22-12-2016 CRISI POLITICA Le elezioni anticipate sono inevitabili La crisi politica, iniziata ormai più di un mese fa con le dimissioni del Premier Boyko Borissov e del suo Governo, è destinata a risolversi con elezioni anticipate. Tale prospettiva, cui si è opposto fin dall’inizio il Presidente Rossen Plevneliev, ha preso sempre maggiore consistenza con il passare delle settimane, visto lo scarso successo delle consultazioni tenute dal Capo dello Stato con i vari partiti e dei negoziati portati poi avanti da alcune formazioni in seno al Parlamento. Plevneliev, in scadenza di mandato, avrebbe voluto trovare una nuova maggioranza senza andare a elezioni anticipate, coinvolgendo quindi i gruppi parlamentari dell’attuale legislatura. Plevneliev aveva consegnato il mandato per la formazione di un nuovo esecutivo ai primi due partiti del Parlamento, vale a dire Gerb e Partito socialista bulgaro (BSP), che hanno però respinto l’incarico. Plevneliev ha quindi potuto optare per un terzo partito o coalizione a sua scelta, che si è rivelato essere il Blocco riformista (RB), nonostante nelle settimane precedenti fosse emerso anche il gruppo nazionalista Fronte patriottico (PF) come potenziale base di un nuovo esecutivo. Ricevuto il mandato la settimana scorsa, la coalizione di centrodestra RB, in precedenza al Governo con Borissov e il Gerb, ha tenuto dei negoziati sia con il partito del Premier dimissionario sia con i rappresentanti del PF, ma il risultato è stato negativo. Ieri il Blocco riformista ha riconsegnato il mandato a Plevneliev, chiarendo come non sia stato possibile raggiungere un accordo con il Gerb e il PF. Rossen Plevneliev rifiuta l’ipotesi di nominare un Governo ad interim Il Presidente Rossen Plevneliev ha categoricamente rifiutato di procedere con la formazione di un Governo ad interim di propria scelta, dopo il fallimento delle trattative per la costituzione di un nuovo esecutivo in seno all’attuale parlamento. Plevneliev, in scadenza di mandato, si è invece dichiarato disponibile ad approvare un Governo di transizione scelto dal suo successore, il Presidente neoeletto Rumen Radev, il quale entrerà in carica il 22 gennaio prossimo. Quest’ultimo, secondo quanto riferito da Plevneliev, avrebbe già pronta una serie di nomi per un Esecutivo ad interim. Spiegando le ragioni alla base della sua scelta, Plevneliev ha sottolineato l’inutilità di nominare un Governo che resti in carica meno di un mese, “lavorando solo durante le festività natalizie”, per poi lasciare spazio ad un altro scelto da Radev. “Nominando due Governi ad interim in un mese, ci renderemmo ridicoli”, ha rilevato Plevneliev. A suo dire, il Governo del Premier dimissionario, Boyko Borissov, dovrebbe restare in carica sino al 22 gennaio, quando si insedierà il nuovo Presidente Rumen Radev. POLITICA