Nel ricordo di Alfio Torrisi, il 7 maggio 2016 c'è stato il tradizionale incontro dei Cadolfiniani

Page 1

Ca’ DolďŹ n Luoghi e persone: Come sono, come erano. Otello Quaino Bologna, 7 maggio 2016


AlďŹ o Torrisi 1942-2015


Alfio Torrisi nasce a Giarre (Catania) nel 1942. Arriva a Ca’ Dolfin nel novembre del 1961, diventando così compagno di corso in Economia e Commercio di Gianni Mion, Renato ZaneOni, Adriano Colombo e Massimo Medini, ma anche di Giovanni Grolla, Ugo BortoloO e Pier Mario Mignone (Lingue). Si laurea nel 1966 con una tesi in StaSsSca ed inizia subito la sua carriera in AGIP (Gruppo ENI) dove svolge l’intera aOvità professionale fino al momento della pensione (2001). Eccellente studente prima, oOmo manager poi e sopraZuZo eccezionale persona, sempre disponibile e molto aZenta ai rapporS umani. Svolge la sua carriera per 18 anni all’estero tra Congo, Svizzera e di nuovo in Africa (Tunisia, Camerun, Nigeria) e poi per 15 anni a Roma, presso la sede centrale Agip, assumendo responsabilità e ruoli manageriali via via crescenS e impegnaSvi. Sposato con Rita, ha avuto due figlie. Fortemente legato e affezionato al nucleo storico dei cadolfiniani, è presente nel libro su Ca’ Dolfin alla cui stesura ha collaborato con preziosi consigli. Che la terra ) sia lieve, Alfio…


Sulla terrazza grande di Ca’ Dolfin


Incontro di calcio Ca’ Dolfin - Foresteria


La laurea - 1966


Bologna, 7 maggio 2011


Bologna, 7 maggio 2011


Bologna, 7 maggio 2011


Venezia, 17 febbraio 2016

Borsa di studio alla memoria di AlďŹ o Torrisi (CrisSna Randazzo Papa, Paolo Bortot, reZore Michele Bugliesi)


Ca’ Dolfin com’è oggi






Fotografia anni ‘60


Calle de la Saoneria

Da una fabbrica di sapone, che nel 1661 era tenuta da ÂŤBortolo e Santo GrigisÂť. Lo stabile era della patrizia famiglia Paruta, la quale abitava nel conSguo palazzo.


Calle de la Saoneria – fotografia anni ‘60


Il giardino


Ingresso da Calle Larga Foscari


Dentro il giardino




24 seZembre 2014 Un gruppo di noi ritorna a Ca’ Dolfin



Lo stemma dei DolďŹ n



Le scale



Risaliamo le scale ancora una volta‌


La tradizionale foto sulla terrazza grande


Dalla terrazza grande uno sguardo su Ca’ Foscari


D’obbligo anche un’uscita sulla terrazza piccola…


Un bagno dov’era la camera Quaino - Liberi


La camera Quaino - Giacobelli


Ma bisogna scendere in Aula Magna per la presentazione del libro‌


La «magnifica sala» (Cesare CiZadella, 1783)




Qualcuno prende subito il posto e ha il tempo per dare un’occhiata al soďŹƒZo


Il soffiZo: l’apoteosi di Venezia e dei Dolfin




Il palco


Sullo stesso palco qualcuno era già salito cinquant’anni prima…


Ca’ Dolfin Il palazzo e la «magnifica sala» come erano fino al 1871


Breve storia del palazzo Dolfin e dei teleri del Tiepolo

Nel 1621 il cardinale Giovanni Dolfin (1545-1622) acquista dai Secco il

palazzo che diventerà la residenza definiSva dei Dolfin di San Pantalon. I lavori di innalzamento di un piano, di restauro e di ammodernamento hanno inizio a metà Seicento da parte di Nicolò (1591-1669), nipote di Giovanni, e giungono a termine agli inizi del SeZecento. Ne sono proprietari in quel momento Daniele III Giovanni (1654-1729) e Daniele IV Gerolamo (1656-1729), fratelli maggiori del patriarca di Aquileia Dionisio (1663-1734). E’ loro il progeZo di decorare il salone. Il primo intervento è quello di Antonio Felice Ferrari (1667-1720) che predispone le quadrature illusionisSche del soffiZo e dieci grandi cornici alle pareS. Di seguito Nicolò Bambini (1651-1736) esegue l’affresco sul soffiZo che rappresenta l’apoteosi di Venezia e della famiglia Dolfin. Nel 1726 GiambaOsta Tiepolo (1696-1770) viene incaricato di dipingere dieci grandi quadri (i cosiddeO teleri) da inserire nelle cornici già pronte alle pareS. Risultano fondamentali i consigli del patriarca Dionisio, che in quegli stessi anni sta procedendo ad un profondo restauro del palazzo patriarcale di Udine in cui hanno parte aOva i suddeO piZori. Nel 1729 Tiepolo conclude la sua opera. I dieci teleri rimangono in sede fino al 1871, quando l’allora proprietario del palazzo, Moisé Michelangelo Guggenheim, li vende per 50.000 lire ad un nobile austriaco. Le vicende successive disperdono i quadri in tre diversi musei: l’Ermitage di San Pietroburgo, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il MetropolItan Museum of Art di New York


Genealogia dei Dolfin – Secondo ramo di San Pantalon

Giovanni (1617 – 1699)

