22-03-2017 ELEZIONI PARLAMENTARI Proteste al confine con la Turchia per il ‘turismo elettorale’ La coalizione nazionalista Fronte Patriottico ha organizzato il blocco delle strade ai tre punti di frontiera al confine con la Turchia per protestare contro il cosiddetto ‘turismo elettorale’. Ogni volta, infatti, quando ci sono elezioni in Bulgaria, arrivano dalla Turchia pullman pieni di espatriati bulgari di etnia turca, che hanno il diritto di voto in Bulgaria, e che appoggiano le formazioni politiche della minoranza turca. Per le elezioni parlamentari anticipate del 26 marzo, gli espatriati avrebbero intenzione di votare per il partito Dost, fondato lo scorso anno in Bulgaria da Lyutvi Mestan che abbraccia una parte dell’etnia turca residente in Bulgaria. I punti di frontiera di Kapitan Andreevo, Malko Tarnovo e Lessovo sono rimasti bloccati per circa quattro ore nella direzione dalla Turchia verso la Bulgaria. I manifestanti, alcune centinaia di persone, scandivano “difendiamo non solo la Bulgaria ma anche l’Europa intera”, “basta con il turismo elettorale”. Gli organizzatori delle proteste hanno annunciato che i blocchi per fermare i pullman di espatriati in arrivo in Bulgaria continueranno fino al giorno delle elezioni. L'agenzia Mediana dà un leggero vantaggio dei socialisti rispetto al GERB Cinque giorni prima delle elezioni parlamentari anticipate del 26 marzo, l'agenzia sociologica Mediana ha reso noto il risultato di un sondaggio dell’opinione pubblica secondo il quale il Partito Socialista Bulgaro (BSP) otterrebbe il 27,7% dei voti rispetto al 26,6% per il partito conservatore GERB. La differenza tra queste due percentuali è minima e potrebbe rientrare nel possibile errore statistico. Lo sbarramento del 4% dei voti per entrare nel Parlamento sarà superato, secondo Mediana, anche dal Movimento per i Diritti e delle Libertà (DPS, partito della minoranza turca), dalla coalizione Patrioti Uniti e dal Partito Volontà dell’imprenditore Vesselin Mreshki. UE – TURCHIA Boyko Borissov: i problemi fra UE e Turchia continueranno, con conseguenze negative per tutti L’escalation della tensione fra l’Unione Europea e la Turchia continuerà, ma a perderci saranno tutte le parti in causa. Lo ha dichiarato il leader del partito conservatore GERB, Boyko Borissov. L’ex Premier della Bulgaria ha spiegato che le tensioni fra i Paesi UE e Ankara giungono in occasione di elezioni importanti, come quelle in Francia, Paesi Bassi, Germania e Bulgaria. “Tutti i Paesi hanno qualcosa da perdere a lungo termine. L’accordo con la Turchia sui migranti sta funzionando bene per l’UE, considerando come era la situazione prima di questo”, ha affermato Borissov, secondo il quale in seguito all’accordo in questione è diminuita la pressione migratoria sulla Bulgaria di circa l’80 per cento.