18-10-2018 INCIDENTE Incendio in una fabbrica per munizioni, sei i feriti Un incendio in una fabbrica di munizioni militari della compagnia Arsenal nella città di Kazanlak ha causato il ferimento di sei dipendenti, uno dei quali versa in gravi condizioni. I feriti sono di età tra 23 e 60 anni. L'incendio è scoppiato ieri mattina е le cause non sono state ancora accertate. La fabbrica di Kazanlak è stata teatro di altri gravi incidenti negli anni scorsi. La compagnia Arsenal, che ha fabbriche in diverse località della Bulgaria, è stata privatizzata nel 1999. Il 9 ottobre 2007 nello stesso impianto a Kazanlak si verificò un'esplosione nella quale perse la vita un dipendente. Seguì, il 9 agosto 2008, un incendio, per fortuna senza vittime. Altre esplosioni, anch'esse senza vittime, si registrarono il 21 giugno 2011 e il 12 settembre 2012. Il 28 febbraio 2014 nello stabilimento di Maglizh della Arsenal morì una persona a seguito di un'esplosione. Il 25 aprile 2016 un violento incendio nella fabbrica di Kazanlak causò la morte di due dipendenti mentre eseguivano riparazioni su una delle linee di produzione. Un mese dopo un uomo morì in una esplosione avvenuta a Maglizh. Il 14 marzo di quest'anno, infine, sono morti due dipendenti in un incendio nella fabbrica di Kazanlak. IL CASO VIKTORIA Il presunto assassino è stato estradato dalla Germania in Bulgaria Severin Krassimirov, il 21enne bulgaro di etnia rom, sospettato dell'uccisione della giornalista Viktoria Marinova, è stato estradato ieri dalla Germania in Bulgaria. Krassimirov - giunto a Sofia con un volo Lufthansa da Francoforte – è stato preso in consegna dalle autorità che oggi lo condurranno a Russe, dove il giovane rom ha prima violentato e poi strangolato la giornalista. Il giorno successivo al delitto, avvenuto il 6 ottobre, Krassimirov si era rifugiato da sua madre che vive e lavora in Germania. Dopo il suo arresto a Stade, nel Land settentrionale della Bassa Sassonia, il tribunale tedesco ha accolto la richiesta della procura bulgara per l'estradizione di Krassimirov verso la Bulgaria. In base al materiale Dna scoperto nell'abitazione a Russe del presunto omicida e sul cadavere della donna, la procura bulgara ha sollevato già due accuse in contumacia nei confronti di Severin Krassimirov: “per stupro” (sono previsti da 10 fino a 20 anni di reclusione) e per “omicidio doloso eseguito con particolare brutalità” (da 15 anni di reclusione fino all'ergastolo senza condizionale). Dovrebbero essere eseguite però anche altre perizie e la più importante dovrebbe essere quella psichiatrica, dopo che la madre di Severin, Nadezhda Krassimirova, aveva dichiarato in una intervista alla tv Nova, che suo figlio ha dei disturbi mentali.