News CCIB 28.05.2019

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28-05-2019 EUROPEE Si confermano i conservatori dopo lo spoglio delle schede Dopo lo spoglio del 95,2% delle schede elettorali si conferma il successo del partito conservatore Gerb al governo. A questa formazione guidata dal premier Boyko Borissov è andato il 30,94% dei voti. Seguono il partito socialista (Bsp, all'opposizione) con il 24,24%, il partito della minoranza turca (Dps) con il 16,36%, il partito nazionalista Vmro con il 7,42% e la coalizione di centrodestra ‘Bulgaria democratica’ con il 6,24% dei consensi. L'affluenza alle urne è risultata bassa, meno del 30%. Alla Bulgaria spettano 17 seggi al Parlamento europeo. La Commissione elettorale ha annunciato che la ripartizione esatta e definitiva dei deputati bulgari dei partiti che hanno superato la soglia del 5,88% sarà resa nota domani, 29 maggio. Boyko Borissov, al lavoro dopo le elezioni europee Il premier Boyko Borissov ha commentato i risultati delle elezioni europee rilevando che adesso al governo spetta “lavoro quotidiano, lavoro e altro lavoro per poter lasciare alle generazioni future ciò che abbiamo realizzato”. Parlando con la stampa, Borissov ha ringraziato i recatisi alle urne. A suo giudizio, la campagna elettorale si è contraddistinta per “insulti e odi personali”, mentre le previsioni sull’esito del voto a favore dei socialisti sono risultate “false”. Borissov ha dichiarato di non aver partecipato alla campagna elettorale, ma di avere semplicemente mostrato “ciò che è già stato fatto”. Rumen Radev, il voto non assolve gli scandali di corruzione Il voto alle elezioni europee in Bulgaria non può essere letto come una assoluzione da parte dei cittadini per gli scandali di corruzione che hanno attraversato il paese. Lo ha detto il presidente, Rumen Radev, commentando l’esito del voto in Bulgaria per il rinnovo del Parlamento europeo. “La corruzione è una violazione dello stato di diritto. Le elezioni sono un atto politico e non possono sostituire l'accusa e la Corte e non possono perdonare il saccheggio e il crimine”, ha aggiunto Radev. Secondo il presidente, la scarsa affluenza dei cittadini bulgari alle urne, circa il 30 per cento, rappresenta uno “schiaffo in faccia” alla classe politica nazionale che starebbe “sempre più allontanandosi dall'Europa e dai suoi processi”. Radev ha invitato tutti i partiti politici ad analizzare bene l’esito del voto e non solo i loro programmi ma anche quello che sta succedendo in Bulgaria. BULGARIA-MACEDONIA DEL NORD Zoran Zaev, i rapporti bilaterali non sono mai stati così buoni


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