News CCIB 26.07.2019

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26-07-2019 POLITICA Il partito Ataka è stato espulso dalla coalizione Patrioti Uniti Il partito Ataka è stato espulso dalla coalizione nazionalista dei Patrioti Uniti che sostiene la maggioranza di centro destra del partito Gerb. La decisione è stata presa dagli altri due membri della coalizione: il Fronte nazionale per la salvezza della Bulgaria (Nfsb) e il movimento Vmro. Uno dei motivi dichiarati è che Ataka ha spesso boicottato le riunioni del Consiglio di coalizione e ha ostacolato le decisioni del gruppo parlamentare. In una dichiarazione della nuova coalizione è detto che “rimaniamo aperti alla possibile cooperazione con altre entità patriottiche e con membri e sostenitori di Ataka che disapprovano la politica della leadership del loro partito”. Il leader del Vmro e ministro della Difesa, Krassimir Karakachanov, parlando con i giornalisti, ha affermato che ciascuna delle parti della coalizione può firmare un accordo con Gerb e continuare a sostenere il governo. Karakachanov ha ribadito che la vecchia coalizione è “inesistente da diversi mesi a causa della mancanza di dialogo”. IMMIGRAZIONE Serve migliore assistenza sanitaria ai migranti In Bulgaria è necessario adottare misure urgenti per migliorare la situazione dell’assistenza sanitaria degli stranieri trattenuti in base alle leggi sull’immigrazione. Lo sostiene il Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura (Cpt). Il Cpt ha invitato le autorità di Sofia ad adottare misure urgenti per migliorare la deplorevole situazione dell’assistenza sanitaria degli stranieri trattenuti ai sensi della legislazione sull’immigrazione. In un nuovo rapporto, il comitato ha espresso soddisfazione per un certo numero di progressi riguardanti la loro situazione e il loro trattamento nelle strutture visitate nel dicembre 2018, tuttavia sottolinea la necessità di facilitare l’effettiva comunicazione delle persone trattenute tra di loro e con il mondo esterno. Secondo quanto riferito in una nota del Consiglio d’Europa, la delegazione del Cpt si è recata nei locali della polizia di frontiera di Elhovo, all’aeroporto di Sofia e a Svilengrad, e ha effettuato visite di monitoraggio nei centri speciali di accoglienza temporanea per stranieri a Busmantsi e a Lyubimets. A Busmantsi, ha inoltre visitato delle strutture chiuse gestite dall’Agenzia nazionale per i rifugiati (Anr). Il rapporto evidenzia che non sono state riferite ai membri della delegazione accuse credibili di maltrattamenti inflitti alle persone private di libertà nei locali della polizia di frontiera. È stato accertato che, di norma, gli stranieri sono informati dei loro diritti in numerose lingue e hanno accesso a un avvocato, e le condizioni materiali possono essere considerate accettabili per la durata del loro trattenimento, che non può superare le 24 ore.


Il comitato sottolinea con soddisfazione di non avere constatato nessuna violazione di tale limite massimo di 24 ore, tranne rare eccezioni. Il rapporto evidenzia che non vi è stato quasi alcun cambiamento in merito alla fornitura di assistenza sanitaria ai cittadini stranieri detenuti nelle strutture di Busmantsi e Lyubimets. La situazione è stata definita “altamente insoddisfacente”. Nonostante la presenza di personale 24 ore su 24, 7 giorni su 7, le attrezzature mediche sono molto scarse, l'accesso alle cure specialistiche limitato, i farmaci gratuiti estremamente limitati e alcuni di essi scaduti. Particolare preoccupazione ha destato il pessimo accesso alle cure psichiatriche. Il comitato ha invitato le autorità bulgare a fornire urgentemente a entrambe le strutture attrezzature adeguate e farmaci gratuiti e a migliorare lo screening medico e il livello di assistenza psicologica. Il Comitato ha inoltre sottolineato il persistente problema della comunicazione tra il personale e i cittadini stranieri detenuti, nonché dei detenuti con il mondo esterno, raccomandando di migliorare la formazione del personale nelle lingue più comunemente parlate dagli stranieri. AMBIENTE La Commissione europea rinvia la Bulgaria alla Corte di giustizia La Commissione europea ha annunciato la sua decisione di deferire la Bulgaria e la Spagna alla Corte di giustizia dell'Ue a causa della scarsa qualità dell'aria. La Bulgaria non sta rispettando i valori limite di biossido di zolfo (SO2) e la Spagna non sta rispettando i valori limite di biossido di azoto (NO2). La decisione fa parte di un'iniziativa della Commissione volta a impegnarsi con gli Stati membri per proteggere la salute dei cittadini dalla scarsa qualità dell'aria, come indicato nella comunicazione della Commissione ‘Un'Europa che protegge: aria pulita per tutti’ del maggio 2018. Nel caso della Bulgaria, gli ultimi dati sul biossido di zolfo presentati mostrano una non conformità persistente con i valori limite orari e/o giornalieri per SO2 nella zona meridionale, dove si trovano le quattro maggiori centrali termoelettriche in Bulgaria. Le norme dell'Ue stabiliscono valori limite per la concentrazione di SO2 nell'aria. Queste disposizioni si applicano alla Bulgaria a partire dalla sua adesione all'Ue il 1° gennaio 2007. La decisione costituisce un secondo rinvio alla Corte di giustizia dell'Ue per l’incapacità della Bulgaria di conformarsi agli standard di qualità dell'aria dell'Ue. Nella sentenza del 5 aprile 2017, la Corte ha confermato il mancato rispetto da parte della Bulgaria dei valori limite del gas in questione. INVESTIMENTI La Grecia è prima per finanziamenti dal piano Juncker, la Bulgaria è quarta La Grecia è al primo posto nell'elenco dei paesi dell'Unione europea che ricevono finanziamenti dal piano Juncker per investimenti. Lo si apprende dalla Commissione europea.


A seguito della riunione del Consiglio di amministrazione della Banca europea per gli investimenti (Bei), il Fondo europeo per gli investimenti strategici del piano Juncker dovrebbe ora generare 424 miliardi di euro di investimenti supplementari nell'Unione europea. A luglio, le operazioni approvate nell'ambito del piano Juncker hanno incassato 76,9 miliardi di euro di finanziamenti nei 28 Stati membri. Si prevede che circa 967mila start-up e piccole e medie imprese (Pmi) beneficeranno di un migliore accesso ai finanziamenti. Attualmente, i primi cinque paesi classificati in ordine di investimento rispetto al Pil sono Grecia, Estonia, Portogallo, Bulgaria e Polonia.


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