07-05-2019 LA VISITA DI PAPA FRANCESCO Grande risalto sui media bulgari I media in Bulgaria hanno dato grande risalto alla visita apostolica di papa Francesco dal 5 al 6 maggio. Questa mattina il sommo pontefice è partito alla volta della Macedonia del Nord. I canali televisivi, i siti d'informazione internet e i giornali rispecchiavano nei particolari il programma della visita. Tre dei canali della televisione nazionale bulgara (Bnt) hanno trasmesso in diretta tutti gli eventi durante la visita. Stando a un sondaggio demoscopico dell'agenzia Trend, riferito dai media, il 66% degli intervistati risulta essere informato dell'arrivo di papa Francesco nel loro paese, rispetto al 31% che hanno ammesso di non saperlo. Il 60% dei bulgari considera la visita un evento positivo, il 32% non è in grado di giudicare, mentre l'8 per cento la considera negativamente. Sempre secondo i risultati dell'inchiesta, il 57% degli intervistati ha un atteggiamento positivo nei confronti della personalità di Papa Francesco, il 35% non è in grado di giudicare, l'8% si esprime in maniera negativa. Quasi la metà dei bulgari (47%) dichiara che non seguirà la visita del Papa, il 31% si è detto interessato, mentre il 22% dichiara di essere indifferente. Il Papa accolto dal premier Borissov, incontra le autorità bulgare e il Patriarca Neofit Il 5 maggio papa Francesco è stato ufficialmente accolto all'aeroporto internazionale di Sofia dal premier Boyko Borissov. È seguito un colloquio tra i due nella Governmental Lounge dello scalo aereo. Borissov ha consegnato al Papa tre regali. Si tratta di un'icona ortodossa con l'immagine dei santi Cirillo e Metodio, gli ideatori dell'alfabeto slavo e patroni dell'Europa, un omoforio, paramento liturgico usato dai vescovi ortodossi e dai vescovi cattolici orientali di rito bizantino, che corrisponde al pallio della Chiesa cattolica, e, infine, il famoso yogurt bulgaro, ben noto a Papa Francesco già nella sua infanzia in Argentina. La cerimonia di benvenuto vera e propria si è svolta poi nella piazza antistante il Palazzo presidenziale, nel quale il papa ha reso la sua visita di cortesia al presidente della Repubblica Rumen Radev. L'incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico ha avuto luogo più tardi, nella Piazza Atanas Burov. È seguita la visita al patriarca ortodosso Neofit nel Palazzo del Santo Sinodo, la preghiera in silenzio davanti al Trono dei santi Cirillo e Metodio nella Cattedrale Patriarcale di San Alexander Nevsky, e la recita del Regina Coeli nella Piazza di San Alexander Nevsky. Papa Francesco, le fedi respingano le violenze e le strumentalizzazioni “Ogni religione, chiamata a promuovere armonia e concordia, aiuti la crescita di una cultura e di un ambiente permeati dal pieno rispetto per la
persona umana e la sua dignità, instaurando vitali collegamenti fra civiltà, sensibilità e tradizioni diverse e rifiutando ogni violenza e coercizione. In tal modo si sconfiggeranno coloro che cercano con ogni mezzo di manipolarla e strumentalizzarla”. Lo ha detto papa Francesco nel suo discorso alle autorità e alla società civile bulgare nella Piazza Atanas Burov. Il papa ha aggiunto che la sua visita in Bulgaria “intende idealmente riallacciarsi a quella compiuta da San Giovanni Paolo II nel maggio 2002 e si svolge nel grato ricordo della presenza a Sofia, per circa un decennio, dell'allora Delegato Apostolico mons. Angelo Giuseppe Roncalli”. Riferendosi al fenomeno migratorio verso l’Europa, papa Francesco ha detto: “A voi, che conoscete il dramma dell'emigrazione, mi permetto di suggerire di non chiudere gli occhi, non chiudere il cuore e non chiudere la mano - come è nella vostra tradizione - a chi bussa alle vostre porte”. Papa Francesco, ci legano l’ecumenismo del sangue, del povero e della missione Cattolici e ortodossi sono uniti “da un ecumenismo del sangue, del povero e della missione”. Lo ha detto papa Francesco durante la visita al patriarca della Chiesa ortodossa bulgara Neofit e al Santo Sinodo. Parlando della possibilità di “ritrovare la gioia del perdono e pregustare il giorno in cui, con l'aiuto di Dio, potremo celebrare allo stesso altare il mistero pasquale”, il Papa ha detto che “in questo cammino siamo sostenuti da tanti fratelli e sorelle, ai quali anzitutto vorrei rendere