News ccib 26 02 2016

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26.02.2016 MIGRANTI Il Parlamento estende i poteri di sorveglianza dei confini all'esercito Il Parlamento ha votato a favore dell’estensione dei poteri dell’esercito per permettere il controllo dei confini nazionali. La modifica alla legge sulla Difesa e delle Forze armate è stata approvata in seconda lettura con l’appoggio di 137 parlamentari. Allo stato attuale, le forze armate hanno solo il permesso di fornire assistenza logistica ai funzionari del Ministero dell’Interno. L'aggiunta all'articolo 57 permetterà all'esercito di poter sorvegliare i confini del Paese in parità di condizioni con gli agenti della polizia. Tuttavia l'esercito verrà inviato solo in situazioni straordinarie e di crisi. Compito dell’esercito sarà anche preparare piani tattici in caso di pressione da parte dei migranti. Il Consiglio dei Ministri affiderà all'esercito compiti concreti e fornirà finanziamenti per la loro attuazione. Con l’approvazione degli emendamenti, il Ministro della Difesa Nikolay Nencev, ha assicurato che l'esercito avrà piena disponibilità di guardia dei confini aggiungendo che i dettagli saranno chiariti con il Ministro dell’Interno. Vi è anche la possibilità che vengano distribuiti pattugliamenti congiunti composti da soldati e agenti di polizia. La mossa è destinata a combattere l'immigrazione clandestina. Intanto il Governo ha approvato l'assegnazione di un massimo di 35 milioni di lev per proseguire con la costruzione di una barriera lungo il confine con la Turchia. Le spese aggiuntive saranno coperte dal bilancio del Consiglio dei Ministri e saranno fornite alle amministrazioni regionali di Burgas, Haskovo e Yambol, le regioni attraversate dalla recinzione. Secondo il Governo, l'estensione della barriera è di eccezionale importanza per contrastare il continuo aumento dei migranti sul confine bulgaro-turco. La recinzione è fondamentale anche per la protezione delle frontiere esterne dell'UE e per controllare l'ondata di migranti. TRASPORTI La Commissione Europea sollecita Sofia ad attuare la Direttiva sulla zona ferroviaria europea La Commissione Europea ha chiesto Bulgaria e ad altri sei Stati membri dell'UE di recepire la Direttiva 2012 che istituisce lo spazio ferroviario europeo. Gli altri Stati sono: Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo e Romania. La Direttiva stabilisce le regole per la gestione delle attività infrastrutturali e di trasporto ferroviario, i criteri per la concessione delle licenze delle società ferroviarie e i principi e le procedure per l'impostazione e la riscossione degli oneri di infrastruttura e le assegnazioni. Gli Stati membri dovevano attuare le misure necessarie per conformarsi alla direttiva entro lo scorso 16 giugno 2015. Il 22 luglio 2015 la Commissione aveva inviato una lettera di messa in mora ai sette Stati membri ma finora questi “non hanno comunicato alcuna misura alla Commissione” secondo quanto dichiarato a Bruxelles. Ora gli Stati membri hanno due mesi di tempo per farlo. Il passo finale è un rinvio alla Corte di giustizia dell'Unione europea.


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