26.08.2016 PRESIDENZIALI Rumen Radev: non mi sento ostaggio di dinamiche politiche Il candidato alla presidenza bulgara del Partito Socialista (BSP), il Generale in congedo Rumen Radev, ha dichiarato di non sentirsi “ostaggio” delle dinamiche interne alla coalizione di centrosinistra. Il commento dell’ex comandante dell’Aeronautica militare arriva in seguito alle dichiarazioni dei rappresentanti del BSP e del Movimento Alternativa per la Rinascita Bulgara (ABV), che fanno presagire una separazione delle due forze politiche in vista delle elezioni presidenziali del 6 novembre. Il BSP ha, infatti, deciso di sospendere i negoziati politici con l’ABV, per questioni riguardanti gli equilibri interni nella coalizione di centrosinistra. “Si tratta di normali relazioni fra partiti. Non sono iscritto né al BSP né all’ABV”, ha dichiarato Radev, che ha poi spiegato di essere preoccupato per l’attuale dinamica ma interessato alla creazione di un comitato aperto a tutte le formazioni del fronte progressista. L’ambizione di Radev è di attrarre, in ogni caso, il maggior numero possibile di elettori. Il Generale ha dichiarato di essere stato informato preventivamente della decisione del BSP di ritirarsi dai negoziati con l’ABV, ma di essere sicuro che il dibattito fra le due forze politiche continuerà. EMERGENZA MIGRANTI La solidarietà è un concetto chiave per la Commissione UE Il Presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, ha insistito sin dall'inizio della crisi migratoria che la solidarietà è un concetto chiave per l'Unione. È quanto rileva il portavoce della Commissione UE, Alexander Winterstein, commentando le affermazioni del primo ministro della Bulgaria, Boyko Borissov, secondo cui non ci sarebbe in Europa solidarietà sulla crisi dei rifugiati. “La politica che il Presidente e la Commissione hanno portato avanti è basata sulla solidarietà”, ha spiegato Winterstein. “Tutte le proposte sono basate sull'idea che siamo di fronte a una sfida cui possiamo rispondere solo insieme, e che tutto l'onere della crisi non può essere lasciato alla geografia, ossia al luogo in cui uno Stato membro è collocato. È un problema che dobbiamo risolvere insieme e tutte le proposte che abbiamo fatto cercano di tradurre la solidarietà in prassi operativa”, ha concluso il portavoce. Due giorni fa il Premier Boyko Borissov aveva dichiarato che “non esiste una visione d’insieme per risolvere la crisi dei migranti in Europa” e che “ogni Paese UE vuole salvare se stesso, cercando delle clausole nei patti europei che consentano di agire autonomamente”. Per Borissov, vista la complicata situazione generale, l’unica soluzione per l’UE è di stabilire un rapporto di successo con la Turchia.