News ccib 12 04 2016

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12.04.2016 EMERGENZA MIGRANTI Sofia invia altri 300 militari alle frontiere Ai confini della Bulgaria saranno inviati altri 300 militari a sostegno della polizia di frontiera per contrastare l'ingresso di migranti clandestini nel Paese. Lo ha annunciato il Premier, Boyko Borissov, che ha partecipato all'avvio dell'esercitazione congiunta di militari bulgari e statunitensi ‘Strike Back 16’ al poligono di Novo Selo, Bulgaria meridionale. “Catturiamo ogni giorno tra 90 e 100 migranti clandestini ai nostri confini con la Turchia e la Grecia” ha aggiunto Borissov. Il Governo di Sofia aveva previsto un totale di mille militari da inviare ai confini in caso di massiccio arrivo di migranti. Borissov ha ricordato che i confini della Bulgaria sono “praticamente chiusi e si può accedere nel territorio del Paese soltanto attraverso gli appositi check point”. Occupato solo il 13% degli alloggi per i rifugiati Gli alloggi dell'Agenzia bulgara per i rifugiati sono attualmente occupati per il 13% della loro capacità, un calo rispetto a marzo, quando il 20% degli alloggi risultava occupato. Secondo le informazioni aggiornate ai primi di aprile, nei centri di accoglienza alloggiano 673 persone. Dall'inizio dell'anno 165 persone hanno ottenuto lo status di rifugiato in Bulgaria, 105 dei quali sono cittadini siriani. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno è stato registrato un calo nella percentuale dei richiedenti asilo siriani, che nel primo trimestre 2015 rappresentavano il 45% del totale dei richiedenti, mentre i richiedenti provenienti dall'Iraq erano il 14%. Nello stesso periodo dell'anno in corso i richiedenti siriani e iracheni costituivano rispettivamente l'11% e il 48%,. DIFESA I socialisti si dichiarano contro la privatizzazione delle aziende per la produzione di armamenti Il Partito Socialista Bulgaro (BSP) è pronto a dare battaglia al piano del Governo che intende privatizzare le due più grandi imprese di armi della Bulgaria, asset strategici per il Paese. Si tratta della VMZ-Sopot, maggior produttore statale bulgaro che produce armi, munizioni e attrezzature e l’azienda esportatrice di materiali militari Kintex, che dovrebbero essere privatizzate nel corso dei prossimi tre anni, secondo una previsione economica a medio termine del Ministero delle Finanze. Il piano di privatizzazione prevede la vendita di VMZ-Sopot nel 2018 e di Kintex nel 2019. Una parte del profitto sarà utilizzato per acquistare nuovi aerei da combattimento e sostituire così i MiG-29 russi e anche per nuove navi multiruolo per la Marina. Il Governo ha infatti approvato, alla fine di marzo, degli investimenti significativi di oltre 1,2 miliardi di euro da destinare ad entrambi i reparti di difesa. La prevista privatizzazione delle due società d'armi ha però provocato la protesta del BSP, attualmente all’opposizione. I membri socialisti del Comune di Karlovo, dove si trova la fabbrica di armi VMZSopot, si sono duramente opposti alla cessione dello stabilimento per il ruolo strategico che ricopre sia per la regione sia per l’intero Paese. I socialisti hanno promesso di utilizzare tutte le forme parlamentari, politiche e civili di pressione a loro disposizione per bloccare l'affare. ELEZIONI Il Premier Boyko Borissov non si presenterà alle presidenziali in autunno


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