MATRIA RESI GIR ARDELLO
Bugno Art Gallery
A Italia e Giovanni ‌
MATRIA RESI GIR ARDELLO a cur a di
GLORIA VALLESE
Bugno Art Gallery S. Marco 1996/D 30124 Venezia tel. 041 5231305 fax 041 5230360 info@bugnoartgallery.it www.bugnoartgallery.it
Fotografie Gionata Biavati Resi Girardello Monica Orlandoni Cristian Zambelli
Progetto grafico Marco Vidali
Bugno Art Gallery
DANAE’S ORACLE materiali 00x00 cm, 2006
LA SCULTURA SOFFICE DI RESI GIRARDELLO
Con alcune sculture diverse delle quali apposita-
(con gli uncinetti più delicati che mai siano stati fab-
mente realizzate per l’occasione, fra cui la grande
bricati), tovaglie d’altare.
sirena Lilith e l’inquietante Madame X, più una per-
Lavorando fili di rame, ottone, argento e acciaio,
formance, Resi Girardello mette in scena Matria,
Resi Girardello crea sculture metalliche soffici, in-
ironica rifessione su se stessa, la sua famiglia e le
gannevolmente cedevoli e delicate, facendo ironia
sue ascendenti, fino all’ 8000 a.C. e oltre.
sulla paziente applicazione femminile che si associa
È ancora la preistoria, infatti, quando in varie par-
alla storia di questi lavori, e nello stesso tempo di-
ti del globo, dall’Egitto all’Asia, appare l’uncinetto,
sarmando, con umorismo, gli strumenti della se-
l’arnese forse più magico di tutta la storia della tessi-
duzione.
tura, un bastoncino dalla punta ricurva che serve a
I suoi soggetti includono grandi archetipi mitologici
far crescere un tessuto a partire da un semplice filo,
della femminilità (dee, ninfe e sirene), e paradossali
attraverso una reiterazione di gesti: prima una cate-
capi d’abbigliamento.
nella di punti che si annodano su se stessi, poi una rete, fino a generare vaste superfici di stoffe a trafori,
I completi metallici di lingerie (le “Dee dell’Abbon-
fatte di milioni di intrecci. Tutto a partire dalla ripe-
danza”) sono meno lontani dalla realtà storica e
tizione di un gesto uguale, un mantra ipnotizzante
dal costume d’oggi di quello che potrebbe appari-
cui si sono applicate per millenni mani femminili, in
re. Sono vezzosi, delicati all’apparenza, ma un po’
una ininterrotta tradizione che continua fino ad oggi.
parenti delle armature di un tempo; discendono da
Con questo strumento, gli antichi cinesi creavano
quei corsetti e guardinfanti che modellavano i seni,
bambole magiche, le suore italiane del XVI secolo
i busti e i fianchi delle antenate, e sotto i pizzi nascondevano liste di metallo e stecche di balena, disciplinando l’anatomia entro le forme volute dalla moda e dalla seduzione, pungendo il corpo per modellare il portamento. Scintillanti e spesso non indossabili (spesso, ma non sempre), i bustini, reggicalze e sottovesti in filo metallico di Resi Girardello sono sculture che parlano del corpo in assenza; feticci misteriosi della femminilità, a volte minuscoli e “belli da mangiarli”, come nelle serie delle Cenette, a volte giganti come statue di divinità, o come insegne pubblicitarie. Discendente ideale di Lipstick, l’indimenticato tubo di rossetto gigante su cingoli creato da Oldenburg nel 1969, Oracle (2005) è un reggiseno di tre metri e mezzo che aleggia nell’aria, sollevato dal suolo, sotto il quale, nella performance realizzata nel 2005 presso la Main Hall della Middlesex University di Londra, il visitatore doveva depositare un tributo di uova di gallina. Danae’s Oracle (2006) è un monumentale bustier con una porticina apribile sul
nelle dimensioni e nella finitura (Il risveglio del cor-
rare la sensazione voyeuristica di spiare qualcosa
re durante l’inaugurazione, prevede quattro donne
po celeste, 2009). Barocche anche nel rivendicare
di proibito). Le allegre donnine dell’artista spiano a
di spalle, intente a lavorare all’uncinetto; un ricordo
fermamente idee disusate e divenute quasi proibite,
loro volta il grande letto al centro, al tempo stesso
dedicato alla madre dell’artista, che si chiama Italia,
come bellezza, meraviglia, e appagamento sensua-
sfarzoso ed essenziale, che evoca nella sua struttu-
ma non solo questo.
