21.01.2015 CHARLIE HEBDO Estradato Fritz Jolie Joaquin, amico dei fratelli Kouachi Il tribunale di Haskovo ha accolto la richiesta di estradizione in Francia del 29enne Fritz Jolie Joaquin, un cittadino francese di origine haitiana sospettato di legami con i terroristi della strage di Parigi contro Charlie Hebdo. L'uomo era stato arrestato sulla base di un primo mandato di cattura dell'Europol, per sequestro di minore, mentre stava per uscire dal territorio bulgaro con il figlio di 3 anni, verso la Turchia. Poi è giunta la richiesta di estradizione per presunta complicità col terrorismo. Venerdì scorso il tribunale aveva respinto l'istanza di estradizione di Parigi per l'accusa di sequestro del figlio. Ieri invece, in base ad un secondo mandato di cattura dell'Europol, ha disposto l'estradizione in Francia di Fritz Jolie Joaquin, dopo l'arrivo della seconda richiesta che lo individua come fiancheggiatore degli autori dell'eccidio nella redazione di Charlie Hebdo. Entro dieci giorni, la procura generale bulgara dovrà ora organizzare, insieme alle autorità francesi, il trasferimento e la consegna dell'arrestato agli inquirenti di Parigi. Il difensore, l'avvocato Radi Radev, ha comunque promesso battaglia e ha dichiarato che Fritz Jolie Joaquin “innocente e le accuse nei suoi confronti non hanno niente a che fare con la verità”. L'arrestato ha ammesso di conoscere da oltre dieci anni i fratelli Kouachi, ma ha detto che aveva con loro soltanto rapporti di affari nel commercio di abiti e scarpe. “Non avevo la minima idea dei loro intenti”, ha sostenuto. EMERGENZA PROFUGHI Daniel Mitov: la protezione delle frontiere esterne UE può facilitare l’adesione a Schengen La necessità di una maggiore protezione delle frontiere esterne dell'Unione europea aumenta la probabilità della Bulgaria di aderire all'accordo di Schengen. È quanto affermato dal Ministro degli Esteri, Daniel Mitov, dopo il Consiglio Affari esteri dell'Unione europea che si è svolto a Bruxelles. Mitov ha affermato che la Bulgaria molto probabilmente chiederà il sostegno dell’UE per fronteggiare l’ennesima ondata di rifugiati e migranti. “La Bulgaria è uno dei paesi con il maggior numero di domande di asilo e allo stesso tempo abbiamo una posizione troppo bassa nella lista dei paesi che ricevono assistenza dal Fondo dell'UE che concede aiuti in linea con il principio di solidarietà. Noi insistiamo sull'importanza di raggiungere un giusto equilibrio”, ha dichiarato Mitov. ENERGIA Boyko Borisov: il blocco Khan Asparuh contiene grandi riserve di gas
Founded in 2003 and acknowledged by Italian Government in law no.518/70 Member of the Association of Italian Chambers of Commerce Abroad Bul. Knyaghinya Maria Luisa, 2, Business Center TZUM, fl.5 – Sofia 1000 – Bulgaria Tel: +359 2 8463280/1–Fax: +359 2 9440869 info@camcomit.bg –www.camcomit.bg
Il blocco offshore Khan Asparuh contiene ingenti risorse di gas. Lo ha affermato il premier, Boyko Borisov, in riferimento all’area di fondale del Mar Nero sotto la sovranità bulgara. “Sono convinto che nel Khan Asparuh siano presenti enormi riserve. Sono anche ottimista per i blocchi esplorativi Silistar e Teres. Non sarà facile perché ci sono dei progetti geostrategici. Se l'Ucraina verrà bypassata, se la pipeline diretta in Turchia verrà realizzata, sarà in gioco una grande partita geostrategica in cui è molto importante per i nostri partner negli Stati Uniti e in Europa prendere in considerazione la posizione della Bulgaria e fare in modo che resti lungo il percorso di transito del gas”, ha detto Borisov. Lo scorso 16 dicembre il consorzio che detiene la licenza per effettuare le prospezioni e trivellazioni nel sito offshore, composto dalla francese Total, dall’austriaca Omv e dalla spagnola Repsol, ha annunciato che i lavori nel blocco Khan Asparuh saranno posticipati di un anno a causa del crollo dei prezzi del petrolio a livello internazionale. Le tre compagnie hanno accettato di modificare il budget e i programmi di esplorazione per il prossimo anno: inizialmente, i programmi del consorzio prevedevano di avviare le perforazioni a metà del 2015. La motivazione che si legge nella nota delle tre compagnie è “il notevole e incessante declino dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali che si è verificato negli ultimi mesi che grava sui bilanci interni delle società”. La decisione del consorzio comporta la sospensione di una serie di commesse per la fornitura di attrezzature, cibo e carburante per la piattaforma di perforazione. Entro marzo saranno rinegoziati i contratti con le centrali termoelettriche Maritza East 1 e 3 La rinegoziazione delle condizioni contrattuali delle due centrali termoelettriche statunitensi in Bulgaria, Maritza East 1 e 3, dovrebbe essere raggiunta entro la fine di marzo. Lo ha annunciato il Ministro dell'Energia, Temenuzhka Petkova, citata dalla radio Darik. Petkova ha detto che il deficit della compagnia nazionale dell’energia elettrica (Nek) è pari a poco più di 3 miliardi di lev. Il Ministro ha spiegato che i due gruppi di lavoro con i partner statunitensi sono stati costituiti. Le aziende Usa hanno manifestato comprensione e il loro sostegno al Ministero dell’Energia. La Petkova, inoltre, ha annunciato che tutte le imprese energetiche statali saranno oggetto di una revisione per determinare lo stato attuale del settore. Dai primi anni 2000 Nek ha acquistato energia elettrica dalle due centrali a prezzi molto superiori rispetto a quelli pagati per la produzione da altre fonti. BRACCIO DI FERRO Fonti russe: gli Usa continuano a trarre benefici dalla crisi ucraina Gli Stati Uniti continuano a trarre il massimo beneficio dall’instabilità in Ucraina grazie alla loro influenza su alcuni paesi dell’Europa orientale, come Founded in 2003 and acknowledged by Italian Government in law no.518/70 Member of the Association of Italian Chambers of Commerce Abroad Bul. Knyaghinya Maria Luisa, 2, Business Center TZUM, fl.5 – Sofia 1000 – Bulgaria Tel: +359 2 8463280/1–Fax: +359 2 9440869 info@camcomit.bg –www.camcomit.bg
Romania e Bulgaria. È quanto si legge in un’analisi dell’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui su pressione di Washington la Romania ha deciso di potenziare le sue spese militari. Il riferimento è all’annuncio del Premier romeno, Victor Ponta, sull’incremento a circa 1,5 miliardi di euro delle spese destinate alla difesa determinato dalla crisi ucraina e da una “possibile” aggressione russa. Secondo l’agenzia di Mosca si tratta di uno “spaventapasseri” strumentalizzato per scopi differenti. Per quanto riguarda la Bulgaria, invece, Ria Novosti sottolinea come “proprio nel momento clou dei recenti avvenimenti, Washington abbia espresso il desiderio di aiutare la modernizzazione dell'esercito bulgaro per rafforzare l'integrazione del paese nella Nato”. In questo modo, prosegue l’agenzia russa, Sofia prende parte ai contrasti esistenti fra Russia e Usa e ci sarebbero “prove sufficienti che la Bulgaria potrà fornire equipaggiamenti militari alle truppe ucraine, un atto che andrà contro ogni accordo internazionale”.
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