28-11-2016 EMERGENZA MIGRANTI 300 arresti e 24 feriti nel centro di accoglienza di Harmanli Trecento migranti arrestati e ventiquattro feriti tra gli agenti di polizia è il bilancio della rivolta scoppiata nel centro di accoglienza per migranti a Harmanli, una ex caserma che ospita tremila migranti, prevalentemente afghani, iracheni e del Pakistan. Secondo gli esperti arrivati sul posto, i danni materiali sono gravi, tutti i vetri degli edifici sono rotti, alcune costruzioni sono andate distrutte dagli incendi causati dai migranti. Il Premier dimissionario, Boyko Borissov, ha dichiarato che gli istigatori della rivolta saranno processati e gran parte degli afghani che erano i più attivi nel provocare i disordini saranno estradati verso Kabul. Borissov non ha escluso l’ipotesi che la sommossa “sia stata ben organizzata in precedenza” e che in casi simili “cellule dormienti dell'Isis possano attivarsi per organizzare atti terroristici”. Uno dei migranti che hanno istigato la sommossa appartiene a una cellula radicale islamica. Lo ha dichiarato il Ministro dell'Interno Rumiana Bachvarova, che però non ha voluto precisare se si tratti di una cellula dell'Isis. Bachvarova ha aggiunto che una delle richieste avanzate dagli organizzatori della rivolta era l'apertura di un corridoio per i migranti attraverso il territorio della Bulgaria in modo che possano arrivare al confine con la Serbia per poi proseguire verso l'Europa occidentale. “Ciò è inammissibile dal punto di vista sia legale sia politico”, ha commentato il Ministro. È stato identificato il migrante che nel corso della rivolta ha dato fuoco al tricolore nazionale della Bulgaria. La persona sarà processata per direttissima in quanto, secondo il Codice Penale bulgaro, si tratta di un reato per il quale sono previsti due anni di reclusione e una multa di 3.000 lev. Nel centro di accoglienza a Harmanli rimarranno soltanto le famiglie di circa mille profughi dalla Siria. Gli altri duemila migranti saranno trasferiti in strutture lungo il confine con la Turchia e poi estradati verso i loro paesi. Nei giorni scorsi il centro era stato messo sotto quarantena dopo che i medici hanno accertato numerosi casi di scabbia e infezioni di natura dermatologica. COOPERAZIONE Inaugurato un centro di contatto presso il valico di frontiera di Kapitan Andreevo Il Ministro dell'Interno, Rumiana Bachvarova, insieme alle sue controparti provenienti da Grecia - Nikos Toskas - e Turchia - Suleyman Soylu - ha inaugurato un nuovo centro di contatto trilaterale per la cooperazione doganale presso il valico di frontiera di Kapitan Andreevo, in Bulgaria. Squadre composte da membri del personale di frontiera dei tre Paesi condurranno operazioni di scambio di informazioni e analisi congiunte, in modo da garantire una risposta più rapida ed efficiente nel caso in cui dovessero sorgere problemi al confine.