04-11-2016 PRESIDENZIALI Domenica i bulgari sono chiamati alle urne, probabile ballottaggio il 13 novembre, tre i favoriti Domenica prossima i bulgari sono chiamati alle urne per eleggere, a suffragio universale, il Presidente della Repubblica. È la sesta consultazione elettorale dopo la caduta del regime totalitario nel 1989. Nel caso che nessuno dei candidati raccogliesse il 50% più uno dei voti, si andrà al ballottaggio il 13 novembre. Per la prima volta il voto sarà obbligatorio e per la prima volta sarà abbinato a un referendum sull'ordinamento politico del Paese. Nella corsa alla presidenza sono in lista ventuno candidati appoggiati da dodici partiti, cinque coalizioni e quindici comitati di iniziativa. Stando agli ultimi sondaggi è poco probabile che il nuovo Presidente sia eletto al primo turno, e sarà per questo necessario il ballottaggio tra i due candidati più votati. I favoriti sono tre: l'attuale Presidente del Parlamento Tsetska Tsaceva, candidata del Partito Conservatore GERB al governo, il Generale in Congedo Rumen Radev, ex capo dell'aeronautica militare bulgara, appoggiato dal Partito Socialista (BSP, all'opposizione), Krasimir Karakacianov, candidato della Coalizione Nazionalista 'Patrioti Uniti'. Gli elettori sono poco più di 6,8 milioni, su una popolazione di circa 7,1 milioni di abitanti, che domenica potranno votare nei 12.418 seggi elettorali allestiti in tutto il Paese. Altri 325 seggi saranno aperti all’estero in settantuno Paesi nel mondo. Le urne resteranno aperte dalle 07:00 alle 20:00 locali. La Bulgaria è una repubblica parlamentare e i poteri del capo dello Stato sono limitati e per lo più rappresentativi. Il mandato del Presidente è di cinque anni. Il Premier Boyko Borissov si dimette in caso di sconfitta della Tsaceva Il Premier Boyko Borissov ha ribadito la propria intenzione di dimettersi qualora il candidato proposto dal suo Partito al governo GERB, Tsetska Tsaceva, non dovesse vincere le elezioni presidenziali del 6 novembre. “L’ho già detto in passato, se non riusciremo a sconfiggere tutti gli avversari, saremo politicamente finiti”, ha detto Borissov. Il Premier, infatti, diverse volte aveva dichiarato di essere pronto a dimettersi qualora Tsaceva non dovesse ottenere il maggior numero di preferenze al primo turno delle elezioni presidenziali. Boyko Borissov ha smentito, inoltre, le voci di un’eventuale coalizione di governo tra GERB, i socialisti e il partito della minoranza turca Movimento per Diritti e Libertà. “Il GERB non governerà con il Partito Socialista Bulgaro (BSP) o con il Movimento per i Diritti e le Libertà (DPS), piuttosto andrà all’opposizione”, ha detto il Premier Borissov che è anche leader del GERB. Le sue dichiarazioni arrivano come risposta alle ipotesi, secondo le quali il GERB