le dello spettatore. “Bernini”, dichiara risolutamente
ra misteriosamente tenue e trasparente una libidine
Il bustier che le quattro donne indossano è realizzato
Resi Girardello, quando qualcuno le chiede qual è,
solo sognata, un erotismo che è soprattutto nella
infatti da L’atelier francese del corpetto, dove ope-
se c’è, il riferimento ideale per queste composizioni
mente e nello sguardo (L’amore dà, 2009).
rano due artiste artigiane maestre e signore dell’arte di creare e personalizzare questo formidabile capo
degli ultimi anni. Alla serie di questi pezzi unici di contenuto storico-
Completa questa presentazione, nella terza stanza,
d’abbigliamento. Altre figure tutelari dell’artista, “ge-
mitologico, si aggiunge ora Lilith (2011), la misterio-
un boudoir, in cui appaiono alcuni pezzi di Corredo,
melle” poste fra l’arte e la vita,” queste maestre bu-
sa dea madre dapprima venerata, poi demonizzata
bellissima serie di sottovesti metalliche che alle tra-
staie e del vetro affiancano e smitizzano la presenza
nelle tradizioni ebraica e mesopotamica.
me all’unicinetto uniscono retine metalliche in rame,
sacrale della madre biologica. E perciò bianco, ros-
Qui, per la prima volta, la figura creata da Resi Gi-
rame acidato, ottone, acciaio, in una caratteristica e
so, verde e blu: i nastrini che legano i busti fondono
rardello termina non in una coda di pesce, ma in
piacevole varietà di texture e di colore, contrappun-
i tricolori delle due nazioni in una celebrazione non
un’inquietante zampa di uccello, e nell’opera s’insi-
tata da una serie di cassetti contenenti minuscoli
irrispettosa nè dissacrante, ma senza dubbio priva
nua una nota di paura.
pezzi di lingerie (serie Butterfly).
di seriosità e di retorica.
galleria accompagnata da un’altra scultura nuova,
Spesso una performance interviene a interpretare
Un lavoro intensamente originale, quello di Resi Gi-
Madame X, parte di una serie che si intitola Vanitas
le sculture di Resi Girardello, mettendone in luce la
rardello, che contraddice a numerosi giochi durati
Rococò.
vitalità singolare. Matria, performance da esegui-
troppo a lungo nell’arte contemporanea: godibile
Lilith accoglie il visitatore nella prima stanza della
Eroina di un Carnevale da brivido, ispirata alle figure
anzichè noioso, esuberante anzichè tetro, scanzo-
davanti, che rappresenta insieme sia la seducente
di Fragonard, Madame X evidenzia l’inquietudine e il
nato ed euforico anzichè deprimente, niente affatto
principessa del mito che la torre nella quale il padre
vuoto del lusso e dell’erotismo. E’ un grazioso abi-
ligio ai troppi luoghi comuni che livellano tanta pro-
Acrisio la rinchiuse tentando inutimente di sottrarla
to vuoto, completo di cappello, che si dondola su
duzione artistica attuale intorno a una finta trasgres-
alle nozze. Danae’s Oracle esiste in due versioni:
un’altalena, e la trina nera della gonna, guardata me-
sione di maniera.
quella finale, alta cinque metri e mezzo, presentata
glio, si rivela per una corona di vere zampe di uccello
Un linguaggio che si evolve negli anni senza perdere
per la prima volta al Lido Di Venezia nell’ambito di
disseccate: nota macabra che si riallaccia, storica-
i suoi connotati unici e ben riconoscibili; e, in questi
Open 2006, e attualmente installata nel Giardino di
mente, al genere sei-settecentesco del capriccio,
tempi di conformismo imperante, un’aria diversa, da
sculture della Thetis di Venezia; e come maquette
cui quest’opera si rifà idealmente, e che pare derivi
parte di un’interprete della scultura soffice che sa
di due metri e mezzo circa, ricca di squisiti dettagli
il suo nome proprio da “capo riccio”, qualcosa che
unire la trasgressione (vera) a una sorprendente ca-
(proprietà dell’artista).
fa drizzare i peli e accapponare la pelle per mistero,
pacità tecnologica e profondità di pensiero.
