05-10-2018 ENERGIA Putin, la Bulgaria ha ceduto sul South Stream e ora se ne pente In una conferenza stampa congiunta a Mosca dopo i colloqui con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che spera che l'Europa sia in grado di difendere il progetto del gasdotto Nord Stream 2. “La Bulgaria ha rinunciato a partecipare al progetto del gasdotto South Stream su pressione esterna, ora se ne pente e vuole il transito del gas attraverso il gasdotto Turkish Stream: nessuno vorrebbe che tutti i paesi europei assomigliassero alla Bulgaria e mostrassero tale debolezza e incapacità nel difendere i propri interessi”, ha detto Putin. “Voglio assicurarvi che la Russia è sempre stata e rimarrà sempre il fornitore più affidabile, soprattutto perché il gasdotto arriva direttamente dal luogo di estrazione del gas a Yamal, in Siberia”, ha rilevato il presidente russo aggiungendo che tale sistema non ha rischi di transito. Il gasdotto South Stream doveva connettere direttamente la Russia con l'Unione Europea, attraverso il Mar Nero e la Bulgaria, bypassando i paesi extracomunitari, compresa l'Ucraina. Ai primi di giugno 2014 la Commissione UE chiese alla Bulgaria di sospendere il progetto South Stream, avviando una procedura d'infrazione concernente gli appalti. Pochi giorni dopo l'allora premier bulgaro Plamen Oresharski diede l'ordine di sospendere i lavori. Nel dicembre 2014, durante una visita ad Ankara, Vladimir Putin annunciò che Mosca cancellava il progetto South Stream avviando i lavori su un progetto alternativo, il Turkish Stream. DISABILI Deputati e ministri ricevono una delegazione delle madri di minori disabili Una delegazione delle madri di minori disabili che hanno protestato nelle ultime settimane davanti al parlamento di Sofia per la lentezza, da parte della classe politica, nell’adottare nuove misure di assistenza per i disabili, ha avuto un incontro con un gruppo di deputati. All'incontro, organizzato dal gruppo parlamentare del partito di governo Gerb, hanno preso parte anche il ministro del Lavoro Bisser Petkov, il ministro della Sanità Kiril Ananiev e il ministro dell'Istruzione Krassimir Valcev. Lo scopo era quello di fare avvicinare le due posizioni su diversi disegni di legge redatti dal governo. Secondo i rappresentanti delle madri di bambini con disabilità, il governo non sarebbe in grado di impiegare correttamente i 150 milioni di lev in più stanziati per le persone con disabilità per il 2019. Le madri dei minori hanno ribadito le loro posizioni e hanno chiesto riforme concrete in funzione del finanziamento delle strutture di assistenza e di misure più efficaci di sostegno per i loro figli.