici di Beta”.
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Nel mese di luglio del 2004 Beta, insieme ad altre cooperative aretine, ha fondato il consorzio sociale COOB, un consorzio composto esclusivamente da cooperative di inclusione lavorativa del territorio aretino che si pone la finalità di implementare la capacità imprenditoriale delle socie. Beta – fina dalla nascita del consorzio – esprime un membro del Cda del consorzio. Nel corso del 2010 Beta è divenuta socia del Consorzio ABN di Perugia ed è divenuta socio sovventore della cooperativa 2000 Onlus, esprimendo un membro nel consiglio di amministrazione della stessa cooperativa. Nel 2010 ha dato vita, insieme ad altre cooperative del territorio, alla società Music Factory Live che si occupa di service audio e luci per concerti, spettacoli, eventi e conferenze. Il 2011 vedrà la nascita di una nuova attività di agricoltura sociale, che lavorerà sui temi dell’inclusione attraverso la produzione e la trasformazione di prodotti a filiera corta. Il progetto è portato avanti con 2000 Onlus e beneficia di due finanziamenti da parte della Conferenza del Sindaci del Valdarno e di Esprit. Beta, nel 2010, ha prodotto ricavi per quasi 2.700.000 di euro e occupa stabilmente oltre 110 persone. Informazioni sulle attività di Beta si trovano su: www.coopbeta.it www.almeriggio.it www.vindenuvoli.it www.musicfactorylive.it www.galloalparco.it www.montagneverdi.it www.bpuntoand.it
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progetto grafico: B.AND
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