News ccib 23 12 2016

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23-12-2016 CRISI POLITICA Rumen Radev rifiuta l’invito di costituire un Governo ad interim Il Presidente neoeletto, Rumen Radev, ha rifiutato l’invito, avanzato dal Capo di Stato uscente, Rossen Plevneliev, a costituire un Governo ad interim prima di assumere l’incarico a gennaio. “La mia proposta per la composizione di un governo tecnico potrà essere avanzata solo dopo il 22 gennaio, data del mio effettivo insediamento”, ha detto Radev in un’intervista all’emittente televisiva nazionale BNT. Plevneliev aveva annunciato di non essere intenzionato a costituire un Governo ad interim, ma si è dichiarato pronto ad approvare un’eventuale formazione di Governo elaborata da Radev, che però ha declinato la proposta. “Una simile eventualità non c’è nella nostra Costituzione. Le buone intenzioni, lo ribadisco, non posso prevaricare la legge”, ha dichiarato Radev. In questa situazione, l’esecutivo dimissionario, guidato dal Premier dimissionario Boyko Borissov, dovrebbe rimanere in carica fino al 22 gennaio prossimo, data dell’effettivo insediamento di Radev. La crisi politica bulgara, iniziata ormai più di un mese fa con le dimissioni di Boyko Borissov e del suo Governo, è destinata a risolversi con elezioni anticipate in primavera. Secondo gli analisti, il rifiuto del Presidente uscente Plevneliev di formare un Governo ad interim è una palese violazione della Costituzione della Bulgaria che sancisce l’obbligo del Capo di Stato di costituire un Governo tecnico quando non è possibile farlo in base ad una maggioranza parlamentare, come è il caso dell’attuale legislazione. SONDAGGIO Rilevante calo dei consensi per il Gerb Il vantaggio sugli altri schieramenti politici del partito conservatore Gerb – la principale forza politica del Paese, guidata dal Premier dimissionario Boyko Borissov – si è notevolmente ridotto negli ultimi tempi. Lo rivelano i risultati di un sondaggio condotto dall’agenzia demoscopica Gallup International. Il Gerb, qualora si dovesse andare alle elezioni anticipate, otterrebbe il 20,3 per cento di consensi, mentre il Partito socialista bulgaro (BSP) – il suo principale rivale in Parlamento – si attesterebbe subito dietro con il 18,4 per cento. I risultati mostrano anche un forte aumento di consensi per la coalizione Patrioti Uniti, un’alleanza tra il movimento nazionalista Ataka e la coalizione del Fronte patriottico che ha presentato un candidato comune alle presidenziali di novembre. Stando al sondaggio, i nazionalisti otterrebbero il 10,1 per cento dei consensi. Il movimento per i diritti e per le libertà (DPS), il partito della minoranza turca, conquisterebbe il 6,3 per cento dell’elettorato, seguito dal Blocco riformista (RB) con il 3,3 per cento, Alternativa per la rinascita bulgara (ABV) con l’1,4 per cento e da Democratici per una Bulgaria forte con lo stesso risultato. EMERGENZA MIGRANTI


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