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In un territorio selvatico e segreto, in una Puglia lontana dai riti di massa, Francesco Bernardi ha seguito, osservato e fotografato il lupo, simbolo di una natura che, nonostante tutto, continua a resistere
foto di Francesco Bernardi
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C’è una Puglia selvatica e segreta, lontana dalle spiagge del Salento e meno nota dei borghi della Valle d'Itria, una Puglia unica, custode di flora, fauna, biodiversità e tradizioni rurali. Un territorio da tutelare. È l’Altopiano delle Murge, un’area di 680 ettari e 13 Comuni sotto la tutela del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dove boschi di quercia e conifere, creste rocciose, lame, grotte, doline e una infinita varietà di piante spontanee che mutano i colori del paesaggio a seconda delle stagioni convivono e si intrecciano con i segni delle vite degli antichi pastori e contadini fatte di muretti a secco, tratturi, masserie e antichi jazzi per la sosta delle greggi. È qui, dove è cresciuto e vive da 35 anni, che Francesco Bernardi, dopo anni di studio, ricerca e appostamenti, ha avuto la fortuna di osservare e fotografare quello che per lui, sin da piccolo, ha rappresentato una divinità: il lupo. Col tempo, la fascinazione per questo animale mitico si è congiunta alla consapevolezza del suo essere il simbolo di una natura selvaggia e incontaminata che, nonostante le devastazioni ambientali compiute dall’uomo, continua a resistere.