11.05.2016 DIMISSIONI Si dimette il Vice Premier e Ministro del lavoro Ivaylo Kalfin Il Vice Premier e Ministro del Lavoro e la politica sociale, Ivaylo Kalfin, ha presentato ieri le sue dimissioni, subito accettate dal Premier Boyko Borissov, leader del partito conservatore GERB. Kalfin è uno degli esponenti di spicco del partito di centro sinistra ABV dell'ex Presidente Gheorghi Parvanov, che fino a ieri appoggiava il Governo di coalizione al potere dopo le elezioni dell'autunno del 2014. Nei motivi Kalfin ha spiegato che si è dimesso dopo che la dirigenza del suo partito ha deciso di ritirare il suo appoggio all'esecutivo per “mancanza di dialogo con il GERB”. Secondo alcuni osservatori il partito ABV intenderebbe avvicinarsi ai socialisti, schierati all'opposizione in Parlamento, per provocare una crisi di governo ed elezioni anticipate. VETO Il Fronte Patriottico non accetta il veto presidenziale sulle modifiche della legge elettorale “Manteniamo la nostra posizione, il veto presidenziale sugli emendamenti al codice elettorale, andrebbe ritirato”. Questo il parere dei rappresentanti del gruppo parlamentare del Fronte Patriottico, che hanno tenuto una riunione con il Premier Borisov e gli altri partiti che appoggiano il governo, in merito alla decisione del presidente Plevneliev di apporre il veto sulle modifiche alla legge elettorale che limitano il numero di seggi per i bulgari residenti all’estero. Il leader di VMRO, uno dei principali partiti facenti parte del Fronte Patriottico, Krasimir Karakachanov, ha dichiarato: “Come è già stato affermato, i negoziati continuano. La posizione del Fronte Patriottico rimane la stessa, il veto andrebbe ritirato”. “A livello pubblico si è generata un isteria basata su falsi presupposti: non ci sono restrizioni per i cittadini bulgari”, ha spiegato Karakachanov. “Il Fronte Patriottico è favorevole ad un Governo bulgaro forte e stabile. Le nostre argomentazioni sono sempre state tese a non restringere i diritti dei bulgari ma a garantire la sicurezza nazionale, la sovranità, la dignità della Bulgaria come Stato. Questo vuol dire che non permetteremo ad altri Paesi di organizzare le elezioni per conto delle istituzioni bulgare, influenzando la nostra politica in questa maniera”. Posizioni simili ha espresso il leader del Fronte Nazionale per la Salvezza della Bulgaria (NFSB), Valeri Simeonov, il cui partito è parte del gruppo parlamentare del Fronte Patriottico. “Non siamo disposti a votare in favore della decisione presidenziale sul veto, continuiamo a ribadire che il veto vada ritirato”.