News ccib 25 06 2018

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25-06-2018 MIGRANTI Boyko Borissov, i centri dei profughi devono essere fuori dall’Ue La protezione dei confini esterni dell'Unione europea, il rimpatrio dei migranti nei loro paesi d'origine, e il raggiungimento di accordi bilaterali, sul modello di quello con la Turchia, con gli stati da dove partono i flussi migratori. Queste le tre proposte avanzate dal premier Boyko Borissov, durante il mini-vertice informale sull'immigrazione convocato dalla Commissione europea ieri a Bruxelles in vista del Consiglio europeo di fine giugno. “Queste tre cose devono essere fatte simultaneamente e immediatamente”, ha dichiarato Borissov. Riguardo ai paesi con i quali siglare accordi per limitare o fermare le partenze, il premier bulgaro ha menzionato Tunisia e Giordania, dove coloro che fuggono dalla guerra potrebbero essere accolti in centri profughi “al di fuori dei paesi Ue”. Borissov ha precisato che anche i paesi dei Balcani occidentali dovrebbero essere protetti e tutelati in questa situazione. “Ho sempre detto che la paura non è un buon consigliere”, ha osservato Borissov sostenendo che in questi anni si è sempre rimandato di trovare una soluzione comune al problema dell'immigrazione. PRESIDENZA UE Posizioni divergenti sul bilancio dell’eurozona “Apprezzo veramente gli enormi sforzi fatti da parte tedesca e francese per migliorare l'Unione bancaria e rendere l'eurozona più forte”, ma “ci sono posizioni divergenti in diversi stati membri”. Lo ha dichiarato Vladislav Goranov, ministro delle Finanze della Bulgaria, che detiene la presidenza Ue di turno, aggiungendo di apprezzare “specialmente gli sforzi fatti da parte francese, perché il ministro Bruno Le Maire è il motore principale per la riforma dell'eurozona”. "Se riusciamo a concentrare questi strumenti sui problemi reali dell'eurozona”, un bilancio ad hoc “potrebbe essere utile, ma altrimenti dobbiamo discutere più approfonditamente qual è il fine principale di un bilancio diverso o separato per l'eurozona”, ha concluso il ministro. SERBIA-BULGARIA Vucic e Radev incontrano la minoranza bulgara in Serbia Il presidente serbo Aleksandar Vucic e il collega bulgaro Rumen Radev hanno incontrato a Dimitrovgrad, città serba al confine fra i due Paesi, i rappresentanti della minoranza bulgara. Radev ha così terminato una visita di due giorni in Serbia, cominciata sabato scorso a Belgrado con i colloqui politici bilaterali. Vucic ha ribadito l'impegno del governo a sostegno della locale minoranza, che ha invitato a preservare le proprie radici e la propria cultura bulgara. Con Radev, Vucic ha parlato dei progetti infrastrutturali comuni, e in particolare del completamento del tratto autostradale da una e dall'altra parte del confine. I due presidenti hanno quindi presenziato alla posa della prima


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