Tra le figure mitologiche della Girardello, un posto di
paura, ribrezzo, magari proprio nel bel mezzo delle
rilievo occupa la sirena: con una o due code, sedut-
delizie della sensualità. E’ questo brivido di paura fra
tiva e impossibile, grandiosa nel suo essere compo-
le trine e i falpalà, la vertigine del vuoto fra il ripieno
sta da un miliardo di preziosi piccoli punti, ironica nei
del lusso, la nuova nota che risuona in queste crea-
pezzi staccati di moderna lingerie che la trasportano
zioni più recenti.
Gloria Vallese
dal passato del mito a in ironico presente, scintillante e rosata nella preziosità del filo di rame. La prima
La seconda stanza della galleria è una camera da
sirena era piccola e lineare, pervasa da intenso hu-
letto: alle pareti, ispirati alla fotografia erotica di pri-
mour (Ciò che rimane della sirena, 2004); quelle re-
mo Novecento, anaglifi da guardare con gli occhiali-
centi sono più monumentali, oltraggiose e barocche
ni per un effetto tridimensionale (e anche per gene-
ORACLE Rete metallica, fili di rame, pietre e uova, dimensioni variabili, Londra Metal pipe, metallic net, eggs and stones, variable size, London 2005
RESI GIRARDELLO’S SOFT SCULPTURE
With a choice of sculptures (some of which new,
mainly shoes and undergarments.
such as Lilith and Madame X), of three-dimensional photographs, and a performance, Resi Girardello
Her copper, brass and silver lingerie is less distant
stages Matria, ironic survey about herself, her family
from history and contemporary life than one might
and her female ancestors.
think. Whimsical and delicate in appearance, it is
All revolves around the crochet hook, perhaps the
kin to the armors of the past, to the corsets and
most magical tool in the entire history of weaving,
farthingales that kept in shape breasts, hips and
which appeared in various parts of the globe, from
busts of our ancestors, concealing under lace and
Egypt to Asia, during the pre-history.
frills metal and whalebone. They pricked the bod-
This tiny stick with a curved tip can generate tissue
ies, moulding anatomy towards the forms desired by
from a single thread, through a repetition of gestu-
fashion and seduction.
res: first a chain of loops, then a net, then large
Glittering, often not wearable (often, but not always),
expanses of textiles, made of thousands of knots. A
Girardello’s corsets, garters and petticoats are wire
repetition of the same gesture, a mesmerizing man-
sculptures that speak of the body in absence; they
tra which thousands hands, mostly of women, have
are mysterious fetishes of femininity, sometimes
carried on in an unbroken tradition that continues to
tiny and delightful (as in the series of the Cenette),
this day. With this tool, the ancient Chinese created
sometimes huge, larger than nature, like ancient
magical dolls, the Italian nuns of the sixteenth cen-
statues of deities, or contemporary advertising.
tury (with the hooks more delicate than ever have
Ideal heirs of Lipstick, the unforgettable giant tube
been produced), ethereal altar cloths.
of lipstick on tracks created by Oldenburg in 1969,
Working silver, copper, brass and steel wire, Resi
Oracle (2005) is a giant bra floating at a few me-
Girardello creates soft, pliable and deceptively de-
ters from the ground. In the performance held at the
licate metal sculptures, ironizing on the female pa-
Main Hall of Middlesex University in London in 2005,
tient application that is associated with the history of
the visitor had to stoop to deposit under it an offer of
this technique, and at the same time disarming with
hen’s eggs. Danae’s Oracle (2006) is a monumental
humor the tools of seduction. Her production inclu-
bustier with a little door opening on the front; it rep-
des mythological archetypes of femininity (goddes-
resents both the seductive princess of the myth, and
ses, nymphs and sirens), and paradoxical clothing,
the tower where her farther Acrysius imprisoned her to prevent her from having sexual intercourse. Danae’s Oracle exists in two versions: the final, four and a half meters high, exhibited for the first time at the Lido di Venezia in Open 2006 and currently installed in the Thetis Sculpture Garden in Venice; and as a maquette of a meter and half, full of exquisite details (Collection of the artist). Among Girardello’s mythological figures, the Sirens occupy a prominent place: with one or two tails, seductive and impossible, grandiose in their being made up of a billion glittering little knots, ironic in being composed of separate parts of lingerie which transport them from the myth into an ironic present
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The second room of the gallery is a bedroom: at the
the Butterfly series, 2007).