omaggio: sono i testimoni della Pasqua”. Patriarca Neofit, la Santa Sede ha un atteggiamento particolare nei confronti della Bulgaria “La Santa Sede ha sempre avuto un atteggiamento particolare nei confronti della Bulgaria. Un'espressione di tale atteggiamento fu la prima visita di un Papa in Bulgaria, quella di Giovanni Paolo II nel 2002. Appena diciassette anni più tardi Lei è il secondo Papa a visitare il nostro paese, un fatto che non possiamo spiegarci se non come un atteggiamento veramente speciale. Il Suo desiderio di visitarci nel Santo Sinodo lo consideriamo come un'espressione di rispetto per la Chiesa ortodossa bulgara. Vogliamo assicurarle che il rispetto è reciproco”. Con queste parole il patriarca bulgaro Neofit ha accolto papa Francesco nel Santo Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara a Sofia. “Cerchiamo per quanto sia possibile - ha proseguito il Patriarca Neofit - di seguire il Suo operato e siamo felici quando sentiamo le Sue forti parole in difesa delle radici cristiane dell'Europa e apprezziamo i Suoi moniti per le sfide che potrebbero degenerare in una persecuzione fisica dei cristiani nei loro paesi. Su questi temi le nostre opinioni coincidono pienamente”. Il Patriarca ha ricordato infine le parole di papa Giovanni Paolo II, pronunciate a Sofia nel 2002, secondo il quale “il Signore Gesù Cristo ha fondato una sola Chiesa, mentre noi oggi ci presentiamo al mondo divisi, come se Cristo stesso fosse diviso”. “Noi abbiamo sempre pregato per
l'unità del mondo in Cristo, perché i cristiani uniti saranno più forti”, ha concluso il patriarca Neofit. In piazza tra i fedeli per la recita di Regina Caeli Papa Francesco, dopo la preghiera nella cattedrale patriarcale di Sofia davanti al Trono dei santi Cirillo e Metodio, è uscito nella piazza di Sant'Aleksander Nevskij, salutando, prima della recita della preghiera Regina Caeli, la piccola folla di fedeli lì convenuta. “Nella storia della Chiesa, anche qui in Bulgaria, ci sono stati Pastori che si sono distinti per santità della vita”, ha detto il Pontefice: “Tra essi mi piace ricordare il mio predecessore, che voi chiamate ‘il santo bulgaro’, San Giovanni XXIII, un santo pastore, la cui memoria è particolarmente viva in questa terra, dove egli ha vissuto dal 1925 al 1934”. Prime comunioni a Rakovsky “Sono felice di salutare i bambini e le bambine della Prima Comunione, come pure i loro genitori, parenti e amici. A tutti voi rivolgo il bel saluto augurale che si usa anche nel vostro Paese in questo tempo pasquale: Cristo è risorto”. Lo ha detto papa Francesco nell'omelia della messa a Rakovsky, nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, con le prime comunioni a 245 bambini provenienti da tutta la Bulgaria. “Siamo contenti perché Egli è vivo e presente tra noi oggi e sempre”, ha rilevato. “Voi, cari bambini, care bambine, siete venuti qui da ogni angolo di questa ‘Terra delle rose’ per partecipare a una festa meravigliosa, che sono sicuro non dimenticherete mai: il vostro primo incontro con Gesù nel sacramento dell'Eucaristia”, ha osservato papa Francesco. Prima di recarsi a Rakovsky, papa Francesco ha visitato il centro profughi “Vrazhdebna” nella periferia di Sofia. Nel refettorio si è incontrato con circa cinquanta persone, tra genitori e bambini di Siria e Iraq. La visita del papa si incrocia con la Festa di San Giorgio Il sei maggio, la seconda giornata della visita apostolica di papa Francesco, in Bulgaria si celebra Gherghiovden, la festa di San Giorgio il Vincitore, una delle più importanti nel calendario della Chiesa ortodossa bulgara, che è anche Festa dell'Esercito bulgaro e del suo valore, istituita nel 1880. In questa occasione nel centro di Sofia si è svolta una parata militare che ha coinvolto oltre mille soldati, 48 veicoli blindati e corazzati da combattimento delle forze di terra e antiaeree, nonché decine di aerei ed elicotteri in dotazione alle Forze aeree e navali della Bulgaria. Le celebrazioni della festa di San Giorgio sono state al centro dell'attenzione dei media bulgari, anche se i canali televisivi nazionali, compresa la tv pubblica Bnt, alternavano collegamenti in diretta con gli inviati nella città di Rakovsky, la ‘roccaforte’ del cattolicesimo in Bulgaria, per seguire la visita di papa Francesco.
