17.06.2016 STRATEGIA Sofia non parteciperà a una flottiglia nel Mar Nero con la Turchia e la Romania La Bulgaria si rifiuta di partecipare a una flottiglia militare congiunta con la Romania e la Turchia nel Mar Nero per fronteggiare eventuali minacce da parte della Russia. Lo hanno dichiarato in una conferenza stampa congiunta il Presidente Rossen Plevneliev, il Premier, Boyko Borissov e il Ministro della Difesa, Nikolay Nencev. “Un'iniziativa del genere potrà essere sancita soltanto ad alto livello nell'ambito della NATO”, ha detto Plevneliev. Borissov, da parte sua, ha dichiarato che “navi della NATO potrebbero impegnarsi a difendere il confine marittimo della Bulgaria soltanto nel caso di una forte pressione migratoria a seguito della chiusura della rotta attraverso l'Egeo e il Mediterraneo”. “Se qualcuno dei miei ministri ha preso impegni per partecipare a una flotta militare, li manderò sulle navi a combattere personalmente contro la Russia", aveva detto ai giornalisti il Premier prima della conferenza stampa. Il Ministro della Difesa ha dichiarato di aver avuto un incontro con il suo omologo romeno, nel corso del quale avrebbe negato la partecipazione di Sofia a una flottiglia militare congiunta nel Mar Nero. Due giorni fa il Presidente Plevneliev aveva detto dopo un incontro a Sofia con il suo omologo romeno Klaus Iohannis che la Bulgaria appoggerà l'iniziativa romena per la difesa della zona del Mar Nero da eventuali aggressioni da parte della Russia. “Probabilmente sono stato frainteso, non si tratta di una flottiglia ma di esercitazioni congiunte nell'ambito della NATO”, ha dichiarato alla Radio nazionale bulgara (BNR) Klaus Iohannis. La Romania e la Turchia da tempo insistono per la formazione di una flottiglia militare permanente della Nato nel Mar Nero. L'idea dovrebbe essere discussa al vertice dell'Alleanza a Varsavia ai primi di luglio. Diversi Paesi della NATO però sono contrari poiché sarebbero violate le convenzioni internazionali secondo le quali la presenza di navi NATO lungo il confine marittimo della Russia nel Mar Nero non potrebbe permanere per oltre ventuno giorni. EMERGENZA MIGRANTI Turchia non riammette 200 respinti dalla Bulgaria “Non abbiamo ricevuto nessun documento ufficiale da Ankara, ma è un dato di fatto che gli ultimi 200 migranti che abbiamo respinto non sono stati riammessi in Turchia”. Lo ha dichiarato il Premier, Boyko Borissov, confermando così che in pratica la Turchia non osserva più l'accordo bilaterale tra Sofia e Ankara per la riammissione dei migranti provenienti dalla Turchia, firmato alla fine del maggio scorso. Secondo alcuni analisti questa mossa di Ankara sarebbe la risposta al rifiuto di Sofia di far parte di una flottiglia militare nel Mar Nero, insieme a Turchia e Romania, per fronteggiare eventuali minacce da parte della Russia.
Altri osservatori ritengono che la Bulgaria sia il primo Paese a risentire delle contromisure di Ankara per lo slittamento della liberalizzazione dei visti UE per i cittadini turchi. TRASPORTI Investitori cinesi sono interessati alla concessione degli aeroporti di Sofia e Plovdiv La Repubblica Popolare Cinese ha mostrato un grande interesse per la decisione del Governo bulgaro di dare in concessione l’aeroporto di Sofia. Lo ha affermato Delyan Dobrev, parlamentare del partito governativo GERB. Dobrev, di ritorno da una visita ufficiale in Cina, ha specificato come la procedura di concessione dell’aeroporto di Sofia fosse fra i punti principali dell’agenda, insieme alla concessione dell’aeroporto di Plovdiv. “Maggiore sarà il numero di attori globali a partecipare a queste due procedure, migliori saranno i risultati finali”, ha dichiarato Dobrev. La gara per la concessione dell’aeroporto di Sofia è stata aperta all’inizio di giugno, in seguito alla decisione governativa in merito. Anche per l’aeroporto di Plovdiv, la seconda città della Bulgaria, è stato aperto un bando per la concessione a 35 anni. BULGARIA-UE Vezhdi Rashidov: La Presidenza UE è un’occasione per il rilancio dell’immagine del Paese Prepareremo un bel programma per la Presidenza bulgara dell’Unione europea nel 2018, per dare prestigio internazionale al Paese. Lo ha detto il Ministro della Cultura, Vezhdi Rashidov, durante una seduta della Commissione parlamentare per la cultura e i media. A detta di Rashidov, la cultura bulgara ha poca visibilità internazionale. Come esempio, il Ministro ha menzionato Plovdiv, il secondo centro urbano della Bulgaria per grandezza, considerato più antico anche di Roma, felicitandosi al contempo per il fatto che la città sia stata scelta come Capitale Europea della Cultura. “Cerchiamo di dimostrare il valore del popolo bulgaro, abbiamo molto da dimostrare”, ha concluso Rashidov.