walls, inspired by the erotic photography of the early twentieth century, are anaglyphs,
photos which
Performance often intervenes to interpret the sculp-
need to be looked at with three dimensional glasses
tures by Resi Girardello, highlighting their remark-
(which also generate a sense of voyeurism, of spy-
able vitality. Genuine love and affection blends with
ing something forbidden). The merry ladies in the
irony in “Matria”, to be performed during the open-
photographs, in turn, spy the big bed in the middle.
ing, which features four women sitting, seen from
Glittering yet essential, this bed (the title is inspired
behind, intent on working crochet; a memory espe-
by the Italian popular saying L’amore dà, l’amore to-
cially dedicated to the artist’s mother, called Italia,
glie, “Love gives, love takes away”), is an object
but not only.
that once again evokes in its transparent, levitating
The four women are wearing
structure an eroticism which is more in the mind and
two sisters, two French ladies who are masters in
in the eyes than in reality.
the subtle craft of this formidable garment. These
A boudoir, in the third room, completes this presen-
friends are also tutelar deities to the artist: for her
tation. Here we find Doti, a set of underwear which
they are two “twins”, placed between art and life,
combines crochet with metallic copper, acidated
who demistify the sacral evocation of the biological
copper, brass, and steel net, featuring a nice variety
mother and of the homeland. And so the white, red,
of color and textures. Along with the underwear, in
green and blue ribbons that tie the four busts merge
the boudoir is on display a choice of drawers full of
the national colors of Italy and France in a celebra-
very tiny underwear and garments (elements from
tion not disrespectful nor irreverent, but definitely
bustiers made by
deprived of seriousness and rhetoric. day, sparkling and rosy from the copper color which
shiver of fear creeps in her work.
With her original work, Resi Girardello contradicts
ambiguously enmeshes flesh and lace.
Lilith welcomes the visitors in the first room of the
many games which have lasted too long in contem-
The first little siren was small and linear, pervaded
gallery, accompanied by another new sculpture,
porary art. Her art is enjoyable instead of boring,
by an intense humor (Ciò che rimane della sirena,
Madame X, part of a series the title of which is Vani-
exuberant rather than gloomy, light-hearted and
2004); the recent ones are more monumental, ba-
tas Rococo.
elated rather than depressed or sarcastic; not at all
roque and outrageous in size and finishing (Risveglio
The heroine of a creepy Carnival, inspired by Frag-
loyal to the clichés that are leveling much of the cur-
del corpo celeste, 2009).
onard’s figures, Madame X hints to the restless and
rent artistic production around a mannered trans-
The Baroque, here, is also in the claiming of ideas
empty feeling which lies at the core of luxury and
gression.
nowadays almost forbidden in art: such as beauty,
eroticism. She’s but a suit: pretty but empty, com-
Her language has evolved over the years without
wonder, and sensual gratification of the viewer. “Ber-
plete with hat, swinging on a swing. The black lace
losing its unique and easily recognizable features.
nini”, says resolutely Resi Girardello, when someone
at the hem of her skirt turns out to be a crown of
In these times of rampant conformism, she makes
asks what, if any, the ideal reference for these works
desiccated bird legs: a macabre note, linked histori-
us breath, with her soft sculpture, a different air.
in recent years is.
cally to the tradition of the capriccio.
