L’APERTURA CON GLI ESERCIZI FONDAMENTALI BLU - GIALLO - ROSSO - NASCITA DEL VERDE ESERCIZIO DELLA LIBERA VOLONTÀ
“O UOMO CONOSCI TE STESSO”
L’apertura del percorso arteterapeutico prevede quattro esercizi fondamentali più uno libero, i quali servono a condurre l’indagine osservativa preliminare per crearsi una immagine orientativa del paziente. Tali esercizi sono: il Blu, il Giallo, il Rosso, la Nascita del verde, e quello della Libera volontà, condotto impiegando il blu, il giallo e il rosso. I primi quattro esercizi sono di disciplina, in quanto prevedono modalità obbligatorie, e hanno una natura e un movimento propri. E se iniziare con esercizi che hanno un carattere di disciplina può far pensare che il paziente non sia lasciato libero di scegliere con quali e quanti colori iniziare, ossia che non venga messo davvero in grado di sperimentare la sua simpatia o antipatia verso il mondo dei colori, l’esperienza dimostra, al contrario, che proprio così egli si esprime comunque liberamente, poiché, spesso ignorando fin dall’inizio le indicazioni ricevute, fornisce all’arteterapeuta preziosi indizi che permettono a quest’ultimo di formarsi, tramite il metodo di lettura degli esercizi, un’immagine oggettiva delle problematiche individuali in atto, ossia degli ‘squilibri’ che sono all’origine delle sue difficoltà. L’arteterapeuta che opera secondo L’essenza dei colori di Rudolf Steiner vuole infatti ricondurre l’essere umano alle leggi primordiali della creazione, dandogli modo, attraverso il percorso proposto, di riviverle in sé, riguadagnando un equilibrio fra il microcosmo umano e il macrocosmo spirituale, che tenga conto della evoluzione planetaria descritta da Steiner stesso nel quadro della sua Scienza Occulta. Ogni uomo serba una preziosa memoria di tale evoluzione, che può essere risvegliata avvalendosi della corrispondenza fra i colori e il mondo soprasensibile come attraverso una scala i cui gradini sono costituiti dai pianeti, ciascuno dei quali presenta i caratteri di una esperienza spirituale. Attraverso l’esercizio del Blu, il paziente verrà così ricondotto all’esperienza fatta sull’Antico Saturno; con il giallo all’esperienza dell’Antico Sole; con il Rosso (che ha in sé il movimento) a quella dell’Antica Luna, e con la Nascita del Verde all’esperienza della Terra, che reca in sé l’impulso della libertà, capace di trasformare due colori in un terzo. Su tale base, inoltre, Rudolf Steiner ha spiegato la triarticolazione animica dell’essere umano, suddivisa in pensare, sentire, volere, e ha indicato i tre colori, giallo, blu e rosso, definendoli “colori splendore”: nel senso che in essi ‘risplende’ il lato esteriore di un’essenza spirituale. Il giallo, colore splendore dello spirito, è legato alla sfera del pensare; il blu, colore splendore dell’anima, alla sfera del sentire; e il rosso, colore splendore del vivente, alla sfera della volontà. Il microcosmo umano si rivela così un krater, ossia un vaso di raccolta di forze spirituali che hanno una corrispondenza nei fenomeni della natura e del cosmo; come si rileva anche nel naturalismo rinascimentale (e in particolare nella dottrina dei pianeti quali livelli dell’Anima Mundi) che, con Marsilio Ficino, ebbe un centro di sviluppo e di irradiazione in Firenze. Il nesso tra il colore giallo e la sfera del pensare è intimamente legato al tema della luce; si usa dire infatti “mi sono illuminato, ora mi è tutto chiaro”. E, del resto, il pensiero e la luce hanno, attraverso il sistema neurosensoriale, un collegamento privilegiato con il capo. Nella luce irradia inoltre, dal passato, la forza del pensiero.
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