Il 6 maggio, Gherghiovden, è giornata festiva in Bulgaria. Per tradizione, la famiglia, parenti e amici, si radunano a pranzo per mangiare agnello arrosto con contorno di patate novelle. Secondo le credenze popolari, durante la festa di San Giorgio dovrebbe piovere per garantire un buon raccolto in estate. Ieri, per fortuna, in tutta la Bulgaria le piogge sono state più che abbondanti. Incontro per la pace in Piazza Nezavisimost Nessun prelato della Chiesa ortodossa bulgara ha partecipato all'incontro per la pace presieduto da papa Francesco in Piazza Nezavisimost a Sofia, l'ultimo evento della sua visita in Bulgaria prima di trasferirsi in Macedonia del Nord. All'incontro alla presenza degli esponenti delle varie confessioni religiose della Bulgaria, era annunciata la presenza del metropolita Antonio, ma alla fine la fede ortodossa è stata rappresentata solo dal laico che dirige per il governo la Direzione del culto e degli affari religiosi, che era sul palco col Papa insieme ai leader delle altre fedi. Le altre quattro religioni della Bulgaria rappresentate sul palco, oltre alla cattolica e all'ortodossa, erano gli ebrei, i protestanti, gli armeni e i musulmani. La Chiesa ortodossa bulgara, che il Papa ha comunque incontrato con la cordiale visita al patriarca Neofit e al Santo Sinodo e la preghiera in silenzio nella cattedrale patriarcale davanti al Trono dei santi Cirillo e Metodio, ha confermato così la disposizione che ha voluto che in questi giorni non si partecipasse a preghiere comuni col Papa. La cerimonia ha visto la lettura del Cantico delle Creature di San Francesco e la recita del Salmo 122, quindi l'accensione di un cero e sei fiaccole a simboleggiare le confessioni religiose presenti. Dopo le preghiere degli esponenti religiosi, il Papa ha recitato la Preghiera di San Francesco, al termine della quale ha rivolto il suo saluto. "Anche ciascuno di noi", sulle orme di Francesco d'Assisi, ha detto il Papa, "è chiamato a diventare un costruttore, un ‘artigiano’ di pace. Pace che dobbiamo implorare e per la quale dobbiamo lavorare, dono e compito, regalo e sforzo costante e quotidiano per costruire una cultura in cui anche la pace sia un diritto fondamentale". Duro attacco dal metropolita Nikolay, la visita di Francesco è un atto politico “La visita del Papa in Bulgaria è un atto politico, l'obiettivo è di unire tutte le chiese intorno al Vaticano per incontrare poi insieme l'Anticristo al suo arrivo”. Lo ha dichiarato il metropolita di Plovdiv Nikolay dall'altare della chiesa San Giorgio, dopo la solenne liturgia dedicata alla festa di San Giorgio il Vincitore. Il metropolita Nikolay ha aspramente criticato la visita di papa Francesco definendola “un atto politico” che la Chiesa ortodossa bulgara non potrebbe considerare e sostenere in nessuna maniera come evento religioso. “Abbiamo accolto il Papa come capo di uno stato sovrano, quello del Vaticano, ma nessuno ci può costringere a celebrare congiuntamente messe o preghiere”, ha aggiunto il metropolita. “Tutti noi vogliamo che le
