06-10-2016 EMERGENZA MIGRANTI Prosegue la costruzione della barriera al confine con la Turchia In Bulgaria prosegue la costruzione della barriera “difensiva” alla frontiera turca per contenere il flusso di migranti mediorientali. “Sono in fase di costruzione altri cinquantasei chilometri di recinzione di filo spinato al confine con la Turchia e spero che nei prossimi due mesi i lavori saranno terminati per contrastare l'arrivo clandestino di migranti provenienti dal Paese limitrofo”, ha detto in parlamento il Ministro dell'Interno, Rumiana Bachvarova. La lunghezza complessiva della recinzione, ha precisato, è prevista su 229 chilometri. Negli ultimi due anni ne sono stati costruiti 124 chilometri. Il confine bulgaro-turco è di complessivi 259 chilometri. Bachvarova ha aggiunto che sono in fase di allestimento lungo il confine anche tre campi di accoglienza in caso di eventuale impennata degli arrivi di migranti. I campi saranno di “tipo chiuso” con coprifuoco e massiccia presenza di forze dell'ordine. L’Agenzia delle guardie di frontiera UE diventa operativa Prende ufficialmente il via oggi in Bulgaria la Nuova Agenzia UE dei guardacoste e guardie di frontiera, varata dall'Unione a tempo record per stringere le maglie delle proprie frontiere esterne di fronte alla crisi dei migranti. All'inaugurazione partecipano, tra gli altri, il Premier Boyko Borissov, il Commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos e il Direttore della nuova agenzia Fabrice Leggeri. In Bulgaria sono già 192 le guardie di frontiera inviate da Frontex e proprio qui si prevede di accrescere lo sforzo della presenza. Sofia si sta preparando alla possibilità che l'accordo tra l’UE e la Turchia naufraghi. Secondo la tabella di marcia di Bruxelles, la nuova Agenzia, (che rinasce dalle ceneri di Frontex) già a novembre compierà una valutazione pilota sulla vulnerabilità dei confini esterni dell’UE. Si tratta di una sorta di stress test per identificare e affrontare eventuali punti di debolezza. Il 6 dicembre diventerà attivo il pool di risposta rapida di almeno 1500 guardie di frontiera, messe a disposizione dagli Stati. L'Italia ad esempio contribuirà con 125 persone, la Germania con 226. Mentre il 6 gennaio è previsto che diventi operativo il nucleo rimpatri: con l'agenzia che avrà un ruolo rafforzato. Tra gennaio e marzo sarà terminata la prima valutazione della vulnerabilità delle frontiere. Nel caso in cui si ritenesse che le debolezze delle frontiere esterne di uno Stato possano mettere a rischio l'area Schengen, il regolamento prevede il cosiddetto “diritto di intervento”, ovvero, una missione decisa dal Consiglio UE, a maggioranza qualificata, sulla base di una proposta della Commissione Europea. Il Governo del Paese avrà trenta giorni per conformarsi all'iniziativa UE e