To this series of single pieces of historical and myth-
The sixteenth-seventeenth-century artistic genre
ological content, she adds now Lilith (2011), the
called capriccio apparently derives its name from
mysterious goddess mother who was at first wor-
caporiccio (“curly head”), hinting to something that
shipped, then demonized in the Jewish and Meso-
gives goosebumps, makes hair stand on end. It
potamian traditions. Here, for the first time, the fig-
defines the sudden, unexpected sense of fear, dis-
ure created by Resi Girardello ends not in a fish’s
taste or even horror that dawns suddenly in the very
tail, but in a disturbing bird’s leg; and an unusual
middle of beauty and sensual delight.
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Gloria Vallese
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CASSETTI - LOST
BUTTERFLY COLLECTION materiale misure cm data
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BUTTERFLY COLLECTION (particolare / detail) materiale misure cm data
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QUALCOSA DI MIA NONNA
QUALCOSA DI MIA NONNA Anaglifi, stampe fotografiche su cartoncino da disegno / Anaglyph, photographic prints on drawing paper 50x70 cm, 2009
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QUALCOSA DI MIA NONNA Anaglifi, stampe fotografiche su cartoncino da disegno / Anaglyph, photographic prints on drawing paper 50x70 cm, 2009
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QUALCOSA DI MIA NONNA Anaglifi, stampe fotografiche su cartoncino da disegno / Anaglyph, photographic prints on drawing paper 50x70 cm, 2009
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L’AMORE DÀ, L’AMORE TOGLIE
L’AMORE DÀ, L’AMORE TOGLIE Copriletto in filo di rame tessuto a mano / Bedspread made of copper wire hand-woven 40x160x200 cm, 2009
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RISVEGLIO DEL CORPO CELESTE
RISVEGLIO DEL CORPO CELESTE Filo di rame lavorato all’uncinetto / Crocheted copper wire 200x180x90 cm ca Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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RISVEGLIO DEL CORPO CELESTE Filo di rame lavorato all’uncinetto / Crocheted copper wire 200x180x90 cm ca Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CENETTE ROMANTICHE
CENETTA ROMANTICA 1 Indumenti intimi in filo di metallo tessuto a mano, stoviglie, dimensioni variabili/ Undergarments in hand-woven metal wire, crockery dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CENETTA ROMANTICA 2 Indumenti intimi in filo di metallo tessuto a mano, stoviglie, dimensioni variabili/ Undergarments in hand-woven metal wire, crockery dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CENETTA ROMANTICA 3 Indumenti intimi in filo di metallo tessuto a mano, stoviglie, dimensioni variabili/ Undergarments in hand-woven metal wire, crockery dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CENETTA ROMANTICA 4 Indumenti intimi in filo di metallo tessuto a mano, stoviglie, dimensioni variabili/ Undergarments in hand-woven metal wire, crockery dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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DEE DELL’ABBONDANZA
DIANA Pannello in legno ricoperto di tessuto, indumenti intimi in filo metallico lavorato a mano, piume Wood panel, fabric, underwear made of metal wire, feathers 60x40x10 cm ca. 2009
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OPS Pannello in legno ricoperto di tessuto, indumenti intimi in filo metallico lavorato a mano, fiori e frutta sintetici Wood panel, fabric, underwear made of metal wire, synthetic flowers and fruit 60x40x10 cm ca. 2009
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FLORA Pannello in legno ricoperto di tessuto, indumenti intimi in filo metallico lavorato a mano, fiori Wood panel, fabric, underwear made of metal wire and metal net 60x40x10 cm ca. 2009
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VENERE I Pannello in legno ricoperto di tessuto, indumento intimo in filo metallico lavorato a mano, conchiglie Wood panel, fabric, underwear made of metal wire, shells 60x40x10 cm ca. 2009
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VENERE II Pannello in legno ricoperto di tessuto, indumento intimo in filo metallico lavorato a mano, conchiglie Wood panel, fabric, underwear made of metal wire, shells 60x40x10 cm ca. 2009
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CONVERSAZIONI ROCOCÒ
CONVERSAZIONI ROCOCĂ’ Installazione, figure in filo metallico tessuto a mano e reti metalliche, specchio installation, shape in hand-woven metal wire and metallic nets, mirror dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CONVERSAZIONI ROCOCĂ’ Installazione, figure in filo metallico tessuto a mano e reti metalliche, specchio installation, shape in hand-woven metal wire and metallic nets, mirror dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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CONVERSAZIONI ROCOCĂ’ Installazione, figure in filo metallico tessuto a mano e reti metalliche, specchio installation, shape in hand-woven metal wire and metallic nets, mirror dimensioni variabili / variable size, 2010 Courtesy Costa Crociere, foto Cristian Zambelli
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MADAME X Figura in filo metallico, reti, piume, nidi di vespa, zampine / shape in metal wire, nets, fathers, wasp nests, bird legs 60x60x60 cm ca., 2011
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CORREDO
DOTI Sottovesti realizzate in filo metallico e reti in acciaio, ottone e bronzo fosforoso Undergarments made of wire and steel mesh, brass and phosphor bronze installazione, dimensioni variabili / installation, variable size, 2011
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DOTI Sottovesti realizzate in filo metallico e reti in acciaio, ottone e bronzo fosforoso Undergarments made of wire and steel mesh, brass and phosphor bronze installazione, dimensioni variabili / installation, variable size, 2011
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APPARATI
Resi Girardello è nata a Vicenza. Dopo aver conseguito il Diploma di Belle Arti in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2005 completa con lode il Biennio di Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello spettacolo (sezione Scultura), e nel 2010 si Diploma con lode in Scultura.
