News CCIB 09 07 2018

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09-07-2018 COOPERAZIONE Il vertice ‘16+1’ a Sofia, la Cina rafforza la presenza nell’Europa centrorientale Con il crescente interesse della Cina a rafforzare la sua presenza nell'Europa centrorientale, tramite accordi, progetti, investimenti, ma osservando al tempo stesso le regole del mercato Ue, si è svolto a Sofia il vertice ‘16+1’, l'incontro tra i leader della Cina e dei Paesi della regione. Questo formato è un'iniziativa di Pechino volta a intensificare ed espandere la cooperazione con undici Stati membri dell'Ue e cinque paesi balcanici: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia. La collaborazione riguarda diversi settori tra i quali investimenti, trasporti, finanza, scienza, istruzione, cultura. Quella di Sofia è stata la sua settima edizione annuale. “Il libero scambio internazionale e la cooperazione devono essere mantenuti per evitare il rallentamento dell'economia globale”, ha detto nel suo discorso al summit il premier cinese Li Keqiang, che ha promesso la riduzione dei dazi doganali sulle merci provenienti dall'Europa e un rafforzamento della cooperazione con il Vecchio continente. Li Keqiang ha espresso la convinzione che ‘16+1’ potrebbe includere anche altri paesi europei. “La cooperazione dovrebbe rimanere aperta e basarsi sui principi della trasparenza”, ha aggiunto Li Keqiang, ribadendo che il vertice ‘16+1’ “non ha lo scopo di dividere l'Europa”. Secondo il premier cinese l'Ue è una “forza indispensabile e importante per la pace globale, la stabilità e la prosperità”. Nello stesso tempo Li Keqiang ha ribadito che Pechino difenderà i suoi interessi se qualcuno intende aumentare tariffe e imposte nel commercio, riferendosi alle misure restrittive adottate dagli Usa. Il vertice ‘16+1’ fa parte del piano della nuova ‘Via della seta’ di Pechino, per un ammontare di diversi miliardi di euro volto a consolidare l'influenza della Cina nell'Europa attraverso investimenti e legami economici più stretti. Il premier cinese ha cercato di dissipare i timori di Bruxelles rilevando ancora una volta che “i progetti congiunti rispetteranno appieno le regole dell'Ue”. “Non c'è alcun conflitto di interessi tra la Cina e l'Europa”, ha detto. Li Keqiang ha abbracciato l'idea dell'istituzione a Sofia di un centro europeo di formazione per le imprese cinesi su come funziona il mercato nell'Ue e quali sono le regole europee. Questo centro dovrebbe aiutare le imprese cinesi a partecipare alle gare d'appalto e osservare i regolamenti in vigore nell'Ue. Nell'ambito del vertice ‘16+1’ si è svolto un business forum con la partecipazione di oltre mille imprese cinesi ed europee. Sono stati firmati accordi bilaterali di cooperazione. Quelli tra Sofia e Pechino sono nei settori del turismo, economia, educazione e patrimonio culturale.


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