News CCIB 11 10 2019

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11-10-2019 BULGARIA-MACEDONIA DEL NORD Ue, un “sì” condizionato della Bulgaria al negoziato Il parlamento bulgaro ha approvato una dichiarazione in appoggio dell'avvio dei negoziati di adesione della Macedonia del Nord e dell'Albania all'Ue. Nel documento si rileva, nello stesso tempo, che tale appoggio non è incondizionato. I parlamentari hanno chiesto, in particolare, a Skopje di “mettere in atto, nel suo insieme e in modo effettivo, il Trattato di amicizia, buon vicinato e di cooperazione firmato dai due paesi nel 2017”. Ieri il ministero degli Esteri bulgaro ha reso noto che Sofia bloccherà i negoziati con Skopje se la Macedonia del Nord non abbandonerà “l'ideologia anti-bulgara sponsorizzata dallo Stato e divulgata dai media” e non dichiarerà di aver abbandonato la sua richiesta di diritti per una “presunta minoranza macedone in Bulgaria”. Sofia, inoltre, vuole che Skopje introduca cambiamenti nei libri di storia e geografia e riabiliti le vittime del regime comunista in Jugoslavia, che sono state represse per le loro radici bulgare. In merito all'Albania, invece, il parlamento bulgaro ha chiesto che Tirana dia le massime garanzie per i diritti della minoranza bulgara di studiare la lingua madre senza ostacoli amministrativi. BRUXELLES La Commissione Ue avvia cinque procedure di infrazione contro Sofia Cinque nuovi procedimenti di infrazione contro la Bulgaria più due, già esistenti, portati alla seconda fase. È quanto si apprende dal pacchetto delle procedure di infrazione pubblicato dalla Commissione europea. L'esecutivo comunitario ha inviato lettere di messa in mora, di cui una per segnalare l'errata attuazione da parte della Bulgaria di alcune disposizioni della direttiva sugli attacchi contro i sistemi di informazione, in particolare per quanto riguarda determinati reati e le relative sanzioni. Un altro caso riguarda lo scambio automatizzato di dati sul DNA, dati dattiloscopici e immatricolazione dei veicoli. Nel settore del trasporto marittimo, la Commissione ha avviato una procedura contro la Bulgaria per non aver rispettato il diritto dell'Ue in materia di attrezzature marittime, in particolare le norme ambientali e di sicurezza su attrezzature come giubbotti di salvataggio, sistemi di pulizia delle acque reflue e radar, a bordo delle navi battenti bandiera dell'Ue. In questo caso, la Bulgaria non è riuscita a garantire che l'equipaggiamento marittimo sia sempre conforme ai requisiti della direttiva. Inoltre, la Bulgaria è stata uno dei cinque paesi che non hanno rispettato la direttiva sulle misure minime di sicurezza relative all'infrastruttura e al funzionamento delle gallerie. Infine, la procedura di infrazione fa riferimento alla mancata comunicazione da parte della Bulgaria dei livelli di riciclaggio raggiunti dalla direttiva in materia di pile e accumulatori e di rifiuti di pile e accumulatori. In altri due casi esistenti, la Commissione ha portato le procedure di infrazione alla seconda fase, quella dei pareri motivati: nella prima, la Bulgaria è stata esortata a rispettare gli obblighi di segnalazione


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