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11-10-2018 IL CASO VIKTORIA Preso in Germania l’assassino di Viktoria Marinova La caccia all'assassino di Viktoria Marinova, la giornalista bulgara violentata e uccisa sabato scorso a Russe, nel nord della Bulgaria, sembra aver avuto il suo epilogo con l'arresto in Germania di un giovane bulgaro di 21 anni. Il presunto assassino, ha riferito il procuratore generale Sotir Tsatsarov, si chiama Severin Krassimirov, è di etnia rom e abita a Russe. Alla polizia era già noto per attività criminali, in particolare furti di metalli. L'arresto, secondo i media bulgari, è avvenuto a Stade, nel Land settentrionale della Bassa Sassonia. Il presunto assassino si era rifugiato dalla madre, che in Germania vive e lavora. Le autorità giudiziarie tedesche decideranno sulla sua estradizione. Secondo il sito del quotidiano Trud, Krassimirov avrebbe reso piena confessione del delitto, ma al riguardo non vi sono conferme ufficiali. Il procuratore Tsatsarov e il ministro dell'Interno, Mladen Marinov, hanno detto che si è trattato di un atto d'impulso a sfondo sessuale e non di un'azione premeditata. Gli investigatori, hanno aggiunto, hanno rinvenuto tracce del Dna del presunto assassino sugli abiti e sul corpo della giornalista, e ugualmente tracce biologiche della Marinova sono state trovate sui vestiti del giovane rom nella sua abitazione a Russe. In tale città sul Danubio, al confine con la Romania, venerdì prossimo si svolgeranno i funerali di Viktoria Marinova, che lavorava per l'emittente televisiva locale Tvn. Molto critico e polemico nei confronti di media, Ue e Onu si è mostrato il premier conservatore bulgaro Boyko Borissov, che ha stigmatizzato il comportamento di coloro che hanno in tutta fretta, a suo avviso, collegato l'omicidio di Marinova con il presunto carattere investigativo della sua attività giornalistica. Lo stesso marito divorziato della donna ha detto che Viktoria Marinova, con un passato da modella, non era una giornalista investigativa. Borissov, molto contrariato, ha convocato ieri gli ambasciatori stranieri accreditati a Sofia, invitandoli a informarsi presso le autorità bulgare prima di fare commenti e dichiarazioni senza fondamento, denigrando la Bulgaria su corruzione dilagante e mancanza di libertà di stampa. “Ho letto cose mostruose sulla Bulgaria, che non corrispondono alla verità”, ha detto il premier. Borissov ‘striglia’ gli ambasciatori, sbagliato fare commenti senza informazioni Il premier Boyko Borissov ha invitato gli ambasciatori stranieri accreditati a Sofia a utilizzare i canali ufficiali per chiedere informazioni alle autorità bulgare prima di fare commenti senza essere ben informati su questioni delicate come l'assassinio di Viktoria Marinova, ex modella e conduttrice di una trasmissione di moda in un canale televisivo privato nella città di Russe, nel nord della Bulgaria.


Lo rivela il sito internet Mediapool citando fonti del Consiglio dei Ministri di Sofia dopo un incontro senza precedenti di Borissov con il corpo diplomatico accreditato in Bulgaria. Dopo la riunione nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sempre secondo fonti di Mediapool, il premier bulgaro è furioso in modo particolare nei confronti di Manfred Weber, potenziale candidato del Ppe a presidente della Commissione europea. Secondo Borissov, un suo commento su Twitter avrebbe dato il via ai toni denigratori delle reazioni internazionali nei confronti della Bulgaria, collegando l'omicidio della Marinova con il suo lavoro giornalistico. Borissov, prosegue Mediapool, intende porre la questione durante l'incontro a Bruxelles del Ppe previsto per il 17 e il 18 ottobre prossimi, e molto probabilmente cambierà la propria posizione sulla candidatura di Weber a presidente della Commissione. Reazioni analoghe sono arrivate da gran parte dei paesi Ue ma nessuno di essi si era precedentemente messo in contatto con le autorità bulgare tramite le rispettive ambasciate a Sofia per chiedere informazioni, cosa che succede per la prima volta, asseriscono fonti del governo. L'unica eccezione è stato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha chiesto informazioni da Sofia in via ufficiale, dopo di che i suoi collaboratori hanno deciso di aspettare gli sviluppi del caso prima di fare commenti, conclude Mediapool. FONDI UE 46,6 milioni di euro per infrastrutture e servizi di tram a Sofia Sono 46,6 i milioni di euro che dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) saranno investiti per potenziare infrastrutture e servizi di tram a Sofia. Lo rende noto la Commissione europea. Le opere finanziate dall'Ue comprendono la ricostruzione della pista del tram lungo la strada Kamenodelska e il viale Tsar Boris III, una zona che serve cinque linee tranviarie, compresa la linea 5 del tram che trasporta oltre 50 mila persone al giorno. Il Fesr finanzierà anche l'acquisto di nuovi tram articolati a pianale ribassato e l'aggiornamento dei sistemi di gestione del traffico e di informazione dei passeggeri. Già 34 milioni di euro del Fesr erano stati investiti nei tram di Sofia nel precedente periodo di bilancio dell'Ue. “Grazie ai fondi europei, gli abitanti di Sofia potranno godere di un moderno e confortevole tram. Godranno inoltre di un'aria più pulita nella capitale”, commenta il commissario Ue per la politica regionale, Corina Cretu. Considerando anche il finanziamento comunitario alle linee metropolitane di Sofia 1, 2 e 3, l'Ue ha investito, complessivamente, un miliardo di euro nel trasporto urbano locale di Sofia dal 2007.


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