PREMI 2008, Finalista del 3° Premio Internazionale “Arte Laguna”, Sezione Fotografia, a cura di Carlo Sala, Spazio espositivo “In Paradiso”, Giardini della Biennale, Venezia; Premio Arte Mondadori / Premio Cairo, Finalista Sezione Fotografia, Palazzo della Permanente, Milano.
È docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Venezia. Dopo aver completato parte degli studi accademici a Londra presso la Middlesex University, intraprende un percorso artistico sulla scultura e sull’installazione, concentrandosi su temi scientifici come la “Teoria di Gaia” di J. Lovelock. Successivamente passa a meditazioni ironiche che toccano trasversalmente la scienza, la mitologia e la società. Alcune delle sue opere si trovano in esposizione permanente nei Saloni Principali delle nuove navi da crociera Costa Luminosa e Costa Deliziosa. Vive e lavora tra Venezia e Berlino.
Resi Girardello was born in Vicenza. Graduated in Painting at the Accademia di Belle Arti in Venice, after a semester at the Middlesex University in London, she obtained in 2005 her second level degree with honors in Visual and Performing Arts (Sculpture section) in Venice, where she graduated again in Sculpture in 2010. She is Professor of Painting at the Art School in Venice.
2004, 1° Premio ARTE/Cairo Communication, Milano, Sezione Scultura Accademie. ESPOSIZIONI Personali: 2009, Dote, a cura di F. Dalla Bernardina e M. Di Donato, Galleria Hybrida Contemporanea, Roma. 2008, Nuvola Fresca, a cura di F. Dalla Bernardina, con la collaborazione della Camera di Commercio di Mantova e dell’Ambasciata Italiana in Bielorussia, Casa della Bellezza, Minsk. 2007, Sweet home, doppia personale con Nebojša Despotović, a cura di G. Vallese, Galleria Radar, Venezia Mestre. 2005, Oracle, in collaborazione con il Museo MoDa di Londra, Main Hall, Middlesex University, Cat Hill, Londra. 2004, Reperti Archeologici dal futuro, a cura di V. Mancini, ex Municipio di Trissino, Vicenza. Collettive:
Her path in sculpture and installation began with focus on science, about topics such as the “Gaia Theory” by J. Lovelock, then took a more ironic turn, intersecting science, mythology and anthropology. Some of her works are on permanent display in the Italian cruise ships Costa Luminosa and Costa De-
2011, Miniartextil a Montrouge, a cura di N. Bortolaso, Salons dell’Hôtell de Ville, Montrouge, Parigi. 2010, Biro Show, a cura di G. Policastro, The White Gallery, Milano.
liziosa. Since 2007 she is a member of CREAM. She lives and works between Venice and Berlin.
La leggerezza della scultura, a cura di C. Pesce, Cerrina, Alessandria. Una giornata di felicità, 20.a edizione di Miniartextil a cura di L. Caramel, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e della Fondazione Ratti, Spazio espositivo Antonio Ratti, Como.
