01-12-2016 CRISI POLITICA Il GERB non sosterrà un eventuale Governo a guida del Fronte patriottico Il partito conservatore GERB, il cui leader è il Premier dimissionario Boyko Borissov, ha cambiato posizione riguardo a un eventuale Governo della coalizione nazionalista Fronte Patriottico (PF). Come ha spiegato ieri sera il Presidente del gruppo parlamentare del GERB, Tsvetan Tsvetanov, il suo partito non sosterrà nessun nuovo Governo nell’attuale legislatura. Il sostegno del GERB è fondamentale per ogni partito o coalizione che voglia formare un esecutivo, compito che il Presidente Rossen Plevneliev potrebbe assegnare al Fronte patriottico. In precedenza, Borissov e alcuni dei deputati del GERB avevano dichiarato di poter dare il sostegno all’iniziativa del PF per la formazione di un nuovo Governo, qualora Plevneliev dovesse dare tale incarico alla coalizione nazionalista. Le motivazioni addotte da Borissov e dai deputati del GERB erano principalmente la preservazione della stabilità politica e un ringraziamento al PF, che a sua volta aveva dato il sostegno all’esecutivo del Premier dimissionario. EMERGENZA MIGRANTI Gli istigatori della rivolta nel centro di accoglienza a Harmanli sono stati allontanati Tutti i migranti sospettati di aver partecipato alla rivolta che ha recentemente avuto luogo nel campo profughi nella città di Harmanli sono stati allontanati dalla struttura. Si tratta di circa quattrocento persone. Lo ha dichiarato il Direttore del Centro di accoglienza profughi di Harmanli, Dimitar Zahariev, che ha partecipato ad una riunione sull'argomento. “Tutte le persone allontanate sono di nazionalità afghana”, ha affermato Zahariev, aggiungendo che, su un totale di 2.235 rifugiati all'interno della struttura, almeno 1.024 provengono dall'Afghanistan, mentre i restanti sono prevalentemente famiglie arrivate dalla Siria e dall'Iraq. “Quelli che hanno dimostrato un atteggiamento aggressivo sono stati allontanati. Per quanto riguarda gli altri, sono in corso procedimenti di valutazione, al termine dei quali verrà presa una decisione”, ha concluso il direttore del centro. Sofia e Atene sono preoccupate per i rapporti Turchia - UE Le tensioni che si sono venute a creare ultimamente tra Turchia e Unione Europea in merito alla questione della crisi migratoria stanno preoccupando non poco Grecia e Bulgaria, che si trovano a dover affrontare diversi problemi nella gestione della situazione all'interno dei campi d'accoglienza nei loro territori. Il Ministro della Difesa Nikolay Nencev, ha recentemente dichiarato all'agenzia di stampa Sofia Globe che il Governo bulgaro è sempre pronto a stanziare almeno 2.000 soldati lungo i confini del Paese, qualora la situazione lo richiedesse. “La crisi migratoria è una minaccia molto seria