11-04-2018 BALCANI Vucic e Borissov, mantenere la pace e la stabilità L'importanza di preservare pace e stabilità nei Balcani è stata rilevata dal presidente serbo Aleksandar Vucic e dal premier bulgaro Boyko Borissov, incontratisi a Mostar, in Bosnia-Erzegovina, a margine dell'inaugurazione della locale Fiera economica internazionale. Borissov presiede fino a fine giugno il Consiglio Ue, avendo la Bulgaria la presidenza di turno dell'Unione europea. A fare da sottofondo al colloquio le controverse dichiarazioni rese dal presidente del Kosovo Hashim Thaci, secondo il quale “alle minacce della Serbia, Pristina risponderà allo stesso modo del 1999, con i fucili”. Vucic aveva subito replicato alle parole bellicose di Thaci affermando che “la Serbia non vuole altre guerre ma lavora per la pace e lo sviluppo economico”. Nella conferenza stampa congiunta con Borissov, il presidente serbo ha ribadito la posizione di Belgrado, contraria a ogni azione di forza che potrebbe destabilizzare irrimediabilmente l'intera regione e il resto d'Europa. “Un qualsiasi scontro riporterebbe immediatamente la regione indietro di cento anni”, ha detto Vucic. “Ho cercato di convincere Borissov sul fatto che la Serbia intende fare ogni sforzo possibile per garantire il mantenimento della pace e della stabilità nella regione, e che alle dichiarazioni infuocate intendiamo reagire con prudenza e moderazione”. “So quanto il presidente Vucic - ha detto da parte sua Borissov - si sforzi per mantenere la pace nella regione. Spero che anche i colleghi in Kosovo si comportino nello stesso spirito e vadano nella medesima direzione, poiché i conflitti coinvolgono tutti e le ferite delle vecchie guerre degli anni novanta sono ancora fresche”. “Invito tutti, musulmani, croati, serbi, tutti i popoli dei Balcani, a dare prova di ragionevolezza poiché le conseguenze di nuovi conflitti si abbatterebbero prima di tutti sui Balcani”, ha affermato il premier bulgaro. Nell'incontro con Vucic si è parlato anche del prossimo vertice Ue-Balcani occidentali in programma il 17 maggio a Sofia, e delle minacce di boicottaggio di Spagna e altri Paesi Ue che non riconoscono l'indipendenza di Pristina, nel caso al tavolo dovessero sedere su un piano di parità i rappresentanti di Pristina. Borissov ha assicurato il massimo impegno per risolvere tali problemi e garantire la presenza al vertice di tutti i Paesi della regione.