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Gianluca Testa L’isola unita dal Sicai

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Lettere

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L’isola unita dal Sicai

Ho percorso a piedi le 37 tappe che compongono il Sentiero Italia CAI in Sicilia, da ovest a est, partendo da Trapani sino a Messina attraversando borghi antichi e campagne, sospesa tra i mari, attraverso le Madonie, i Nebrodi, l’Etna e i Peloritani

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di Grazia Pitruzzella

Quando ho accettato l’incarico di Idea Montagna, il numero delle tappe da coprire mi aveva un po’ preoccupata, ma poi l’entusiasmo si è fatto strada pensando che qualunque viaggio comincia muovendo il primo passo. Ho gli occhi colmi della luce emanata dai luoghi visitati, le gambe cariche dell’energia trasmessa dai terreni, passo dopo passo, l’anima straripante delle emozioni provate lungo il cammino. Ho vissuto quest’esperienza per metà in solitaria, assorbendo ogni minimo particolare, con il cuore aperto alla scoperta, inebriata e protetta dalla forza emanata dagli elementi, e qualche volta accompagnata da dubbi, incertezze e dalla pressione del maltempo. I tratti in compagnia sono stati permeati dal piacere della condivisione di saperi e passioni e sono stati arricchiti da un continuo scambio – aneddoti, allegria data dalla vita all’aria aperta, vivande tipiche, consuetudini e rituali – e qualche volta sono stati anche accesi da dibattiti che, però, hanno dato spunto per miglioramenti sul territorio e nelle relazioni e hanno intessuto i fili di alleanze che si prospettano già solide. Con questo rispetto reverenziale verso il cammino e il compito che mi è stato assegnato, ho diviso la regione in cinque aree, scegliendo un avvicinamento lento e delicato che è partito dall’Etna, dove abito, ed è proseguito sui Monti Peloritani e sui Nebrodi nel messinese, escludendo l’ultima tappa che ho riservato per la fine del viaggio, e poi da Trapani sino alle Madonie palermitane. Per ogni giorno avrei una storia da raccontare, per gli straordinari

In alto, la Baita Cai Erice (TP), punto di accoglienza ufficiale del Sentiero Italia CAI. A sinistra, l’Etna. Sopra, Grazia Pitruzzella paesaggi vissuti, per la mia diffidenza nei confronti della tecnologia con cui ho dovuto fare i conti, per i compagni che hanno contribuito a rendere più leggero e agevole il mio cammino con la loro presenza, i passaggi offerti, i doni, l’accoglienza e tanta generosità, per la maestosità dei rilievi da cui mi sentivo rapita, per la sorpresa di certe fioriture fuori stagione e per la visita di animali inaspettati. Camminare in natura libera i pensieri, li depura da tutto ciò che è superfluo, rende fluido il passo e regolarizza il respiro. Muoversi per molti giorni di seguito tra le montagne dona sicurezza in se stessi e consapevolezza di essere parte di un mondo magico e misterioso che continua a evolversi, a dispetto degli umani. Il Sentiero Italia CAI, tra rilievi e vallate, mette insieme tutti gli esseri viventi che li popolano, mostrando con semplicità come siano tutti strettamente collegati gli uni agli altri, e come la solidarietà, il rispetto e la collaborazione siano alla base della sopravvivenza e di una buona convivenza.

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