20-10-2016 CETA Sofia, l’accordo con il Canada solo dopo l’abolizione dei visti per i bulgari La Bulgaria non darà il via libera alla firma dell’Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA) tra l'UE e il Canada se non otterrà prima “garanzie irreversibili da parte del governo canadese per l’abolizione dei visti” per tutti cittadini bulgari. Lo si legge in un comunicato stampa del Governo di Sofia. L’esecutivo ha approvato la sua posizione al riguardo, che sarà presentata alla riunione del Consiglio Europeo prevista per oggi e domani a Bruxelles. Al Parlamento il Partito Socialista Bulgaro (BSP) e il Fronte Patriottico (nazionalisti), all'opposizione, sono, in via di principio, contrari alla firma del CETA. “L’abolizione dei visti è un prezzo troppo basso per quest’atto di tradimento nazionale, non più di un centinaio di bulgari si recheranno in Canada senza visti per conto degli interessi dell’intero popolo bulgaro”, ha dichiarato in Parlamento il leader del BSP, Kornelia Ninova. I nazionalisti hanno definito il CETA “il fratellino del TTIP”. PRESIDENZIALI Sondaggio, l’agenzia Sova Harris prevede il ballottaggio fra Tsaceva e Radev Un sondaggio condotto dall’agenzia di rilevazioni statistiche Sova Harris prevede un testa a testa alle elezioni presidenziali fra il candidato del Partito Conservatore al Governo GERB, Tsetska Tsaceva, e quello del Partito Socialista Bulgaro (BSP), Rumen Radev. Secondo i risultati del sondaggio, nel primo round di elezioni Tsaceva dovrebbe ricevere il 34 per cento dei voti, mentre il generale in congedo Radev il 28,6 per cento. Al secondo turno, invece, il candidato del GERB si attesterebbe al 38,7 per cento delle preferenze, contro il 37,8 del rivale del BSP, un risultato che poterebbe, di fatto, a una situazione di parità. Stando ai dati raccolti da Sova Harris, il 12,5 per cento degli intervistati voterebbe al primo turno per il candidato nazionalista Krasimir Karakachanov, sostenuto dai partiti della coalizione Fronte patriottico. La candidatura di Tsaceva è considerata da Sova Harris piuttosto debole: l’attuale Presidente del Parlamento bulgaro non può ambire a guadagnare voti nelle altre aree politiche. Inoltre, la presentazione della candidatura di Tsaceva da parte del GERB, avvenuta solo a inizio mese, ha dato l’impressione di una scelta poco sentita. La posizione di Radev è quasi all’opposto, il generale in congedo potrebbe guadagnare molti più consensi di quanti ne riceverebbe a livello politico il principale partito che lo sostiene, il BSP.