11-06-2018 COESIONE Oettinger, non ci sarà un fondo per i paesi più colpiti dalla Brexit “Un apposito fondo per i paesi più colpiti dalla Brexit non ci sarà, ma esiste uno strumento previsto per eventuali shock asimmetrici”. Lo ha dichiarato il Commissario europeo per il bilancio e le risorse umane Gunther Oettinger in un punto stampa a margine della Conferenza di alto livello dedicata al futuro della politica di coesione che si è tenuta a Sofia nell'ambito della presidenza di turno bulgara del Consiglio Ue. “Se tutti i ventisette stati membri fossero colpiti dalla recessione economica, i mezzi a disposizione dovrebbero bastare per tutti attraverso programmi diversi”, ha aggiunto. “La cosa più importante che si propone la politica di coesione è avvicinare il basso Pil pro capite alla media europea”, ha detto ancora il commissario in risposta ad una domanda riguardante le preoccupazioni di alcuni degli stati Ue dell'Europa dell'Est, in merito alla formula proposta dalla Commissione europea per la politica di coesione. Secondo Oettinger, le politiche europee danno dei risultati e nei prossimi decenni ci saranno meno fondi di coesione da investire in questi paesi rispetto al 2004. MIGRANTI Borissov, la nostra proposta su Dublino resta sul tavolo “La nostra proposta di riforma del regolamento di Dublino sull'asilo rimane sul tavolo, perché si tratta di un compromesso ragionevole”. Lo ha dichiarato il premier Boyko Borissov aprendo i lavori della conferenza sul futuro della politica di coesione. “Come la Bulgaria ha chiuso le sue frontiere facendo entrare le persone solo attraverso i punti d'ingresso autorizzati, così dovrebbero fare gli altri paesi europei”, mentre “chi non ha confini esterni dovrebbe fornire supporto finanziario a stati come Italia, Spagna, Grecia e Bulgaria”, ha insistito Borissov, che ha definito “un fatto preoccupante” la decisione presa dalla Turchia di sospendere l'accordo bilaterale con la Grecia sul rimpatrio dei migranti. L'accordo fra Ankara e l'Ue, invece “funziona alla perfezione”, ha rilevato il premier, secondo cui i migranti economici dovrebbero essere ammessi solo nei Paesi che ne hanno bisogno”. “In Europa invece chiunque può entrare e non solo accogliamo queste persone ma ora cominciamo anche a prenderci cura di loro. Tutto questo costa decine di miliardi di euro ai nostri Paesi”, ha detto Borissov, rilevando che a seguito delle tensioni sull'accordo nucleare in Iran “ci sono sempre più immigrati” provenienti da quel Paese. IL CASO PENKA La mucca ‘scappata’ in Serbia è ora sotto quarantena in Bulgaria, rischia l’abbattimento È diventato un ‘caso Ue’ quello di Penka, la mucca bulgara ‘scappata' in Serbia e, al momento di riattraversare il confine per tornare a casa, bloccata dai doganieri perché senza il documento europeo necessario per l'espatrio del bestiame da un paese all’altro. Subito è scattato l'appello, incluso hashtag su Twitter #savepenka e petizione online su change.org,