News CCIB 13.06.2019

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13-06-2019 SICUREZZA Rapporto sulla strategia contro la radicalizzazione Si è svolta a Sofia la seduta del Consiglio di sicurezza presso il gabinetto del governo. Secondo quanto riferito dall'esecutivo di Sofia con un comunicato, una bozza del rapporto sullo stato della sicurezza in Bulgaria nel 2018 è stata discussa durante la riunione. Il Consiglio ha approvato la relazione sulla sua attività l'anno scorso, così come una bozza di piano per le sue riunioni regolari nel 2019. Il ministro dell’Interno, Mladen Marinov, ha riferito le attività nell'ambito del piano annuale di attuazione della strategia contro la radicalizzazione e a favore dell’antiterrorismo nel 2018 e 2019. L'incontro si è concentrato sui preparativi per la visita del comitato antiterrorismo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Al termine della riunione, il premier Boyko Borissov ha detto che la sede del futuro centro antiterrorismo in Bulgaria è stata istituita. Il premier ha spiegato che l'argomento è stato discusso durante il Consiglio di sicurezza a cui hanno preso parte rappresentanti dell’amministrazione presidenziale. “Quando saremo pronti, lo finanzieremo. Abbiamo messo da parte i fondi”, ha commentato Borissov. NOMINA Tavola rotonda sulla prossima nomina di procuratore generale Il presidente Rumen Radev ha aperto a Sofia una tavola rotonda per discutere i criteri e le aspettative circa le prossime elezioni di un nuovo procuratore generale. Il capo di Stato ha rilevato che è importante che il nuovo procuratore generale abbia un alto livello di fiducia pubblica all'inizio del suo mandato, ed è per questo che è essenziale che la procedura della sua elezione sia trasparente e che segua criteri chiari in conformità con la legge. La tavola rotonda, alla quale sono state invitate le Ong le cui attività sono connesse con il sistema giuridico e con le organizzazioni professionali legali, giunge dopo una serie di discussioni che il presidente ha già tenuto in materia con rappresentanti del potere esecutivo e della magistratura. Il mandato dell'attuale procuratore generale scade nel gennaio 2020. CLASSIFICA Bulgaria e Romania sono i paesi più pacifici dei Balcani La Bulgaria e la Romania sono i paesi più pacifici dei Balcani e occupano rispettivamente il 26/mo e il 25/mo posto dell'Indice globale della pace dell’Institute for Economics and Peace di Londra. Sofia e Bucarest sono in vantaggio su una serie di potenze mondiali, tra cui gli Stati Uniti, che sono al 128/mo posto. I due paesi balcanici sono vicinissimi alla Germania, che è al 22/mo posto nella classifica. Serbia e Albania occupano rispettivamente il 50/mo e il 51/mo posto. La Grecia, che è uno dei paesi leader non solo nell'Ue ma anche nel mondo per spese per la difesa, è al 65/mo posto.


La Turchia è il paese balcanico meno pacfico e occupa il 152/mo posto. La Russia è al 154/mo tra tutti i 160 paesi dell’Indice globale. EUROSTAT Arrivano al 74 per cento gli occupati nel settore dei servizi Nel 2018, l'occupazione nel settore dei servizi ha rappresentato il 74 per cento dell'occupazione totale nell'Unione europea rispetto al 66 per cento nel 2000, mentre l'occupazione nell'industria è diminuita dal 26 per cento nel 2000 al 22 per cento nel 2018 e l'agricoltura è risultata dimezzata dall'8 per cento al 4 per cento. I servizi hanno generato il 73 per cento del valore aggiunto totale nel 2018, l'industria del 25 per cento e l'agricoltura del 2 per cento. Questi i dati di Eurostat, l'Ufficio di statistica dell'Ue. Tra gli Stati membri, la più alta quota di occupazione agricola nel 2018 è stata registrata in Romania (23 per cento dell'occupazione totale), Bulgaria (18 per cento), Grecia (11 per cento) e Polonia (10 per cento), mentre le quote più elevate per l'occupazione industriale si sono avute in Repubblica Ceca (37 per cento), Slovacchia (32 per cento), Polonia (31 per cento), Romania e Slovenia (entrambi al 30 per cento). Le attività di servizio rappresentavano l'80 per cento dell'occupazione totale o poco più nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Belgio, a Malta, in Francia, in Lussemburgo e in Danimarca. BRUXELLES Tusk, verso rinvio dei negoziati con Macedonia del Nord e Albania “Voglio essere onesto: non tutti gli Stati membri sono pronti a prendere la decisione di aprire i negoziati” di adesione all'Ue per la Macedonia del Nord e l'Albania “nei prossimi giorni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, a un punto stampa con il presidente macedone Stevo Pendarovski, prefigurando un nuovo rinvio dell'apertura delle trattative tra Bruxelles, Skopje e Tirana, prevista per il vertice europeo del 20-21 giugno. “Personalmente ritengo che ci possa essere una sola decisione: avviare le trattative” con entrambi i Paesi, ha rilevato Tusk, spiegando che “la domanda oggi non è ‘se’ ma ‘quando’” le trattative verranno aperte. Già a giugno dello scorso anno i Ventotto non avevano trovato un accordo per avviare i negoziati, rinviando la decisione al giugno di quest'anno. Tra i contrari, in particolare Francia, Paesi Bassi e Danimarca. Nel corso degli ultimi 12 mesi, Skopje e Tirana hanno proseguito sulla strada delle riforme indicata da Bruxelles e, nel caso di Skopje, raggiunto accordi con la Grecia e la Bulgaria a conclusione di storiche dispute bilaterali. “Avete fatto tutto ciò che ci si aspettava da voi”, ma “a volte raggiungere il consenso tra ventotto Paesi richiede più tempo di quanto vorrei”, ha concluso Tusk.


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