10-07-2019 BALCANI Concluso il summit Seecp, lavorare per la stabilità della regione Con l'adozione di una dichiarazione finale si è conclusa la due giorni sul monte Jahorina, presso Sarajevo, del Processo di cooperazione del Sudest Europa (Seecp), un vertice al quale hanno partecipato alcuni capi di Stato e di governo dei Paesi aderenti a tale iniziativa regionale. Il Seecp è stato costituito 23 anni fa e di esso fanno parte 13 paesi della regione con l'obiettivo di creare un ambiente di fiducia e di stabilità regionale, fermo restando come prioritario il processo di allargamento dell'Unione europea. Attualmente però, ha detto il presidente del Montenegro Milo Djukanovic, sono inquietanti e scoraggianti i messaggi che arrivano dall'Ue, mentre secondo il presidente turco Recep Tayyp Erdogan “miopi circoli populisti” all'interno dell'Ue stanno bloccando il processo di allargamento, creando in tal modo il rischio di nuova instabilità nei Balcani occidentali. Nel suo intervento Erdogan ha anche ricordato che il suo paese ospita quattro milioni di migranti e profughi e che, ha detto, “abbiamo contribuito alla sicurezza in Europa, ma in tale difficile processo è mancato l'aiuto degli amici europei”. Nella dichiarazione finale, tutti i partecipanti hanno espresso la convinzione che solo l'integrazione dell'intera regione nell'Unione europea contribuisca agli interessi dell'Europa stessa e che la sicurezza del sud-est europeo è la condizione prima per la sicurezza e stabilità dell'intero continente. Perciò, si rileva nel documento, sono indispensabili sforzi coordinati nella lotta al terrorismo e agli estremismi e contro la criminalità organizzata. È altresì importante, si dice nel documento, la cooperazione economica tra i paesi del Seecp così come tra Seecp e l'Ue, insieme alla promozione di prospettive positive per le nuove generazioni per affrontare la potenziale minaccia alla stabilità causata dall'esodo dei giovani le cui capacità sono di importanza cruciale per la creazione di società più stabili e coerenti. Al vertice, la cui prima giornata di lavori si è tenuta a Sarajevo con i ministri degli esteri, hanno preso parte i tre esponenti della Presidenza tripartita della Bosnia - l'attuale presidente di turno, il serbo Milorad Dodik, il croato Zeljko Komsic e il musulmano Sefik Dzaferovic - i capi di stato di Turchia Recep Tayyip Erdogan, Montenegro Milo Djukanovic, Macedonia del Nord Stevo Pendarovski e Albania Iljir Meta, i premier di Serbia e Bulgaria, Ana Brnabic e Boyko Borissov, e rappresentanti di livello inferiore di Croazia, Romania, Moldova e Grecia, mentre il Kosovo ha disertato la riunione per protesta contro quello ha ritenuto un invito ‘umiliante’ da parte del presidente bosniaco Dodik, che non avrebbe posto Pristina sullo stesso piano degli altri Paesi. Proprio al Kosovo è passata la presidenza del Seecp, detenuta nell'ultimo anno dalla Bosnia-Erzegovina.