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Grenzenlons. Vielfaultig. Eins, a cura di V. Schwarz, Berlin Art Projects, Berlino.
Buzzoni, Spazio Eventi, Libreria Mondadori, San Marco, Venezia.
2009, Wake Up! , a cura di G. Policastro, White Gallery, Milano.
2005, Atelier Aperti/Work in progress, 51.Biennale di Venezia, Evento collaterale, a cura di G. Vallese e P. De Grandis, Fondaco Marcello, Venezia.
The Cream Society, a cura di G.Vallese e C. Sala, La Fornace dell’innovazione, Asolo, Treviso. Experience Costa World, “Temporary Museum of New Design” – Italians: New Perspectives”, a cura di S. Casagrande e R. Recalcati, Superstudio 13, Fuori Salone, Milano. Materia Inafferrabile, installazioni d’arte contemporanea, a cura di G. Guiotto, Comune di Pisogne , Brescia.
Dancing with the elements, a cura di G. Vallese e M. Anselmi, E33, Verona. Giovani grafici a Varsavia, a cura di P.Blazej e M. Piotroscova, in collaborazione con la Stamperia d’arte Busato di Vicenza, Museo Nazionale di Varsavia.
2008, Corpi, a cura di A. C. Bellati, Galleria Mya Lurgo, Lugano.
Skin & Feathers, doppia personale con Dania Zanotto, nell’ambito di Atelier Aperti, evento collaterale della 51.a Biennale a cura di G. Vallese, Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Venezia.
Messe in opera per Palladio, a cura di S. Portinari, Esposizione nell’ambito del progetto complementare alle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita di Palladio, Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, Vicenza.
Atelier Aperti/Collettive di Grafica e scultura, nell’ambito di Atelier Aperti, evento collaterale della 51.a Biennale, a cura di. D. Ferrara, G. Fantinato e R. Pozzobon, Accademia di Belle Arti, Venezia.
2007, Magnificat, a cura di F. Brandes, Galleria Scalamata, Venezia.
10 ragazze per me, a cura di A. C. Bellati, Palazzo Pretorio, Chiavenna, Sondrio.
Open 10, Esposizione Internazionazionale di sculture e Istallazioni, a cura di P. De Grandis, G.Vallese e A.Bonito Oliva, Venezia, Lido.
2004, Collettiva Premio Arte Mondadori / Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano.
Esposizione presso il Giardino di sculture all’aperto della Thetis, a cura di A. Grandesso, in concomitanza con la mostra di J. Beuys per la 52. Biennale di Venezia, Thetis Arsenale Novissimo, Venezia. 2006, Ambaradan, a cura di L. Lora e S. Fazia, Galleria Loft, Valdagno, Vicenza. Open 9, Esposizione Internazionazionale di sculture e Istallazioni, a cura di P. De Grandis, G. Vallese, V. Sanfo eC. Tsong-Zung, Venezia, Lido. Tangenze arte-moda, a cura di G. Vallese, V. Jacobson e M. Anselmi, Villa Vecelli Cavriani, Verona. Senza Critica, a cura di G. Ulian, F. Falanga e G.
Lo stupore, scultura da vivere. Selezione del concorso per Accademie di Belle Arti, Fondazione Peano, Cuneo 2004. Borsa Valori, a cura di S. Portinari, Basilica Palladiana di Vicenza, Salone Degli Zavatteri. 2003/2004, Aula3, collettiva di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. 1999, Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Padova, Ex Macello, a cura di L.M. Barbero. 1996, Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Venezia, Galleria di Piazza San Marco.
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Un ringraziamento a: Massimiliano Bugno, Nicola, Gloria Vallese, Gionata Biavati, Margherita e Aurelio, Gigi e Patrizia e a L’atelier (3371A Castello, VE) di Muriel BalensÏ e Dominique Brunet, Marina. Un ringraziamento particolare per il prezioso aiuto va alla mamma Italia e al papà Giovanni. Si ringrazia la Costa Crociere che ha permesso la pubblicazione di alcune delle opere pubblicate, collocate in esposizione permanente nelle navi da crociera Costa Luminosa e Costa Deliziosa.
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Bugno Art Gallery