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Fotogrammi d’alta quota

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The White Maze *

Regia Matthias Mayr (Austria 2016) - 52 minuti Presentato al Film Festival di Trento in anteprima italiana (2017)

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Al termine di un intero anno trascorso ad organizzare, programmare e immaginare possibili scenari avventurosi, Matthias Hauni Haunholder e Matthias Mayr decidono di partire per la loro “missione impossibile”: essere i primi a sciare sul Gora Pobeda, la cima più alta della Siberia orientale. Un’impresa di scialpinismo, free ride e alpinismo in una parte del globo praticamente sconosciuta, a circa 140 chilometri dal Circolo Polare Artico. Il Gora Pobeda (3.003 mt.) fa parte della catena dei Monti Čerskij nella Repubblica autonoma della Jacuzia. Condizioni estreme, temperature che possono arrivare fino a – 70°, pochi villaggi disseminati in un’area vastissima e isolata. Al di là dell’impresa, mai tentata prima, e delle notevoli difficoltà, il film è girato con mano leggera ma con grande professionalità. La sequenza filmica alterna immagini notturne a diurni paesaggi straordinari dove neve e ghiaccio trasformano un ambiente da inospitale a fiabesco. La cura della preparazione fisica, atletica e mentale, l’apprendimento delle tecniche di soccorso e autosoccorso, il viaggio preparatorio per studiare in loco l’ambiente e capirne le difficoltà sono girati con estrema cura e con tempi narrativi rapidi. The White Maze ha la capacità di narrare un’avventura estrema senza mai ricorrere a trovate, sia nelle immagini che nel commento, sensazionalistiche. La stessa struttura narrativa e la sceneggiatura trasmettono allo spettatore l’impressione di immergersi direttamente nell’ambiente e nell’azione. Non è semplice raccontare un’impresa del genere senza incappare nella retorica, ma il regista, anche uno degli alpinisti impegnati in questa avventura, ci riesce creando un prodotto di valore. Curata e sincera la narrazione del rapporto con le popolazioni locali, il loro mondo, il riuscire a vivere in quelle condizioni, la vivacità e la disponibilità al gioco dei bambini, la natura solo apparentemente ostile che rivela una straordinaria vitalità nello scorrere delle stagioni. Si percepisce il rapporto sintonico fra uomo, ambiente e animali di quei luoghi dove ogni elemento si combina in maniera perfetta: un puzzle difficile e ai limiti della sopravvivenza ma per quel popolo è la propria vita. Le immagini alpinistiche, scialpinistiche e di free ride sono curate e montate con meticolosità, con i tempi giusti alternando in maniera equilibrata immagini in soggettiva con totali mozzafiato. Le sequenze di salita e discesa del Gora Pobeda sono girate con maestria e senza sfilacciature dando la corretta dimensione delle difficoltà tecniche nonché delle grandi capacità atletiche dei protagonisti. Forse andava leggermente più curato il commento musicale ma questa lieve pecca è abbondantemente giustificabile.

* La prenotazione dei titoli è riservata alle Sezioni Cai. Per informazioni sul prestito del film: www.cai/itcineteca - cineteca@cai.it

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