News CCIB 02 10 2018

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02-10-2018 BULGARIA-MACEDONIA Sofia, i politici di Skopje non perdano tempo “I macedoni hanno avuto la libera scelta e oltre il 90% dei partecipanti al referendum ha dichiarato in maniera categorica che il paese deve far parte dell’Unione Europea ed euro atlantica”. È quanto si legge in una nota del Ministero degli Esteri bulgaro in occasione del referendum di domenica scorsa in Macedonia per l'accordo con la Grecia per il nuovo nome ‘Macedonia del nord’. “Il loro voto è ben chiaro e deve essere preso in considerazione”, è detto ancora nella nota. Il Ministero degli Esteri si dice convinto che sia tempo che “l'intera élite politica della Macedonia dimostri maturità e trovi un modo per risolvere i problemi difficili”. “La posta in gioco è grande: il futuro dello Stato e il futuro di tutti i suoi cittadini, e la stragrande maggioranza dei cittadini è a favore dell'adesione all'UE e alla NATO - prosegue la nota - e la perdita di tempo non è vantaggiosa né per il paese né per l'intera regione”. “La Bulgaria continuerà a sostenere i nostri fratelli e sorelle della Repubblica di Macedonia per l'integrazione del paese nell'UE e nella NATO”, conclude il ministero degli Esteri bulgaro. SOCIETÀ Rumen Radev: ‘’È necessario un programma per migliorare la qualità della vita degli anziani’’ Ci sono molte persone anziane in Bulgaria che vivono in condizioni di isolamento e povertà, e hanno tutto il diritto di richiedere la realizzazione di una politica di lungo periodo che migliori la qualità della loro vita. Lo ha dichiarato il presidente, Rumen Radev, in occasione della Giornata internazionale per le persone anziane. “Fino ad ora, a fronte di un grave problema sono state avanzate soluzioni esclusivamente di breve periodo, che non possono darvi la sicurezza a cui avete diritto. Mi rendo conto della necessità di un cambiamento, soprattutto nella concezione che questo paese e i suoi abitanti hanno delle persone anziane”, ha dichiarato il presidente, rilevando la necessità di rafforzare il tessuto sociale iniziando da una maggiore attenzione nei confronti delle persone anziane e dei bambini. DISABILI Il difensore civico Maya Manolova critica il Ministero del Lavoro Il Difensore civico nazionale della Bulgaria, Maya Manolova, ha criticato il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Bisser Petkov, per quella che ha definito “una proposta di legge sfigurata” rivolta alle persone affette da disabilità, e ha dichiarato che tutte le riforme a essa collegate sono state sospese. “Le consultazioni riguardo il disegno di legge si sono concluse il 28 settembre. Tuttavia, a fronte di una serie di obiezioni avanzate da svariati dipartimenti di Stato e organizzazioni private, il Ministro ha deciso di


rimuovere dalla proposta una serie di punti fondamentali, creando qualcosa che non è più definibile una riforma”, ha dichiarato Manolova, aggiungendo di essere “totalmente demotivata” all’idea di dover lavorare con il dicastero a fronte di quanto accaduto. “In questo momento mi sento umiliata, così come, immagino, tutti quelli che hanno lavorato al disegno di legge con le migliori intenzioni”, ha affermato il difensore civico nazionale. “Se la versione finale della proposta dovesse passare, non cambierebbe molto. L’unica modifica prevista è un leggero incremento del sostegno finanziario alle persone disabili”, ha dichiarato Manolova. DOGANE Aumentano i sequestri di beni contraffatti Nel 2017 il numero di beni contraffatti sequestrati alle dogane bulgare dalla Polizia di frontiera di Sofia è aumentato. Lo si evince da dati resi pubblici dalla Commissione europea. Secondo il ‘Report on the EU customs enforcement of intellectual property rights’ della Commissione, i beni contraffatti confiscati l'anno scorso in Bulgaria sono stati 1.109.979 di unità, ovvero il 74% in più rispetto al 2016, quando furono 638.248. Il rapporto mostra che nella vicina Romania i beni sequestrati sono stati molti di più, oltre tre milioni, ma in calo del 17% anno su anno. Dati della Commissione europea hanno mostrato che nel 2017 le autorità doganali dei Paesi membri hanno sequestrato alle frontiere esterne della UE oltre 31 milioni di beni falsi o contraffatti, in calo rispetto al 2016, per un valore sul mercato di oltre 580 milioni di euro. Fra i beni contraffatti più comuni alle frontiere Ue: i prodotti alimentari (24%), seguiti da giocattoli (11%), sigarette (9%) e vestiti (7%). La Commissione ha aggiunto che la Cina rimane il Paese d'origine della maggior parte dei beni contraffatti, mentre l'ammontare maggiore di vestiti contraffatti origina dalla Turchia.


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