10.02.2016 PROTESTE Grave la situazione al confine con la Grecia La situazione al confine bulgaro-greco si aggrava sempre di più in seguito al blocco del principale punto di frontiera Promahon - Kulata da parte degli agricoltori ellenici, che protestano contro l'aumento delle imposte e il progetto di riforma pensionistica. La loro protesta va avanti da alcuni giorni e le code di camion, prevalentemente bulgari, bloccati dalle due parti del confine sono di oltre 10 chilometri. Centinaia di autotrasportatori bulgari, ormai esasperati, hanno deciso di iniziare una contro protesta formando una catena umana per bloccare il traffico di automobili verso la Grecia. Essi hanno dichiarato che bloccheranno la strada anche con dei camion fino a quando non sarà aperto un corridoio per i camion bulgari che si trovano fermi in territorio greco. Gli autotrasportatori bulgari accusano le autorità di Sofia di eccessiva lentezza nel risolvere il problema con le autorità di Atene. "Nella trappola greca ci sono oltre 2 mila nostri colleghi", affermano gli autotrasportatori e chiedono l'arrivo sul posto dei premier della Bulgaria e della Grecia, nonché del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. MIGRANTI Arrestati cinque poliziotti per tangenti Cinque poliziotti bulgari in servizio al valico di frontiera con la Turchia di Elhovo sono stati arrestati questa sera con l'accusa di tangenti. Secondo la Procura di Sofia gli agenti ottenevano bustarelle da trafficanti che illegalmente trasportavano migranti, prevalentemente siriani ed iracheni, provenienti dalla Turchia verso l’Europa occidentale, attraverso la Bulgaria. Il gruppo criminale, nel quale tre dei poliziotti avevano cariche direzionali, operava, secondo gli inquirenti, dal luglio 2015 e chiedeva ai trafficanti 500 euro per ogni migrante clandestino. I poliziotti corrotti prendevano tangenti anche per arrestare trafficanti e migranti clandestini su richiesta e indicazioni fornite da altri trafficanti rivali per battere la concorrenza. I cinque arrestati rischiano una condanna da 5 a 15 anni di prigione. ONU Irina Bokova è il candidato ufficiale della Bulgaria a Segretario Generale dell'ONU Irina Bokova, Segretario Generale dell’UNISCO, è il candidato ufficiale della Bulgaria a Segretario Generale dell'ONU. Lo ha annunciato il Ministero degli Esteri di Sofia. La notizia è arrivata dopo che il Vicepresidente della Commissione Europea responsabile per il bilancio e le risorse umane, Kristalina Gheorghieva, ha rinunciato a candidarsi a Segretario Generale dell'ONU. Irina Bokova, ha buone possibilità di farcela, in quanto secondo regole non scritte, a succedere a Ban Ki-moon dovrebbe essere una donna dell'Europa centrorientale. Alla notizia, i media bulgari hanno pubblicato la biografia di Irina Bokova legata strettamente alla nomenklatura del regime di Todor Zhivkov in Bulgaria, fino al 1989 l’alleato più fedele dell’URSS.