Giuseppe (1521 – 1583) Giovanni Pietro (1545 – 1622) (1561 – 1593) Nicolò (1591 - 1669) Giuseppe (1622 – 1657)

Daniele I Nicolò (1652 – 1723)

BenedeJo (1479? – 1527)

Daniele II Marco (1653 – 1704) Daniele I Giovanni (1676 – 1752)

Marcantonio (1625 – 1668)

Daniele III Giovanni (1654 – 1729) Daniele III Daniel (1685 – 1762)

Daniele I Andrea (1748 – 1798)

Daniele II Andrea (1631 - ?) Daniele IV Gerolamo (1656 – 1729) Daniele IV Andrea (1689 - ?) Daniele I Giovanni (1725 – 1752)

Dionisio (1663 – 1734)

Cecilia (1750 – 1821)


Chiesa di San Pantalon –Venezia

Sul soďŹƒZo Mar2rio e gloria di San Pantalon (dipinto su tela, 443 mq)


Patriarca Giovanni DolďŹ n 1617-1699


Patriarca Dionisio DolďŹ n 1663-1734


Daniele IV Gerolamo DolďŹ n 1656-1729


Patriarca Daniele DolďŹ n 1685-1762


GiambaOsta Tiepolo (1696-1770) Due autoritraO eseguiS tra il 1727 e il 1729


Tiepolo: «Rachele nasconde gli idoli» (1727-1728) Udine – Palazzo arcivescovile



Dove si trovano oggi i dieci teleri dipinS da GiambaOsta Tiepolo a Ca’ Dolfin Cinque all’Ermitage di San Pietroburgo •  •  •  •  •

Il trionfo di Manio Curio Dentato (su Pirro) Fabio Massimo davan2 al senato di Cartagine Veturia supplica (il figlio) Coriolano Muzio Scevola (si brucia la mano)davan2 a Porsenna La diEatura offerta a Cincinnato

•  •

Annibale contempla la testa del (fratello) Asdrubale Bruto (fondatore della Repubblica Romana) e Arrunte (comandante etrusco) si uccidono l’un l’altro con le lance

Due al Kunsthistorisches Museum di Vienna

Tre al Metropolitan Museum of Art di New York •  •  •

Il trionfo di Mario (su Giugurta) La presa di Cartagine (ad opera di Publio Cornelio Scipione) La baEaglia di Vercelli (con la viEoria di Mario sui Galli Cimbri)


San Pietroburgo – Ermitage

Il trionfo di Manio Curio Dentato (m. 2.30 X m. 4.40)


San Pietroburgo – Ermitage

Fabio Massimo davan[ al senato Veturia che supplica Coriolano di Cartagine (m. 2.30 X m.4.40) (m. 2.30 X m. 4.40)

di Cartagine (m. 2.30 X m. 4.40)


San Pietroburgo – Ermitage

Muzio Scevola davan[ a Porsenna La diJatura oerta a Cincinnato

(m. 2.30 X m. 4.40) (m. 2.30 X m. 4.40)


Vienna – Kunsthistorisches Museum

Annibale contempla la testa del Bruto e Arrunte si uccidono l’un fratello Asdrubale l’altro

(m. 2.30 X m. 4.10) (m. 2.30 X m. 4.10)


New York – Metropolitan Museum of Art Il trionfo di Mario (su Giugurta) (m. 3.30 X m.5.60)


New York – Metropolitan Museum of Art La presa di Cartagine La baJaglia di Vercelli (m. 3.70 X m. 4.80) (m. 3.70 X m. 4.80)


Jean-Honoré Fragonard

(1732-1806) Nel 1761 il piZore francese Jean-Honoré Fragonard visita Ca’ Dolfin, ammira i teleri e ne trae almeno quaZro schizzi a gesseZo nero, oggi conservaS al Norton Simon Museum di Pasadena, California: Il trionfo di Mario, La presa di Cartagine, Annibale contempla la testa di Asdrubale, Fabio Massimo davan2 al Senato di Cartagine. Le misure: cm. 45,1 X cm. 33


Il trionfo di Mario

Annibale contempla la testa di Asdrubale

La presa di Cartagine

Fabio Massimo davanti al Senato di Cartagine


New York – Metropolitan Museum of Art


Keith ChrisSansen, The Ca’ Dolfin Tiepolos The Metropolitan Museum of Art BulleSn, Spring 1998


Il 3 agosto 2006 Svetlana Alpers (storica dell’arte), James Hyde (piZore

astraZo) e Barney Kulok (fotografo) trascorrono sei ore al Metropolitan Museum of Art di New York a fotografare piccole sezioni dei tre teleri del Tiepolo ivi esposS: Il trionfo di Mario, La presa di Cartagine e La baEaglia di Vercelli. TornaS in studio scelgono nove negaSvi e li scannerizzano su un computer. Riproducono infine diciannove sezioni ancora più piccole su carta opaca con una stampante a geZo d’inchiostro. Le stampe, da due a tre volte più grandi dell’originale, sono presentate in una mostra e successivamente pubblicate in un libro. Nessuna manipolazione digitale delle immagini, solo qualche modesto aggiustamento di colore e minime rotazioni.







Per saperne di più … Scarica il libro di Diego Mantoan e Otello Quaino: hJp://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/44/34/LibriCaFoscari/2 >> Guarda il video-documentario di Giulia Callino: hJp://youtu.be/bTzli2RpmAk


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.