News CCIB 28.06.2019

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28-06-2019 OLAF Boyko Borissov, Sofia è impegnata nella lotta alle frodi Il premier Boyko Borissov ha ricevuto il direttore generale dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), Ville Itala, che si trova in visita in Bulgaria per la prima volta dalla sua nomina dell’agosto dello scorso anno. Lo riferisce il servizio di informazione del governo. Borissov ha affermato che la collaborazione con l'Olaf è estremamente importante per la Bulgaria. Itala si è detto “impressionato” dai risultati del governo nella lotta al contrabbando ed ha espresso la speranza che l'eccellente cooperazione tra i servizi speciali bulgari e l'Olaf continui in futuro. Borissov ha rilevato l'interazione costruttiva tra Bulgaria e Olaf. “Certo, c'è sempre spazio per miglioramenti anche nella migliore cooperazione”, ha detto il premier. Borissov ha ricordato la nuova strategia antifrode adottata dalla Commissione europea a fine aprile, auspicando che la strategia contribuisca a migliorare l'attuale sistema di prevenzione, indagine e sanzione delle frodi che ledono gli interessi finanziari dell'Unione europea. Borissov ha aggiunto che la Bulgaria sta attuando la sua strategia nazionale antifrode per il periodo 2014-2020 e che una nuova strategia sarà elaborata per il 2021-2027. L'obiettivo è di aumentare l'efficacia delle azioni concernenti le indagini, il recupero e le sanzioni. FORUM Iliana Yotova, senza i Balcani occidentali, l'Ue non può essere un leader mondiale Il posto dei Balcani occidentali è nell'Unione europea e senza una stretta cooperazione con i paesi della regione, l’Ue non può essere un leader mondiale in termini politici, economici e nella sicurezza. Lo ha detto il vicepresidente Iliana Yotova nella capitale montenegrina Podgorica nell’ambito del convegno internazionale “La geopolitica e i Balcani occidentali: uno sguardo dall’interno della regione”. Yotova ha rilevato che i doppi standard e la divisione dell'Ue in centro e periferia sono inammissibili. A suo giudizio, i paesi dei Balcani occidentali devono risolvere i loro problemi, non perché lo vuole l'amministrazione di Bruxelles, ma nell’interesse delle rispettive società e del tenore di vita nei rispettivi paesi. Al forum hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni montenegrine e del corpo diplomatico, oltre a numerosi esperti provenienti dalla Bulgaria e dai paesi della regione balcanica. TRASPORTI Sofia e Bucarest intendono costruire un terzo ponte sul Danubio Bulgaria e Romania elaboreranno un accordo intergovernativo per la costruzione di un terzo ponte sul Danubio tra le città di Svishtov (in Bulgaria) e Zimnicea (in Romania).


Questo è stato concordato tra il ministro dei Trasporti bulgaro Rossen Zhelyazkov e il suo omologo rumeno Alexandru Razvan Cuc. I due hanno concordato di preparare il progetto di accordo entro la fine di luglio e di proporlo per la ratifica da parte dei parlamenti nazionali dopo la sua adozione dai governi dei due paesi. “La costruzione di un terzo ponte sul Danubio è importante non solo per la Bulgaria e la Romania, ma anche per l'Ue, in quanto farebbe parte delle infrastrutture di trasporto europee”, ha detto il ministro dei Trasporti bulgaro. Zhelyazkov ha discusso con il suo omologo rumeno la possibilità di costruire il ponte tra Svishtov e Zimnicea in conformità a una procedura europea per la selezione di un investitore, ai sensi della direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio. I due ministri si sono detti fiduciosi che il ponte potrebbe essere costrito nell’ambito di tre anni. EUROSTAT Alte percentuali di giovani ‘Neet’ in Bulgaria e Romania Molti Paesi Ue dell'Europa centrale e orientale hanno registrato nel 2018 una percentuale relativamente più alta rispetto alla media Ue di giovani tra i 20 e i 34 anni che non lavorano, né studiano né partecipano a percorsi di formazione, i cosiddetti “Neet” (Not in Education, Employment, or Training). Lo segnalano dati Eurostat, secondo cui alcuni degli alti tassi di ‘Neet’ a livello Ue sono stati registrati nel 2018 in Bulgaria (20,9%), Romania (20,6%), Slovacchia (20,0%), Croazia (18,5%) e Ungheria (17,0%), tutte nazioni al di sopra della media Ue, al momento al 16,5%. I tassi di ‘Neet’ più alti nell'Unione europea sono stati registrati in Italia (28,9%) e in Grecia (26,8%), due Paesi in cui oltre un quarto di tutti i giovani di età compresa tra 20 e 34 anni non sono né occupati né all'interno di percorsi di istruzione o formazione. L'anno scorso, i tassi “Neet” più bassi per le persone di età compresa tra 20 e 34 anni sono stati registrati in Svezia (8,0%), Paesi Bassi (8,4%), Lussemburgo (9,9%) e Malta (10,1%), ha segnalato Eurostat.


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