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La filosofia del camminare | Condivisione e nuove dimensioni

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Lettere

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Per arrivare alla meta sono necessari motivazione, determinazione ed equilibrio. È ciò che pensa Giorgia Marinelli, una delle “Ragazze in gamba” della “Rete nazionale donne in cammino”

di Lorenzo Arduini

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Trentuno anni, Giorgia Marinelli è originaria di Milano, ma vive a Palermo, dove lavora in un'organizzazione impegnata in progetti per il sociale. Socia Cai, solitamente intraprende i lunghi cammini in solitaria, ma nei fine settimana partecipa spesso alle escursioni del Cai Palermo. Fa parte del gruppo delle “Ragazze in gamba” della “Rete nazionale donne in cammino”, una community che promuove l’empowerment femminile attraverso il camminare, della quale fanno parte 84mila donne di tutta Italia con la passione per la natura da vivere a piedi.

Roys Peak in Nuova Zelanda

«Avere una meta è necessario quando si cammina, ma lo scopo principale del camminare non è raggiungerla». Quando percorre i sentieri, Giorgia Marinelli vuole essenzialmente entrare in una nuova dimensione. «Quando cammino tutto diventa relativo, viene ridimensionato, per il semplice fatto che mi ritrovo a essere io sola in mezzo a montagne immense. È un contesto che mi ricorda come per raggiungere la meta siano necessarie motivazione e determinazione, sui sentieri come nella vita di tutti i giorni. Solo se tutto è in equilibrio, corpo, mente e cuore, si riesce ad arrivare in fondo. Questo equilibrio è sempre precario, trovarlo e mantenerlo è una sfida».

LASCIARE UNA TRACCIA

Il tempo, per la Giorgia camminatrice, prende dunque un’altra forma, dilatandosi e contraendosi. «Questo avviene anche grazie agli incontri con le persone e le loro storie». Proprio per questo motivo non programma nel dettaglio le tappe di un determinato percorso. «Porto sempre con me una tenda con tutto il necessario per trascorrere la notte. In questo modo sono sempre libera di fermarmi un giorno in più in un luogo che reputo interessante, oppure di modificare il mio itinerario, o ancora di fermarmi prima se sono stanca». La sua filosofia del camminare è anche quella di condividere il cammino con chi lo percorrerà dopo di lei. Le piace lasciare una sorta di traccia del suo passaggio, grazie a consigli e indicazioni su eventuali pericoli e difficoltà incontrati, da dare di persona o attraverso i social. «Questo aspetto spesso manca nei frequentatori delle Terre alte. La montagna non è un luogo qualunque da vedere, merita di essere vissuta».

LA FIDUCIA CONQUISTATA

Nel 2020, appena dopo il lockdown, ha percorso in solitaria il Cammino Naturale dei Parchi, che collega Roma a L’Aquila in 25 tappe, snodandosi tra le vallate dell’Appennino Centrale. Lo si completa in quattro settimane circa. «È stato il primo cammino che ho intrapreso da sola, un’esperienza intensa, lunga, con molte difficoltà. Dopo il lockdown ne avevo davvero bisogno. Mi ha insegnato tanto e mi ha dato una notevole fiducia, sia in me stessa che negli altri. Nel mio cuore occupa un posto speciale».

Valle dei Ratti, in Valtellina

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