chiese cristiane si uniscano. Questo può succedere soltanto quando i vescovi si riuniscono e discutono su come farlo. Ma i politici non lo vogliono, hanno inventato il cosiddetto ecumenismo, che cerca di unire tutte le religioni. Sapete benissimo, però, che c'è anche la religione del Satana. Non è possibile unire la luce e le tenebre”, ha concluso il metropolita Nikolay. EUROPEE Le Pen in Bulgaria, con Salvini non c'è concorrenza, siamo amici “Voglio salvare l'Europa. Ciò significa ripristinare la forza e l'orgoglio delle nazioni, creare un'associazione tra le nazioni in cui gli interessi dei diversi popoli siano difesi. Voglio fermare l'ondata di migranti. Ogni nazione dovrà decidere se accettarli o meno, cosa che la Commissione europea ormai non è in grado di fare”. Lo ha dichiarato in un'intervista al canale televisivo bulgaro Btv Marine Le Pen, presidente del partito francese di estrema destra Rassemblement National, asse portante del Movimento per un'Europa delle Nazioni e della Libertà (Enl) al Parlamento europeo. Più tardi, in una conferenza stampa, a una domanda sui suoi rapporti con Matteo Salvini, Le Pen ha risposto che si conoscono da tanto tempo. “Siamo dei partner, ma anche amici, io veramente lo ammiro. Deluderò coloro che sperano che ci sia concorrenza tra noi due. C'è solo solidarietà”. Le Pen ha dichiarato, inoltre, che “l'Unione europea non è l'Europa, è un'organizzazione mostruosa che sta distruggendo la bellezza dell'Europa con la sua ideologia”. Le Pen è stata a Sofia a capo di una delegazione che comprendeva Gerolf Annemans, eurodeputato belga e presidente del partito Vlaams Belang, il presidente del partito slovacco Rodina, Ludovit Gog e il copresidente del partito ceco Libertà e democrazia diretta, Radim Fiala. La visita è avvenuta su invito di Vesselin Mareshki, leader del movimento Volia (Volontà), partito membro dell'Enl, in occasione dell'apertura della sua campagna elettorale per le europee del 26 maggio prossimo. Mareshki, un imprenditore che possiede una catena di farmacie e distributori di benzina, è entrato in politica nel 2017 ottenendo dodici seggi in parlamento sul totale di 240 dopo le elezioni parlamentari. DIFESA Delegazione bulgara a Washington per discutere l’acquisto degli F16 Una delegazione bulgara si reca oggi a Washington per negoziare l'acquisizione di aerei da combattimento, gli F-16 Block 70 fighter, da destinare all’Aeronautica militare bulgara. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Krassimir Karakachanov. La delegazione sarà guidata dal vice ministro della Difesa Atanas Zapryanov, dal comandante dell'Aeronautica generale Tsanko Stoykov, da specialisti della Forza armata nonché da funzionari dei ministeri delle Finanze e dell'Economia. “Le linee guida sono molto chiare, attenendosi al prezzo fissato dal Parlamento, senza abbassare le capacità degli aerei che dobbiamo acquistare”, ha affermato Karakachanov.
Il ministro ha inoltre spiegato che la delegazione bulgara dovrebbe sollevare la questione dei contributi per i nuovi velivoli militari e insistere sul fatto che non dovrebbero essere pagati subito. Il rappresentante della Lockheed Martin, James Robinson, ha dichiarato lo scorso marzo, durante una visita nella città di Plovdiv, che i negoziati tra il governo della Bulgaria e degli Stati Uniti per la fornitura destinata a Sofia degli aerei da combattimento F-16 fighter potrebbe concludersi a luglio e l’ordine consegnato al più presto nel 2023. La produzione degli F-16 Block 70 fighter dovrebbe iniziare questa estate nell’impianto in South Carolina. Robinson avrebbe inoltre chiarito che nel prezzo per la fornitura dei jet da combattimento sarebbe previsto anche un periodo di formazione per i piloti dell’Aereonautica militare bulgara, che dovrebbe durare tra i nove e i dodici mesi. Gli F-16 potrebbero quindi essere consegnati alla Bulgaria a partire dal 2023, secondo quanto riferito da Robinson.