News CCIB 11 09 2018

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11-09-2018 RIMPASTO Il governo annuncia i nomi per la guida dei tre ministeri rimasti vacanti La coalizione di governo, composta dal partito di centrodestra Gerb e il fronte nazionalista dei Patrioti uniti, ha annunciato i nomi dei tre nuovi ministri dei Trasporti, dello Sviluppo regionale e dell’Interno, che saranno proposti per l'approvazione del parlamento. Gli ex capi dei tre dicasteri si sono dimessi nei giorni scorsi in seguito alle polemiche generatesi dopo il tragico incidente stradale di un autobus nei pressi della città di Svoghe, che ha portato alla morte di 17 persone. Il governo presenterà le nomine all’esame del parlamento di Sofia il prossimo 13 settembre, ha spiegato il premier Boyko Borissov alla stampa, al termine di un Consiglio dei ministri. Il nome nuovo per la guida del ministero dell’Interno è l’attuale segretario generale dello stesso dicastero, Mladen Marinov, che dovrebbe prendere il posto del dimissionario Valentin Radev; l’attuale vice ministro dell’Economia, Alexander Manolev, sarà invece proposto per il ministero dei Trasporti, posto lasciato vacante da Ivaylo Moskovski; il deputato del Gerb, Petya Avramova, è infine il nome per il ministro dello Sviluppo regionale e Lavori pubblici dopo le dimissioni di Nikolay Nankov. Borissov ha spiegato che una delle critiche emersa dai partner di governo sarebbe la necessità di riunioni e comunicazioni più frequenti per facilitare i rapporti all'interno della coalizione. “La coalizione è stabile e anche il governo”, ha aggiunto Borissov. La maggioranza dei cittadini bulgara è favorevole alle dimissioni dei tre ministri. L’indagine condotta dall’istituto di ricerca Alpha Research, ripresa dai media nazionali nei giorni scorsi, ha rilevato che il 61 per cento degli intervistati “ha approvato” le dimissioni dei ministri, richieste dallo stesso premier Boyko Borissov. Inoltre, secondo la maggioranza del campione, non ci sarà alcun effetto negativo dalle dimissioni dei tre ministri. POLEMICA Il presidente Radev risponde alle critiche del suo predecessore Plevneliev Il presidente Rumen Radev ha voluto rispondere alle critiche del suo predecessore, Rossen Plevneliev, che lo ha definito “il primo presidente populista della Bulgaria”. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, Radev ha detto che il prestigio dell'ex presidente dovrebbe essere preservato “anche quando lui stesso non sa come preservarlo”. Per diversi mesi, Plevneliev, che dice di non voler tornare in politica, ha attaccato Radev in una serie di interviste televisive definendolo come un “fattore destabilizzante” in politica estera e che sarebbe “malvisto” in Occidente. Rispondendo alle critiche, Radev ha nuovamente esortato il governo ad affrontare i “veri problemi” dei bulgari, non a occuparsi degli “intrighi di partiti” e delle questioni di coalizione. Radev ha invitato il governo ad


assumersi le proprie responsabilità. “Al momento, produce scandali e intrighi seriali per annerire i suoi avversari e coprire i problemi più importanti della società, la corruzione e l'illegalità”, ha dichiarato Radev. Plevneliev è stato eletto presidente della Bulgaria nel 2012 essendo il candidato del Gerb, partito dell’attuale premier Boyko Borissov. Alla fine del suo mandato presidenziale nel 2017, Plevneliev non ha voluto candidarsi per un secondo mandato. Alle successive elezioni Radev, ex capo dell’Aereonautica militare nazionale, è stato eletto con il sostegno del Partito socialista bulgaro (Bsp). BULGARIA- SERBIA Maja Gojkovic è in visita ufficiale a Sofia Il presidente del parlamento della Serbia, Maja Gojkovic, avvia oggi una visita ufficiale di due giorni in Bulgaria. La visita avviene su invito dell'omologa bulgara Tsveta Karayancheva. L'agenda prevede, oltre ad un incontro con Karayancheva, anche un colloquio con il presidente Rumen Radev. La Gojkovic visiterà infine la città di Veliko Tarnovo, dove incontrerà le autorità cittadine.


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