11.02.2016 BLOCCO CONFINE La Commissione UE non può intervenire contro Atene La Commissione Europea ha informato che la legge europea non le concede alcun potere per intervenire direttamente o avviare sanzioni immediate per quanto riguarda il blocco permanente dei valichi di confine tra Grecia e Bulgaria a causa della protesta degli agricoltori greci. “Le procedure di infrazione sono stabilite nei trattati dell'UE e richiedono una serie di passaggi standard prima di incorrere in qualsiasi ricorso alla Corte Europea”, ha detto un portavoce per l’esecutivo dell’UE. Il regolamento comunitario prevede uno scambio di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione Europea in caso di manifestazioni o lavori stradali che potrebbero influire negativamente sulla libera circolazione delle merci. La Commissione, inoltre, ha chiesto alla Grecia di riferire sullo stato di avanzamento, in termini di luogo, date e durata delle azioni da parte degli agricoltori che protestano e sta ricevendo aggiornamenti quotidiani sulla situazione al confine. Tuttavia, la Commissione ha chiarito che “tocca in primo luogo agli Stati membri determinare quali misure siano necessarie e proporzionate al fine di facilitare la libera circolazione delle merci nel loro territorio in una data situazione”. La Commissione ha anche informato che “eventuali compensi per le eventuali perdite degli operatori è di competenza dei giudici nazionali”. Secondo fonti del settore bulgaro, ciascun autotrasportatore ha perso tra i 150 e i 300 euro per camion al giorno a causa dei ritardi nelle consegne. Durante la scorsa settimana, le autorità bulgare hanno ripetutamente invitato funzionari greci a prendere contatti con i manifestanti che con questi blocchi stanno violando i principi fondamentali dell'Unione Europea, come la libera circolazione di persone e merci. Gli agricoltori greci scioperano contro la sospensione dei sussidi e le riforme previdenziali proposte dal Governo del premier Alexis Tsipras e che prevedono un aumento dei contributi fiscali e pensionistici. Le autorità greche non hanno fornito alcuna informazione in merito alla tempistica del blocco messo in scena dagli agricoltori. ENERGIA Si dimette il Capo della compagnia statale Bulgarian energy holding Il Ministero dell'Energia ha annunciato le dimissioni di Jacklen Cohen dalla carica di Amministratore delegato della compagnia statale Bulgarian Energy Holding (BEH), la maxi società che riunisce tutte le compagnie energetiche bulgare. La notizia è stata diffusa senza fornire ulteriori dettagli se non che “i cambiamenti sono volti a ottimizzare” la Bulgarian Energy Holding. Cohen, che ha assunto la carica nel luglio 2014, è stato sostituito da Petyo Ivanov, che finora è stato CEO del fornitore di gas Bulgargaz, sussidiaria di BEH. In precedenza, Ivanov ha lavorato come direttore del controllo finanziario e capo contabile presso la Società elettrica nazionale (NEK). Nikolay Pavlov, ex Direttore finanziario di NEK, assumerà invece la carica di Amministratore delegato di Bulgargaz. BEH riunisce gli asset dell’impianto nucleare di Kozloduy, della Bulgargaz, del gestore del trasporto del gas Bulgartransgaz, dell’operatore di telecomunicazioni Bulgartel, della NEK, dell’operatore del
sistema elettrico ESO, della centrale elettrica a carbone Maritsa East 2 e delle miniere di carbone Maritsa Est. POLITICA L’ex leader del DPS Mestan presenta il nuovo partito Democratici per la responsabilità, libertà e tolleranza Lyutvi Mestan, ex leader del Movimento per i diritti e le libertà (DPS), espulso dal partito alla fine di dicembre, ha annunciato l'intenzione di creare un nuovo partito politico dal nome Democratici per la responsabilità, libertà e tolleranza. Mestan ha parlato del suo nuovo progetto politico dicendo di “aver riscontrato un numero consistente di elettori che non si sentono rappresentati dal DPS. Noi saremo i Democratici per la responsabilità, libertà e tolleranza”. “Sono stato in giro per il Paese per 40 giorni e ho visto le criticità sollevate da una parte dell’elettorato che non condivide la posizione espressa da Ahmed Dogan e non si sente rappresentato dalla DPS. Queste persone non dovrebbero essere lasciate senza un rappresentante”, ha spiegato Mestan. “Ecco perché ho detto che posso essere espulso dal DPS, ma non potrò mai essere allontanato dalle mie idee”, ha aggiunto.