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La montagna e il clima | A soffrire non sono solo i ghiacciai

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Lettere

Lettere

di Luca Calzolari

Le montagne sono le sentinelle della clima. Sono fragili termometri della Terra che misurano la febbre del nostro pianeta. E nelle montagne gli effetti del riscaldamento globale sono molto gravi e densi di ripercussioni, basta pensare al ciclo dell’acqua. Proprio per questa ragione le montagne meriterebbero molta più attenzione da parte di tutti a prescindere dal ruolo che si ricopre e dalla funzione che si esercita nella propria vita. Per molti di noi le montagne sono il luogo cui abbiamo legato ricordi indelebili e momenti di vita familiare. Sfogliando l’album delle fotografie si scopre che le montagne sono sempre lì fissate dallo sguardo che si è trasformato in immagine, sono lì a rappresentare nel migliore dei modi, in tutta la loro bellezza, lo sfondo di quelle istantanee di vita. A volte si vedono in lontananza, quasi giustapposte. Altre volte sono ritratte più da vicino, con ricordi di vetta e scatti di escursioni. Poi lo sguardo si fa più attento e succede qualcosa: le montagne sono sempre lì ma alcune non sono più come nella fotografia, sono trasfigurate. Quel ghiacciaio affrontato con il timore dei primi passi non c’è quasi più. Un colpo al cuore, che riporta immediatamente alla situazione di oggi che ci costringe a guardare alla montagna con altri occhi. La fotografia che abbiamo davanti è passata da immagine del cuore a una fotografia che denuncia l’urgenza del fare. Il riscaldamento globale cambia la montagna e impatta anche sulle relazioni tra uomo e ambiente e sul paesaggio. La sofferenza dei ghiacciai è l’immagine della sofferenza di tutta la montagna. Il valore del paesaggio e dell’equilibrio ecosistemico non sopravvive per grazia ricevuta o per la longevità di un contesto naturale preesistente e ben più duraturo della vita umana. Quello è uno spazio da capire, tutelare, conservare e preservare dagli effetti che feriscono tanto i monti. Dell’impatto del riscaldamento globale in montagna però si parla soprattutto quando quella ferita crea dolore e morte. La tragedia della Marmolada è quella che purtroppo ha fatto più rumore con il tragico bilancio di vittime, che ha toccato anche il nostro Sodalizio. Ma per capire cosa sta cambiando abbiamo pensato di condividere analisi e spunti di riflessione sul rapporto tra la crisi climatica e la montagna, senza risparmiare un confronto con il passato, tra precedenti storici e segnali che non si è saputo cogliere o, peggio ancora, che alcuni hanno deliberatamente ignorato.

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Salendo verso Punta Gnifetti dalla Capanna Bentham (1° giugno 1961, foto Angelo Volpi)

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